Archive for Febbraio 11th, 2021

La storia di Tiziana

 

Girando e rigirando nel web ho trovato anche la storia di Tiziana, è tratta da un libro:

https://www.acegasapsamga.it/chi_siamo/comunicazione_media/24ore/

che si trova anche in pdf a questo link:

https://www.acegasapsamga.it/binary/hera_acegas//2017_11_03_Acegas_booklet_web.pdf

che racconta la giornata lavorativa di 24 persone, donne e uomini che sono impiegati all’AcegasApsAmga di Trieste.

Tiziana è una delle protagoniste e guida un camion per la raccolta dei rifiuti per le vie della sua città.

Questo è il link del suo “capitolo”:

https://www.acegasapsamga.it/chi_siamo/comunicazione_media/24ore/pagina81.html

E questa è la sua storia:

“24 ORE IN ACEGASAPSAMGA”, UN LIBRO PER RACCONTARE L’AZIENDA

LA WONDER MAMMA E IL SUO MOTORE

 

  • 24
    ore 24:00

TIZIANA VILLANOVICH

RACCOLTA RIFIUTI URBANI A TRIESTE


 

Le mamme sono tutte una specie di supereroine. Vuoi per quella virtù tutta femminile di essere multitasking.
Vuoi per l’arte di inventarsi una cena per quattro persone in quindici minuti netti. Vuoi perché la mamma è sempre la mamma. Ma alcune lo sono più di altre. Soprattutto se, mentre si addormentano, i figli la possono immaginare ai comandi di un camion da 11 tonnellate, un colosso lucido che attraversa con borbottio possente la città. Ha molti occhi Tiziana Villanovich: due, impreziositi da un velo di ombretto celeste, le servono per controllare la strumentazione di bordo, i passaggi stretti per le vie del centro di Trieste e i cassoni dei rifiuti alzati dalle forche del suo camion.

Altri due, o forse di più, per vigilare sul sonno dei suoi bambini, Nicholas e Kevin, mentre lei di notte svuota i contenitori della plastica in città. Perché una madre turni non ne ha mai: è in servizio attivo permanente 24 ore al giorno.
Una cosa però è certa: quel lavoro non solo se l’è scelto, ma se l’è conquistato passo dopo passo, con la determinazione che solo una donna può mettere nel raggiungere uno scopo.

Una determinazione che raddoppia se l’ambiente, quello della gestione rifiuti, è tipicamente maschile. Tiziana è entrata nell’allora Acegas nel 2003 con le idee già chiare: guidare i camion. E ha iniziato dal basso: in coppia con un autista a movimentare a mano i cassonetti da svuotare. Un lavoro duro per un uomo, con sollecitazioni importanti ai polsi e alla
schiena, figurarsi per una donna.
Poi, dopo qualche anno, l’acquisizione della patente C e finalmente il passaggio alla guida: prima su camion di dimensioni
normali con carico posteriore, poi sui monoperatori. Bestioni da quattro assi capaci di regalare uno sguardo inedito sulla città.

“A guidare da quell’altezza, alle volte Trieste appare diversa”, spiega. “Appaiono dettagli dei palazzi o delle strade stesse, di cui non ti accorgi guidando un’auto”.
Ma quello fra Tiziana e i motori era un appuntamento scritto dal destino molti anni prima. Quando a quella ragazza rossa con le lentiggini tirò un brutto scherzo. Lei amava gli aerei militari e avrebbe dato qualunque cosa pur di pilotarli.
Da bambina aveva passato domeniche con i genitori oltre le recinzioni della base militare di Aviano. Il naso all’insù, il cuore a inseguire quel rombo supersonico e un sogno: essere un giorno ai comandi di quei jet. Avrebbe fatto qualunque cosa, anche accettare i rigori della vita militare, ma non fu possibile.

“Allora esisteva una norma che impediva alle donne di guidare gli aerei militari per via della cassa toracica troppo piccola”.
Adesso ci ride sopra, però le costò parecchio accettarlo. “Più avanti venne superata, ma avevo già 26 anni e ormai la mia vita aveva preso un’altra piega”.
Una piega comunque sempre con un volante in mano, perché prima del lavoro in AcegasApsAmga, Tiziana per anni ha guidato spazzatrici stradali per conto di un’azienda privata.
“Non c’è solo la bellezza dello spostamento, guidare mi è sempre piaciuto”, spiega. “A differenza di tanti, mi rilassa, anche se sono nel traffico di Trieste”. Che neppure di notte è una passeggiata, soprattutto se ti capita di lavorare su vie strette, piene di auto in sosta e locali, come quelledel centro città. Ma per quello ci sono i molti occhi di Tiziana. Quello che magari infastidisce è il nervosismo delle persone che si incrociano sugli altri mezzi.

“È forse questo l’aspetto più stressante: avere a che fare con gente che spesso è frenetica, nervosa… direi, addirittura furiosa. E gli uomini decisamente di più delle donne”.

Ma Tiziana anche se non guida aerei, lo spirito militare ce lo ha dentro comunque. E ha imparato bene a mantenere il sangue freddo in ogni situazione, a non farsi mai prendere la mano. Anche perché, in quasi 25 anni di lavoro in un ambiente per lo più maschile, ha avuto più di un’occasione per esercitarsi nell’arte della cortese fermezza.

“Del resto dobbiamo essere concentrati sul servizio, che poi è quello che dà più soddisfazione. Soprattutto perché vedi immediatamente il frutto di ciò che fai. Se lavori a regola d’arte la città è pulita e si vede”.
Poi alle volte non basta neppure la perizia marziale di Tiziana. Magari di fronte a qualcuno che da uno scooter in movimento cerca di fare canestro (e sbaglia, ovviamente), lanciando un sacchetto dell’immondizia.
O constatando i tanti, troppi, rifiuti ingombranti che ancora vengono ammassati all’esterno dei cassonetti.
“Abbiamo da anni un servizio di ritiro gratuito, i camion tappezzati di pubblicità… Non so davvero cosa si possa fare di più…”.
Ma la marcia di Tiziana non si ferma certo davanti a un manipolo di distratti. Scrolla le spalle, sale in cabina e veste i panni della Wonder Mamma, che con il suo grande motore rinnova ogni giorno la bellezza di Trieste.


Buona strada Tiziana!

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