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Lo scrittore e la futura camionista!

Domenica pomeriggio al Truck Emotion  di Monza sono andata a salutare Fabrizio (Piras), il camionista scrittore presso lo stand della TimoCom dove presentava il suo ultimo libro.

Di lui ho già scritto altre volte, ma mi piace ricordare che è davvero bravo a mettere nero su bianco le emozioni del nostro mestiere. Non è facile. Ci vuole sensibilità. Almeno io la penso cosi. E lui decisamente ce l’ha. Chi lo segue nel suo blog e ha letto i suoi libri sa di cosa parlo!!! Mi emoziono ogni volta a leggere i suoi testi, gli argomenti che trova e come li espone, come descrive la nostra vita con una marcia in più, senza rabbia ma con la giusta ironia.

Cosi ci siamo messi a chiacchierare, ho conosciuto anche la sua morosa, anzi “riconosciuto”, perché di lei avevo letto nei suoi scritti.

Un’altra ragazza col camion nel cuore!! Purtroppo non ha mai potuto realizzare il suo sogno di mettersi al volante. Gli anni sono passati e le vicissitudini della vita l’hanno obbligata ad accantonare il suo sogno.

Ma lei non ci ha rinunciato del tutto, anzi. Ed io l’ho incoraggiata a non mollare, anche se il momento non è dei migliori, anche se non ha esperienza perché il lavoro che fa è completamente diverso.

Fabrizio invece era un po’ contrario, forse dovrei dire più realista? Forse ha ragione lui, ma perché smettere di sperare in un futuro diverso, magari migliore? Io spero che lei possa riuscirci, un giorno, a guidare un camion, perché so cosa vuol dire e nelle sue parole ho risentito le mie di quando ho cominciato… quando mi ha raccontato di un viaggio con lui, delle lacrime di gioia, dell’aver capito che la strada è la sua strada!

Gli ho scattato qualche foto mentre “bisticciavano” scherzosamente sull’argomento!!

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Buona Strada  Fabrizio e Ivana, spero di rivedervi presto! Ciao bbye!!!

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Camionisti scrittori… a Giussano!

Vivere per raccontare, scrivere per raccontare …

Scrivere per descrivere, scrivere per  documentare, scrivere per trasmettere emozioni.

Scrivere per comunicare. Scrivere, scrivere, scrivere….

A quanti di noi piace scrivere? Credo a tanti…

E leggere? A quanti di noi piace leggere?

A me piace scrivere, ma soprattutto piace leggere, e mi piace leggere gli scritti di chi mi sa trasmettere emozioni. Mi piace leggere le storie di chi fa questo mestiere e lo sa mettere nero su bianco senza trasformarsi in un eroe ma facendo capire cosa c’è dietro questo lavoro, questa vita, questa passione. Senza rabbia ma realisticamente.

Quindi quando a Giussano ho visto che c’era Fabrizio Piras, non ci ho pensato un secondo ad andare a conoscerlo!!! Ho (ri)comprato il suo ultimo libro, (con dedica!) e sono rimasta un po’ a chiacchierare con lui e con Gianni (Mille, nostro grande amico del blog).

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Fabrizio e Gianni

Ci sono persone che incontri la prima volta e che ti sembra di conoscere da sempre, forse perché condividi le stesse passioni, le stesse emozioni, forse perché ti accorgi che vivono il camion, la strada, nello stesso modo in cui lo vivi tu. Che non vuol dire vedere solo i lati belli di questo mestiere, ma vuol dire RIUSCIRE a vedere anche i lati belli di questo mestiere, pur sapendo che ci sono dietro tanti, troppi problemi.

Chi ha letto i suoi libri, chi lo segue nel suo blog su “trasportando.com” sa di cosa parlo, a chi non lo conosce ancora, lo consiglio!!!

http://www.trasportando.com/category/in-cabina/

Mentre eravamo li a parlare, c’era anche un altro ragazzo, che poi ho scoperto essere Edo Von Axel.

“Quello del racconto pubblicato dalla Rò?”  gli ho chiesto.

“Si”

“Bellissimo, ho pianto a leggerlo!”

“Anche tu!?!?!” mi ha risposto.

Eh si anch’io, come un sacco di altre persone che gliel’hanno detto…

“Forse è meglio se smetto di scrivere, se faccio piangere!”

“Ma scherzi! DEVI continuare a scrivere, quel racconto è bellissimo! E se le persone piangono a leggerlo vuol dire che trasmetti emozioni, che sai comunicarle!”

