Ragazze/i,
vi riporto il diario di viaggio del nostro caro Graspa (Ivan Dal Toso), il resoconto di questa missione umanitaria che ha visto in prima persona il suo impegno, le sue energie, il suo tempo, ma credo anche la sua soddisfazione nel vedere il riconoscimento di tanta gente meno fortunata e che ha visto anche dietro le quinte il sostegno concreto di tanti "amici" e "amiche" uniti nel vero spirito della solidarietà! Questa è sicuramente una buona strada…
Anche quest’anno, spinto dall’esperienza dell’anno scorso, mi sono organizzato per la raccolta di generi alimentari da destinare alla Bosnia. Individuato il periodo per effettuare il viaggio fine maggio, dopo l’Adunata Nazionale degli Alpini, a cavallo del ponte del 2 giugno mi attivo per coinvolgere più gente possibile in questa iniziativa. Contatto l’Associazione Regina della Pace di Pescate (Lc) e inizio con il Gruppo Alpini di Sossano (Vi), di cui faccio parte, a divulgare l’iniziativa tra gli abitanti e gli alpini. In seguito passo la notizia anche a quei gruppi che l’anno scorso mi hanno appoggiato: SS 202, Tartaruga Truck Team, in più mi hanno dato la loro disponibilità Lady Truck Driver Buona Strada, Amanti delle Curve con I Giovani della Lobia e Bielle Roventi.
Risultato inaspettato. Il furgone nelle due domeniche che precedevano la partenza ha girato il nord d’Italia a caricare tutti i generi che i vari gruppi hanno raccolto o destinato per la missione. Qualcuno si è preso tardi e ho dovuto modificare la tabella di marcia. Nessun problema, è bastato organizzarci e la cosa è stata risolta.
Il viaggio inizia il 29 maggio dopo aver completato il carico con quanto raccolto dagli Amanti delle Curve. Già al mattino presto avevo caricato il furgone, preparato tutto, fatto il pieno e verificato che gli optional installati per il viaggio (un mini frigo collegato con un inverter) funzionassero. Avevo una tensione in corpo che il mio compagno di viaggio Michele voleva quasi abbandonarmi da quanto fastidioso ero. Comunque partiamo da Zimella (Vr) e andiamo a caricare dalla Anna ciò che in quel momento potevo caricare. Gia perché il vano di carico era colmo però siamo riusciti, con molto impegno, a caricare una buona quantità di pannoloni. Non sto qui a farvi la lista di cosa avevo dietro. Si andava dalla pasta, riso, farina, zucchero, olio, biscotti, detersivi, carta igienica e materiale didattico per finire appunto con i pannoloni. Riprendiamo il viaggio, alle 12.20 in forte ritardo, destinazione area di servizio di Sillaro sull’autostrada Bologna-Taranto dove arriviamo alle 14.30 e viene composta la colonna di ben 14 furgoni provenienti da Lecco, Novara, Como, Alessandria, Torino, Milano, Bergamo, Modena, Cremona e mi ritrovo il furgone di San Kalpa. Le persone che fanno parte della comitiva sono giovani, pensionate, operai o funzionari di qualche istituto bancario, artigiani che decidono di dedicare del proprio tempo a questo genere di iniziative. Tra queste persone ce ne sono di quelle che sono al primo viaggio e di quelle che ne hanno effettuati oltre 200! Una volta assegnati i numeri ai furgoni da parte dell’ ARPA (Associazione Regina della Pace ) che coordina questi viaggi umanitari e fatto un pranzo veloce (già in questa occasione qualcuno viene a curiosare cosa abbiamo dentro al furgone aprendo il portellone laterale), la colonna formata si dirige verso Ancona per essere imbarcati sul traghetto. Viaggiamo sotto un temporale abbastanza intenso. Una volta raggiunto il porto di Ancona e provveduto al disbrigo delle procedure d’imbarco con l’agenzia marittima veniamo imbarcati sul traghetto che ci porterà a Spalato con arrivo previsto per le sette del mattino dopo. L’attesa viene utilizzata per conoscere meglio il gruppo, fare merenda e bere una bottiglia di buon vino. Nel gruppo, chissà perché, si respira un’aria di armonia, quella voglia di divertirsi pensando anche a fare del bene. Sul traghetto si continua a fare pr con gli amici di San Kalpa e tra il ponte e il bar passiamo un paio d’ore prima di coricarci in cabina.
