Posts Tagged "domande senza risposta"

Codice della strada 2010

 

Codice della Strada: le norme subito in vigore

No alcol ai neo patentati e… multe territoriali.
Zero alcol per i neopatentati; decisogiro di vite sulla questione minicar; rateizzazione delle multe superiori a 200 euro per iredditi più bassi; aumento della periodicità dellevisite per il rinnovo della patente degli automobilistipiù anziani; "federalismo stradale" sui proventi da autovelox.
Ecco gli emendamenti sulle novità al Codice della Strada che sono stati approvati, ieri, dalla Commissione Trasporti alla Camera, e che diventerannoimmediatamente operativi. Il provvedimento, ora, è atteso al via libera, prima della lettura al Senato.
Si tratta, per lo più, di provvedimenti più volte indicati, in passato; e per i quali se ne attendeva una ratifica ufficiale, in modo da entrare immediatamente in vigore.

Neopatentati: vietato bere

Confermato iltasso zero per gli automobilisti in possesso di patente dameno di tre anni: non potranno assumere alcolici. Stesso provvedimento per gli autisti professionali, con ripercussioni anche sul lavoro: gliautotrasportatori dipendenti di aziende, che saranno pizzicati con una quantità anche minima di alcol nel sangue, verranno licenziati.
  
Reddito basso, multa a rate
E' stato alzato l'importo minimo per le contravvenzioni che potranno esserepagate a rate dagli automobilisti che denunceranno un reddito basso (fino a 10.628,16 euro): questo, infatti, passada 150 a 200 euro. Quanto alla confisca del veicolo, questa avrà carattere di misura di sicurezza, e non di sanzione accessoria.

Over 80 al volante: visita ogni due anni

Per la questione degli automobilisti più in avanti con l'età, è stato deciso che gli ultraottantenni potranno ottenere il rinnovo della patente solo dopo una visita medica ogni due anni. E' stata portata da 65 a 68 anni, solo dopo l'esito positivo di una visita medica annuale, l'età massima consentita per la guida di automezzi per il trasporto di persone o di cose, autotreni e autoarticolati con massa inferiore a20 tonnellate. Da ricordare che il Senato aveva approvato questa normativa, ma solo per i conducenti di autobus e fino a 70 anni.

Minicar: cinture e… sanzioni per chi le trucca

Ecco il provvedimento relativo ai quadricicli a motore: le minicar che, negli ultimi mesi, sono salite alla ribalta della cronaca. Entra subito in vigore l'inasprimento delle sanzioni per chi produce, mette in commercio o elabora le minicar per far loro raggiungere velocità massimeoltre 45 km/h. Allo stesso modo, entra subito in vigore ildivieto di mettersi alla guida di una minicar (ma anche di un ciclomotore), se la patente è stata revocata. E, dai prossimi giorni, sarà obbligatorio il montaggio e l'utilizzo dellecinture di sicurezza a bordo delle minicar.

Autovelox: via al "federalismo stradale"

L'importo delle multe a carico di chi viene "fotografato" andranno per il 50% al Comune nel cui territorio è montato l'autovelox, e per l'altro 50% alle competenze territoriali dell'Ente proprietario della strada. In pratica, un "federalismo stradale". Sarà, poi, di competenza deiprefetti la decisione su dove posizionare gli autovelox, fuori dai centri abitati. I proventi delle sanzioni, indica un emendamento che è stato approvato, dovranno essere utilizzati dai Comuni per la manutenzione delle strade, la loro messa in sicurezza, l'adeguamento degli impianti e delle infrastrutture, segnaletica, barriere e spese per il personale. "No", dunque, ad arredi urbani e pertinenze.

