Si intitola Gardel – la mia vita sulla strada” questo piccolo libro di Francesca Ivol, lo sto leggendo ed è molto poetico, lo è come solo i racconti di un camionista che ha vissuto la strada con passione possono essere. E’ tutto li il segreto, amare quello che si fa e ricordarsi soprattutto le cose belle relegando i brutti ricordi in un angolo. La stada fa vivere una vita che altrimenti ci sarebbe preclusa, ma sta a chi la vive capirla.
Io leggo tutti i libri di camionisti che riesco a trovare, anche questa è una passione!
Se vi interessa questo è il link dell’editore:
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/387759/gardel-6/
E questa la presentazione “ufficiale”:
Gardel è un camionista argentino, figlio e nipote di camionisti, nato sul camion e cresciuto tra i motori. Ha una passione: scrivere le straordinarie avventure che vive sulla strada. Leggendo il suo diario ci perderemo in un mondo meraviglioso, sogneremo davanti ai paesaggi unici dell’Argentina degli anni Settanta, fuggiremo dagli alieni, cercheremo punte di frecce indiane sulle montagne, vedremo balene, pinguini e fantasmi, guideremo per migliaia di chilometri ridendo, piangendo e amando con lui ed il suo camion.
Vi è mai capitato di pensare qualcosa, di scriverlo su un quaderno, che fosse un’idea, un opinione, un ricordo, una considerazione e poi di ritrovare quelle stesse parole scritte pressoché nello stesso modo nelle pagine di un libro piuttosto che di un articolo su una rivista? Parole pensate e scritte da una persona che non avete mai conosciuto.
E’ quello che mi sta capitando leggendo il libro “38 tonnes de souvenirs en vrac” di Lilyane Slavsky detta “Fantastique” (Editions Cany). Qualche mese fa avevo linkato qui nel blog un articolo che raccontava la sua storia, di lei sapevo che era famosa in Francia in quanto una delle prime donne camioniste in quella nazione.
Ora lei ha scritto questo bellissimo libro di memorie corredato con tantissime foto che la ritraggono insieme ai camion che ha usato e altrettante foto di camion d’epoca che lei amava fotografare da ragazza. Alcuni di marchi sconosciuti in Italia!
Mi ritrovo a leggere i suoi racconti di vita e a confrontarli con le mie esperienze, ma soprattutto mi ritrovo a condividere al 100% i suoi pensieri su quello che è il nostro mestiere. La leggo con ammirazione perché quello che lei ha dovuto affrontare per farsi strada in un mondo maschile e maschilista è stato ben diverso da quello che è capitato a me, i miei inconvenienti sono all’acqua di rose in confronto ai suoi, dovuti soprattutto all’epoca in cui ha cominciato, anni in cui io stavo ancora imparando a camminare!
Ma l’amore a 360° per i camion, la passione per questo mestiere, l’entusiasmo mai sopito dal primo all’ultimo giorno della sua carriera al volante di un poids lourd sono gli stessi che provo anch’io, e credo anche molte di voi.
E’ bello pensare che ci sia un filo invisibile che unisce generazioni di persone, che gli fa provare gli stessi sentimenti e le stesse emozioni, creando una sorta di continuità nel tempo e nello spazio.
Quelle che leggo sono le sue avventure, sono le sue considerazioni, ma tra le sue parole ritrovo i miei stessi pensieri, il mio stesso amore per i camion. Mi piace credere che me li abbia trasmessi, non so come, non so quando, ma mi viene spontaneo di ringraziarla per avere aperto la strada con il suo coraggio e il suo entusiasmo (insieme ad altre poche donne) a tutte le ragazze che dopo di lei hanno intrapreso la carriera di camioniste. Quello che ancora oggi non è del tutto normale, cioè vedere una donna alla guida di un camion, in quegli anni era veramente “fantastico”!
Se conoscete un po’ di francese e amate il mondo dei “routiers” questo libro è per voi, ve lo consiglio con tutto il cuore!
Buona lettura a tout le monde!
