Archive for Agosto, 2010

""" LA SAPETE QUESTA ????? """""

Preti in autogrill e aree di servizio contro la solitudine del camionista

E’ l’Autostrada del sole l’ultima frontiera della missione pastorale cattolica. Il Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti ha diffuso una nota che si presenta come un vero e proprio decalogo per la salvezza del camionista. La Chiesa, ricorda il documento, non deve dimenticare “chi svolge la sua professione percorrendo per lunghi tratti di tempo le autostrade, i camionisti, per esempio, e corre il pericolo di trovarsi particolarmente in solitudine, lontano dalla famiglia e dalla sua dignità”
Per questo la raccomandazione del presidente del dicastero, il cardinale Renato Raffaele Martino, è quella di “creare luoghi e occasioni di incontro con i professionisti della strada, poiché a differenza di chi va in macchina per esigenze personali o familiari, essi sperimentano di più la solitudine e la lontananza dalla famiglia”. Il Pontificio Consiglio per la pastorale suggerisce di “svolgere tali incontri negli spazi che gli interessati considerano propri, come sono i grandi piazzali per le soste, senza dimenticare gli autogrill”. E di “rendere gli incontri momenti in cui si vive più intensamente e spiritualmente, con possibilità di crescere nella fede”.
Per difendere la vita, spiega ancora il cardinal Martino, “bisogna osservare le regole del traffico, l’infrazione delle quali conduce a gravi perdite di vite umane”. Accanto al suo dovere di riproporre questa prima e principale raccomandazione, la Chiesa, rileva il porporato, non perde di vista le “necessità pastorali del settore, nelle loro varie espressioni, e cerca di darvi risposte adeguate” individuando “quali siano i mezzi più appropriati per assistere viaggiatori e addetti al trasporto, nonché gli abitanti della strada”.
Il comunicato del Pontificio Consiglio sottolinea che occorre “approfondire l’attenzione pastorale per una mobilità sicura, sostenibile, che rispetti la vita, l’uomo, la sua dignità, i suoi diritti e il suo destino” e ricorda la necessità di promuovere “una conoscenza condivisa, favorendo il dialogo fra tutti gli attori sociali che si occupano di mobilità”. A vescovi e operatori pastorali è richiesto quindi di “intensificare i contatti con i mezzi di comunicazione sociale per invitarli ad una più attenta analisi dei messaggi quotidiani e a diventare alleati in un’opera di educazione, anche di quella stradale”.

Fonte: Repubblica.it

Alcuni Commenti…..
1) Non sono camionista, ma sottoporre a questa ulteriore “tortura” i camionisti mi pare un po’ troppo. I pedaggi autostradali, il disco, i punti sulla patente, gli “agguati della polizia”, la finanza, le ore di viaggio, la necessità di dover “correre” per starci dentro con i prezzi, le tariffe, il traffico, le sigarette che magari non riesci a trovare, ecc.ecc. penso che siano già abbastanza. Uno ha già le palle piene e la nausea senza trovarsi anche un prete che magari si mette a “pontificare” e a dirti che la sua divinità tanto “buonina e carina” pensa a te perchè ha un suo “disegno”.
Se fossi camionista avrei già il mal di pancia per conto mio, non vorrei trovare un prete che mi faccia venire pure la diarrea.

2) Chissà se installeranno anche dei confessionali accanto ai distributori di benzina, o se nascerà una linea di panini sponsorizzata dal Vaticano: accanto al “Fattoria”, al “Rustichella” e al “Capri”, il “Sagrestia”, il “Parrocchietta” e il “Lourdes”.
Si attendono sviluppi.

3) “nascerà una linea di panini sponsorizzata dal Vaticano:
B16 – con wurst und kraut e limatura di ferro
Fatima – con pecorino, cipolle e incenso
Teresa – carne putrefatta e curry
Vaticanella – pane azimo e arrosto di tacchino
– –

ma dopo aver riportato il camionista sulla retta via, il prete passerà a “confessare” la lucciola scoperta in sua compagnia?

La chiesa è a corto di fedeli ? Ce mancano pure loro che vengono a bussà mentre si fa la pausa ……..
Io credo in D.. anche se non lo vedo
non credo nei preti anche se li vedo….

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"" La schiena a pezzi ""