Il 30 maggio verso le 8.00 sbarchiamo a Spalato, dopo circa due ore sul parcheggio del porto in attesa del doganiere (abbiamo il tempo per una visita veloce a Spalato), inizia il vero viaggio in terra prima croata e poi bosniaca. Il tempo trascorso alle dogane lo sfruttiamo per conoscere meglio gli altri componenti del gruppo e così tra qualche panino e un bicchiere di vino le ore trascorrono in modo migliore. Attraversiamo la dogana tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina alle 11.30. Percorriamo le strade dell’ Erzegovina che sono tortuose, per la morfologia dei terreni, sconnesse e l’asfalto e tutto rattoppato. Il paesaggio è brullo, ci sono solo sassi sugli altipiani bosniaci. A Livno facciamo la dogana per le merci. Abbiamo giusto il tempo per un caffè e rifornire il frigo con bevande, snack e qualche birra. Una volta avuto il via libera del doganiere il gruppo si suddivide in vari sottogruppi con una destinazione ben precisa. Noi e il furgone di San Kalpa e altri furgoni seguiamo Alberto con il furgone 1. Andiamo da Suor Salutaria (che aveva in precedenza fatto da tramite alla dogana) che gestisce una casa d’incontri e ritiri e scarichiamo ciò di cui ha bisogno, assistiamo ad una messa e poi dopo aver assaporato il buffet preparato e salutato riprendiamo il viaggio. Sull’ altipiano prima del confine tra Herzegovina e Bosnia si inizia a vedere i segni e le macerie dovute alla guerra. In particolare a Kupres a sinistra della strada troviamo i resti della chiesa (riconoscibile per il crocifisso rimasto sopra le macerie) e a destra la costruzione della nuova chiesa non ancora terminata. Percorrendo una galleria poco illuminata passiamo in Bosnia, il paesaggio cambia e ci troviamo in mezzo ad un bosco di piante ad alto fusto. Si arriva a Nova Travnik da ricordare perché nel 1993 furono bloccati e poi uccisi dei volontari che come noi portavano degli aiuti. Lungo la strada si notano tende improvvisate di profughi. A Vitez ci fermiamo a scaricare dalle Suore Ancelle di Gesù che gestiscono il centro per bambini disabili S. Raffaele e aiutano tanti anziani. Il nostro gruppo prende la strada per Gromiljak dove arriviamo stanchi della giornata. Alloggiamo presso la casa “Annunciazione” delle Suore Ancelle del Bambin Gesù (centro di aiuto per i giovani, bambini e famiglie) che ci preparano una buona e semplice cena e poi tutti a dormire e recuperare le forze. Il mattino seguente dopo aver fatto colazione scarichiamo presso il magazzino della Casa pasta, zucchero, scatolame e pannoloni. Salutiamo le suore, le ringraziamo per l’ospitalità e prendiamo la direzione per Sarajevo dove arriviamo dopo circa 40 minuti. Entriamo a Sarajevo percorrendo il famoso Viale dei Cecchini e iniziamo a vedere i danni che la guerra ha lasciato. In certi casi i palazzi bombardati non vengono ricostruiti con lo scopo di lasciare il ricordo, la testimonianza della guerra. Arriviamo presso il magazzino dell’Associazione Sprofondo. Mentre gli altri furgoni scaricano nel magazzino di Sprofondo io e Michele scarichiamo quasi tutto il carico del nostro furgone in quello dell’Associazione Pane di Sant’Antonio, per le mense popolari e i tanti poveri che i francescani seguono in questa città piena di problemi. Una cosa strana è successa, ma simpatica. Quando siamo arrivati e ci sono state le presentazioni abbiamo scoperto che il carico del furgone di Ivan veniva trasbordato su quello di Ivan. Infatti il nome Ivan è di origine slava e significa Giovanni. Una parte del carico lo scarichiamo anche noi nel magazzino di Sprofondo, il resto lo teniamo per i prossimi scarichi. Questo magazzino Sprofondo, come del resto l’Associazione Pane di Sant’Antonio, per usare un termine tecnico, funge da base logistica per la mensa dei poveri, famiglie, comunità ecc. Tutte le associazioni, gli orfanotrofi, le mense e quant’altro sono gestite dalle suore o dai frati francescani. Alle 10.00 lasciamo Sarajevo e attraversando la città vediamo il ponte su cui è stato fatto l’attentato all’ Imperatore Austriaco e che diede inizio alla Prima Guerra Mondiale. Con la responsabile di Sprofondo Hajrija ci dirigiamo a nord quasi ai confini con la Serbia per consegnare circa 200 pacchi famiglia in due centri profughi, uno a Rogatica e l’altro a prima di Visegrad dove troviamo il camioncino del comune di Rudo e trasbordiamo altri 100 pacchi. Il paesaggio ti fa ricordare quello alto-atesino, ma quando arrivi in un centro profugo sinceramente trovi tanta desolazione. Notiamo ancora tanti segni della guerra: muri mitragliati, postazione dei mortai e il pensiero cerca di ricreare quanto possibile cosa abbiano subito quelle popolazioni durante la guerra. Trascorriamo qualche ora a Visegrad, città attraversata dal fiume Drina, famosa per il “Ponte sulla Drina” titolo del libro di Ivo Andric e ne approfittiamo per pranzare al sacco. Alle 15.00 lasciamo Visegrad e ritorniamo a Sarajevo dove riportiamo l’interprete che ci offre un caffè. Lungo la strada ci fermiamo davanti ad una lapide, che avevamo notato all’andata, che ci ha colpito in quanto ricordava una vittima della strada in questo caso un camionista. La