Test antidroga

Gli accertamenti per stabilire se l'automobilista sottoposto a controllo sia sotto l'effetto di sostanze stupefacenti si faranno sulla saliva e non più sulle mucose. In più, l'aumento di un terzo delle multe commesse fra le 2 di notte e le 6 del mattino, con tasso alcolemico fino a 0,8 g/l è stato cancellato…
Origine: Motori.it
 

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Malpensa

 In un momento in cui non sapevo decidermi su cosa andare a trasportare, allora si poteva ancora scegliere, non c’era crisi, mi è stato riproposto di provare a fare navetta per Malpensa; avevo già  rifiutato la prima volta perché preferivo ogni viaggio una meta diversa, poi il destino, anzi no i vertici dell’azienda per cui lavoravo hanno deciso che visto che la maggior parte della clientela era al Sud, conveniva portare la produzione al Centro e anche se mi hanno proposto di spostarmi la nostra collaborazione è finita col trasloco; quindi una logistica che ti cerca una seconda volta per affidarti un incarico fisso non è un’occasione da ignorare, non lo sarebbe ora, ma non lo era neanche sei anni fa, ero diffidente verso l’ambiente e non conoscevo il lavoro, ma i dirigenti conoscevano me e hanno insistito che almeno ci provassi, a rifiutare ero sempre in tempo. Così sono cominciati i miei viaggi di navetta notturna, uno dopo l’altro e senza rendermene conto sono passate le settimane, i mesi e gli anni. Con un po’ di buona volontà e tanta pazienza sono riuscita ad eliminare tutti i piccoli inconvenienti che avevano fatto scegliere un’autista esterno, imballaggi, documentazione, orari e a far arrivare a destinazione le spedizioni senza ritardi ne riserve varie.Truck-Art-Pepsis
Quello che dovrebbe essere un grande aeroporto internazionale per l’imbarco delle merci e un grande caos, col passare degli anni è sempre in fase di declino e molte logistiche preferiscono utilizzare aereoporti d’oltralpe, più organizzati e funzionali. Ad esempio la “mia navetta” comportava un impegno di circa 6/7 ore, con l’avvicendarsi di diversi cambiamenti tra accettazione e scarico difficilmente si riesce a finire entro le 10, nei giorni peggiori 12/13 ore.
A parte i rapporti con la logistica di partenza, adesso che tutto è “collaudato” ha dimenticato le difficoltà del passato è in Cargocity che le cose proprio non “volano”; ci tengono in “ostaggio” per ore, non puoi riposare perché altrimenti perdi il turno, su 9 ribalte in funzione, 3 0 4 sono sempre guaste, 1 sempre riservata alla loro navetta; autisti che si credono più furbi e provano ad accorciare la loro attesa non rispettando il loro numero di arrivo, cooperativa di facchinaggio allo scarico ingaggiata al ribasso, quindi ragazzi spesso inesperti e sempre stanchi, dipendenti della logistica demotivati per problemi di contratto e mansioni definite sulla carta ben lontane dalla necessita reale, impiegati in turno in numero inferiore al necessario, oltre alla totale demotivazione generale e questo clima sera dopo sera scatena una guerra fra poveri; negli ultimi tempi ci sono state diverse liti tra autisti, mentre erano in piazzale a far  “magazzino temporaneo”, liti tra i magazzinieri che non ritengono di essere pagati col giusto corrispettivo e in egual misura;truck
La tensione è palpabile,  ieri sera per un carico “scomodo”, abbiamo dovuto aspettare tutti tre ore che trovassero una soluzione, nervosismo sempre e solo tra autisti, magazzinieri, quelli che contano non ci sono, quelli che dovrebbero prendersi a carico le soluzioni a queste difficoltà e quando vengono interpellati promettono miglioramenti, da anni ormai, ma nulla è cambiato, anzi si, è cambiato in peggio.
Siamo sempre più lontani da quelle stesse strutture con cui si dovrebbe competere.

Buona Strada a Tutte/i !!!
gisy

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Ancora SALE… in Autostrada

Da www.tuttotrasporti.it

Autostrade
DALLA MANOVRA FISCALE AUMENTI A SORPRESA
Pubblicata il 04/06/2010



Tra le pieghe della manovra finanziaria varata dal Governo spunta una brutta sorpresa per gli autotrasportatori: per tutti i veicoli, ma per gli autocarri con percentuali molto maggiori, dal 1° luglio aumentano i pedaggi autostradali; ma si tratta solo di un acconto, visto che un incremento di analoghe proporzioni scatterà anche dal 1° gennaio 2011.

Il rincaro è causato dalla decisione del governo di mettere un "sovracanone" sugli attuali pedaggi che servirà a ripianare il disastrato bilancio dell'Anas. Per i veicoli da 3, 4, 5 e più assi il sovracanone è di 3 millesimi di euro al km da luglio 2010 e di 6 millesimi di euro dal gennaio 2011.

