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La storia di Angela!!

Questa è la storia della nostra collega Angela, a raccontarcela è il suo papà, giustamente orgoglioso di sua figlia!!!

Grazie di averla voluta condividere con noi!!!

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“Tutto ha inizio nel lontano 1950, era il dopoguerra e venivano utilizzati per il trasporto ancora asini o cavalli che trainavano carretti ma mio padre, il nonno di Angela comprò il suo primo camion e inizio cosi L’attività di auto trasportatore per conto terzi.
Io allora ragazzino vivevo quel lavoro come un’avventura e quando insieme a mio padre, seduto in cabina lo accompagnavo nei suoi viaggi, orgoglioso ne raccontavo agli amici gli eventi come se quelle giornate fossero per me lo scoprire la luna.
All’età di 11 anni iniziai ad avere i primi approcci al volante e così ho imparato a guidare i camion ancor prima della macchina; pur frequentando la scuola appena rientravo era una gioia seguire gli insegnamenti di mio padre alla guida e quel mio desiderio di imparare cresceva ogni giorno di più.
Sì, mi dicevo,un giorno guiderò questo bisonte!
Gli anni passarono e, finalmente presa la patente,iniziai la mia avventura alla guida di 6 ruote.
A questo puntomisi su famiglia e arrivarono così i miei figli e tra di essi Angela.
Angela fin da piccola mostrò un attento interesse a quel mio lavoro tanto che quando io e mio padre la portavamo con noi lei era un vero libro di perché e soprattutto ci chiedeva ogni cosa che fosse inerente agli altri camion che incontravamo.
Nel frattempo io avevo ampliato il mio pacco macchine con i tre assi di massima portata che a quei tempi erano iFiat 642 e il 682.
Angela all’età di 11 anni, quando non andava a scuola, mi accompagnava nei lunghi viaggi in tutta la nostra penisola, era attenta ad apprendere ogni singola cosa come se per lei il resto non contasse e ritrovarsi in cabina con me fosse il suo desiderio più grande.
Dopo qualche anno io iniziai un’attività di trasporto di fertilizzanti naturali (letami) perché all’epoca vi era ancora agricoltura e floricultura.
E fu proprio in quel periodo tra 11 e i 12 anni che Angela iniziò a guidare una pala meccanica modello Venieri 363, aiutandomi in quella attività ma continuando comunque negli studi.
Durante il periodo del carico dei pomodori Angela iniziò a 14 anni a guidare l’autotreno in strade sterrate interne ai poderi dove andavamo a caricare.
Crescendo la sua voglia di essere sempre più partecipe all’attività di famiglia fece sì che lasciasse la scuola di ragioneria al suo quarto annoiniziando a lavorare con me assiduamente tutti i giorni.

