Lentamente la vita scorre…
DIARIO DI BORDO DAL 18 AL 23 GENNAIO 2009
La domenica è volata…alle 22.00 entriamo in piazzale, facciamo le solite cose prima di mettere la marcia e partire in direzione Romagna.
Prima avevano detto che avrebbe nevicato, poi che avrebbe piovuto, in realtà c’è un po’ di nebbiolina che però dopo Lodi si dissolve…dopo Bologna c’è ancora gente col faro retronebbia acceso. Possibile che non si rendano conto di quanto fastidio dà?
Ste dorme beato e io guido ascoltando Radio DJ. Una curiosità nel programma “Di notte” con i simpatici cugini Vitiello: le prime due telefonate sono di due camioniste!! Che bello, altre colleghe che come me viaggiano in compagnia della stessa radio!!
Stanotte non c’è in giro quasi nessuno…Con 3 minuti più delle 4 ore e mezza arrivo davanti al cancello del primo scarico, la guardia mi fa segno di entrare a parcheggiare. Adesso posso dormire anch’io.
L’ultima consegna tornando la facciamo a Campogalliano, il cielo è grigio, triste, umido e nebbioso…alla radio dicono che il 19 gennaio è considerato il giorno più TRISTE dell’anno, mi sa che ci hanno azzeccato. Passiamo velocemente dalla scuderia a scaricare e via a Novara a caricare per la toscana. Visto che l’ora è quella giusta, c’è tempo, fuori continua a piovigginare e la mia presenza giù non è richiesta, mi faccio una bella tazza di tè verde con i biscotti.. Oggi è tutto pronto e finiamo in fretta, partiamo subito, cena all’autogrill di Medesano e poi giù per
Giovedì mattina. Dopo le sette e mezza aprono i cancelli e si può entrare, ci posizioniamo davanti al “nostro” portone. La nostra domanda è: sarà una lunga giornata?
Ci facciamo il caffé e aspettiamo… cominciano a dirci che il muletto per caricare arriverà verso le 11…sarà lunga si. Facciamo un giro tra gli stand, sono tutti impegnati a smontare, impacchettare, caricare, c’è un gran fermento. Per ingannare l’attesa diamo una mano a imballare, ci va bene, poco dopo le 12 e ½ abbiamo finito di caricare e ripartiamo. La felicità però non dura a lungo: telefona il capo per darci una presa, gli rispondo che non possiamo, che siamo pieni a uovo. Ma dopo mezz’ora richiama, dice che ha parlato con quelli per cui abbiamo caricato in fiera, che gli hanno detto che SOPRA le macchine ci sta, che è leggero, piccolo, ecc, ecc…Tocca di andare a Suzzara…poi la ditta è un po’ fuori dal paese e ci mettiamo un po’ a trovarla e, ciliegina sulla torta, il materiale NON E’ PRONTO, dobbiamo aspettare…il pallido sole che c’era oggi comincia a lasciare il posto al buio della sera. L’attesa dura un’ora e mezza abbondante…Un’ora ci vuole per arrivare sulla grande a Parma e poi dritti fino a casa, c’è ancora un bel traffico sulla ovest, ma si scorre abbastanza bene. A scaricare ci andremo domattina.
Venerdì, è ancora buio, ¼ alle 7, sono ferma da un po’ a un semaforo con la freccia a sinistra, è la solita strada stretta, a senso unico, con BM parcheggiate sui due lati, scatta il verde, metto la marcia e mentre inizio ad andare avanti guardo (per abitudine) nello specchio di sinistra, per fortuna! Una donna sta passando a piedi tra me e le BM nel poco spazio che c’è, cappotto nero, capelli scuri, meno male che non era nell’angolo morto se no la stendevo: ma io la freccia cosa la metto a fare? Sull’altro lato della strada c’è il marciapiede…chissà se si è resa conto del pericolo? Cominciamo bene la giornata…
Dopo aver consegnato torniamo in scuderia e carichiamo un giro più o meno locale. Devo entrare in retro in un cancello, non è molto largo. Stef fa segno a furgone (che era lontano) di fermarsi per farmi far manovra, ma mentre vado avanti per allargarmi anche lui viene avanti e mi ostacola la manovra…3 secondi di pazienza no?…allora divento “imbranata” di colpo e ci metto 4 manovre avanti e indietro per entrarci, faccio fermare pure l’altra corsia…quando ci vuole ci vuole. Se io vedo uno che deve far manovra mi fermo indietro senza bisogno che me lo chieda. Ci vuole di meno.
Verso sera, mentre stiamo andando a fare l’ultimo ritiro sul lago si mette a nevicare, nooo! Per fortuna dura poco, poi diventa pioggia e alla fine il cielo si apre che si vedono pure le stelle…ma le strade sono una pocia unica e il pupetto ritorna color fango. Rientriamo in scuderia che son passate le sei, solite operazioni di scarico e poi carico per domenica sera, nel frattempo io mi sistemo un po’ la cabina, pulisco i vetri, poi prendo il quaderno e scrivo…son triste…un’altra settimana è letteralmente volata via, la candela della vita si accorcia, fuori ci sono
Ciao a tutti, buone cose e buona strada sempre.
Moni.