Lombalgia del camionista, un disturbo che colpisce tantissimi trasportatori ma curabile. Le vibrazioni, le lunghe ore seduti, il peso sempre sullo stesso punto e, spessissimo, la non corretta postura al volante, affaticano tremendamente le vertebre lombari, fino a usurarle. Questo genera dolori costanti, infiammazioni e riduce sensibilmente il benessere durante il proprio lavoro. Non ci stancheremo mai di dirlo, come controlliamo e curiamo il nostro camion, dobbiamo curare anche il nostro corpo. Se avvertite frequenti dolori alla schiena,  una visita dal vostro medico generico può risolvere il problema qualora fosse una semplice infiammazione, oppure indirizzarvi verso lo specialista più adatto. In linea di massima i consigli sono sempre gli stessi, ma ripeterli fa sempre bene. Innanzitutto avere una postura corretta al volante e, durante il carico-scarico della merce, fare attenzione a non stressare la schiena, con brusche torsioni o sollevando i pesi senza piegare le gambe, fondamentali per aiutare il corpo a sollevare agilmente i pesi gravosi senza far flettere troppo la zona lombare. E’ importante anche mantenersi in forma, il sovrappeso è una delle cause principali della “lombalgia del camionista”, infatti la colonna vertebrale è fatta ad “S” (se osservata di profilo), proprio per ammortizzare i carichi e le sollecitazioni che gravano sul nostro corpo. Maggiore sarà il carico (peso corporeo), minore sarà la capacità di ammortizzarlo facilmente, generando dolore e infiammazioni. Ultimo, ma non per importanza, i mezzi più vecchi, ma ancora molto usati nelle campagne o nel piccolo trasporto locale, possiedono tanto fascino e tanti ricordi, ma di sicuro non sono il massimo per quanto riguarda il comfort di guida e la riduzione delle vibrazioni, se soffrite di problemi alla schiena, meglio limitarne l'uso.

 

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Fatalità…

 Torremaggiore: Fa manovra col camion travolge e uccide il padre
 
Stava facendo manovra con un camion dell’azienda di famiglia ma non aveva fatto i conti con il destino. Quello beffardo, sempre in agguato dietro la porta. Quello capace di trasformare un incidente in una tragedia difficile da dimenticare.
È la sceneggiatura dell’incidente avvenuto ieri mattina sulla strada provinciale “142” (ex statale “16”) per San Paolo Civitate, a pochi chilometri dal centro abitato di San Severo. Un imprenditore di 59 anni, Antonio Gernone, è morto investito dal mezzo pesante che stava guidando il figlio, Rocco, di 37 anni. È successo sul tratto di carreggiata antistante il distributore di servizio “Esso”, lo stesso dove una quindicina di anni fa venne ucciso il guardiano.
Rocco Gernone, a bordo del suo autocarro, stava facendo manovra nei pressi del distributore quando ha investito il padre Antonio che, pare si fosse prima allontanato in macchina e che poi, per motivi rimasti sconosciuti, fosse tornato indietro a piedi. Quando il figlio si è accorto di aver investito il genitore era troppo tardi: il familiare era deceduto sul colpo.
Raccapricciante la scena presentatasi agli occhi dei soccorritori che, quando sono giunti sul postoi, hanno trovato il figlio ammutolito e inginocchiato affianco al corpo senza vita del padre.
Sul posto sono giunti uomini del com missariato e del locale distaccamento della polizia stradale, nonché gli oepratori del “118” e a seguire i vigili che hanno regolato il traffico che ha subito rallentamenti e stop per alcune ore prima di essere deviato su strade comunali e sulla statale “16 Adriatica”.
Il corpo della vittima è stato rimosso e trasferito all’obitorio del cimitero di San Severo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
I Gernone sono molto conosciuti a Torremaggiore dove gestiscono un deposito di mezzi pesanti per il movimento terra e sono titolari di un’impresa che pratica la manutenzione di strade e marciapiedi per diversi Comuni del comprensorio. Azienda molto apprezzata e stimata per il lavoro s vo l t o.
Appena consumatasi la tragedia la notizia è giunta a Torremaggiore dover per tutta la giornata non si è parlato d’altro. La notorietà dei protagonisti e la dinamica dell’incidente hanno subito reso la notizia di pubblico dominio.

BUONA STRADA a tutte/i!!! 

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Buona Strada a Massimo, IL MAGO!!!

 

L'eroe/Trevigiano scende dal camion e
si butta tra le fiamme per salvare l'autista

Inferno sulla A4, Massimo Capovilla è ricoverato al centro
grandi ustionati: cabina esplosa mentre soccorreva la vittima

Dal Gazzettino.it

TREVISO (6 agosto) – Era appena entrato in autostrada a San Donà e l’inferno è scoppiato proprio dietro di lui, lo ha visto nello specchietto retrovisore del suo camion. Massimo Capovilla, 38enne autotrasportatore trevigiano, non ci ha pensato un attimo. Ha fermato il suo mezzo, ha preso l’estintore in dotazione, ed è corso in soccorso dei colleghi bloccati fra le fiamme. Appena arrivato all’altezza del tir all’interno del quale c’era il camionista austriaco intrappolato (morirà proprio per le ustioni) il trevigiano è stato investito dall’esplosione della cabina di quel camion satura di gas. Ora è ricoverato al Centro grandi ustionati di Padova e il padre, da Crespano, prega e racconta di quel suo figlio eroe.