cosa particolare è che assieme al ritratto del camionista era anche raffigurato il camion. Lasciamo Sarajevo e prendiamo la strada che ci condurrà a Mostar. Passiamo per il paese di Jablanica famoso perché durante la Seconda Guerra Tito ha soprafatto i tedeschi facendo saltare il ponte che attraversa la Neretva (film La Battaglia della Neretva, 1969). Alle 20.00 raggiungiamo Mostar, costeggiando la Neretva, il fiume incassato tra i monti caratterizzato da un colore verde intenso e lungo la strada vediamo la caserma dove hanno fatto esplodere un camion da cui ha avuto inizio la guerra. Arrivando a Mostar si può notare due simboli della religione cristiana che dominano sulla città. Una croce bianca sulla sommità di una montagna e un campanile che si erge alto in cielo. Questo campanile, tutto di cemento armato come la chiesa, è stato costruito per dimostrare la supremazia della religione cristiana in quanto nessun minareto raggiunge tale altezza. Noi e un’altro furgone ne approfittiamo per una visita veloce al ponte e alla città. Alle 21.15 lasciamo Mostar e alle 22.00 siamo a Medjugorje, punto di ritrovo di tutti i furgoni ed equipaggi e prendiamo alloggio in albergo. Prendiamo le chiavi della camera e poi andiamo a mangiare una pizza e iniziamo ad assaporare l’aria mistica del posto. Notiamo che tanti italiani hanno approfittato del ponte del 2 Giugno per recarsi in questi luoghi. La consolazione è che anche questi pellegrini hanno portato o acquistato in loco generi che verranno poi distribuiti alle varie comunità presenti in zona. A Medjugorje facciamo i turisti per i luoghi dove i veggenti hanno incontrato la Madonna. Respiriamo l’aria di un posto mistico che ti carica spiritualmente. Stranamente, imputabile anche al fatto di essere lì, succedono piccoli fatti che interessano l’animo dei presenti e che si ripeteranno una volta tornati a casa. La mattina del 1 giugno viene impegnata con la Messa degli italiani e poi alla Collina delle Apparizioni dove facciamo una parte del percorso delle stazioni e poi ci raccogliamo sulla sommità attorno alla statua della Madonna. Il pomeriggio visita alle comunità Nuovi Orizzonti, Ragazze di suor Elvira, Villaggio della Madre, Orfani e anziani di Suor Kornelija e delle ragazze madri dove scarichiamo tutto ciò che era rimasto sui furgoni. Alla sera, dopo la cena, ci ritroviamo tutti assieme e viene fatto un resoconto di questo viaggio. Ognuno con le proprie impressioni, con ciò che ha visto e con le richieste d’aiuto raccolte nei vari centri di scarico. Consumiamo le ultime birre con i Simone, Cristian e Christian e poi a letto perché al mattino alle 5.30 c’è la sveglia. Il mattino partiamo lasciamo Medjugorje e ci fermiamo a Klobuk dove assistiamo alla S. Messa di padre Marko. Alle 8.00 attraversiamo la frontiera tra Bosnia e Croazia dopo quasi un’ora imbocchiamo la superstrada con direzione Spalato. Lungo la strada vediamo i resti delle tombe dei Pogomilli del 1400 D.C. Alle 12.00 ci fermiamo in un’area di servizio pranziamo al sacco, diamo l’assalto al frighetto in furgone e terminiamo il vino. Alle 12.30 riprendiamo la superstrada, nuova ben costruita e con poco traffico (magari avere una strada così in Italia) con direzione Senj dove usciamo e facciamo la normale che costeggia il mare fino a Rijeka. A Senj vediamo il Castello degli Juscochi profughi partiti da Spalato che diedero poi il nome alla Jugoslavia. Alle 14.30 costeggiamo il Golfo di Bucari famoso per l’impresa di D’Annunzio durante la Prima Guerra Mondiale. Alle 15.20 passaggio nella dogana tra Croazia e Slovenia, l’ultima, siamo all’interno della CEE, mentre dopo circa un’ora siamo in Italia. Ci mescoliamo al traffico dei vacanzieri e a Venezia troviamo un bel temporale. Alle ore 19.15 ci fermiamo in area di servizio dove viene fatta la foto di gruppo e ci promettiamo di rivederci il prossimo anno. Alle 20.00 io e Michele giungiamo nelle rispettive abitazioni dopo aver percorso con il Ducato oltre 2.200 km. Riuscire a spiegare le emozioni e l’aria respirata in quei luoghi è molto più difficile che aver scritto questo resoconto del viaggio che dall’inizio si è dimostrato unico, unito e utile. Il mio consiglio per chi volesse provare queste emozioni, visitare luoghi magari visti in Tv, rendersi conto di cosa ha lasciato la guerra, ricaricarsi a Medjugorje, non deve far altro che individuare un periodo dell’anno e rendersi disponibile per il viaggio. L’Associazione Regina della Pace (www.associazionereginadellapace.org) nel 2007 ha organizzato 14 viaggi e sono stati consegnati 2.700 quintali di generi dagli alimentari ai pannoloni. Il mio grazie va a tutte le persone, associazioni e gruppi che mi hanno appoggiato. Un risultato inaspettato per me ma molto lusinghiero per chi ha ricevuto la merce. Non ho parlato di camion perché sinceramente li ho lasciati in secondo piano. Comunque in Bosnia le marche maggiormente diffuse sono Mercedes e Man e a seguire Scania e Volvo e marche locali come Tam e Zastava, mentre in Croazia Iveco e Man. Si nota come può esistere l’influenza di altri stati in questi luoghi. Alla prossima e al prossimo viaggio.