Ciò significa aumenti dei pedaggi dal 2 al 6% a partire da luglio con raddoppio (quindi 4-11%) da gennaio prossimo. Se si considera che lo scorso 1° gennaio 2010 i pedaggi erano già rincarati mediamente di circa il 3% appaiono chiare le proporzioni della stangata sugli utenti delle autostrade. Senza parlare, poi, del pedaggio che si dovrà pagare sui tratti gestiti dall'Anas (Gra di Roma, Salerno-Reggio Calabria, ecc.) fino ad oggi non soggetti a pedaggio.

Come è possibile affrontare questo aumento? Già tanti autotrasportatori scelgono di evitare alcuni tratti di autostrada sacrificando tempo di guida propri e degli autisti e il pedaggio è caro, come si può pensare di aumentare a Luglio e poi ancora a Gennaio? Chi riucirà a convincere la committenza ad aumentarci la "tariffa"?
 

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Vittime… del piazzale, non sempre della strada…

Ciao a tutte/i

Abbiamo parlato diverse volte del tributo,  di vite, che versiamo sulla strada, al volante di furgoni, motrici, autoarticolati e autotreni, senza distinzione, ogni mezzo può diventare la bara di chi lo conduce, la strada può essere senza ritorno; ma non si perde la vita solo al volante, spesso, troppo spesso, le operazioni di carico e scarico nei piazzali o nei cantieri  diventano l'ultimo minuto della vita dell'autista; un teatro di tragedia, l'ultima scena fatale, ma purtroppo reale.
Non si dovrebbe morire di lavoro, mai! Troppe vite spezzate…
Ci sono giorni che balzano agli occhi più di altri perchè le cronache riportano più incidenti…

 Autotrasporto, due incidenti al carico
27 maggio 2010
Due autotrasportatori sono deceduti in altrettanti gravi incidenti avvenuti durante la fase di carico del veicolo, in un cantiere di Parma ed a Carrara.
 
La fase di carico e scarico del camion è quella dove avviene il maggior numero degli incidenti sul lavoro che colpiscono gli autisti dei veicoli industriali. Una tragica coincidenza ha confermato il 26 maggio questa statistica: nel giro di poche ore, due conducenti sono morti a camion fermo, schiacciati dal loro stesso carico.
 
In un cantiere edile di Parma, posto in strada Paradigna, Sergio Spagnoli di Borgotaro stava caricando sul suo camion un pannello d'acciaio che era stato rimosso dopo alcuni scavi stradali. Improvvisamente, la massa d'acciaio da cinque quintali ha oscillato, colpendo l'uomo su un fianco, schiacciandolo contro il veicolo e, infine, precipitandogli addosso a terra. Spagnoli lavorava per la cooperativa Nuova Arti Unite di Parma.
 
Nella zona industriale di Carrara, Claudio Bertolini è stato schiacciato tra un blocco di marmo ed un container caduto da un muletto, nel piazzale della Tekno Spedizioni. L'uomo era fino al 2004 un autotrasportatore, ma dovette lasciare la guida per un insolito incidente: venne morso da un serpente uscito da un container scaricato da una nave proveniente dall'India. Da quel momento, Bertolini lavorava in piazzale. 

 

 Leggiamo impotenti queste notizie, ripensiamo a tutti gli amici e colleghi lasciati lungo il cammino; alle volte che abbiamo noi stessi rischiato; al perchè si continua a morire svolgendo la propria professione; a chi e cosa dovrebbe fare per migliorare lo stato delle cose; si pensa alle famiglie amputate per sempre; ad un dolore infinito, quello di aver perso, in un minuto, padre, fratello o figlio mentre svolgeva il proprio lavoro;
Non sono solo le strade a mietere vittime, purtroppo anche i piazzali!!!
Abbracciamo le famiglie e auguriamo BUONA STRADA ai nostri colleghi, ovunque essi siano.

gisy
 


 

 

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Riflessioni di un amico…

Ciao a tutte/i
sul sito di un'amico ho trovato diverse frasi in cui riconoscevo le mie stesse senzazioni, stesse riflessioni, stessa passione; abbiamo differenti storie e diversa provenienza, eppure il modo rapportarsi a questo mondo è simile più di quello che si potrebbe pensare… avrei voluto "rubare" tante frasi per condividerle qui, alla fine ho pensato di "trasportare" questo testo, d'attualità, visto che sono uscite le ennesime modifiche al Codice della Strada;
Lo ringrazio da queste pagine… e gli Auguro BUONA STRADA!!!