«No, non è per la gloria che voglio far conoscere a tutti cosa ha fatto mio figlio – esordisce Renato Capovilla che abita in via Altivole – ma perchè è giusto offrire esempi positivi alla gente». Lui, il figlio, lotta contro la morte: è già stato sottoposto a un delicato intervento ed ha ustioni sul 75 per cento del corpo, soprattutto agli arti. «È’ stato con il suo coraggio che ha cercato di strappare dalla morte il povero autista austriaco, poi deceduto in quell’inferno – continua il padre -, purtroppo, malgrado il suo coraggio e l’altruismo quell’uomo è morto».

L’intento di papà Capovilla è anche quello di dimostrare come «i camionisti, troppo spesso bistrattati, ogni giorno combattano una guerra invisibile per portare a casa la pelle. La gente li crede insensibili e a volte anche pericolosi per la viabilità, invece sono i primi ad aiutare il prossimo anche a costo della propria vita». Il 38enne trevigiano ora vive a Villaverla nel Vicentino e lavora per un’azienda di Bressanvido. A casa la moglie Jessica e i due figli sperano di rivederlo presto.

Ho scoperto questa notizia per caso,  cercavo le notizie riguardanti gli incidenti avvenuti e che hanno avuto come vittime i nostri colleghi in quei  due giorni… Passerà inosservata alle masse, ma io vorrei dargli il più risalto possibile….

Dopo alcuni giorni, Cinzia la sorella ha ringraziato tutti e informato che Massimo  IL; MAGO dovrà affrontare una degenza ma non è in pericolo di vita e potrà tornare ad abbracciare la moglie , i suoi figli e i genitori ;  per caso ho anche scoperto che dovrà pagare ticket , medicinali ed eventuali tutori necessari alle cure.
 
BUONA STRADA a Massimo anche da parte delle Lady Truck!!!

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Incontri in piazzale

Fino a poco tempo fa eravamo io e mia mamma le quote rosa qui in ditta ma quando ho saputo che c’era una new entry con il camioncino ho sempre sperato di incontrarla. Non era facile beccarla avendo orari differenti di carico, infatti io solitamente parto sempre entro le una di notte mentre lei inizia la sua giornata lavorativa molto più tardi. Incontri in piazzaleSabato scorso avevo una consegna nel milanese dove non occorreva partire tanto presto così, senza farlo apposta, finalmente siamo riuscite a trovarci in piazzale. Avevo appena tirato avanti il bilico per avvicinarmi alla saletta del caffè e nel momento in cui stavo salendo sul camion vedo arrivare un gruppo di camioncini, tra i quali quello di Silvana. Mi riconosce, mi viene incontro e facciamo conoscenza.  Lei ha conosciuto il gruppo tramite il passaparola e se non fosse per lei che ci aveva contattato forse non avrei saputo della sua presenza qui. Incontri in piazzaleParliamo dei nostri viaggi quotidiani e scopro che anche lei ha guidato l’autotreno e le piacerebbe tornare a guidarlo un giorno. Bene a sapersi così che se un giorno dovrò cedere le redini di Dafne a qualche esperta visto che ho altri progetti in futuro… ma è ancora tutto in cantiere e ovviamente è top secret! Facciamo una bella chiacchierata e arriva anche il momento di partire così ci salutiamo scambiandoci i numeri di cellulare e magari per uno scambio culturale di viaggi dove entrambe saremo il pilota e il navigatore. Per il momento non mi resta che augurare a Silvana: buona strada e a presto collega!!!!
 

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Dalla Russia… una serie di telefilm.

 

DalnoboyshikiDalnoboyshiki_2[1]

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Titolo originale: Дальнобойщики
Paese: Russia
Anno: 2001
Formato: serie TV
Genere: drammatico
Puntate/episodi: 20
Durata: 55 min.
Lingua originale: russo

 
Dalnoboyshiki (Дальнобойщики) è una serie televisiva russa. Dalnoboyshiki è la storia di due camionisti – Alexander (interpretato da Vladislav GalkinВладислав Галкин) e Feder (interpretato da Vladimir GostyukhinВладимир Гостюхин)
 