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Per farle imparare a fare la retromarcia con l’autotreno, uno Scanio 141 con anno 80 di costruzione che non erano facili da guidare, ci recavamo a Sala Consilina in una Fungaia dove vi era un grande piazzale il sabato pomeriggio certi che non vi fosse nessuno e lì le facevo scuola guida.
Fu proprio in quel luogo che imparò con dedizione a fare questa manovra sudando e con tale ansia tanto era il mio zelo nel cercare di fargliela fare come si deve che quando tornavamo a casa Angela si confidava con la mamma dicendole che questo lavoro era duro e che io ero tanto esigente
La mamma le diceva: Vedrai un giorno tutti questi sacrifici ti renderanno unica.
Da premettere che in quell’epoca Angela non aveva ancora la patente.
Nel 2002 Angela prese la prima patentee con il susseguirsi dei tempi tutte le altre esclusa la D che avrebbe presa all’età di 21 anni
Pur risultandovincitrice di concorso nell’azienda auto tranviaria della nostra città rifiutò il posto perché la sua passione erano i camion e sempre nel 2002, visto che Angela aveva deciso che questo sarebbe stato il suo lavoro comprò un altro Scania sempre con rimorchio e ribaltabile.
Quindi iniziammo a lavorare con due camion ma essendo Angela una delle prime donne alla guida di un bisonte della strada non tardarono ad arrivare per me momenti non facili da gestire, in quanto una donna al volante fece sì che la mente contorta e retrograda di alcuni colleghi ci creassero non poche difficoltà.
Ma Angela non mollò e andò avanti per la sua strada.
Purtroppo con l’arrivo della concorrenza siamo stati costretti a dedicarci ad altri tipi di merce da trasportare, i più svariati e tra essi trovammo il trasporto di legna da ardere:il viaggio era a peso e quindi anche le macchine venivano sovraccaricate mentre purtroppo in quel periodo sopraggiunse un nuovo infarto e quindi un grande problema di salute ma Angela non ne volle sapere di rinunciare e continuo cosi a fare tre viaggi a settimana da Napoli in Toscana esclusivamente di notte.
Mi ripeteva in continuazione di stare tranquillo ma, nonostante fosse affiancata dal minore dei suoi fratelli a cui lei stessa aveva insegnato a guidare i camion, io non ero tranquillo.
Appena la salute mi permise di rimettermi alla guida lasciammo il carico di legna per iniziare a trasportare sabbia che andavamo a caricare a Roma per noi meno distante, però successivamente fummo vittime di un sabotaggio (sabotarono il camion mettendo sabbia nel motore dove c’è l’imbocco dell’olio) ragion per cui dovemmo lasciare anche questo lavoro.
Pur di lavorare avevamo iniziato una nuova collaborazione con alcuni depositi di grano e foraggi nel porto di Napoli; il guadagno però era limitato per cui continuammo anche a fare altri viaggi a seconda del bisogno di chi ci assoldava nel lavoro tra cui trasporto di mais e grano.
Fu proprio però che in quel periodo dovetti per forza maggiore fermarmi perché attraverso tutte queste peripezie lavorative e soprattutto perdite di ingenti somme di denaro era anche sopraggiunto un terzo infarto costringendomi questa volta a rinunciare al mio lavoro.
In quel periodo Angela si trovò ad un raduno di camion nei pressi di Salerno con il camion di un conoscente, vincendo e proprio attraverso le foto e il computer conobbe una sua collega e con essa strinse una vera e sincera amicizia.
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La collega successivamente venne a casa mia per un altro raduno insieme ad altre colleghe e, notate le nostre condizioni lavorative, la signora dopo aver parlato con il suo datore di lavoro fece sì che Angela potesse andare a lavorare a Modena comprando un altro camion con una motrice Iveco euro cargo 120/24.
Inizialmente Angela fu ospite a casa di quest’amica per 7 mesi fino a che non potette prendere una casa tutta sua e grazie alla disponibilità di queste grandi persone oggi Angela lavora presso una delle più grandi case automobilistiche a Maranello.
Sono ormai trascorsi 3 anni e tutti hanno potuto apprezzare la sua disponibilità solarità e dolcezza .
Alcuni colleghi appresa la notizia che Angela si sarebbe trasferita al Nord le dissero:
– Angela ci fa piacere che vai a lavorare ma sappi che noi qui a Napoli perdiamo un pezzo importante e che sei sempre inarrestabile.”

 

 

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“Les femmes de la route”

Iera sera giravo per Youtube, nel canale di un collega francese (Philippe Fournet) ho trovato questo documentario sulle camioniste francesi, l’epoca, visti i camion, gli anni ’90.
Bello, tutto da vedere!!!!
“Les femmes de la route”… buona visione!!!

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Lady Truck… dal mondo….

Torno a proporvi video di colleghe dai quattro angoli del pianeta!!!

Perché la passione per i camion non ha confini, non conosce latitudini e unisce tutte le lady truck of the world!!

Comincio dall’Africa….

 

Poi in Asia…

…e in Australia…

Tanti modi di essere camioniste… tutte orgogliose di esserlo… buona visione!!!

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Questo weekend tutti a Monza!!!

Questo week end tutti a Monza al Truck Emotion!

Di tutto e di più! 

Raduno, giro in pista, prove dei camion, ecc, ecc!!