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Tutti i giorni, alla mattina, quando accendevo la radio e mi sintonizzavo su Isoradio immancabilmente tutti i giorni associavano le leggi sulle ore di guida e di impegno e di riposo dei camionisti  alla sicurezza stradale, ribadendo che non vengono mai rispettate e che ci vogliono sempre più controlli. Non ne potevo più!! E’ molto tempo che non mi sintonizzo più su Isoradio perché sono stufo di sentire le solite cazzate sulla sicurezza stradale, possibile che non si parla mai dei guard-rail a misura di bicicletta che ci sono in certi viadotti dove sotto, ovviamente, non ci sono case, ma solo boschi, e che, in caso di sfiga tu scoppiassi una gomma davanti e finissi di sotto saresti l’unica vittima…perché non parlare dei giganteschi buchi situati lungo la FI PI LI , l’Aurelia da Rosignano a Civitavecchia, la Valdichiana Perugia, ecc….ecc…. Dove in alcuni casi lo scodinzolamento del rimorchio è inevitabile. Perché  non parlare dei cartelli stradali messi agli incroci ad altezza del finestrino del camion che inevitabilmente tolgono completamente la visuale all’autista che è costretto a mettere metà cabina sull’incrocio per avere la visuale sullo stesso e poterlo poi impegnare? Perché non diciamo che molte persone non sono in grado di guidare soprattutto in autostrada visto che non hanno nemmeno la semplice capacità di guardare lo specchietto retrovisore  per essere al corrente di chi li segue? Queste persone sono un vero pericolo sulle strade. Perché non limitare certe patenti? Perché non obbligarli ad usare il veicolo solo nel proprio comune, magari solo per andare a fare la spesa?  Le patenti sono una fonte di guadagno per molti, se la diamo a cani e porci  senza un severo criterio non mi venite poi a parlare di sicurezza stradale facendo riferimento solo a noi camionisti!!
Guidare, secondo me, è un fatto psicomotorio, quindi ci vuole una buona coordinazione tra arti superiori, inferiori e cervello, e non tutti ce l’hanno ad un livello accettabile per guidare in sicurezza, ma ripeto, le patenti sono fonte di guadagno per molti e nessuno pensa minimamente ad impoverire questo ricco mercato. Parlano, parlano, parlano di sicurezza stradale, ma è soltanto una questione di soldi, che la gente muore sulla strada non gliene frega un ( bip…) a nessuno.

 

BUONA STRADA A Tutte/I!!! 

gisy

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Limiti massimi d'età.

 

Vicenza. A scuola guida imbocca svincolo
contromano: scontro, muore l'istruttore

Il frontale con un'altra auto a Romano d'Ezzelino. Ferite
la conducente 18enne e la donna alla guida dell'altra vettura

 

VICENZA (3 maggio) – Un'auto di scuola guida ha imboccato contromano lo svincolo della statale 47 per Cima Grappa a Romano d'Ezzelino (Vicenza), scontrandosi frontalmente con una vettura in sorpasso: è morto così oggi un istruttore di scuola guida del posto, Raffaele Tommasini, 74 anni.

Nell'incidente sono rimaste ferite in maniera non grave l'allieva alla guida, una cinese di 18 anni, residente a Fara (Vicenza), e la conducente dell'altra automobile, una dominicana di 28 anni di Cembra, in Trentino.

Alla stessa altezza, nel senso opposto di marcia, subito dopo si è verificato un secondo incidente, con una Mercedes che, forse per distrazione o curiosità da parte del conducente, è sbandata e finita addosso al guard-rail. Illesi in questo caso i due occupanti. Sul posto, vigili del fuoco, carabinieri e Polstrada. L'incidente ha paralizzato il traffico per oltre due ore.