Alcuni episodi…

  • Convoglio russo. Il primo viaggio di Alexander e Feder. Gli fanno trasportare cocaina nascosta tra il resto del carico di cui si vogliono impossessare un gruppo di malviventi. Alla fine della puntata l'auto dei banditi cade in una buca e Alexander chiama altri due camion con i quali forma un convoglio per proteggersi.
  • Chimica e vita. Con il loro camion, i due camionisti trasportano una cisterna. Per sbaglio, il proprietario della base, fa versare nella cisterna un acido tossico che esplode se la temperatura supera i 30 gradi. Dei pompieri seguono la cisterna raffreddandola con dell'acqua. Al posto di trasportare la cisterna alla base militare, Alexander la lascia in un lago.
  • Spedizioniere. Dopo un incidente di un camion sulla strada su cui passavano Feder e Alexander, i due trasportano in città l’autista donna, di nome Marina, rimasto in vita. Si scopre che Marina è stata violentata da un camionista su quella strada e l'incidente del camion è stato provocato da lei. Cerca di uccidere anche Feder e Alexander, ma loro la fanno arrestare.
  • Film. Quattro banditi di origine caucasica affittano il camion di Feder e Alexander che, senza saperlo, trasportano cassette video che esplodono durante la visione. Quando scoprono quello che stavano trasportando, i due raggiungono un paesino dove trovano la casa di un capo della polizia che chiama il dipartimento. I quattro vengono arrestati.
  • La figlia dell'oligarca. Feder e Alexander accettano di portare in città una donna, la figlia di un oligarca. Dopo averla fatta alloggiare in un hotel, la donna sparisce e ricompare nell'albergo con suo padre.
  • Epidemia. Per colpa di un'epidemia che circola in città, tutti i camion sono in quarantena. Uno dei camionisti che alloggiava lì viene ucciso. Tutti gli indizi dimostrano che Alexander è il colpevole. Ma Feder non ci vuole credere e inizia a fare delle indagini. Alla fine si scopre che l'omicida è il compagno di lavoro della vittima.
  • Brigate verdi. I due camionisti devono trasportare un esemplare di una rara specie di capra. Quella capra è contesa tra due bande: un gruppo di bikers e le "Brigate verdi". Mentre Feder e Alexander stanno pranzando, vengono attaccati dai bikers che rubano il camion. Ma vengono raggiunti da un'auto delle brigate verdi che fanno finta di aiutare i camionisti per poi rapire l'animale. Alla fine i due riescono a scappare e a portare a destinazione il carico.
  • Colpo di fulmine. Alexander e Feder si fermano in un ristorante di un piccolo paesino dove Feder incontra una donna che lo fa addirittura quasi divorziare dalla  moglie. Ma Alexander riesce a fargli cambiare idea e i due tornano in città.
  • Fumo nel bosco. I due stanno attraversando un bosco in fiamme dove fondono il motore. Quando l'incendio finisce si fermano e trovano una casa dove c'è una setta diretta da un uomo vecchio. Tutta la setta è composta da bambini. Alexander e Feder capiscono che quel vecchio è un malintenzionato. Alla fine si dimostra che lui voleva uccidere quei bambini bruciandoli. Per dare l'esempio si uccide prima lui. Ma i due camionisti portano in salvo i bambini.
  • Alexey. Ad un incrocio, Feder incontra un suo vecchio amico, Alexey, rimasto disabile dopo un incidente. Ma quando cerca di salutarlo viene aggredito da due tizi vestiti di nero. Si scopre che Alexey era costretto da un'organizzazione a fare l'elemosina in strada e dare tutto l'incasso al capo. Alexander fa finta di essere disabile e riesce ad entrare nell'ufficio del capo dell'organizzazione e a rubare tutti i suoi documenti. Alla fine l'organizzazione viene denunciata.
  • La fuga. Mentre Alexander e Feder stanno scarciando il camion, una banda di sei uomini evasi dalla prigione si intrufolano nel trailer. Durante il tragitto i sei scendono e il loro capo, di nome Padre, li obbliga a cambiare rotta. Ma incontrano un cantiere e con l'aiuto dei lavoratori che erano lì riescono a consegnare i sei fuggitivi alla polizia.

 
 

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Donne che guidano il camion

Sono sempre di più le donne alla guida di camion. Anche se dalle statistiche ufficiali il dato non sembra emergere visto che per vari motivi questo universo rimane sommerso. I dati, infatti, rischiano di essere poco rappresentativi dato che alcune sono titolari d'azienda e non guidano, mentre altre preferiscono non avere troppa pubblicità. Noi ci siamo rivolti al “Buona Strada” Lady Truck Driver Team e abbiamo fatto due chiacchiere con alcune di loro. Quello del camionista è un mestiere duro perché lo porta spesso lontano da casa e perché è sempre solo. Per una donna, poi, è ancora più duro, perché non è facile trovare un compagno in grado di accettare che lei lavori fuori, in un ambiente, comunque, maschile.

Se, poi, la forza e la determinazione sono fondamentali per guidare un camion, possono, di contro, diventare un problema in un rapporto di coppia. Chi è padrone della propria libertà difficilmente si adatta alle limitazioni, c’è sicuramente spazio per i compromessi, ma deve proprio valerne la pena. Le lady truck che abbiamo intervistato , infatti, ci hanno confessato che sarebbero disposte a valutare l’ipotesi di discutere sul proprio lavoro solo per i figli. Qualcuna non rinuncerebbe, comunque, al camion, altre, invece, sarebbero disposte a lasciare tutto, ma solo per il principe azzurro.