Per tutti gli appassionati un appuntamento da non perdere!!!

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Per tutte le info   http://www.truckemotion.it/

Buon weekend a tutti!!!

 

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Un appuntamento per il sabato sera!

Un appuntamento da non perdere per chi passerà il sabato sera in casa:

Va in onda su RAI NEWS 24 la video inchiesta “I CAMION DEGLI ALTRI” di Lorenzo Pirovano.

I camion degli altri

Si parla tanto di diritti dei lavoratori, soprattutto in questi giorni… credo che questa inchiesta metterà in luce delle situazioni di sfruttamento “legalizzato” che non dovrebbero esistere…

In attesa del film, vi linko un altro video che lo riguarda:

 

Buon ascolto e buona strada a Lorenzo e alle sue inchieste!

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“I camion degli altri”, un film documentario…

I camion degli altri” è un film documentario vincitore ex aequo del premio Roberto Morrione 2014.
Un inchiesta realizzata da Lorenzo Pirovano, giovane giornalista ventiduenne che va alla scoperta delle condizioni contrattuali del mondo dell’autotrasporto, condizioni che sempre più si rivelano una sorta di schiavitù legalizzata…
Vi cito qualche link in cui si parla del film:

http://www.premiorobertomorrione.it/?p=443

http://www.uominietrasporti.it/notizie_dettaglio.asp?id=3398

http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10325

http://www.tuttotrasporti.it/archivio/notizie/2014/09/10/vince_il_documentario_sugli_autisti.html

Il film verrà trasmesso prossimamente su RaiNews 24, questo è il link del trailer che si trova su Youtube:

 

Invece in questo video l’autore ci parla di come ha deciso di realizzare questo progetto: 

 

Nell’attesa di vederlo, un grazie all’autore Lorenzo Pirovano e l’augurio di una buona strada per il suo futuro di giornalista d’inchiesta!
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Ho trovato questo articolo…

Ho trovato questo articolo girando per il web, non è recente, è di fine 2012, però mi è piaciuto molto, è tratto dal sito trasportiamo.eu, si intitola: “Dichiarazioni dal mondo dei vip  –  IO E IL CAMION, PAROLA DI GASSMAN, BOLLANI, LAGERBACK E…”

Questo è il link del pdf:

http://www.trasportiamo.eu/public/comunicati/2012-12-17_Io%20e%20il%20camion,%20parola%20a%20Gassman,%20Lagerback/2012-12-17_Io%20e%20il%20camion,%20parola%20di%20Gassman,%20Bollani,%20Lagerback.pdf

E questa, che trascrivo, è la parte che mi è piaciuta di più (senza nulla togliere agli altri!), perché in poche righe ha descritto alla perfezione il problema e la soluzione! Grande Antonio Lubrano!!!

 “(…) Più seria e competente la valutazione di Antonio Lubrano che, oltre alla sua fortunatissima «Mi manda Lubrano», ha condotto diverse trasmissioni sulla sicurezza stradale. «Credo che il trasporto su gomma in questo momento si attesti intorno all’80% del traffico merci globale. E di questo mai nessuno tiene conto quando viaggia sulle strade. Io lo chiamo l’egoismo del volante, perché pensiamo di essere sempre i padroni delle strade e che i tir e i camion siano dei nemici da sconfiggere, mentre invece stanno svolgendo un servizio importante per il Paese e per il nostro vivere quotidiano. Il loro è un compito primario ed imprescindibile per l’economia, mentre noi ogni giorno li facciamo sentire degli intrusi. Il problema è che l’italiano è un popolo di individualisti: non pensiamo mai abbastanza agli altri, siamo dei grandi egoisti e lo diventiamo ancora di più quando siamo al volante».

Buona lettura dell’articolo (ne vale la pena!!) e buona strada a tutti!!!

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“Settimana nera” – Gisytruck

La nostra amica Gisytruck mi ha inviato un altro testo che pubblico volentieri:

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“SETTIMANA NERA”

Ciao a tutte/i

Gli ultimi giorni scrivono una brutta pagina di cronaca del trasporto, il contributo di vite umane è molto alto, troppo!!!