Ivan Dal Toso … per gli amici "Graspa"
Ragazze,
permettetemi un piccolo spazio per un augurio di buon anniversario ad una coppia di amici che sempre ci seguono ai raduni e alle cene e alle scampagnate in compagnia!
Si sono sposati in data 07/07/07
e oggi è il loro anniversario di matrimonio!!!
Tanta strada l’hanno già fatta, tanta ne stanno facendo (per la casa soprattutto!!!!), e tanta ancora ne faranno … UN AUGURIO DI BUONA STRADA E’ DOVEROSO!!! AUGURI ELENA E TOMMAS !!!
Ragazzeeeee,
sono esaltatissima, stasera avevo la prima guidaaaaa!!!! Ho voluto farla prioma di Adria, tanto per capire almeno come è fatto un camion lato guida!!! L’istruttore non se l’aspettava, non era ancora sicuro che fosse partito il mio foglio rosa (la burocrazia è la mamma della artaruga!!!) e neanche con un anticipo di ben 500 euro non sono riuscita ad accellerare i tempi per fare l’esame di teoria prima di agosto – sarà in settembre!
Sono andata con aspettativa zero, l’istruttore è arrivato in auto e da lì ho pensato che non avrei guidato. Mi bastava una lezione teorica magari sul quadro, sul cambio, magari mettere in moto e spegnere.
Le prime parole pronunciate dall’istruttore: "hai sbagliato tutto, è così che ci si presenta alla prima guida, con ciabatte sabot??? Toglitele e partiamo." Sono rimasta malissimo, ho eseguito gli ordini e siamo partiti con questa fiat punto. Ha cominciato a correggermi posizione mani sul volante, girare la testa indietro un po’ più spesso, tagliare meno le curve, freccia a sinistra sempre entrando in rotonda poi subito a destra per uscire. Passati 5 minuti siamo in un autofficina lì vicino, mi fa scendere – e qui l’ho stupito perchè ho correttamente guardato specchietti e girato mezzo busto indietro – e mi mostra l’autocarro 2 assi Iveco dell’autoscuola
Mi chiede di seguirlo fino al loro capannone-deposito e io eseguo. Arrivati, parcheggio la Punto e salgo sul bisonte … mi sentivo già eccitata. Lui ingrana una marcia…che li per lì non capivo neanche quale fosse (forse 4° corta) e parte ..io incantata lo guardo e pendo dalle sue labbra.
Mi chiede di Adria, gli spiego del raduno, che sarò tra tanti camion e che vorrei capirci qualcosa di piùe gli propongo di fare un salto …tra i miei amici ci sono tanti suoi ex-allievi! Poi però vedendo come tira il motore e nelle rotonde resta nella marcia che andava a 70 km/h … dico ‘ma non c’è una marcia per ogni range di velocità come per le macchine???’
A quel punto accosta a destra, spegne e scende dal camion – fa il giro, mi apre la portiera e mi dice: "vai!". Io lo guardo finchè mi ripete "vai tu adesso!!!" Ragazze, non so descrivervi quel momento …non riuscivo neanche a fare la scaletta … adrenalina a mille! Curiosità, perplessità ed eccitazione tanta! Salgo, tolgo le ciabatte, metto la cintura e per abitudine il piede sulla frizione – NO! sento urlare… ah bene comincio!!!
Lo guardo, un po’ arrendevole e gli dico: "dai, lasciamo stare, non abbiamo neanche la certezza che il mio foglio rosa sia partito, non rischiamo, sono un’imbranata, lasciamo perdere, non so neanche mettere in moto." Lui mi sorride e mi chiede di girare la chiave.
GIRO LA CHIAVE – NON SUCCEDE NIENTE, NE UNA LUCE, NE UN RUMORE, NIENTE!
Mah? L’ho rotto o dove sbaglio? Lui mi sorride nuovamente, mi spiega che prima dell’acquisto era un veicolo ADR e hanno lasciato il blocco di accensione con le 3 leve, aziono la verde e finalmente si illumina il quadro! Aspetto che tutte si spengano tranne batteria e via, metto in moto! Di mia iniziativa provo anche a dare gas, giusto per capire se il bestione mi risponde ed è vivo e reattivo sotto il mio piede!