La passione per i camion nasce in molte di loro a partire dalla famiglia, il papà di Alessia, per esempio, era camionista, così come il papà di Tania e di Caterina. Ma la passione può nascere anche per caso, come per Marianna che faceva un altro lavoro e per arrotondare ha iniziato a lavare i camion dell’azienda in cui oggi fa l’autista. “Ho sempre amato guidare – ci racconta – ma avrei potuto fare anche la rappresentante di commercio, in effetti, però quando sono salita in cabina per spostare i mezzi ho capito che guidare il camion era la mia strada”. Rimane però un problema fondamentale, le aziende italiane, infatti, ancora preferiscono assumere uomini piuttosto che donne. Il tasto dolente è la maternità, prospettiva che i datori di lavoro vedono come una “scocciatura inutile”, che gli uomini non danno. “Nel 2007 su otto donne che hanno avuto figli solo una è tornata sul camion – ci ha detto Gisella, portavoce delle Lady Truck – e probabilmente proprio per questo le donne camioniste sono per la maggior parte nella fascia d'età tra i 30 e i 45 anni, cioè un’età in cui, in linea di massima, chi doveva farsi una famiglia se l’è già fatta e ha i figli già abbastanza grandi”.

“Sconsiglio vivamente di iniziare questo lavoro oggi. La crisi c’è ed è pesante per tutti, uomini o donne, non fa differenza” Tania è categorica quando le chiediamo cosa direbbe a chi sta cominciando adesso la professione, ma si riferisce, in generale, alla situazione economica del settore, non è certo pentita della sua scelta. Lei, 33 anni, vive e lavora a Modena e guida una motrice frigo su tratte nazionali del Nord e centro Italia. Il padre, camionista, è stato fiero quando ha deciso di seguire le sue orme, la madre un po’ meno.

Marianna, 28 anni, di Verona. Trasporta inerti nel Nord-Est, non è usuale incontrare una donna in cava che carica e scarica un bilico, ma il suo capo l’ha aiutata molto, soprattutto all’inizio, insegnandole i trucchi del mestiere. Ha cominciato lavando i mezzi nel piazzale dell’azienda per arrotondare, ma una volta salita a bordo non è più riuscita a scendere dal camion e ha trovato nell’attuale datore di lavoro uno dei primi sostenitori. Ottimo il rapporto con i colleghi, anche se, all’inizio, non è stato facile inserirsi, I pregiudizi all’esterno, invece, rimangono. Dire di fare la camionista a chi non è del settore, nel migliore dei casi, può risultare quantomeno “strano”, soprattutto per una bella ragazza. Le battutine maliziose e pesanti, purtroppo, non mancano.

 

Sofia non guida e non ha mai guidato un camion, la sua passione per i pesanti è nata grazie ai bus, suo padre aveva una piccola azienda e accompagnava i turisti in tutta Italia. Lei, da bambina lo seguiva, poi ha iniziato a guidare il pullman vuoto fino al deposito e, alla fine, dopo aver guadagnato la fiducia dei passeggeri, ha guidato per tutto il viaggio.Da quando il padre è in pensione, però, ha venduto il mezzo e lei ha dovuto dedicarsi, con grande rammarico, all’altra attività di famiglia: le autoscuole. “Ciò che mi affascina del mondo dei pesanti non sono tanto le caratteristiche tecniche, ma il cuore e la passione di chi fa questo lavoro – ci ha confessato – per questo mi piace andare ai raduni e seguire le attività dei club e degli appassionati”. Nella sua attività di insegnante e istruttore di scuola guida le capita anche di avere degli allievi per le patenti c e superiori “di donne, per la verità, non me ne sono capitate tante – continua – ma devo dire che, trattandosi di persone motivate dalla passione e non altro, è molto più facile insegnare a loro e mi hanno dato delle belle soddisfazioni. Non posso negare, comunque, che gli uomini sono avvantaggiati perché hanno più dimestichezza”.

 

Nicoletta ha 37 anni e tre figlie di 15, 14 e 4 anni. Era autista per un corriere, ma “dopo tre anni sono scoppiata – racconta – le ore erano, forse, troppe, ma, essendomi appena separata e avendo due figlie da crescere, il lavoro mi dava la forza per andare avanti.  Partivo alle 5.30 e rientravo alle 20.30, mi dispiace essere crollata, ma il fisico purtroppo mi ha dato lo stop, anche perché le due figlie non le vedevo quasi più”. È così che Nicoletta, Nikita, è passata a fare le consegne per un’azienda di vini. “Avevo vinto al lotto, il titolare era una persona molto comprensiva, sono stati due anni da favola – continua – poi ho conosciuto mio marito Giovanni che, guarda caso, fa l'autista. Sono arrivata all’altare con lo Scania di un nostro carissimo amico, finalmente avevo preso la patente C per guidare un mezzo pesante e non solo furgoni, ero contentissima. Poco dopo il matrimonio ho saputo di essere incinta e per questo il mio sogno è sfumato definitivamente”. Nikita, però, non è pentita della sua scelta “ho una famiglia fantastica e sono comunque felice, coltivo ancora la passione per i camion: ogni anno organizzo un raduno nel mio paese, Spirano”.

Bè che dire…. siete e….. siamo grandi ragazze…. !!!!! W le donne !!!!