Ripenso a quante volte ci siamo scambiati racconti d’incidenti gravi, ognuno ha dei ricordi e in segreto la speranza di non essere il protagonista di una brutta storia…

Ricordo di aver già scritto su questo blog di questo argomento e rileggendo ritrovo la stessa attualità, non è cambiato molto (https://buonastrada.altervista.org/2008/01/carne-da-macello.html); e nel frattempo i nostri colleghi e colleghe che hanno pagato con la vita lo svolgere unicamente il loro lavoro sono stai tantissimi… Le tipologie del trasporto sono tante,ognuna con rischi correlati; ma hanno tutte in comune la strada e le sue insidie, gli altri utenti, i malori, il degrado dei mezzi e le fatalità… con il risultato che chi smette di guidare, spesso afferma:” Ho smesso prima che mi capiti qualcosa di grave o irreparabile!”.

L’irreparabile può succedere a poche ore di distanza nello stesso tratto di autostrada o nel paese più isolato, con allestimento frigo o centina, movimento terra o container…

Ci sarà mai un giorno in cui anche la morte di un camionista sarà un episodio stupefacente anziché qualcosa di quasi scontato? Spero proprio di sì! E’ molto triste sentire un tono rassegnato :

” Faceva il camionista…”- “Ha tamponato…” – “ Ha avuto un colpo di sonno…” – “Gli è scoppiata la gomma davanti e…” – “ Per evitare un’auto si è buttato fuori… “ –“ Gli è uscito uno davanti all’improvviso…” – “ Un malore alla guida…” –“ Si è rovesciato ed è rimasto schiacciato…”- “ Ha sbandato e si è chiuso ad L…”e tante altre, Poche parole ma terribili.

Frasi che intendono una vita interrotta più o meno avanti d’età e che si vorrebbe sentire sempre meno e soprattutto con un tono che non dia per scontato che chi guida per professione debba pagare un prezzo così alto, lui, lei che sia e le loro famiglie.

I nostri colleghi che non ci sono più ci devono ricordare che bisogna usare prudenza ma ci devono anche spronare a pretendere che le morti sul lavoro siano considerate tutte uguali e che diminuiscano.

Ora siamo in periodo di ferie, come tutti gli anni le strade si tingono del sangue dei camionisti,  ci sono i divieti di circolazione ai mezzi pesanti per permettere ai vacanzieri di muoversi indisturbati, e i camionisti costretti a far conti su conti per poter lavorare senza sgarrare con le “ore di guida” non saranno poi costretti a guidare quando hanno sonno per consegnare in tempo la merce? o per non rimaner bloccati in qualche posto dimenticato da Dio, ma soprattutto dal resto della Società? Non si aumentano le probabilità di  rischio con tredici blocchi in un mese? Non si mette a rischio la vita di un lavoratore di troppo forzandolo a far quadrare troppi fattori che non dipendono da lui stesso? E quando succede il peggio, qualcuno si fa delle domande o fa solo accuse?

Poi qualcuno farà grandi titoli sui giornali.. Corri Bisonte Corri… ma al volante del bisonte c’è un uomo, con i suoi limiti, ma anche il diritto di svolgere il suo lavoro in sicurezza!

 

Buone VACANZE ma soprattutto BUONA STRADA A TUTTE/I !!!

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Bentornata “Gisytruck”!!!

E’ da parecchio tempo che la nostra collega e portavoce del gruppo, la Gisy (conosciuta nel blog come “Gisytruck”) non scrive più qui… problemi di connessione, problemi di orari, di tempo, di lavoro, tante cose tutte sommate le hanno impedito di tenerci compagnia da queste pagine, ma finalmente oggi ho ricevuto una sua mail in cui mi chiedeva se pubblicavo per lei un testo.

MA CERTO CHE SI!!!! Con immenso piacere, il ritorno della Gisy!!!