Ciao a tutte/i

dalla  questa notizia di cronaca, dove ha perso la vita un istruttore di scuola guida, mi viene spontanea una domanda;
Non sono forse loro "autisti di professione"? Se ai conducenti di mezzi pesanti vengono imposti limiti raggiunta una certa età, non sarebbe ancor più logico per gli istruttori? Non serve una certa abilità psicofisica per gestire un allievo inesperto? Detto ciò, non si dovrebbe mai morire di "lavoro" e ….
mando un messaggio di condoglianze alla famiglia…

Buona Strada a Tutte/i!!!
gisy

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1° MAGGIO – 1

 Una giornata per i lavoratori

Non ci dovrebbe essere una giornata a dover ricordare il diritto al lavoro, guardando oltre la ricorrenza mi vengono in mente tante storie di diritto negato, vite di persone che ho conosciuto in tanti anni, episodi visti in prima fila o solo  sentiti raccontare.06_07_01_15_47
Questa repubblica fondata sul lavoro sorda ai richiami degli autotrasportatori, incapace da tanti anni di trovare un percorso per guidare l’autotrasporto sulla Buona Strada!!!
Diverse volte abbiamo parlato con le colleghe, di quanto sia difficile seguire le norme, a volte controverse, troppo complicate da interpretare e di diversa applicazione a seconda dell’interlocutore. Tante parole spese, per nominare i milioni di euro a disposizione del trasporto merci, ma questo è un settore che se retribuito dalla committenza con il Giusto corrispettivo non avrebbe bisogno di sostegno; il nostro è un lavoro usurante, ma il trascinarsi per anni di riforme e controriforme ha consumato tutti,autisti ed operatori, una guerra fra poveri.
Lavoratori a cui viene imposto come e quando riposare, senza che nessuno si preoccupi del dove.
Sfruttamento di risorse umane per evitare investimenti in magazzini e risparmiare sul facchinaggio: fin troppo facile, perché a nessuno importa se un autista passa ore e ore in un piazzale a sbranarsi con altri simili che tentano di fare i furbi, queste grandi aziende si servono di mano d’opera che viene ingaggiata sempre in minori unità per effettuare la movimentazione dello stesso quantitativo di merci, allungando i tempi d’attesa, a cui gli autisti cercano di rimediare sacrificando i tempi destinati al loro riposo. Lavoratori descritti come criminali dai media e dall’opinione comune non tenendo conto della loro utilità sociale; trattati con arroganza e/o sufficienza da altri lavoratori;  oppure ritenuti criminali a priori, in occasione di controlli da parte delle forze dell’ordine. Mille storie di diritti negati.
Quindi abbiamo mille motivazioni per festeggiare la Giornata dei Lavoratori, rivendicando la
DIGNITA’ che ci spetta.

Buon 1° Maggio a tutte/i!!!

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Meditazioni di una camionista "silenziosa"…

E’ sera, il camion aspetta silenzioso sotto la luce del lampione vicino a casa. Esco, metto in moto e parto. Mi aspettano 350 km di asfalto nero, il solito viaggio. Ho spento il telefono stasera. E non ho acceso il baracchino. E nemmeno la radio. Ho bisogno solo di SILENZIO.
Si, questa notte voglio solo ascoltare il mio cuore battere mentre i miei occhi guardano l’asfalto scorrere sotto le gomme, mentre le mie mani accarezzano il volante e lo girano per affrontare una curva, mentre le mie dita cercano il devioluci per inserire la freccia per fare un sorpasso o abbassano di una o più tacche la levetta del rallentatore per mantenere la velocità mentre affronto una discesa.
Buio. Cosa c’è nel buio al di là del guard rail lo so perfettamente, me lo ricordo, basta che ci penso e la mia mente si riempie di sole e io vedo comparire campi e montagne con i loro colori invernali, ancora in attesa che la primavera li faccia rifiorire e porti un po’ di allegria.
Penso. Penso tante cose. I miei pensieri si accavallano. Troppe cose sono state dette ultimamente. Fiumi di parole. Ognuno ha detto la sua. Giustamente? Me lo domando.
In un mondo in cui tutti gridano avevo provato a “sussurrare” i miei pensieri… Ma se sussurri nessuno ti sente…le tue parole rimangono coperte dalle altre voci. Allora ho provato ad alzare il tono della mia voce, a portarlo a una frequenza d’onda “normale”, ma anche cosi non è servito. C’era sempre qualcuno che parlava più forte…
Grida!! Grida, mi sono detta, ho cacciato un paio di urli, ma a cosa è servito? Le mie grida si sono confuse in mezzo a tutte le altre grida, in dissonanza con un coro di voci che urlavano rabbie di tutti i generi. Mi sono spaventata. Cosa stavo facendo? No, non voglio essere cosi. Non voglio far parte di una coro che grida. Preferisco il silenzio della notte e dell’asfalto nero. Preferisco il piacere delle emozioni, preferisco ascoltare la voce di un amico che mi tiene compagnia mentre il motore canta sotto di me e mi ricorda che questa è la vita che ho scelto, con le sue difficoltà, i suoi problemi, le paure, ma anche tante soddisfazioni. Preferisco ascoltare le ragioni del cuore e lasciare la rabbia agli altri. Non porta mai a nulla di buono.
 