 

 

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Buona Strada "Molla"

Ciao a tutte/i
durante il mio periodo di vacanza, il mattino compravo il quotidiano della mia zona e per diversi giorni ho letto di un collega che aveva avuto un terribile incidente e ci aveva perso la vita, a 20 km da dove abito, non trovavo nessun legame in quelle righe, c'era anche la foto in bianco e nero… ma era lontano da me il pensiero che uno dei miei amici potesse essere la vittima e nessuno mi ha avvisato… ero concentrata a seguire le notizie dei miei colleghi che erano morti in autostrada in due incidenti diversi, nello stesso modo in meno di 12 ore gli ultimi giorni in cui ho lavorato… Poi il giorno dopo il funerale mi si è annebbiata la vista nel leggere che gli amici gli avevano reso omaggio con una ghirlanda di fiori a forma di camion con la scritta "MOLLA", la sigla Cb… momento di confusione e incredulità… Come è potuto succedere proprio a lui? Perchè proprio ora che era felice, dopo tanti periodi buii? Perchè lo salutavo solo con una battuta veloce quando lo incontravo alle pompe del gasolio, o un colpo di fari in autostrada? perchè non l'ho riconosciuto prima? Perchè nessuno mi ha telefonato? Perchè succedono queste cose? 
Domande, tante, quelle che ti fanno rendere conto che può sempre succedere, anche a noi, di non tornare a casa… quelle che ti fanno vedere quanto siamo impotenti… ricordi, sì tanti… ripenso alle prime volte che ci parlavo… ai racconti delle difficoltà… a quando abbiamo festeggiato l'arrivo del Daf… alle foto in area di servizio… a tavola a Barberino… i tanti scherzi e i sorrisi, perchè il sorriso che ti regalava anche se il suo cuore sanguinava era sempre "unico"… e io stupida non l'ho riconosciuto sul giornale…. non avrei potuto far comunque nulla, da centinaia di km… ed ora che ci ripenso non mi sembra vero… Roberto non sarà mai più con noi…
Buona Strada ,  "Molla"!!!

Dal web, il Resto del Carlino.net

 
Roberto Grandi


Modena, 9 agosto 2010. Un ragazzo di 35 anni, Roberto Grandi, è morto nella serata di sabato in seguito ad un incidente in moto. Stava percorrendo via Giardini che da Serramazzoni lo conduceva verso Pavullo quando all’altezza del chilometro 133, poco dopo lo svincolo per Selva, ha perso il controllo della sua Suzuki precipitando a terra nella corsia opposta. Proprio in quel momento un’auto è passata e ha travolto il corpo del giovane. Per lui non c’è stato nulla da fare. E’ morto sul colpo a causa delle gravissime ferite riportate.
L’incidente si è verificato intorno alle nove di sabato sera. Il corpo del ragazzo è stato completamente travolto dall’auto e trascinato per vari metri. Sul posto sono subito intervenuti i volontari dell’Avap di Serramazzoni, il 118 di Pavullo, i carabinieri della compagnia di Pavullo e i vigili del fuoco che hanno sollevato l’auto per permettere ai soccorritori di liberare il corpo del giovane. Le cause della perdita di controllo del mezzo sono in fase di accertamento. Alcuni testimoni affermano di aver visto la moto di Roberto sbandare dopo aver fatto le due curve del tratto stradale e finire a terra proprio mentre sopraggiungeva l’auto dalla direzione opposta. Una tragica fatalità che si ripete alle cronache nei periodi estivi, ma alle quali non ci si rassegna.
Roberto Grandi era di origini bolognesi e si era poi trasferito con i genitori e il fratello prima a Pavullo, poi a Serramazzoni in via Brenta dove viveva tuttora. Roberto era autotrasportatore nel Sassolese da alcuni anni ed era conosciuto nell’ambiente come ‘Molla’. Sabato sera era uscito per raggiungere alcuni amici a Sassostorno, dove si svolgeva la festa della birra. Ma purtroppo il destino ha voluto che il suo percorso terminasse molto prima, a pochi chilometri da casa.
Alcuni amici d’infanzia lo ricordano come «una persona solare, con gioia di vivere, un amico sincero e fidato che si prodigava per gli altri e amava stare in compagnia».Aveva stretto un forte legame con i suoi colleghi autotrasportatori che, sconvolti dall’accaduto, ricordano ‘Molla’ come un «grande lavoratore e un amico».
Il corpo di Roberto è stato trasportato al centro di medicina legale di Modena, dove verrà svolta l’autopsia. La data dell’ultimo saluto a ‘Molla’ verrà definita nei prossimi giorni. Gli amici e i colleghi esprimono l’immenso dolore per la sua scomparsa e la vicinanza alla famiglia di Roberto.
L'ultimo saluto a 'Molla' avverrà mercoledì alla chiesa di Monteobizzo.

