Dal mio diario…. – 2
In questi giorni, purtroppo, si fa un gran parlare della Polizia in senso negativo, a causa di quello che è successo all’autogrill di Arezzo…..io non ho giudizi da esprimere, sarà la coscienza delle persone a dover far trionfare la verità e la giustizia, perchè non si ripetano più episodi del genere… da una parte e dall’altra. Come disse qualcuno"Occhio per occhio rende il mondo cieco"… Però vi voglio raccontare un’episodio un pò strano accaduto anni fa….
Strani Puffi – 17 – 10 – 1991
Quando ho iniziato a guidare lavoravo con la famiglia di mio marito, facevamo la linea nord sud due volte la settimana. Capitava di partire con più camion e di trovarsi poi per strada.. i telefoni cellulari erano là da venire.
Una mattina a Roma avevo trovato mio suocero e avevamo proseguito il viaggio insieme chiacchierando tranquillamente al baracchino.
“Geppetto”, come si faceva chiamare x CB, era veramente un uomo buono e io lo ammiravo molto, mi piaceva il suo modo di essere camionaro, come impostava il lavoro, come sapeva prendersi le sue pause ed essere comunque puntuale. C’era molto da imparare da lui (ne parlo al passato perché ci ha lasciato ormai da qualche anno in seguito a una grave malattia).
Quella mattina viaggiavamo incolonnati, andatura regolare, lui davanti e io dietro. A un certo punto ci hanno sorpassato due pattuglie della Polizia e l’hanno obbligato a fermarsi in una piazzola, per Cb io gli dissi che l’aspettavo all’area di servizio La Macchia.
Arrivò dopo una ventina di minuti ed era abbastanza spaventato: i poliziotti erano scesi armi in pugno e l’avevano obbligato a scendere dal camion, gli erano saliti in cabina, avevano controllato dappertutto sempre tenendolo sotto tiro… poi se ne erano andati senza una parola di scuse nè di spiegazione…. Probabilmente cercavano qualcuno o gli era stato segnalato qualcosa su un camion simile al suo…fattostà che a vedersi le armi puntate addosso lui aveva subito pensato a dei rapinatori travestiti da poliziotti, non sarebbe stata la prima volta che capitava e si era preso proprio un bello spavento.
Siamo andati al bar a berci un caffè per scaricare la tensione e abbiamo ripreso il viaggio in direzione di Napoli. Un’altra giornata di lavoro ci aspettava….