Posts Tagged "intervista"

Una Pioniera

 Ciao a tutte/i

Nelle prime pagine di questo blog, c’è un video di Teresina, tratto dalla Banca della Memoria che a suo tempo ci ringraziò, lo trovammo molto interessante e divertente; non l’abbiamo mai conosciuta di persona, crediamo che non sia la prima, Nora e Sandra dovrebbero aver cominciato prima, basandoci sui loro racconti, ma di certo c’è che è simpaticissima ed è stata
una delle pioniere del nostro mondo, strade e fatiche per noi neanche immaginabili e siamo felici per la consegna di questo riconoscimento ;
 le auguriamo tanta Buona Strada!!!

– 8 MARZO PREMIATA DA NAPOLITANO

La partigiana camionista al Quirinale


Teresina Bruno, 81 anni, di Settimo Torinese

Teresina Bruno ricorda:   “Sono stata coraggiosa”

C’era anche lei, in prima fila, per nulla emozionata dal trovarsi davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e in un edificio come il Quirinale. Teresina Bruno, classe 1929, di Settimo Torinese è stata premiata ieri dal capo dello Stato per la giornata della donna. Lei, staffetta partigiana e prima camionista donna in Italia, ha preso il microfono e ha detto: «Sono solo stata una donna coraggiosa».

Teresina aveva 21 anni quando, per volere del padre, prese la patente C per iniziare la sua attività: corriere tra le industrie di Settimo e Torino. «All’epoca non c’erano i quiz, mi chiedevano: “Mi parli della frizione… Mi parli del differenziale…” e io lì che dovevo sapere tutto a memoria». Oggi Teresina Bruno ha 81 anni, ma la grinta con la quale racconta e ricorda non sembra appartenere alla sua età.

I suoi aneddoti sembrano avvenuti ieri. Teresina racconta dell’accoglienza che le riservavano gli operai delle fabbriche quando, vedendola arrivare, le aprivano i cancelli. «"Guarda, guarda, largo, arriva la signorina" dicevano. Avevano paura perché era la prima volta che vedevano una donna “in cassetta” che guidava il camion. E invece non è mai successo niente». Oddio, qualcosa è successo. Teresina lo ricorda come un episodio «simpatico ma atroce». Sulla via principale di Settimo, ancora non asfaltata e con le guide per i carri, incappò in una mandria di buoi. Quando pensò di vedere un varco tra gli animali, tentò di passare, ma una mucca scartò sulla traiettoria del suo camion: Teresina le portò via mezzo sedere. Ride l’ex staffetta partigiana: «Il bovaro mi urlava dietro: fermati cretina, fermati». Forse all’epoca rideva meno.

C’è orgoglio nelle sue parole e voglia di raccontare in modo che la sua vita sia esempio per le future generazioni: «Adesso come allora è giusto che una donna guidi un camion come un uomo faccia il sarto. Non ci devono essere differenze fra i due sessi». Ma quanti momenti difficili deve aver passato Teresina per via del suo mestiere: «Per guidare dovevo per forza indossare i pantaloni – racconta – Mia madre mi diceva: “Togliteli, non ti posso vedere”. E io rispondevo: “Ma li devo portare per lavoro, mamma”. In realtà mi sentivo come George Sand…». Poi, però, fu la stessa madre ad adattare un paio di calzoni del fratello maggiore di Teresina perché lei li indossasse:

«All’epoca – spiega ancora l’arzilla 81enne – non c’erano negozi che vendessero pantaloni da donna». Ed era sempre la madre che, prima che lei uscisse di casa con il suo Ansaldo 101, scendeva in strada a controllare che non passassero auto (ai tempi davvero rare) dando poi il via libera alla prima camionista italiana: «Vai Teresina, non c’è nessuno».

Alla cerimonia, dopo la testimonianza di Teresina per la Banca della Memoria, è stata consegnata una targa anche all’associazione di donne Idea Rom per l’impegno profuso nel campo dell’integrazione sociale della propria minoranza.

 

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Da youtube… – 1

Ciao a tutte/i
su questo video tratto da Stradafacendo.com si possono vedere volti noti… Buona Visione;

                                               
un saluto a tutti e BUONA STRADA Sempre!!!