Gisy

LA NOSTRA CRISI…

 

Ciao a tutte/i
Non passa giorno in cui non si pronunci questo termine, o lo si
senta pronunciare e peggio ancora, ne facciamo le spese ogni giorno, tutti.
Dietro questa parola si trascinano brutte sorprese, cambiamenti
in peggio e malumore; negli occhi degli altri non vedi altro che riflesso il
nostro stesso malumore, questo è uno, non l’unico motivo per cui non mi sentivo
più di scrivere qui.
Una conversazione con una lady truck mi ha disarmato, la frase
chiave:”mi collego per leggere ciò che hai scritto, per sentirmi più vicina,
anche per condividere cattivi pensieri, ma se non trovo nulla mi trovo spaesata
e spengo subito! Scrivi, anche solo per chi come me soffre della distanza…
pensaci!”

Ho risposto che la crisi tira fuori il peggio dalle persone e le
faccio qualche esempio, ma lei non desiste e mi elenca le volte in cui sono
stata io a spronare qualcun altro, lei compresa.

Ridiamo di una volta in cui ho usato la parola CRISI in una
situazione che mi aveva messo in agitazione parecchio per la mia emotività, ma
parlare di un argomento, che purtroppo conoscevo bene , mi ha sciolto la
lingua…

.. si trattava di una trasmissione televisiva con insolito
conduttore Fabrizio Corona, ci eravamo capitati io e Gianni convinti di poter
parlare di problematiche del trasporto, in realtà ci ritrovammo in uno studio
con 100 persone e tutte con il proprio bagaglio pieno di esperienze, racconti
di disperazione e miseria. Il titolo prometteva bene: LIBERTA’ DI PAROLA e
anche la discussione sembrava costruttiva, ma durante le prove, ne io ne Gianni
avevamo avuto possibilità d’intervenire, quindi non eravamo convinti di aver
impiegato bene il nostro tempo, ma durante la diretta senza nessun preavviso mi
sono trovata ad essere interpellata, la domanda era se avevo partecipato allo
sciopero di qualche  mese prima, dopo
avermi presentato dicendo di avermi conosciuto in un’area di servizio, la mia
risposta questa:” Son rimasta bloccata a Livorno e vi son rimasta finchè non è
stato revocato, ma ho preso parte attiva in quello del 2007 perché è da allora
che i trasportatori manifestano le loro difficoltà, perché siamo stati i primi
a sentire gli effetti della CRISI e purtroppo saremo gli ultimi ad uscirne!!”

La trasmissione non ha avuto altre puntate, il conduttore ha riempito
le pagine dei giornali con altre vicende, io e Gianni abbiamo forse sprecato un
giorno, ma no, in realtà abbiamo conosciuto vari aspetti della crisi che non
conoscevamo, trascorso qualche ora a chiacchierare tra noi e dulcis in fondo…
gli ho fatto conoscere un’osteria romana a conduzione familiare dove si gustano
ottimi piatti tipici a costi contenuti, eravamo e purtroppo siamo ancora in
CRISI.

Ringrazio la mia sostenitrice e le prometto di scrivere a breve
, subito dopo però penso cosa posso dire di questo argomento che altri non
conoscano o che non sia banale… no, devo scrivere ciò che sento, come sempre,
altrimenti sarà crisi anche di parole.

BUONA STRADA a tutte/i !!!

 

 
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“Inarrestabili”… ma è già l’ultima puntata?

Purtroppo si, è la quarta ed ultima puntata del programma “Inarrestabili” di Marco Berry.
UFFA!!!!! L’ho già scritto che mi piaceva?
Le cose belle durano sempre poco….
Chissà se ne faranno un’altra serie? Spero di si, mi piaceva un sacco vedere le storie dei colleghi… siamo tutti cosi uguali eppure cosi diversi, comune denominatore il camion, ma ognuno poi con la sua vita, le sue vicende, le sue esperienze…
Grazie di nuovo a Marco Berry per aver condiviso un pò del suo tempo con la nostra categoria  e buona strada ai suoi nuovi progetti!!!
Ecco la quarta ed ultima puntata con Raffaele e Walter:

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