Meditazioni di una camionista
Come diceva Gandhi:
“Noi abbiamo due occhi e due orecchie, ma una lingua soltanto…
Dovremmo imparare a parlare la metà di quello che vediamo e la metà di quello che sentiamo. “
 

BUONA STRADA A TUTTI, SEMPRE….

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Un aforisma per tutti….forse…


0603201010760Ieri sera ho “vinto” un viaggio premio per la toscana….
Sono appena tornata…
E’ stato un viaggio movimentato….decisamente, tanti incontri e “sorprese”…ma come si dice, tutto è bene quel che finisce bene…
Al ritorno mi sono fermata a spezzare le ore all’area di servizio di Fiorenzuola. Ho notato un libro su uno scaffale, un libro di AFORISMI, adoro gli aforismi, perché in poche parole contengono tante risposte alle domande che uno si pone di volta in volta nella vita.
Oggi ho trovato questa risposta (il libro me lo sono comprato, come premio personale…):

 
“CIO’ CHE NON VORRESTI PER TE NON VOLERLO PER IL PROSSIMO.
QUESTA E’ TUTTA LA LEGGE,  IL RESTO SOLO COMMENTI.”
                                                                                         – Talmud –

0603201010767

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Per il Pirata

monumento monte cippoCorri più veloce del vento
il vento non ti prenderà mai
corri ancora adesso lo sento
sta soffiando sopra gli anni tuoi.
Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no

Dimmi cos’è che fa sentire
il vuoto che ti toglie tutto
e fa finire il gioco
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè

Cerchi questo giorno d’inverno
il sole che non tramonta mai
lo cerchi in questa stanza d’albergo
solo e sempre con i tuoi guai.
Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no

Dimmi cos’è che fa sentire il vuoto
che ti toglie tutto
e fa finire il gioco
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè

Dimmi cos’è che fa sentire
il vuoto che ti toglie tutto
e fa finire il gioco
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè

A braccia alzate verso il cielo
nella notte te ne andrai
e a pugni chiusi sulla vita
la tua vita graffierai

Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no

Dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè….

Il testo dell’ ULTIMA SALITA dei Nomadi racchiude tutta la storia di Marco Pantani in poche righe….

pantani imola
Anche Fabri Fibra riduce a poche parole un’esistenza finita tragicamente…

"perché è la coca che distrugge un grande come Pantani, mica è la gente che c’è intorno e vuole show da marziani"

"e ti ritrovi in questi alberghi lussuosi, come Marco Pantani con in mano due dosi e con gli occhi esplosi"
biglia pantani
Dentro un’enorme biglia, un’immagine di un ciclista, sotto sforzo che guarda l’orizzonte… l’A14 all’altezza di Imola, non è uno qualunque, è il Pirata, uno che ha fatto seguire il ciclismo anche a chi non lo aveva mai fatto…lui che ha lanciato la moda della bandana…lui che rimaneva un ragazzo timido e cordiale, appena sceso dalla Sua bicicletta… lui che un anno ha cantato la sigla di un giro d’Italia e qualche anno dopo non vi ha potuto partecipare…lui che si è fatto benvolere da chiunque ci ha scambiato una sola parola di persona…