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Trasportare… di notte.

Ciao a tutte/i
questa notizia mi ha colpito, forse perchè trasporto merci proprio di notte; a pensarci su è un bel proposito, ma già ci sono consegne in notturna, dove è stato possibile realizzarle; le logistiche trasferiscono di notte le merci, dopo essere smistate vanno in consegna al mattino presto, quindi mancherebbero i tempi di lavorazione in questo caso..; per quanto riguarda le consegne nei centri, molte città hanno già orari predefiniti e poi le merci per essere consegnate a riceverle serve personale e significherebbe stravolgere gli orari di altre categorie di lavoratori…
Non so se ci siano le basi per questo cambiamento… e se siano davvero i mezzi pesanti il problema, visto che i centri per essi sono già vietati, poi nessun conducente, se non ci è costretto si avventura senza dover consegnare in un centro… ma si legge… "si devono colpire i mezzi pesanti"… come sempre responsabili, a priori!!!
Chissà come procederà questa discussione…camion di notte

 

 Distribuire le merci in città… di notte
Questa la proposta del ministro all'Ambiente Prestigiacomo
"Far consegnare le merci solo di notte, così da decongestionare l’accumulo di emissioni diurne". Non si tratta di una frase buttata lì, ma della dichiarazione che il ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha rilasciato l'altro ieri al Corriere della Sera. Secondo il ministro non serve bloccare le auto per abbattere lo smog, ma si devono colpire i mezzi pesanti. Quindi divieto di ingresso in città agli autobus e pullman turistici privi di filtro ecologico e poi, la consegna delle merci soltanto di notte. Il blocco di mezzi pesanti e autobus, ha spiegato il ministro, "dovrebbe riguardare tutte le città della pianura padana, ma anche Roma, Napoli, Bari, Palermo e, più in generale, le grandi città". Per il piano, ha sottolineato Stefania Prestigiacomo, "il ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione 150 milioni di euro, anche se bisognerà vedere". Intanto, in attesa di sapere se ci sarà la condivisione dell’intero governo, il tutto è stato inviato al ministro Giulio Tremonti. Pensare di trasportare le merci soltanto di notte, anche se probabilmente il ministro si riferisce più che ai camion ai furgoni dei corrieri, che percorrono anche il cosiddetto "ultimo miglio", vorrebbe dire fare una rivoluzione a 360 gradi del trasporto, con pesanti ricadute anche su chi riceve le merci e con la creazione di nuovi problemi, non indifferenti, evidenziati dal segretario generale della Fai di Torino, Enzo Pompilio: "Così, a caldo, vedo subito un problema di disturbo della quiete pubblica", ha commentato Enzo Pompilio, "pensate solo ai negozi e ai supermercati che sorgono all’interno dei centri abitati e vanno riforniti ogni giorno. Per chi risiede nei paraggi vorrebbe dire avere tutte le notti uno o più camion che caricano e scaricano, abbassano e alzano le sponde. Non mi pare una proposta percorribile senza un’adeguata organizzazione logistica". Una proposta che non mancherà certo di fare discutere all’interno del mondo di chi muove le merci.

Da Stradafacendo.tgcom.it

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Uomini & Camion – 1

Ciao a tutte/i
grazie alla segnalazione di un amico, ho scoperto che stasera Fabio Montanaro affronterà un tema importante, d'attualità e che ha contribuito ad affossare diverse aziende serie del settore…

TrasportoEuropa Giovedì 28 maggio nella trasmissione Uomini e Camion di Radiouno (h 23:27) si parlerà delle infiltrazioni mafiose nell'autotrasporto. Il conduttore Fabio Montanaro intervisterà il direttore di TrasportoEuropa e Camionsfera, partendo dall'inchiesta di TrasportoEuropa su tale fenomeno.

vorrei far presente l'impegno di diversi autotrasportatori dell'Emilia a combattere questo fenomeno, che ha portato a diversi fermi nelle settimane scorse ed ora speriamo le istituzioni facciano la loro parte; a questo proposito riporto alcuni testi da   Redacon… Che riportano l'opinione di Marco Ferrari e Enrico Bini autotrasportatore prima e rappresentante delle istituzioni ora; 
 

