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Un inarrestabile Marco Berry…

Un’ intervista, tutta da vedere, a Marco Berry da parte di  Pamela Mauro conduttrice di ” Tracky News” e con la partecipazione di Carlo Otto Brambilla direttore della rivista “Trasporto Commerciale“.

Devo fare i complimenti (per l’ennesima volta!) a Marco Berry per la sua trasmissione, gli “Inarrestabili“,  perché è riuscito a capire e portare la gente nelle cabine dei camion facendo vedere a tutti che chi li guida sono “persone” che tutti i giorni affrontano un sacco di problemi, sconosciuti ai più, per consegnare le merci che servono a tutti per vivere.!!!

Un grande, veramente!

Buona visione!!!

Chi non conosce non sa.

Chi non sa, troppo spesso “immagina”, e immagina male.

Chi inizia a conoscere, inizia a capire.

Chi approfondisce la conoscenza capisce.

Chi capisce comprende.

Conoscenza uguale comprensione.

 

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I raduni del week end!!!

Questa settimana di raduni ce n’é per tutti i gusti!!!

Questo forse è il più famoso, a livello internazionale, andarci credo che sia il sogno di tutti gli appassionati di camion, dall’Olanda ecco a voi il

Truckstar festival

Ora torniamo in Italia, sui colli bergamaschi:

raduno san Fermo

E poi scendiamo un po’ più a sud:

Raduno Nocera

Buon divertimento a tutti i fortunati partecipanti ai raduni!!!!

E buona strada sempre!!!

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Gli “Inarrestabili” della settimana!!!

Anche questo lunedì è andata in onda una puntata degli “Inarrestabili“!!

Con due protagonisti davvero speciali!!!

La prima è Antonella, con la sua mitica Sirenetta!!! Energia e simpatia!!

Il secondo è Adriano, camionista da sempre, veramente inarrestabile, nonostante problemi alla schiena non rinuncia al camion!!

Il camion…l’unico posto dove un vero camionista non si stanca mai di stare, anzi!

Guardate il video e capirete!!! Buona visione e buona strada sempre!

 

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Sempre più “inarrestabili”!!!

Ecco la seconda puntata del programma di Marco Berry, “Inarrestabili”.

Questa volta il protagonisti sono Michele e Giancarlo, il “nostro”  amico Gianky!! E la Claudia, sua sorella e amica Lady truck!

A me è piaciuto, ma io non faccio testo perché sono poco critica, però mi piace l’idea di far vedere che sui camion ci sono persone normali, con i problemi di tutti, i sogni, i desideri, la voglia di emergere e la voglia di vivere che hanno anche le persone che su un camion non ci sono mai salite.

Poi non mi interessa più di tanto se non si parla principalmente dei problemi della categoria, di quelli SI DEVE parlare in altri luoghi, abbiamo chi ci rappresenta, sarebbe, è, compito loro far valere i nostri diritti nelle sale del potere!!

Non tocca a Marco Berry! A lui dico grazie di aver pensato ai “camionisti” come esseri umani, visto che per la maggior parte della gente siamo solo un’estensione del camion che portiamo! Di problemi ce ne sono tanti, amplificati da questa infinita  crisi, problemi che ci trasciniamo dietro da anni, forse da sempre, problemi cosi grandi che un programma televisivo non può risolvere….

Allora io mi gusto i viaggi in compagnia dei colleghi e auguro a tutti buona strada!!!!

 

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Ancora gli “Inarrestabili”…

Da Youtube, la prima puntata completa  degli “Inarrestabili” su La 7 del 7 luglio 2014.

Da rivedere!!

Complimenti ai protagonisti Graziano e Agata!!

E a Marco per la simpatia che trasmette!

Buona strada al programma!!

Aspettiamo il prossimo episodio!!

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R.I.P.