Da quella biglia guarda i veicoli passare veloci, attraversare la sua Romagna che gli ha insegnato tanto, ma non abbastanza da sopravvivere nella fossa dei leoni… Le fauci del mondo dello sport stritolano chiunque, quando sei in alto, catapultato sempre più su e appena scivoli, vieni abbandonato nella tua discesa da tutti, anzi, sempre c’è qualcuno pronto ad affossarti, ancor di più… se possibile… Dopo anni saltano fuori i difensori… tanti, ma qualcuno non ha la coscienza pulita… dopo anni sono cambiati i valori di riferimento, ma i ciclisti "cadono" ancora, in quella buca che sono le "analisi a campione", perché non è più il ciclismo di una volta…perché ci sono dietro troppi interessi economici, perché un campione è considerato tale solo dal pubblico vero quello genuino, per gli altri sei solo businnes; ma Marco Pantani non è più qui a vedere le scalate e le cadute degl’altri; non è qui a sentire le canzoni che gli Stadio, I Nomadi, I Litfiba, Francesco Baccini, Riccardo Maffoni e tanti altri hanno dedicato a una vita spezzata troppo presto, che con le parole cercano di rendergli merito, di ringraziare chi porta nel cuore il ricordo di un ragazzo timido che solo sulla sua bici era a suo agio, che ha pedalato con tutte le forze, che riusciva a tirar fuori e che aveva esaurito quando gli sarebbero servite a salvarsi la vita.

marco-pantani

Gli anni passano e dalla biglia osserva il traffico dell’autostrada, adesso non è solo, chiunque percorra quel tratto lancia uno sguardo, lo cerca, tifoso o no, solidale per ciò che ha subito, riconoscente per le emozioni che ci ha regalato, pedalando con tutte le sue forze, vincendo, per lui, per la sua squadra, per chi ci guadagnava, per chi ci credeva, ma anche per i colori di una bandiera.

E’ l’anniversario della sua caduta e vorrei rendergli un piccolo omaggio anche da queste pagine…
la canzone degli Stadio, E MI ALZO SUI PEDALI…

 Io sono un campione questo lo so
È solo questione di punti di vista
In questo posto dove io sto
Mi chiamano Marco, Marco il ciclista
Ma è che alle volte si perde la strada
Perché prima o poi ci sono brutti momenti
Non so neppure se ero un pirata
Strappavo la vita col cuore e coi denti
E se ho sbagliato non me ne son reso conto
Ho preso le cose fin troppo sul serio
Ho preso anche il fatto di aver ogni tanto
Esagerato per sentirmi più vero

E ora mi alzo sui pedali come quando ero bambino
Dopo un po’ prendevo il volo dal cancello del giardino
E mio nonno mi aspettava senza dire una parola
Perché io e la bicicletta siamo una cosa sola
E mi rialzo sui pedali ricomincio la fatica
Poi abbraccio i miei gregari passo in cima alla salita
Perché quelli come noi hanno voglia di sognare
E io dal passo del Pordoi chiudo gli occhi e vedo il mare
E vedo te…e aspetto te…

Adesso mi sembra tutto distante
La maglia rosa e quegli anni felici
E il Giro d’Italia e poi il Tour de France
Ed anche gli amici che non erano amici
Poi di quel giorno ricordo soltanto
Una stanza d’albergo ed un letto disfatto
E sono sicuro di avere anche pianto
Ma sono sparito in quell’ attimo esatto

E ora mi alzo sui pedali all’ inizio dello strappo
Mentre un pugno di avversari si è piantato in mezzo al gruppo
Perché in fondo una salita è una cosa anche è normale
Assomiglia un po’ alla vita devi sempre un po’ lottare
E mi rialzo sui pedali con il sole sulla faccia
E mi tiro su gli occhiali al traguardo della tappa
Ma quando scendo dal sellino sento la malinconia
Un elefante magrolino che scriveva poesie
Solo per te… solo per te…

Io sono un campione questo lo so
Un po’ come tutti aspetto il domani
In questo posto dove io sto
Chiedete di Marco, Marco Pantani

Dalla Sua biglia veglia anche su di noi, perché la nostra Strada sia Sempre Buona!!!

 

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