“Un ambiente mafioso fino al midollo”
Enrico Bini ribadisce le sue denunce sulla situazione adulterata nel settore trasporti che si registra nel nostro territorio. Marco Ferrari, autotrasportatore felinese, è al suo fianco: “Lo sosterremo utilizzando scritte sui nostri camion"

 

 

Pochi giorni fa (precisamente il 3 dicembre scorso), sulle pagine nazionali del Resto del Carlino un articolo dal titolo “L’insostenibile concorrenza dei Tir” riportava pesanti accuse del presidente della Cna reggiana ad aziende del Sud. Enrico Bini – che da tempo fa presenti i problemi che toccano anche la nostra provincia, come anche segnalato su questo giornale telematico – nel pezzo in questione accusava il mercato del trasporto di essere alterato da comportamenti che sfuggono ad ogni controllo.

Bini tra l’altro afferma: “Da quando ho svelato le denunce sono stato lasciato solo”. Già nell’intervista rilasciata a Redacon alcune settimane fa Bini aveva espresso la pesante situazione, il bisogno di far emergere questa piaga e la necessità che la denuncia possa diventare collettiva, che le istituzioni escano dal silenzio e facciano la loro parte.

Importante sostegno a Bini e alla categoria arriva anche da Marco Ferrari, felinese, uno dei soci di Zara Line, azienda di trasporti conosciuta in tutta la provincia e apprezzato organizzatore dell’ormai noto raduno Tartaruga Truck Team. Uno insomma che conosce bene il settore. Anche Ferrari lo scorso anno, sempre sul nostro sito, aveva denunciato un sistema ormai al collasso e richiesto interventi urgenti che garantissero il rispetto delle regole e un maggior controllo.

Ferrari ora ci dice: “A Bini voglio dare il mio appoggio, la mia solidarietà e la mia stima, sia come collega che come presidente di un’associazione così importante nel nostro territorio; ma soprattutto come amico. Profonda è la mia stima perché, come si dice nel nostro mondo, Bini ha avuto ‘gli attributi per esporsi in un ambiente mafioso fino al midollo’”. “Purtroppo anche chi ci dovrebbe tutelare – afferma sempre Ferrari – spesso chiude occhi, orecchie e bocca”.

“Spero che le denunce fatte non cadano nel vuoto – ribadisce – e che a Bini si uniscano anche altri; e invito la parte sana della nostra categoria a sostenere questa battaglia per la legalità e per il rispetto delle regole. Caro Bini, se ci sarà bisogno ti sosterremo utilizzando scritte sui nostri camion per far conoscere il problema”.

Agenzia Redacon ; Cinzia Formentini
12-12-2008, 23:34

riporto a solo titolo informativo il mio commento a questo articolo per solidarietà

No mafie!!!
Vorrei esprimere solidarietà al signor Bini, che non conosco, per la sua crociata. Opero nel settore trasporti da alcuni anni nella provincia di Modena; spesso, troppo, ho visto aziende crescere in un modo smisurato all’andamento dell’economia: praticare tariffe impensabili per chiunque operi nella legalità. Inizialmente pensavo di aver commesso errori nella gestione dell’impresa, ma anche i miei colleghi e/o concorrenti subivano l’impatto con queste ditte e la committenza guardava unicamente al miglior offerente. Ho constatato che si propagava a macchia d’olio un’illegalità su diversi fronti e fuori del rispetto delle norme previdenziali, del codice della strada e fiscali e ciò consente di affossare aziende che operano nel settore da decenni…. Revisioni fantasma, come certi contratti d’assunzione che sembrano scritti con l’inchiostro “simpatico”… cifre sospette di denaro contante, nessun rispetto per le ore di guida consentite, la massa trasportabile e tutto il resto… Ma come in og ni dramma che si rispetti c’è anche la beffa… Queste sono le stesse aziende e uniche che ricevono contributi dagli enti pubblici per il rinnovo del parco circolante, per i giovani imprenditori e l’incremento delle aziende in rosa. La lotta all’infiltrazione di queste organizzazioni di stampo mafioso va sostenuta nell’interesse di tutti noi, che sia Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Camorra o Sacra corona unita non fa differenza, deve trovare un tessuto sociale costantemente unito. La voce delle persone che hanno il coraggio di denunciare è anche la nostra. GRAZIE!