 
MARY
UN AMICO è COME UNA STELLA , ALCUNE SI SPENGONO ,ALTRE CONTINUANO A BRILLARE IN ETERNO… ED ALTRE ANCORA CADONO GIU … MA SON CERTA CHE TU NON CADRAI MAI, E BRILLERAI PER SEMPRE E MI PROTEGGERAI MI MANCHERAI TANTO ROBBY
lunedì 16 agosto 2010, 14.13.27
 

Erika
Un pensiero va alla mamma di Roberto che con tutti i problemi che ha dovuto affrintare con coraggio si vede rapire un figlio in questa maniera… non è giusto… forza Emanuela!!!!!
sabato 14 agosto 2010, 13.52.22
 

Piero, papà di Roberto
Anche il Cielo oggi ha pianto sapendo di dover ricevere il mio Robby, come se si fosse accorto dell'immenso dolore che lasciava a noi.  
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino in questo tragico evento, in particolare Deborah e Panno, e tutti gli amici  
tramite i quali mio figlio continuerà a vivere.  
Coraggio ragazzi, lui non approverebbe le troppe lacrime versate oggi, chi lo conosceva sapeva che aveva un sorriso stupendo.
mercoledì 11 agosto 2010, 22.59.05
 

Roberto Ingrami
ciao Bert…la nostra passione ha troncato il nostro rapporto terreno….ma niente e nessuno mi impedira' mai di volerti bene…sarai sempre nel mio cuore….  
riposa in pace  
panno
mercoledì 11 agosto 2010, 10.44.19
 

Deborah
In questo anno che abbiamo passato insieme hai saputo darmi tanto,dopo tutti i miei dolori hai saputo ridarmi la voglia di ritornare a sognare e costruire. 
Ma purtroppo la vita mi ha riservato un ennesima amara sorpresa. 
Mi manca il tuo sorriso,mi manca la sera vederti arrivare,mi mancano le tue sgridate,mi mancano i tuoi baci,mi manca stare con te davanti alla tv,mi manca parlare con te,mi manca abbracciarti mi MANCA TUTTO, E MANCHI TANTO ANCHE AD ELIA. 
TI AMO .
mercoledì 11 agosto 2010, 10.39.01
 

Valentino Ingrami
ciao zio Robby…purtroppo il destino ci ha separati prima che riuscissi a farti un sorriso bello come quelli che tu mi facevi quando mi vedevi nella culla con mamma o papa'….guardami da lassu'…e proteggimi volendomi il bene che ti hanno sempre voluto il mio papa' e la mia mamma……  
riposa in pace  
il cucciolo Vale
mercoledì 11 agosto 2010, 10.37.06
 

Ospite
valentino è qui in braccio a me che dorme beato e purtroppo non potrà mai sentire la tua risata.  
senza di te niente sarà più come prima.  
non dimenticarti di noi perchè noi non potremo mai dimenticarci di te.
mercoledì 11 agosto 2010, 10.26.37

Alice e Patty (tattoo)
Abbiamo dipinto sulla tua pelle e tu hai dipinto per sempre il tuo sorriso nel nostro cuore.ciao Robby.
mercoledì 11 agosto 2010, 10.25.06
 

Piero, papà di Roberto
Ringrazio tutti per le belle parole scritte, ad un padre fa piacere sapere che il propio figlio è nei pensieri degli amici e conoscenti.  
Molti di voi non mi conoscono ma sono sempre stato vicino a mio figlio pur abitando lontano.  
Non abbattetevi ragazzi, il sapervi sereni sarà per me come immaginare che fra di voi ci sia anche lui.  
Le persone muoiono solamente quando vengono dimenticate.  
Un abbraccio a tutti  
Piero Grandi
mercoledì 11 agosto 2010, 9.42.13
 

Mauro CAPPONI
Eri mio vicino di casa ma non ti conoscevo. Ora che sei lassù, aiuta i tuoi cari a trovare la forza di continuare a vivere nonostante il dolore che gli toglierà il respiro ogni giorno. 
 
Famiglia CAPPONI
martedì 10 agosto 2010, 20.31.06
 

luca e barbara
per Piero la perdita di un figlo penso sia la cosa piu' struggente in assoluto ora che sono mamma mi rendo conto di come vorresti che non succedesse mai niente di grave ai propri figli. I miei unici ricordi di Roberto sono quelli di parecchi ann fa' quando tu per le vancanze invernali lo portavi a casa tua e insieme a Silvana e ai miei passavamo delle belle serate . Chiedevo sempre di Lui e avrei voluto u giorno rivederlo magari sposato e con dei figli come ho fatto io ma le nostre strade si sono divise e il destino l'ha portato via prima che ci potessimo rivedere .  
ti siamo tutti vicino e mandiamo un saluto speciale a Roberto.  
un abbraccio Barbara e Luca  
ciao Robby .
martedì 10 agosto 2010, 16.10.28
 