CHE EMOZIONE!!!! Mi spiega il cambio 4+4, con la leva che fa la mezza marcia (corta/veloce), mi indica il freno a mano azionato e basta, tutta qui la spiegazione…. MI CHIEDE DI IMMETTERMI E PARTIRE. A quel punto mi sono fatta convincere facilmente, la curiosità era troppa e la voglia i provare anche!!! Il tempo di provare a maneggiare il cambio da ferma per capire il meccanismo e mi chiede sul rettilineo che abbiamo davanti di provare tutte le marce a disposizione (mezze comprese). Metto quindi in prima corta anche se lui dice che si usa proprio se si è a pieno carico o in salita …PARTO, piccola accellerata, giù la leva per la veloce, frizione stacco e sento che per magia la marcia è cambiata da sola!!!! mi illumino davanti al miracolo!!! Accellero… sento che la marcia è troppo corta ma devo passarle tutte per provarle, giù la leva e passo alla seconda, accelleratina, su la leva e via così .. fino alla 7 mi mantengo e mi prende il panico … vista la fatica per arrivare su, mi chiedo se sarò abbastanza veloce a scalare marcia quando sarà il momento di rallentare e fermarsi. Detto fatto ecco la prima rotonda e lui che mi chiede di rallentare piede sempre sul freno e iniziare a scalare … lasciando perdere le marcie intermedie della levetta. Dentro di me penso troppo poco spazio per scalare tutte le marce aiutooo, intanto passo in 6° e sento che lui interviene sul freno per rallentare di più, poi passo in 5° e mi dice di restare in 5°!!! In 5° in rotonda a 20/30 km/h???
AVEVA RAGIONE LUI, come tocco poi l’accelleratore, il bestione riprende – dice che ho tagliato un po’ in uscita dalla rotonda e che questa rotonda devo arrivare a farla con più naturalezza …
MORALE DELLA FAVOLA: mi ha fatto fare una decina di volte quel tratto interessato da 3 rotonde e un sottopasso curveggiante, spiegandomi i bilanciamenti del carico e qualche altro piccolo accorgimento.Non mi è sembrato difficile, forse devo guardare più gli specchi e prender mano per una guida più fluida possibile … sono contenta di aver fatto questa nuova esperienza!
Dice che come prima volta è andata bene!!
MA VI RENDETE CONTO CHE HO GUIDATO UN CAMION !!!!!
Ciao ragazze,
devo pubblicare questa FOTO DI RITO che abbiamo fatto sabato sera noi piccola delegazione lady truck!
Il nostro amico graspa è riuscito a radunarci in modo quasi inaspettato per una serata davvero piacevole!!! Permettetemi questo breve ringraziamento (pubblicità) allla Distilleria Dal Toso della sua famiglia per l’ospitalità, le degustazioni e l’intrattenimento del coro-alpini; grazie per questa occasione di ritrovo!
La serata non si è fermata lì, un gruppetto di noi l’ha poi continuata in un bar fuori dal centro per non rompere l’armonia e la gioia di stare insieme con un bicchiere … a questo punto devo aprire una parentesi – la più divertente che teneva banco con i suoi racconti di vita da autotrasportatrice era la mamma di Ro’ … un mito!!! E’ veramente un piacere la sua compagnia!!! –
(rientro a VE oltre le 3!!!) e sveglia alle 8 per la trasmissione rai di gisy!!
Autotrasporto: trovato accordo, sciopero rinviato
Lo sciopero indetto dagli autotrasportatori è stato sospeso, dopo che il governo ha trovato un accordo con la categoria in agitazione contro il caro gasolio.
Lo conferma Fai Conftrasporto, una delle sigle dell’autotrasporto.
Tra i punti dell’intesa, la riduzione dell’accisa sul carburante, interventi per favorire il ricambio del parco circolante con nuovi autocarri e sconti sui pedaggi autostradali.
I rappresentanti sindacali del settore avevano indetto uno sciopero generale di tutti i servizi di autotrasporto merci per il periodo compreso fra il 30 giugno e il 4 luglio.
Oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, aveva detto oggi di aver trovato "qualche risorsa" per aiutare gli autotrasportatori colpiti dal caro-carburante e di essere "moderatamente fiducioso" di poter evitare lo sciopero che la settimana prossima avrebbe rischiato di bloccare il trasporto merci in tutto il Paese.
Prospettando per giugno un "disastroso" mercato dell’auto, la settimana scorsa l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne aveva paventato la possibilità di "chiusure di stabilimenti" in caso fossero proseguiti gli scioperi degli autotrasportatori legati al caro gasolio
In effetti nessuna di noi ne ha parlato in questo blog ….
In ufficio da me c’è stato abbastanza pre-allarmismo, avremmo dovuto spostare tutte le consegne, avvisare i clienti, insomma avremmo avuto proprio delle belle giornatine!!!
O magari con la tangeziale bloccata non avrei potuto arrivare al lavoro: che bello!! Ci pensate? Io ci penso e in effetti il disagio avrebbe veramente inginocchiato l’Italia, o lo farà – se è solo un rinvio!
Certo non si può più continuare così!!! Per ora vedo solo promesse …. che dite?
Ragazze/i,
INTEGRAZIONE FOTO
Album completo http://www.album-mmt.it/categories.php?cat_id=624
è stato un weekend intenso a partire da venerdì sera che dopo più di 10 anni che non mettevo piede in una discoteca, mi sono lasciata trascinare da mia sorella x un concerto "live" della sua cantante preferita: Dolcenera! Ne è comunque valsa la pena, visto che l’ha potuta incrociare, conoscere e avere un autografo!