 

BUONASTRADA!!!!!!!!


 

 

 

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C'è posta per noi… – 12

Ciao a tutte,
Ho letto di voi sul quotidiano Alto Adige dell'8 marzo scorso.
Sono una studentessa in grafologia alla scuola di Padova, e sto cercando scritture di donne che fanno un lavoro ancora prevalentemente maschile. In particolare sto cercando di vedere nelle loro grafie come esprimano il loro femminile, avendo a che fare con un mondo maschile.
Ho letto nell'articolo di Rosa di Gregorio, camionista, e mi piacerebbe potermi mettere in contatto con lei. Ma sarei ben lieta se altre ragazze avessere la disponibilità di scrivermi qualche riga al fine di poter procedere con la mia ricerca.
Lascio il mio recapito email: albapaladin@libero.it
Ringrazio della disponibilità che vorrete accordare a questa mia richiesta.
Cordiali saluti.
Alba Paladin
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Cuoco ad Alta Velocità

Intervista a Massimiliano Portioli,
cuoco ad alta velocità

Massimiliano Portioli

Massimiliano Portioli

Massimiliano Portioli, nato a Suzzara il 12 dicembre 1980 e residente a San Benedetto Po’, ama anche il dettaglio più insignificante del suo lavoro.

Percorrendo i paddock di tutto il mondo, ci ha reso partecipi della sua vita ad alta velocità tra motorhome, piloti e curiosità.

Quali studi hai effettuato?
Ho frequentato la scuola alberghiera di Nazarano di Carpi, in provincia di Modena, dal 1994 al 1996.

Quali sono state le tue prime esperienze lavorative?
Inizialmente ho lavorato presso ristoranti di cucina tipica modenese e in ditte di catering, sempre a Modena, nel ruolo di “tuttofare”.

Quale ruolo svolgi, attualmente, in senno alla Renault?
Sono il cuoco italiano che si occupa di test e gare per la stagione 2010. Non sono l’unico cuoco delle cucine: collaboro con altri 3 chef suddivisi in due hospitality, una chiamiamola “degli inglesi” dove lavoriamo io e il mio collega Daniel Bell, invece nell’altra “dei francesi” lavorano appunto un cuoco francese e un altro italiano.

Come si organizza un week end di gara? Cosa mangiano i piloti?
Di solito, il lunedì antecedente il gran premio, si arriva in circuito e si comincia a montare i motorhome e a organizzare le spese e gli ordini della settimana, dalle bevande ai cibi, dalle carni alle verdure e tutto il necessario!

Dal martedì si inizia a cucinare davvero per circa una ventina di persone. Il menù è molto semplice: un primo, un secondo caldo, insalate varie, dolci e frutta; il mercoledì è molto simile al martedì, con la sola differenza che bisogna cucinare per più persone, circa 35. Il mercoledì è anche parecchio importante perché è il giorno nel quale ultimiamo le spese e gli altri ordini da effettuarsi, con l’avvicinarsi del vero week end di gara, si è molto impegnati, non c’è molto tempo per uscire.

Il giovedì iniziamo alle 08.30 di mattina circa, spostandoci dall’hotel al circuito con tutto il team. La squadra pranza alle 13.00 circa con due primi, due secondi, tre contorni, sei o sette insalate a buffet, dolci come per esempio torte, mousse o yogurt. Abbiamo circa 80 persone da sfamare tra le due hospitality, suddivisi più o meno in 55 inglesi e 25 francesi e ovviamente bisogna aggiungere i rispettivi ospiti tra giornalisti e sponsor. Il giovedì è per antonomasia il giorno dedicato ai giornalisti e alle PR ed è per questo motivo che i piloti, mangiano, quando hanno tempo, tra un’intervista e l’altra. Di solito la cena di serve verso le 19.00, riservata al team e comprende un primo, una zuppa, un secondo di carne, uno di pesce, tre contorni e un dolce.