Girando nel web ho trovato questo libro: “CB Filomena” di Carmela Bruscella.
L’ho ordinato, mi è arrivato ieri e ora lo sto leggendo. E’ un romanzo in cui c’è la storia di una donna camionista… ma non vi dico di più…
Questo è il link:
https://www.letteraturaalternativa.it/shop/narrativa-italiana/cb-filomena-carmela-bruscella/
e questa è la descrizione che c’è sul sito:
Quando si pensa alla parola camionista, solitamente si immagina un
uomo muscoloso che possa domare un autotreno da centinaia di quintali. E
invece, esistono donne camioniste che guidano ogni giorno il proprio
mezzo, percorrendo migliaia di chilometri in lungo e in largo per
l’Italia e non solo. Ancora oggi esistono dei pregiudizi su questo
argomento, per cui è facile immaginare quali potessero essere negli anni
Settanta e Ottanta, quando le donne lottavano attivamente per avere i
minimi diritti nella società e certi lavori erano svolti solamente da
uomini.
Per Filomena fu proprio così.
Fin da piccola aveva avuto la passione per il camion e già guidava il cingolato con fierezza.
Era una donna forte nell’affrontare ogni ostacolo della vita. Moglie e
mamma di due maschi che hanno, fin da piccoli, manifestato la volontà di
fare gli autotrasportatori.
Filomena, a cui spesso i forzuti colleghi maschi dicevano “sei una
forza, sei grande”, orgogliosa del suo lavoro, ha sempre affrontato la
vita con un sorriso e con l’appoggio incondizionato di suo marito,
compagno fedele.
Informazioni aggiuntive
Isbn: 978-88-31468-09-1
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 84
Dimensioni: 15 x 21
Lunedì, 18 maggio, stavo andando nelle Marche. Siccome le mie ore di guida finivano li, mi sono fermata all’area di
servizio Bevano. Ho cenato in cabina, perché a me cenare da sola seduta ad un tavolo mette tristezza. Poi sono andata a fare un giro dentro l’autogrill. L’ho visto negli scaffali, quel libro. A dire il vero l’avevo già notato un’altra
volta ma non l’avevo preso. Questa volta si. L’ho rigirato tra le mani, sfogliato, letto qualche riga… e sono andata alla cassa a pagarlo. Cibo per la mente invece di cibo per lo stomaco. L’economia gira anche cosi…
Sono tornata in cabina e ho cominciato a leggerlo.
Infatti all’inizio del libro è riportata questa frase:
“C’è stato un tempo in cui si
Facevano le cose impossibili.
C’è stato un tempo.”
Non è un libro nuovo, anzi, la prima stampa è del 2011, ne hanno fatto anche una miniserie TV, (che io non ho visto perché non guardo mai la televisione), però , citando una canzone che si ascolta in questi giorni : “una storia che non conosci non è mai di seconda mano”…
Ho letto i primi tre capitoli e poi ho dormito. Bisogna farlo, di dormire, se no le giornate al volante poi si fanno pesanti.
La mattina dopo ho continuato il viaggio e sono arrivata a destinazione. Dovevo aspettare il mio turno per scaricare. Cosi ho continuato la lettura.
Nel quarto capitolo si narra dell’inaugurazione dei lavori, a San Donato Milanese, dove in mezzo al nulla era stata posta una stele di marmo bianco su cui era inciso semplicemente:
“Autostrada del Sole –
Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli” e la
data, “19 maggio 1956”.
Martedì era il 19 maggio 2015, esattamente cinquantanove anni dopo quel giorno… che strana coincidenza, ho pensato, sottolineando quella frase.
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inaugurazione |
Poi ho continuato a leggere.. l’ho fatto in ogni momento di pausa, affascinata da quel racconto, perché sull’Autostrada del Sole io ci ho vissuto e ci vivo tuttora, anche se oramai non la percorro più tutta come una volta, e leggere di come è stata costruita, dei problemi che hanno affrontato, della voglia di farcela a tutti i costi rispettando i tempi previsti (oggi impensabili, nonostante abbiamo a disposizione tecnologie e macchinari ben più all’avanguardia di allora), della fatica degli uomini che lavoravano nei vari cantieri con tutti i mezzi… beh , è stato emozionante. C’è stato veramente un tempo in cui si facevano le cose impossibili. Viene solo da dire grazie ha chi le ha rese possibili.
