Archive for Ottobre 29th, 2007

L'album degli incontri…. – 3

          Una foto fresca di giornata!!!

 

Dani e Moni-

                                                   Dani e Moni

Un incontro inaspettato oggi all’autogrill di Stradella: io stavo “ciondolando” tra le vetrinette del distributore piene di ogni genere di gadget per camion quando ho visto Dani che guardava lampadine parlando al cellulare….ho aspettato che finisse e poi l’ho chiamata. Lei mi ha guardato con aria interrogativa…le ho detto che avevamo fatto una foto insieme ad altre colleghe al gazebo delle Lady Truck al Transpotec a Milano…con Gisy…io ero la piccoletta!

Allora si è ricordata, d’altronde là ci eravamo viste per pochi minuti, solo il tempo di due parole…. Un sorriso, una stretta di mano e ci siamo fatte un po’ di chiacchiere tra colleghe – alla fine tutte dobbiamo affrontare gli stessi problemi – e la foto di rito davanti al camion (scattata dal mio onnipresente 50). Poi un saluto e via: ciao Dani, spero di rincontrarti al più presto su questo trucker-blog!!!

Buona strada a te e a tutte le altre colleghe che ci leggono!

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Sara di Mo mi ha chiesto di scrivere….

SARA’ UN GRANDE AMORE??

 

Il destino mi ha portato a contatto stretto con i camion: ho papà, fratello e amici camionisti.

A ventidue anni il mio lavoro è in un altro settore; ma qualche viaggio da passeggera e aver frequentato il raduno di Castelnuovo Monti e altri successivi, ha fatto aumentare la mia curiosità.

Quando sul lavoro ci sono state difficoltà ho pensato che, se avessi preso la patente, un’opportunità in famiglia l’avrei avuta, poi i problemi sono stati superati ma ho parlato ugualmente con i miei genitori.

Ho cominciato a frequentare le lezioni; la carica iniziale era tanta, ma in alcune occasioni mi sono lasciata prendere ugualmente dallo sconforto. Mi hanno spronato a continuare la fiducia dei miei genitori, le parole degli amici che davano per certa la mia promozione e la sfida con quelli che dicevano fosse solo un capriccio per farmi notare.Sara3

All’autoscuola ero l’unica donna, ho faticato a riprendere confidenza con lo studio, la parte meccanica non voleva entrarmi in testa.

Dopo un mese, in cui approfittavo dei ritagli di tempo e dei giorni in cui non c’era lezione per studiare, mi hanno comunicato di aver prenotato l’esame; mancavano pochi giorni, la tentazione di rimandarlo era forte: più si avvicinava il giorno e più io mi sentivo impreparata.

Ero combattuta tra la mia paura di non farcela e allo stesso tempo non volevo dar ragione a chi lo dava per scontato.

Solo ai miei genitori ho detto che il 2 novembre avevo l’esame, nei giorni che mancavano ho cercato di convincermi raccogliendo in me tutto il coraggio possibile.

In sede di esame ero emozionantissima, ma essendo entrata per prima non ho avuto neppure il tempo di lasciarmi prendere dalla voglia di scappare via.

Ad una delle domande dell’ingegnere mi ero bloccata e ho subito pensato che questo scherzo giocatomi dalla mia tensione mi avrebbe fatto tornare il mese dopo. L’attesa è stata interminabile, era una sofferenza aspettare l’istruttore e i pensieri tutti negativi; ma quando è uscito dalla sala per avvisarmi della promozione, incredula, gliel’ho fatto ripetere due volte: la felicità è stata unica.

La prima persona che ho avvisato, è stata papà, ma pensava che scherzassi e quando ha capito che non lo prendevo in giro era contentissimo.

Ho telefonato e mandato messaggi alle persone più vicine: c’è stato chi ha condiviso e chi ha avuto un atteggiamento freddino, ero troppo soddisfatta che non ho avuto tempo di sentirmi offesa. Subito dopo ho cominciato a pensare all’esame di guida, mi preoccupava meno di quello di teoria, però era comunque da affrontare; a casa mi facevano spostare i camion senza porsi problemi, fra gli amici c’è stato chi mi ha fatto provare a guidare e tante manovre, spero di non aver causato troppa apprensione. Il tempo di guida con l’istruttore volava, e in un battibaleno mi ha comunicato che avevo quattro giorni poi l’esame; sempre voglia di rimandare ma non ho ceduto.

Quando è arrivato il giorno ero sempre preoccupata e finché l’ingegnere non ci ha portato le patenti nuove non mi sono resa conto, ma in cuor mio avevo la convinzione di farcela.

L’agitazione si trasformata subito in un’allegria sfrenata, l’aver superato quest’ultimo ostacolo metteva fine alla preoccupazione che per più di un mese mi aveva assalita: sarò in grado di farcela? Devo dar ragione a chi dice che non ce la farò?

Ho dimostrato a me stessa che un’ambizione, seppur piccola, con impegno e convinzione si può raggiungere.

Sono riuscita, anche in tempo al di sotto della media, ora il prossimo obiettivo è la categoria “E”, poi quando deciderò di mollare il mio lavoro, prenderò in mano il volante definitivamente, farò parte dei camionisti, fra i quali ho amici e amiche che mi hanno accolto calorosamente.

Un’amica a Natale mi ha regalato tuta e guanti, dice che un buon inizio è fare manutenzione, non è emozionante come guidare ma ti insegna ad avere cura del mezzo, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve farlo. Non so se sarà un grande amore, ma è iniziato con tanta passione!

 

Sara (MO)

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Passaparola

Salve a tutte,

un’altra settimana inizia, non avevamo impegni di gruppo questo fine settimana e ognuna di noi l’ha dedicato alla famiglia o alle proprie amicizie; due ragazze però si sono incontrate e ognuna di loro ha scoperto i lati positivi dell’altra, unite nello stesso percorso… spero coltivino la loro conoscenza, sono in gamba tutte e due!Anche questa può essere la magia dei ns calendari…

Un’altra ha fatto istallare il pc, imparerà a comunicare con noi tramite questo mezzo completamente nuovo per lei, non che io sia un’asso della tastiera!

Ha risposto a un appello un’amica che da tempo non rispondeva alle mail e alle tel, non c’è obbligo, ma dopo un periodo di latitanza ci preoccupiamo, la ringrazio per aver scritto e rassicurato che non c’erano state incomprensioni, ma solo impegni da parte sua…

Tante colleghe hanno visitato il blog, ma vincere la timidezza di scrivere non è facile dicono, rispondo di provare è più semplice di come sembra… come guidare le prime volte,  i primi km tremano un pò le gambe e le mani stringono forte il volante, ogni cambio di marcia un’ansia, gli occhi che rincorrono gli specchi, ma poi si prende confidenza: le marce ingranano al volo, il volante diventa un’amico e i pedali non sembrano più degli estranei… così è anche avvicinarsi al blog, le prime volte si legge ciò che hanno scritto le colleghe, poi si pensa a cosa poter scrivere e si sceglie cosa abbiamo voglia di raccontare e ci si lancia nell’impresa.

Come un viaggio a consegnare merce particolarmente preziosa, che va affidata ad un magazziniere che ne avrà la massima cura e ricaverete la soddisfazione, piccola se vogliamo, di esserci riuscite!

Buona Strada!!  gisy

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