Il venerdì inizia a essere più impegnativo perché alle 07.00 siamo già in circuito a preparare per la squadra, la tipica colazione inglese composta da uova fritte, in camicia, strapazzate, bacon, salsicce, pomodori grigliati, fagioli in salsa di pomodoro, funghi trifolati e croissant, quest’ultime, però, vengono servite dalle 08.00 alle 09.00. Immediatamente dopo bisogna iniziare a preparare il pranzo. Il team pranza alle 13.00, ma tra ragazzi della squadra e ospiti, bisogna davvero correre! I piloti pranzano alle 12.30 e di solito con pasta al pomodoro o insalate di pollo, sia Fernando (Alonso), che Nelson (Piquet) o Romain (Grosjean) che sia. Alle 19.00 serviamo la cena con le stesse modalità del giovedì.

Il sabato la colazione è sempre alle 08.00, ma alle 12.30 il team ha uno snack al posto del pranzo perché non ha il tempo materiale per affrontare un pasto all’interno del motorhome così mangiano nei garage con panini, pizza o cose simili. I piloti pranzano sempre alle 12.30 con pasta al pomodoro o prosciutto e mozzarella o insalata di pollo. Durante le qualifiche, di solito mangiano gli ospiti dei vari sponsor, quando ci sono, perché non è detto che ne abbiamo sempre. Finalmente alle 15.30 i ragazzi del team pranzano per davvero, il tutto servito a buffet. A causa del “park fermé”, il sabato sera, di solito, non effettuiamo la cena in circuito, verso le 18.30 rientriamo in hotel.

La domenica c’è un’atmosfera di grande fretta per essere pronti il prima possibile e nel migliore dei modi. La colazione di solito, sempre alle 08.00, il pranzo dei piloti è alle 12.30 o comunque e sempre si svolge due ore e mezza prima della partenza della gara. Il pranzo del team è alle 12.00 e gli ospiti pranzano subito dopo. Cerchiamo di sgomberare quasi subito l’hospitality per essere pronti, anche noi, per la partenza e per poter guardare la gara in santa pace, ma per le 17.30 dobbiamo già preparare la cena per il team, l’ultima del week end e quindi, la domenica, il relax è parecchio limitato. Ovviamente questo programma viene rispettato in occasione delle gare europee quando gli orari sono quelli standard, altrimenti è tutto parecchio differente, a seconda delle necessità televisive.

Chi sceglie i menù?
I menù li facciamo noi chef in base ai prodotti che troviamo sul luogo, abbiamo i nostri fornitori di prodotti italiani ormai in tutto il mondo e anche in occasione delle gare nei posti più bizzarri, riusciamo a trovare tutto. Dopo anni di lavoro per il team conosciamo i gusti dei ragazzi e quindi sappiamo come accontentarli, ci proviamo tutte le volte, anche con le richieste più strane. Per aiutarci, ci consultiamo tra di noi nelle preparazioni, nel senso che magari io faccio i dolci, un altro le carni, un altro il pesce e così via. Lo stesso discorso vale per la spesa: insieme si guarda cosa manca e si fa il punto.

Come sono l’atmosfera della gara e quella della vittoria?
Quando c’è la gara si è sempre un po’ tesi o preoccupati, soprattutto durante la partenza: si vive con ansia fino alla fine, chiaro, che quando ci si gioca la vittoria, si è molto più agitati e nervosi, e io ci sono passato nel 2005 e nel 2006! Quando finalmente la vettura taglia il traguardo e vince, c’è un’esplosione di gioia immensa, è indescrivibile: sembra la fine dell’incubo! Nessuno può mai sapere cosa possa accadere, una rottura, un incidente, un temporale improvviso, ogni cosa può rovinare tutto e subito! La sera dopo aver smontato, si festeggia, anche se si è stanchi morti e anche con colleghi di altre squadre perché alla fin fine, siamo avversari sul campo, ma fondamentalmente siamo tutti amici e ci rispettiamo.

Il mondo della F1 sembra fatto d’oro zecchino: champagne, feste, VIP, belle donne e lusso sfrenato… ma è davvero così magico o è tutta apparenza?
All’inizio può essere magico, lo era per me: tutte cose nuove, che ti immagini chissà come, che hai visto solo dalla televisione. C’è moltissima apparenza, dal camion lucidato a fondo ai fiori davanti ai motorhome, alle mega hospitality che fanno molta più scena, ma in pratica dentro ad esse si fanno le stesse cose che si facevano sotto alle tende nella Formula 1 di venti anni fa… non so se rendo l’idea!