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viadotto Aglio |
Un libro che consiglio a chi crede che il coraggio e la forza di volontà sono più forti di tutte le avversità e permettono di raggiungere il traguardo!!
Buona lettura a tutti!!!
Avevo scritto di lei qualche anno fa… seguivo il suo blog.
Poi l’aveva chiuso e non ne sapevo più nulla.
L’altra sera, navigando nel web l’ho ritrovata, Sophie, camionneuse canadese, Sophie, una ragazza con un coraggio immenso che, nonostante sia ammalata di fibrosi cistica, era riuscita a realizzare il suo sogno di diventare camionista, e per tre anni aveva viaggiato tra il Canada e gli Stati Uniti a bordo di un truck della Trans West.
Ora ho scoperto che ha scritto un libro, “Un kilomètre à la fois” che narra dei suoi viaggi e della sua malattia, che ha aperto un altro blog e che continua ad inseguire i suoi sogni.
Per chi la vuole seguire nel suo blog, questo è il link:
http://unkilometrealafois.com/
Questo invece è un suo video: emozionante!!!
Buona strada a Sophie, che possa “un chilometro alla volta” realizzare tutti i suoi sogni!!!
Questa volta vi segnalo un libro che ancora non ho letto (ma mi riprometto di procurarmelo al più presto!) , abbiamo ricevuto una mail, che pubblico volentieri, con la recensione del libro di Giovanni Zeoli “Truck driver” ,appena uscito per la casa editrice “Enzo Delfino Editore”
“Truck driver, diario di un camionista che leggeva romanzi d’amore
Esce in questi giorni per la Enzo Delfino Editore il romanzo del giovane campano Giovanni Zeoli, Truck driver, incentrato sulla vita nomade e piena di verità di un camionista on the road, a metà tra autobiografia e fiction. Per Giovanni il tir è una casa mobile: giorni e notti sulla strada, solitudine e lunghe distanze, rapporti quasi esclusivamente telefonici, la branda dietro ai sedili come alcova. E all’alba si riparte, per una nuova transumanza sull’asfalto bollente della Salerno-Reggio Calabria. La cabina diventa per lui un osservatorio privilegiato da cui osservare il mondo, le relazioni, la crisi degli ultimi anni che è anche la sua crisi interiore, di trentenne alle prese con dei genitori ingombranti e la comoda sicurezza di partner discutibili. Tra buffi aneddoti di provincia e delusioni dell’età adulta, tra il sesso divorato come un pasto veloce e la stanchezza della routine, scoprirà che la via delle merci rischia di sbarrargli per sempre la via del cuore. Un romanzo che non ha paura di raccontare intimità, sogni e insoddisfazioni di chi domina quella stessa strada su cui spesso è invisibile, una storia nuda, che non cade nello stereotipo del camionista maledetto ma scorre tra le pieghe più profonde di una poetica, ordinaria quotidianità. Il libro è disponibile in formato digitale su tutti i migliori ebook store e nelle principali librerie online, o su www.enzodelfinoeditore.it. ”
E’ bello scoprire che ci sono sempre nuovi libri che raccontano la vita dei camionisti, quindi un augurio di “Buona strada” all’autore e a chi l’ha pubblicato è d’obbligo!!!
Buona lettura!!!
Il consiglio migliore sarebbe quello di andare a qualche raduno (è cominciata la stagione e ne vale sempre la pena), o magari andare a fare un giro al mare o in montagna… o uscire con gli amici…
Ma poi c’è anche chi deve stare a casa, cosi, per passare il tempo sempre in compagnia dei nostri amati camion s’intende :-), ecco qualche cosa che li riguarda da vicino:
Una nuova “canzone” e un “ballo”!!!