Ci ho pensato un pò prima di decidermi a scriverne…
Un pò perchè è una cosa che mi spaventa, il pensare che un attimo ci sei e l’attimo dopo la tua vita è finita, e non è che capita solo agli altri…. il destino (se esiste) ti aspetta al varco per portarti con se quando decide di farlo.
Ieri la notizia prima di una collega, Patrizia,  morta a Reggio Emilia, sul suo camion, per un malore, poi di un’altra collega, Donatella,  giovane, troppo giovane, morta in un modo tremendo in seguito ad un incidente tra due camion…
Allora ho pensato che le coincidenze della vita sono strane, noi che veniamo sempre guardate con meraviglia perchè siamo in poche a fare questo mestiere, nel giro di poche ore perdiamo due colleghe in modi cosi drammatici.
Ho pensato alle famiglie che non rivedranno più i loro sorrisi, che non le sentiranno più parlare con gioia del proprio mestiere… perchè una donna che fa questo mestiere lo sceglie, lo desidera, lo ama.
Ho pensato che ora non sono più persone, sono diventate solo “fatti di cronaca”, i giornali ne hanno parlato, scritto.. tra breve saranno dimenticate e la vita andrà avanti indifferente al dolore che hanno lasciato a chi è rimasto ad aspettarle invano.
Ho pensato a quanto tutto questo è ingiusto… se mai c’è qualcosa di giusto in questo mondo, in questa esistenza che viviamo. 
Ho pensato a quanti (politici) dicono che il nostro non è un lavoro usurante, ed invece la “cronaca” troppo spesso riporta di colleghi trovati morti in cabina, o morti mentre guidavano… morti in incidenti dovuti anche alla stanchezza, perchè non basta rispettare le ore di guida per non essere stanchi. E’ tutto l’insieme che ti usura, che ti consuma nello stesso modo in cui si consuma il camion che portiamo.
Ho pensato che non le conoscevo, ma senzaltro condividevamo le stesse strade, le stesse passioni, la stessa voglia di viaggiare, di essere sempre in movimento… ho pensato che ora non potranno più farlo e mi ha assalito la tristezza.
Ho pensato che avrei voluto incontrarle e non sarà più possibile, ho pensato che dovremmo essere tutti/e più solidali tra noi colleghi, perchè la strada ci può assere amica ma può anche ucciderci e forse un sorriso e un gesto gentile possono renderci meno pesante il lavoro. Meno stressante.
 
La strada della vita porta a una stessa destinazione, per tutti, c’è chi la raggiunge prima, chi dopo, ma tutti ci dobbiamo arrivare li… 
Mi viene sempre in mente una strofa di una bellissima canzone di Francesco Guccini:
“Voglio però ricordarti com’eri
pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi…”
 
Ve la dedico. Riposate in pace colleghe e continuate a vivere nel cuore e nei ricordi di chi vi ha amato.
Buona strada, ovunque siate adesso.
http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/53-autisti/10353-giovedi-nero-per-lautotrasporto-rosa
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Nonna Elda!!!

Avete letto bene!!!

Oggi è un giorno speciale:

La nostra cara Elda  è diventata nonna !!!

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E la sua Marta è diventata mamma del piccolo Riccardo!
Stanno bene tutti e due…

Quindi non ci resta che fare i migliori auguri a mamma, papà, al piccolo Riccardo e ai nonni Elda e Giovanni!!!

Un forte abbraccio a tutti voi da tutte le “zie” lady truck!!!

Buona strada!!!

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Buona strada Nora…

Ogni tanto la Gisy mi da anche delle brutte notizie. Purtroppo è la vita. Non è colpa sua.
Ieri sera mi ha mandato un triste messaggio: “E’ morta Nora”.
La “Nora“. La nostra madrina, una delle prime camioniste italiane, non importa se la prima in assoluto, di certo una pioniera nel nostro settore, una di quelle donne coraggiose che ci hanno spianato la strada e permesso di fare questo mestiere. Una maestra di vita, quando l’abbiamo incontrata a Montichiari nel 2004 al Raduno “Guida in Rosa”, ci ha trasmesso un’energia, una solarità, una carica di simpatia uniche.  Eravamo tutte affascinate dai suoi racconti d’altri tempi, tempi cosi lontani e cosi diversi dai nostri.

 

Una donna coraggiosa e sorridente. Si fece un giro del piazzale guidando il camion della Gisy, nonostante i suoi ottantanni! Ci fece sorridere tutte con le sue battute… la Nora.
Una piccola grande donna, unica. Una vera camionista.

 

 
 
(Un articolo pubblicato su Tuttotrasporti n° 242 luglio/agosto 2002)
 
Buona strada Nora, sarai sempre nei nostri cuori, la nostra indimenticabile madrina!
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“La strada di Paolo”, un film…