In Formula 1 è più importante essere o apparire?
Penso che la domanda precedente abbia già detto tutto, in Formula 1 conta molto apparire. Pensa solo all’ultimo circuito di Abu Dhabi… se non è appariscente quello…

Lavori per un grande costruttore come Renault. Quella di lavorare in F1 è da sempre stata la tua ambizione oppure ci sei finito per caso?
Ci sono finito per caso grazie a un piccolo passaparola tra cuochi. Un piccolo colloquio con il catering manager, Simona Legati, e via in giro per il mondo da un momento all’altro!

Massimiliano Portioli

Massimiliano Portioli

Quale personaggio ti ha colpito più di tutti, in positivo o in negativo, in questi anni al servizio della F1?
Flavio Briatore, è la persona più di spicco ma anche più semplice che io conosca.

Che cosa ti appaga di più nel tuo lavoro?
L’esperienza di vita che ti da! Passi dal parlare molte lingue, al conoscere nuove culture, dai paesi che visiti ad apprendere nuovi piatti di cucina che puoi osservare solo nei ristoranti dei posti dove andiamo!

Quali sono i pro e i contro di questa esperienza lavorativa?
I pro sono quasi ovvi direi… viaggi per il mondo, conosci nuova gente, ti fai un’esperienza di vita non indifferente, lo stipendio. Se in più ti piace la F1… vai a nozze!
I contro sono che se hai una famiglia a casa non è il massimo della vita e poi ultimamente, con questa crisi, in una gara ci sei e nell’altra forse.

Quali consigli daresti a un ragazzo che vuole seguire il tuo esempio?
Presentarsi dai vari catering con tanto di curriculum in inglese, parlarlo, dare la massima disponibilità e sperare in una chiamata o magari in un passaparola come è successo a me… che alle volte è la miglior soluzione!

Questa intervista ha diversi mesi, nella Formula1 sono cambiate diverse cose, non so cosa stia facendo ora; la sua esperienza dimostra che vale la pena di perseguire un sogno e che ogni esperienza rappresenta un accrescimento…

Buona Strada a Massimiliano e a coloro che perseguono il loro Sogno!!!

gisy

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Mastini si diventa…

Questo post è un regalo per una Lady Truck,
sapete che diverse sono arrivate ai camion dopo aver condotto gli autobus, preferendo il trasporto merci…
Ho trovato un viso noto e l'ho ripropongo affettuosamente, so che ci faremo sopra una risata collettiva.dolce milly

L'avete riconosciuta? Mastini si diventa!!!
Buona strada sempre al Mastino e a tutte/i !!!

gisy

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Articolo pubblicato sulla gazzetta di parma

Marzia, camionista per passione
 

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Donne al volante… di che mezzo????

Copertina Libro Donna et labota

Un’autista donna che conduce un mezzo un po’ particolare: il vaporetto!!!
 
Il vaporetto è di gran lunga il mezzo di trasporto più usato a Venezia. Il vaporetto deve il suo nome al fatto che esso originariamente si muoveva grazie al vapore prodotto in una caldaia da legna e carbone. Solo più tardi il motore del vaporetto fu alimentato dal gasolio, ma il nome di questo natante pubblico rimase invariato. Attualmente il vaporetto, la cui gestione è affidata ad Actv, trasporta ogni anno centinaia di migliaia di turisti e veneziani.

Ve la presento: si chiama Fabiana Fabris è una veneziana diplomata, sposata, due figli. Lavora all’ACTV (Azienda del Consorzio Trasporti Veneziano) da 23 anni, prima come marinaio, e da un bel po’ come “Preposto al comando” ovvero autista di vaporetti!
 