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Questo è un video che ho trovato su YouTube, la canzone è “Il camionista” di Bobby Solo interpretata come ballo di gruppo!
Un giorno o l’altro ci devo provare anch’io, per ora la dedico a chi piace il genere ed è capace di ballare!!!
Un nuovo “libro”:
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Sempre alla ricerca di libri sui camion, ho trovato questo nuovo libro di un camionista – scrittore, lo sto leggendo, mi piace, un po’ ci riguarda anche , perché nei primi capitoli è citata anche una donna camionista! Carmelina, detta Tina, che viaggiava con il marito Tonino a bordo di un Fiat 180 NC, dalla Sicilia alla Germania.
L’autore è Massimo Antonio Cornago, a cui faccio i miei complimenti, il libro si intitola : “TIR – Sulle strade d’Europa con Sandro ed il suo Fiat 170.33 “ .
Naturalmente l’ambientazione è negli anni ’70!!!
Un “vecchio film”:
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Anche questo l’ho trovato nel Web, su Youtube, girando e rigirando come mio solito: “Simone e Matteo un gioco da ragazzi“, anno 1975. Non ne avevo mai sentito parlare di questo film… eppure ne ho visti tanti di questo genere quando ero piccola… i protagonisti imitano Bud Spencer e Terence Hill… ma il vero protagonista (per gli appassionati!!) è il Fiat 691!!!
“Quattro assi, 220 CV, 8 marce, 4 normali e 4 ridotte, serbatoio 320 litri, cabina elastica.” (Lo spiega uno dei protagonisti).
Film completo, per ridere un po’ e rivedere i veicoli che circolavano allora!!! Simpatico!!!
Dopodiché auguro un buon week end a tutti/e!!!
Buona strada sempre!!!
Sempre alla ricerca di tutto quello che riguarda il nostro mondo, tempo fa su ibs.it ho acquistato un libro di fotografie. Si intitola “Dal camion“, l’autore è Roberto Francomano, camionista e fotografo. Un bel libro, con fotografie in bianco e nero, con quel fascino che solo il bianco e nero possiede.
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Una foto del libro trovata in rete…
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Questa sera girovagando nel web ho trovato questa notizia, una mostra fotografica tratta dal libro (che poi il libro in realtà è la pubblicazione di una mostra fotografica di alcuni anni fa con cui vinse il primo premio alla X edizione dell’Internazionale di Fotografia di Pieve di Soligo).
La mostra fotografica viene proposta in occasione della presentazione del film “TIR” di Alberto Fasulo, vincitore dell’ultimo Festival del Cinema di Roma.
Mi piacerebbe tanto andare a vederla, ma per me è un pò fuori mano…
Il link dell’articolo:
http://www.udine20.it/mostra-fotografica-dal-camion-del-fotografo-e-camionista-roberto-francomano/
L’articolo tratto da Udine20.it :
In attesa dell’uscita di “TIR” di Alberto Fasulo, vincitore del Marc’Aurelio d’Oro all’8° Festival Internazionale di Roma, Cinemazero e Visionario ospitano la mostra fotografica “Dal camion” del fotografo e camionista Roberto Francomano. Un percorso di avvicinamento a questo universo completamente a sé stante che il pubblico potrà poi ulteriormente scoprire attraverso il film di Fasulo. La mostra è visitabile a Cinemazero (Pordenone) fino al 19 marzo e al Visionario (Udine) fino al 2 marzo.
L’anteprima regionale a Cinemazero (fissata per lunedì 24 febbraio alle 21.00 alla presenza del regista friulano e dei protagonisti) e l’arrivo nelle migliori sale del 27 (quando i protagonisti saranno invece ospiti al Visionario alle 20.30) vengono quindi preparate dalle due realtà cinematografiche regionali con un corredo iconografico realizzato dall’interno. Francomano si dedica infatti alla fotografia già dal 1979, ma di lavoro fa il camionista, una sorta di alter ego di Branko Zavrsan, il protagonista del film. Nel 2005 ha deciso di immortalare i 100.000 km che percorre ogni anno in tutta Europa dall’interno del suo abitacolo, ottenendo per questo reportage il primo premio alla X edizione dell’Internazionale di Fotografia di Pieve di Soligo.