RADUNO DEL CAMIONISTA A RESANA Ieri pomeriggio come avete visto dalle foto già pubblicate dalla Elda&Co siamo passate a resana! Appena arrivate sul piazzale di ritrovo sostavano diversi camion e … molti volti nuovi…una sensazione strana, di solito ai raduni più lontani incontro sempre tanti amici e a Resana (20 minuti da casa mia!!!) non conoscevo nessuno!!! Poi all’improvviso davanti ad uno scania rosso…riconosco Stefano! un amico conosciuto alla sfilata di Asiago di due anni fa! Mi ‘pre-allerta’ che la Elda -un po’ in ritardo – sta per arrivare, la aspettiamo, arriva con Team al completo e si parte per la sfilata.
Un quarto d’ora per girarsi alla rotonda di castelfranco con questo lungo serpentone di camion strombazzanti e un’altra mezz’ora circa per passare quel km e mezzo di centro per raggiungere il luogo del raduno!
Incontriamo con vero piacere Eveline con Michael in passeggino…era tanto che non li vedevo "dal vivo", li avevo visti sul blog!! la festa ha inizio dopo aver pargheggiato i camion…
Elda mi presenta subito due amiche che presenziano al raduno con il loro "bimbo" piccolo – figlio e con il loro "bimbo" grande – il camion! Eh si, sono due lady-truck, Paola già conosce le lady truck e ne è parte e sfoggia la ‘tabella’ di riconoscimento sul suo volvo bianco! Claudia invece ancora non conosce il gruppo e ce ne chiede notizie interessata! Hanno dei bambini bellissimi e auguriamo di cuore buonastrada a entrambe!!!
—–passiamo alla giornata di oggi—–
IL RADUNO DELLA STATALE 202 A VILLESSE (GO)
Una festa molto gioiosa grazie anche all’inaspettato sole che ha illuminato ("e asciugato") l’area verde dove si è svolto il raduno!
Uno spasso per i bambini che potevano far sfilare i propri cagnolini, montare dei poni, divertirsi con diverse attrazioni!!! Pubblico qualche foto e rinnovo i ringraziamenti agli amici della statale per l’accoglienza e il calore che sempre ci riservano in queste occasioni! Siete sulla buona strada ragazzi!!!
Click sulle foto per ingrandirle! Come potete vedere lady truck rappresentate in entrambi i raduni, missione compiuta!!!
13-14-15 GIUGNO 2008 – 5° FESTA RADUNO
(VILLESSE -GO-)
Festa in allegria con svariate attrazioni per tutti e giornate a tema….
Click qui per il volantino del raduno!
RAGAZZE/I SPERO DI RIUSCIRE A PARTECIPARE, MAGARI DOMENICA IN GIORNATA, COME HO GIA’ SCRITTO IN QUESTO BLOG, SIMPATIZZO MOLTO PER QUESTO CLUB!!!! Se riesco ad andarci, farò delle foto e al mio ritorno ‘post-erò’ sul blog oltre le foto un piccolo reportage …vado in missione per le lady truck insomma, con anto di targa rosa-fuxia di riconoscimento!!!
BUONA STRADA AI RAGAZZI-AMICI DELLA STATALE 202 per l’organizzazione e la gestione di questo raduno, che sarà sicuramente un successo!!!
Sabri
Ragazze/i,
finalmente ho avuto il tempo di caricare le foto del raduno di Felina, non ne ho molte dei camion scusate, ne avevo invece tante del LATO "B" DI HERBERT … ma mi sono contenuta e non le ho pubblicate.
Perchè la vendetta delle lady truck nei confronti dei camionisti (MI RIFERISCO AL CONCORSO MISTER TRUCK) fosse palese ai camionisti (e per non intasare splinder che limita l’upload a pochi mega purtroppo) ho scelto di pubblicare l’album su un forum esterno che seguo da un po’, MMT ALBUM che si occupa anche di raduni e nel quale sembro essere l’unica donna registrata.
trovate le foto al seguente link: http://www.album-mmt.it/categories.php?cat_id=620
buona visione! Sabrina
p.s. ovviamente un reportage completo lo trovate sul sito del club TTT: http://www.tartarugatruckteam.it/RADUNO_2008.html
CIAO RAGAZZE!!!
HO PENSATO CHE VISTA LA BOTTA DI TECNOLOGIA CHE CI SIAMO DATE CON QUESTO BLOG, ERA IL CASO DI ‘POSTARE’ QUI SUL BLOG LA MIA PSEUDO CARTOLINA IN DIRETTA DAL MESSICO, VISTO CHE HO TROVATO QUESTO INTERNET POINT DOVE HO POTUTO SCARICARE ALCUNE FOTO DALLA MACCHINETTA…
saludod y besos de mexico !!
in mezzo a questo paradiso caraibico, ho pensato di scusarmi della mia assenza dal blog con questo pensiero!!! ebbene si, vi leggo anche da qui!! Arrivo a malpensa domenica a mezzogiorno se non ci sono ritardi, poi per quanto stanca dovro’ prendere ‘la grande’ la chiamate cosi’?? fino a venezia … OVVIAMENTE CON TAPPA A LOBIA!!!!
A PRESTO QUINDI!!!
IN MESSICO TUTTI MUSONI !!!
Non le persone che partono la mattina con un sorriso stampato e incollato fino a sera… ma i bestioni kenwort sull’autopista!!!