Ho letto la sua storia su un libro che mi ha prestato la mia collega Simona, che segue il blog ormai da un anno, "Donna et labora" un libro di interveste sulle pari opportunità che vi consiglio. Vi riporto qualche ritaglio della sua intervista pubblicata da pagina 139 in poi, con qualche frase che mi ha colpito, buona lettura!ritaglioritaglio2ritaglio3

 

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Carolina Guidotti

Vi ricordate Carolina che dal raduno di Adria in poi ci ha raggiunto tutte le volte che le è stato possibile???
Documentando viaggi, carichi, scarichi, incontri, cene all'Autogrill, interviste ai colleghi, raduni e allegria , sperimentando anche…
il posto di guida e rendendosi conto di quanto siano ciechi i camion a destra…
essere scambiata più volte per una camionista…
rischiando l'arresto per spionaggio industriale…
le levatacce all'alba…
e per finire… far festa al chiosco della birra il sabato sera… dormire sul camion, ma non in brandina, in un sacco a pelo dentro una centina…
tanta determinazione si è conclusa con la realizzazione del suo progetto, un documentario sulle Lady Truck e speriamo di portarle fortuna, come merita; è una ragazza simpaticissima, che ha capito subito che non eravamo a caccia di pubblicità personale, ma sacrificavamo una parte di privacy per dare una visione del mondo del trasporto con una nota di colore rosa.
E' stato bello averla con noi e speriamo torni a trovarci in futuro….

BUONA STRADA a Carolina e al suo:

ON THE ROAD

Autore:Maria Carolina Guidotti
Anno:Italia, 2009
Durata:30'
Formato:MiniDv, colore


Regia: Maria Carolina Guidotti
Soggetto: Maria Carolina Guidotti
Riprese: Maria Carolina Guidotti, Paolo Aralla, Morena Casari, Leonardo Lapomarda, Stefano Mazzali,Alice Motti
Montaggio:Pietro Negri

Contatti:carolinaguidotti@hotmail.com

Il mondo delle autostrade italiane visto dagli occhi delle donne. La giornata di tre camioniste, diverse per età, personalità e pensieri. Scappate dalla routine di una vita ordinaria e di un’attività sedentaria, ogni giorno macinano chilometri sul loro bestione affrontando ritmi massacranti e situazioni difficili. Tutte e tre fanno parte di un club, Lady Trucks Driver Team, che, oltre a promuovere la solidarietà femminile in un mondo ancora segnato dal maschilismo, partecipa a diverse iniziative in favore di associazioni benefiche.
Entrando nel loro speciale salotto, la cabina di guida, la regista sceglie di raccontare un mondo privato, l’intimità di alcune scelte di vita e la difficoltà di essere se stesse in una società molto codificata. Fuori dalla dimensione raccolta dei racconti in prima persona c’è l’universo maschile: un coro di voci da tutta Italia, riunito per caso negli autogrill ai margini della strada. I loro commenti svelano una parità soltanto immaginata, ma la strada per una volta resta quella indicata da un’idea tutta al femminile.

Dichiarazione dell’autrice
Il progetto nasce dalla voglia di conoscere donne che si dedicano con passione a mestieri duri e fuori dall’ordinario, generalmente considerati maschili. In un mondo in cui la rappresentazione del femminile sembra affidata alle figure vincenti di escort e veline, ci sono tante donne che sfidano ogni giorno pericoli, fatica e pregiudizi per portare avanti il loro lavoro, ma soprattutto la loro passione e la loro libertà.
Fare la camionista non è facile, bisogna essere motivata, stare bene con se stessi per affrontare i momenti di solitudine e avere sangue freddo per farsi rispettare in un ambiente lavorativo non facile. In più le autiste devono conciliare un mestiere che le tiene lontane da casa, con il ruolo di moglie, fidanzata, mamma.
Le storie di queste donne mi hanno conquistato immediatamente. Mi ha colpito la loro forza e il loro carattere, ma anche la loro passione e la loro energia. Mi sono innamorata del loro desiderio di libertà, della loro incapacità di stare ferme, in nome di una vita più ricca possibile di esperienze e di avventure, una vita on the road.

Note biografiche
Maria Carolina Guidotti è nata a Modena. Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna, dal 2000 collabora come autrice a diversi programmi televisivi per i principali network nazionali. Si occupa di progetti molto diversi, tra cui “Matricole e Meteore”, “Nessuno è perfetto”, “Sai xchè”, “Galatea”, “Scalo 76 talent”, “School in Action”, “Mtv Confidential”, “Eta Beta”. Nel 2008 ha frequentato il corso di documentario alla Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano.                                                           

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