“Nella solitudine sono teso e la fatica del lavoro diventa un’angoscia sottile che devo allontanare. Quando hai 3000 Km davanti a te c’è poco da scherzare. Ma i pensieri a volte corrono veloci. Allora mi sento bene guardando la notte mentre gli altri sono rintanati nelle loro case. E il mio camion diventa una finestra sul mondo grandioso che muta sempre e che passa. […] La mia vita, il riflesso del mondo e quello degli altri sono tutti qui: nei 100.000 Km che percorro ogni anno lungo le strade d’Italia e d’Europa, isolato, protetto, chiuso in un buco di 4 mq. Da qui vedo un mondo diverso da quello degli altri”. Sono le parole con cui Francomano racconta la sua mostra, parole che potrebbero perfettamente uscire dalla bocca di Branko o di qualsiasi altro collega camionista.
È possibile acquistare in prevendita alle casse di Cinemazero i biglietti per l’anteprima di “TIR” del 24 febbraio. I biglietti per la proiezione udinese di giovedì 27 febbraio saranno invece in prevendita presso il Visionario da venerdì 21 febbraio.”
Però magari a qualcuno della zona può interessare!!!
A proposito del film, il 27 febbraio è il giorno dell’uscita nelle sale cinematografiche, almeno quello spero di riuscire a vederlo dalle mie parti!!!
La cosa bella è che finalmente il nostro mondo è visto con occhi diversi, almeno spero!!
Buona strada a tutti!!!
Ciao a tutti,
stavolta vi voglio segnalare il link del nuovo sito del nostro collega Fabrizio Piras, il camionista scrittore di cui vi ho parlato diverse volte.
Sapere che c’è qualcuno che scrive libri sulla vita dei camionisti è una cosa che mi piace veramente molto, perché nelle sue pagine ci troviamo riflessi come in uno specchio, riviviamo situazioni quotidiane e non, riscopriamo le stesse emozioni che ci accompagnano ogni giorno.
E per chi non è del settore è un modo di scoprire com’è veramente la vita del camionista, lontano da stereotipi e pregiudizi.
In questo nuovo sito trovate tutte le informazioni sui suoi libri e non solo:
http://fabriziopirasscrittore.altervista.org/index.html
Buona strada a Fabrizio e al suo lavoro!!!
Un amico, istruttore di scuola guida, mi dice spesso che “La strada unisce chi la sa rispettare”.
Penso che dovrebbe essere un fondamento da insegnare a chi prende la patente. Imparare a condividere le strade con rispetto.
Detto questo vi voglio presentare e consigliare un libro che ho letto di recente, scritto da una ragazza che fa la tassista di notte a Milano.
Il titolo è “Psicotaxi”, come il nome del blog che tiene da diversi anni ( http://www.psicotaxi.it/ ) e che ho sempre seguito con piacere. Anche perché quello del tassista è un lavoro molto simile al nostro, solo che loro trasportano persone per le vie delle città. Ma le problematiche da affrontare, soprattutto se si è donne, sono molto simili. Una cosa che lei cita spesso è una domanda che le rivolgono di continuo: “Ma non hai paura a fare questo lavoro?”… credo che ognuna di noi si sia sentita rivolgere la stessa domanda decine di volte…
Lei è Sofia Corben, è uno pseudonimo con cui firma i suoi scritti. Il libro si legge tutto d’un fiato, è un misto tra realtà e fantasia, tra noir e sentimenti. Emozioni on the road e notti milanesi. Bello davvero.
Per conoscerla meglio, questo è il primo di una serie di video che Max TV le ha dedicato:
“Psicotaxi”, io ve lo consiglio…. e auguro Buona Strada di cuore a Sofia e al suo libro!!!
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