Io sono sempre alla ricerca di tutto quello che riguarda il mondo dei camion, quindi canzoni, libri, documentari, film, ecc., ecc.
Di questo film, “La strada di Paolo“,  avevo letto qualcosa tempo fa, ma non avevo avuto l’occasione di vederlo, poi ultimamente ho scoperto che lo vendevano in DVD su ibs.it e l’ho ordinato. Mi è arrivato da poco e finalmente me lo sono guardato.
E’ la storia di un camionista che consegna un carico di medicinali a Betlemme. Un viaggio in Terra Santa in cui farà degli incontri che gli cambieranno la vita. Non è un film d’avventura come lo sono di solito i film sui camionisti. Non c’è molta azione qui, ci sono riflessioni, parole, pensieri, convinzioni, spiritualità, idee, punti di vista…
Ti fa pensare, ti fa domandare da che parte sta la ragione, se mai la ragione sta da qualche parte…
Al mondo ognuno vuol far valere le proprie verità convinto che le sue siano giuste e quelle degli altri sbagliate. Eppure dipende sempre e solo dai punti di vista.
Un esempio facile, facile, per capire: provate a prendere una dozzina di persone e metterle a sedere intorno ad un tavolo rotondo, al centro esatto del tavolo mettete una bottiglia di vino, di quelle con le etichette sia davanti che dietro. Poi chiedete a turno a tutte le persone sedute intorno al tavolo di descrivervela. Avrete dodici descrizioni diverse della bottiglia che dipenderanno semplicemente dal punto di vista diverso che le persone hanno su quell’oggetto! Nessuno di loro avrà mentito, avranno semplicemente descritto dodici verità diverse. Cosi è per tante cose della vita. Ma in tanti non ci vogliono pensare. Non vogliono provare a pensare mettendosi nei panni di chi gli sta di fronte.
Chiusa parentesi, torno a parlare del film, diretto da Salvatore Nocita, è stato presentato al Festival del Cinema di Roma nel 2011, ecco qualche link con più notizie:

http://www.romacinemafest.it/ecm/web/fcr/online/home/fondazione-cinema-per-roma/comunicati/content/la-strada-di-paolo-di-salvatore-nocita.0000.FCR-1803
http://stradafacendo.tgcom24.it/wpmu/2011/11/03/la-strada-di-paolo-il-film-che-fa-guardare-i-camionisti-da-un-diverso-punto-di-vista/
E anche il video col trailer:

Mi è piaciuto, anche se il finale lascia un po’ l’amaro in bocca…, mi è piaciuto perché fa pensare, fa riflettere, e penso che viviamo in un’epoca in cui ce n’è veramente bisogno. Se vi capita, guardatelo!

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Gisella scrive….

La nostra Gisy ha problemi col PC, mi ha chiesto di pubblicarle questo testo:

 

“Ciao Lady

Una riflessione che nasce da un’azione semplice come un’iniezione e richiama diversi pensieri, uno dopo l’altro fino ad accavallarsi, senza accorge mene mi faccio trasportare…

“Papà, ti ho fatto male, che brontoli…?”

“ No, non mi hai fatto male , sono io che son sempre malato, per una cosa o per l’altra…”

“ Le punture servono per provare a farti star meglio! L’alternativa qual è? O invecchiare o morire giovane e tu lo sai…”

Ripenso alle mie amiche che hanno perso il loro papà in questi giorni… che tristezza, so che prima o poi toccherà a me ed egoisticamente guardo questo papà, il mio, che un tempo è stato una roccia, un punto di riferimento, il mio punto da cui partire e saper di poter sempre tornare e sono contenta di averlo, malconcio, ma qui con noi… anche le sue fragilità mi danno forza… il trasformarsi dei lineamenti mi fanno tenerezza… il colorito della pelle mi da indicazioni se oggi la sua è sofferenza fisica o insofferenza all’età che avanza…

Ripenso a qualche sera fa a cena con un’amica quando raccontava gli ultimi mesi in cui il padre lottava con una malattia tremenda e cercava di nasconderle il dolore che pativa per non farla preoccupare e ora immagino lei, alla guida del suo “bestione nero” che si scervella per trovare una soluzione ai tanti, troppi problemi che le son caduti addosso quando se n’è andato, ma con la tenacia e la determinazione che le è ha lasciato in dote…

I miei pensieri volano ad un’altra lady di cui non ho conosciuto di persona il papà, ma tramite l’attaccamento e l’affetto della figlia ho un perfetto quadro davanti di quanto fossero uniti e quando lei mi racconta di rivolgersi a lui nei momenti di sconforto perché l’aiuti mi commuovo… sono rare le telefonate in cui non senta la frase:”mio padre…, con mio padre… quando c’era mio padre…” e via… il pensiero passa alle parole di una lady scritte sul blog diverso tempo fa, in sostanza esprimeva il concetto che solo dalla guida del camion aveva trovato risposte a tante cose del padre che non aveva capito in precedenza e aveva imparato ad amarlo in un modo diverso. Questa settimana un altro papà ha lasciato questa vita, dopo 13 mesi di ricoveri e interventi ininterrotti e la figlia settimane fa mi aveva detto: “Sono più preoccupata ora di quando doveva affrontare interventi delicati e rischiosi, si è rassegnato, non ha più lo sguardo da lottatore…” aveva ragione lei, dopo poche settimane se n’è andato… lasciando lei a valutare da quante persone aveva saputo farsi voler bene…è una piccola consolazione, ma che un po’ di orgoglio…”

Gisytruck

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