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Il pensiero di Moni
Ciao, voglio fare anch’io un saluto a Lorenzino, anche se noi non eravamo amici, non avevamo quel rapporto privilegiato come quello che lo legava a Nicoletta e a Sabrina, niente telefonate o visite o lunghe chiacchierate, solo ci conoscevamo da anni, ci trovavamo ai raduni e alle varie manifestazioni camionistiche, ci salutavamo, ci scambiavamo 4 battute…ma non ho avuto la fortuna di diventare sua amica. L’amicizia è confidenza, è conoscenza profonda e tra noi non c’era, non per scelta, forse per lontananza ma questo non toglie che si possa ricordare con piacere un grande collega.
Ci siamo conosciuti frequentando il Coast to coast di Giussano, mi ricordo che diceva che veniva per “imparare” e poi aprire un club nelle sue zone: cosi ha fatto col Coast to Coast Tiene che poi è diventato L’Highway Truck Team. Sono venuta a tutti i raduni dal primo di Marano Vicentino all’ultimo di Adria. Quando c’era lui come Presidente e anche dopo. Me lo ricordo impegnato nella gestione dei raduni, perché tutto funzionasse per il meglio, ma preferisco ricordarlo come “collega”, quando col suo camion veniva a Giussano e si divertiva in mezzo a noi a ridere e scherzare. Mi piace ricordarlo in momenti particolari, quando ci si divertiva con poco. Quando ci si metteva in circolo a raccontare storie e ognuno parlava delle sue avventure su strada, quando si passava il tempo a guardare foto, o come quella volta che il nostro gruppo di amici organizzò lo “scherzo serale” del raduno a Giussano: Nestore aveva il trattore parcheggiato proprio nel punto di maggior passaggio, lo scherzo consisteva nel far credere che lui fosse rimasto incastrato sotto la cabina semiribaltata mentre stava cercando di sistemare qualcosa nel motore. Si era messo la tuta da meccanico, c’erano gli attrezzi sparpagliati per terra e noi intorno che fingevamo di tirarlo fuori mentre lui gridava aiuto. Lorenzino passò di li e vedendo la scena pensò che non fosse vera, che si trattasse di un fantoccio, noi gli dicemmo che era veramente lui, allora per essere sicuro gli tolse le scarpe: quando vide i piedi di “carne ed ossa” si preoccupò e si mise a tirare per cercare di toglierlo da li che era pericoloso…e noi a dirgli di non farlo, di non tirare, che era tutto uno scherzo…naturalmente poi si aggregò all’allegra compagnia…Piccoli momenti, il bello dei raduni, essere amici per una sera e poi solo semplici colleghi per il resto dell’anno, ma con quella marcia in più che il partecipare a questi ritrovi ti dà, il sentirsi parte di una grande famiglia, quella delle persone che amano questa vita, questo lavoro e hanno veramente il camion nel cuore. Sono sicura che Lorenzino fosse uno di noi e vorrei augurargli una buona strada, qualunque ora essa sia, ovunque ora egli sia.
Sono andata al suo funerale insieme a centinaia di altre persone che lo conoscevano, ho molti ricordi di quel triste giorno (che avrei preferito non dover vivere…), la cosa che più mi ha colpito sono state le lacrime, tutti prima o poi quel giorno abbiamo pianto, ed erano lacrime sincere, l’ultimo saluto a un collega che ha lasciato un segno nel cuore di chi l’ha conosciuto.
Ciao Caccia….un abbraccio, se si può…
Moni.
p.s.
io volevo aggiungere la foto del suo Scania
Lorenzino era orgoglioso del suo mezzo!
Ciao, buone cose e buona strada, a presto!
Moni.
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Il pensiero di Ivan Dal Toso di Barbarano /Vicenza (pensiero che ha letto quel 2 marzo come ultimo saluto) [foto di uno dei tanti gesti di generosità al quale insieme hanno collaborato]
In questo momento mi trovo in difficoltà nel ricordare il nostro amico Lorenzino meglio conosciuto col nome di Caccia, adesso che hai deciso di andare avanti.
Porto ai famigliari le condoglianze degli amici che con rammarico non riescono ad essere presenti per dare l’ultimo saluto all’amico Caccia.
E’ difficile in poco tempo dare il giusto riconoscimento nel ricordare Lorenzino come uomo, camionista, marito e padre, alpino e presidente il nostro presidente. Si perché rimarrà il nostro presidente per sempre.Persona sempre disponibile nei confronti di tutti, amico di tutti, vulcano di idee e iniziative, portatore di quello spirito di alpinità che distingue gli alpini in tutto e dovunque. Spirito che ha profuso in tutti noi al momento di coinvolgerci nell’avventura della fondazione dell’Highway Truck Team e presente in tutto quello che veniva e viene organizzato in aiuto agli altri. Grande trascinatore in tute quelle iniziative che riguardano il suo mondo i suoi amici camionisti. Battagliero fino all’ultimo senza pensare al male che nel frattempo lo consumava. L’immagine che voglio ricordare è quella della cena sociale dove Lorenzino, felice di portare a conoscenza ai presenti di essere riuscito in una battaglia importante per il settore, pensava già ad un’altra iniziativa alquanto importante per i camionisti e di come calamitava l’attenzione delle persone su di lui con le sue parole.