GLI AMICI DI SAN DALMAZIO
CIAO ROBBY………LE SERATE PASSATE CON TE SONO SEMPRE STATE SPECIALI……….SARAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI E NEI NOSTRI PENSIERI…………VOLERTI BENE E' STATO FACILE……….DIMENTICARTI IMPOSSIBILE…….
martedì 10 agosto 2010, 13.43.23
 

erika e alex
hai lasciato un vuoto enorme dentro di noi…..un dolore enorme che non si colmera' mai piu'!!!!!!c sei stato vicino qndo avevamo bisogno,hai saputo essere paziente e consigliarmi come nessuno ha mai fatto…e solo ora,grazie a te,stiamo vivendo una nuova vita…ma c manchi gia' tantissimo….non doveva finire cosi'!!!!!!!!!tante persone purtroppo non t hanno capito e saputo apprezzare per la persona meravigliosa e fantastica che sei..sarai il nostro angelo custode per sempre e un giorno c ritroveremo lassu'…………….ti vogliamo un mondo di bene ..sei e sarai sempre unico e speciale…!!!!!!!!!!!!!
lunedì 9 agosto 2010, 23.11.48
 

ercole/panino
non ti dimetichero mai proprio perche sei sempe stato un amico e collega di lavoro ,leale e pronto ad aiutare i tuoi coleghi nei momenti di bisogno.
lunedì 9 agosto 2010, 22.17.15
 

maurizio e cinzia
sarai sempre nel nostro cuore e nel cuore di tutti gli amici di san dalmazio
lunedì 9 agosto 2010, 17.50.51
 

WALTER
SARAI SEMPRE NEL MIO CUORE .Ciao Molla
lunedì 9 agosto 2010, 14.25.00
 

Silvia
Questo pensiero va prima di tutto a Roberto..non ho mai avuto l'occasione di conoscerti, ma tuo padre mi ha sempre parlato di te e di quanto ti volesse bene..e, in un certo senso, te ne ho voluto anchio tramite le sue parole…poteva non condividere alcune tue scelte,ma l'ho sempre visto orgoglioso e fiero di te…  
la moto ha ucciso anche mio padre e comprendo il dolore e l'immenso vuoto che hai lasciato nel cuore e nella vita dei tuoi cari..  
ma questo pensiero va anche al papà di Roberto, di certo non meno importante…non sono brava a esprimermi, soprattutto sapendo quanto dolore stai provando…ma vorrei poterti dare quella forte mano che tu, 6 anni fa, hai dato a me…vedrai Piero, papà si prenderà cura di lui…ne sono sicura…  
io e la mamma ti siamo vicine  
riposa in pace Roberto  
sii forte Piero
lunedì 9 agosto 2010, 13.44.23
 

Silly
…un ultimo saluto a una persona speciale…il tuo ricordo rimarrà sempre con noi…e ora una stella in più illuminerà il nostro cielo…un abbraccio robby
lunedì 9 agosto 2010, 11.13.04
 

Patty
Ti ho conosciuto..volerti bene è stato così facile…io ti terrò sempre nel mio cuore ma tu da lassù mentre sfrecci veloce sulla tua moto ogni tanto pensami..
lunedì 9 agosto 2010, 10.23.53
 

Chiara
Ciao Molla, ci divertivamo a chiamarti così per la tua costante energia e voglia di scherzare ogni volta che aprivi la porta dell'ufficio…..ci mancherai! ciao
lunedì 9 agosto 2010, 8.42.12
 

Baby
Chi ti ha conosciuto ti porterà SEMPRE nel cuore…non può essere altrimenti.  
Ciao Robby, riposa in pace…
lunedì 9 agosto 2010, 1.36.58
 
Ospite

Papà di Roberto
A tutti i centauri: non abusate della fortuna, non osate sfidare la sorte in quanto ci si sente onnipotenti a cavalcioni della propria moto, ve lo consiglia un papà centauro che 24 ore fa ha perso l'unico figlio.  
Per l'amor di Dio usate la testa, non fate patire il mio stesso dolore ai vostri cari.  
Buona Fortuna a tutti
domenica 8 agosto 2010, 23.32.04
 
 

Papà di Roberto
Addio Roberto, lasci un vuoto incolmabile in noi, spero solo che il tuo trapasso sia stato veloce e indolore, non mi resta altro da pensare ora che non ti ho più.  
Riposa in pace figlio mio  
Papà
domenica 8 agosto 2010, 23.26.37
 

paolo
La moto e pericolosissima, ve lo dice uno che si e salvato piu volte e che ci ha quasi lasciato le penne, sulla stessa strada dove e andata meno bene e Roberto. 
Riposa in pace amico motociclista
domenica 8 agosto 2010, 14.20.00

 

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i raduni del weekend! – 30

21-22/08: TRUCKFESTA SARDINIA
                  c/o piazza dell'emigrato a Ulà Tirso (OR)
                  x contatti Antonio Mephisto Pischedda 347/3904732   0783/61258

21/08: CAMPIONATO ITALIANO TRACTORPULLING 2010
             a Thiene (VI)

Buon divertimento!!!!!

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In onore delle Ladies

 

Ciao a tutte/i
vi condivido alcune foto degli amici di facebook che si sono ritrovati per le vacanze e ci salutano mostrando con orgoglio la nostra tabella


Buona strada
alla futura lady truck Gloria Glò
e il nostro fan Gip!!!!

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