Persona a cui piaceva la compagnia specialmente se si trattava di mettere le gambe sotto la tavola, riusciva a colloquiare con chiunque meglio ancora se si trattava di persone che per qualche modo facevano parte del suo mondo i camion e non rifiutava mai di assistere alle partite di calcio specialmente se del Milan con i suoi amici di sempre. Ammirato da tanti per tutto ciò che faceva, da solo o assieme a noi consiglieri, per riuscire a dare all’opinione pubblica un’immagine diversa di quel mondo quello dei camionisti, molto spesso bistrattati, ad avere servizi migliori ad essere ascoltati e non accusati. In questo eri o meglio sei unico. Hai percorso con il tuo camion milioni di chilometri girando in lungo e largo l’Europa e l’Italia come un cow-boy in sella al suo cavallo viaggiava per le praterie d’America ed ora siamo qui per accompagnarti nel tuo ultimo viaggio. Voglio pensare che anche nell’aldilà ti comporterai come quando eri tra noi, magari affiancando San Pietro nel ricevere i tuoi amici camionisti quando sceglieranno di venirti a trovare. L’anno scorso hai dimostrato la volontà di lasciare il posto della presidenza ad un altro consigliere come se fosse un presentimento. La scelta è ricaduta su di me e da allora mi hai affiancato nel portare avanti assieme ai consiglieri il club, presente e consigliere in molte occasioni adesso mi sento spiazzato e in un certo senso abbandonato da una persona che oltre essere un amico tanto poteva dare, per esperienza e iniziativa nel prossimo futuro. Dire che hai lasciato un vuoto mi sembra riduttivo e quello che ci hai lasciato sicuramente lo coprirà. Spero che tutti noi ma io in prima persona riusciremo a portare avanti quello che in questi anni hai fatto sempre con lo stesso spirito che ti ha contraddistinto. Grazie a tutti a tutti soci e amici per aver partecipato a questa festa, così come abbiamo e avete partecipato alle feste organizzate dal Caccia, solo che oggi sono stati ribaltati i ruoli e mi auguro che il Caccia sia rimasto soddisfatto di quanto è stato fatto.
Ciao Presidente. Sei e sarai sempre il caccia il nostro Presidente.
Ivan Dal Toso
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Il pensiero di Nicoletta, camionista di Spinea / Venezia
Ciao a tutte/i
Volevo parlarvi di una persona a me molto cara, Lorenzino detto Caccia e così lo chiamerò, visto che lui ci teneva. L’ho conosciuto 6 anni fa, in occasione dell’organizzazione del 2° raduno dell’Highway Truck Team, io e mia sorella dovevamo inserire uno stand all’interno del raduno, così una sera siamo andate alla sede del Club.
Quando l’ho conosciuto, subito mi ha dato una bella impressione: disponibile e gentile, ed è subito nata una forte amicizia.
Non dimenticherò mai il mio primo raduno, quello del 2002, BELLISSIMO e la sfilata su per Asiago con 200 camion, il CACCIA sempre davanti, ci guidava come un maestro e noi lo seguivamo. Ho visto e mi sono resa conto come il Caccia era grande con tutti, specialmente per chi ne aveva più bisogno; in quello che faceva ci metteva cuore, anima e generosità, Sempre.
Ricordo quando stavo facendo le patenti del camion, quando ho trovato lavoro come autista, era orgoglioso di una donna al volante di un tir e mi ha sempre sostenuta; sapevo che in lui potevo sempre contare. Ricordo le telefonate, quasi giornaliere, i pranzi quando era in zona, se passava davanti a casa mia ci veniva sempre a trovare. Si preoccupava di me e mio marito che cercavamo di avere un figlio, mi dispiace che non sia riuscito a vedere il piccolo Alessio, ma da lassù lui Vede.
Era un Grande, qui a casa lo ricordo con la bella foto che ho sopra la credenza, in bella evidenza, orgogliosa di aver avuto un amico così.
Ricordo quel maledetto giorno che seppi della sua malattia, pensare che al telefono o di persona era lui che non ti faceva pesare questa cosa, io gli parlavo facendo finta di niente, ma dentro di me il dispiacere era grande. Mi parlava sempre di sua moglie Bertilla e suo figlio Daniele, la passione che condividevano per le moto, era molto attaccato alla sua famiglia e non parliamo del Club, la sua ragione di vita; il desiderio di portare a Vicenza il Tractor Pulling e ce l’ha fatta, ma se n’è andato troppo presto per vedere realizzato il suo sogno.
Nel mio cellulare ho ancora il suo numero di telefono, con scritto CACCIA, non ho il coraggio di cancellarlo e non lo farò.
Mi manca Lorenzino, sono passati due anni che è andato in cielo e ancora adesso sto male.
Ho perso un grande amico, il migliore e che porterò nel cuore per sempre.
Ciao Caccia…Ti Voglio Bene
Nicoletta (Topona)
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Il perché di questo spazio a lui dedicato….