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Edo e il 682

http://www.trasportando.com/2013/the-winner-take-it-all/

 
Questo è uno dei lati belli dei raduni, che non sono solo camion scintillanti, ma anche e soprattutto incontri emozionanti con persone speciali!!!

E vi assicuro che ce ne sono veramente tante!

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Libri, camion, camionisti…

Le vacanze stanno finendo, ma la voglia di leggere non mi abbandona mai.

Questa volta vi voglio consigliare due libri, naturalmente ad argomento camionisti, che sto leggendo.

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Il primo l’ho appena finito, si intitola “Truck driver legend” di Alessio Puliani, è la storia di un viaggio di un camionista americano attraverso gli USA, un viaggio molto particolare e  con un finale davvero imprevisto !

Di più non vi dico !

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Il secondo è un “diario di bordo” scritto da un collega, Marco Bonzio, si intitola ” Diario di un camionista affamato“, sono arrivata a metà, fino a qui mi è piaciuto molto, forse perché leggere le avventure/disavventure dei colleghi è un modo per sentirsi parte di una grande famiglia, forse perché è proprio un bel libro !

Uno di quelli che consiglierei a chi su un camion non ci è mai salito, per cercare di capire cosa vuol dire fare questo mestiere !

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“il retro della copertina”

Buona lettura e buon week end a tutti!

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“In cabina – Diario di un camionista fuori dal comune”

In cabina – Diario di un camionista fuori dal comune” è il nuovo lavoro di Fabrizio Piras.

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Vi ricordate di lui? Credo di si, ha già pubblicato due bellissimi libri sulla vita dei camionisti: “Faccio il camionista” E “Radici nel cuore, rami nell’altrove“, adesso è tornato con questo ebook (ma non solo) con racconti tratti dal suo blog “In cabina” che pubblica sul sito http://www.trasportando.com/category/in-cabina/

Io lo seguo sempre, sa raccontare la vita del camionista da un visuale particolare… da due metri sopra l’asfalto 🙂

Ve lo consiglio di cuore, da leggere tutto d’un fiato o da gustare piano piano, un pezzo alla volta: ne vale la pena!!!

E’ bello scoprire che i camionisti non sanno solo guidare bestioni, ma sono capaci anche di scrivere belle cose!!!

Buona strada sempre a Fabrizio! Che sia quella d’asfalto o quella dello scrittore, meglio se tutte e due insieme!!!

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Invito al Truck Festival di San Bonifacio, Verona

Si svolge anche quest’anno  il  Truck Festival Datacol giunto alla 10^ edizione, raduno di camion e di camionisti da tutta Italia e dall’estero, una occasione di incontro, dibattito, intrattenimento; la manifestazione si svolge nei giorni 10,11 e 12 maggio a San Bonifacio (VR), nel piazzale della Datacol, a Nord della SS 11, nei pressi del nuovo complesso, in direzione di Vicenza.

 

Tra le varie iniziative, come di consueto, la presentazione di un libro che raccoglie e divulga memorie, ricordi e foto di trasportatori e documenta dunque la loro attività nel nostro territorio e in altre regioni, un appuntamento fisso, un’occasione per arricchire il Truck Festival Datacol e per invitare ad una riflessione sul lavoro e sullo sviluppo;sarà presentato sabato 11 maggio alle ore 18 presso la sala convegni della Datacol; al tavolo degli ospiti d’onore, l’on. Alessia Rotta, il Presidente della Sez. Trasporti della Confindustria di Verona sig. Bruno Bommartini, oltre al direttore della rete televisiva 7 Gold dott. Fabrizio Stelluto.

 

Il titolo di quest’anno, “Tra polvere e cieli puliti”, sembra voler affiancare la fatica, le difficoltà, i disagi del trasportatore, e in definitiva di qualsiasi altro tipo di lavoro, agli obiettivi che ciascuno si propone, che brillano lassù e fanno continuamente da richiamo. Ecco allora il rapido excursus sull’economia del nostro territorio, imperniata prima sulla coltivazione della terra (fino a tutto l’ ‘800 riso, poi barbabietole, infine viti, oltre ai soliti grano, mais, frutta ecc.), poi sulla produzione artigianale ed industriale, oggi alla ricerca di una nuova dimensione; e al centro di tutto i trasporti, col treno, il tram e soprattutto con carri e cavalli prima, poi con i camion; e i trasportatori, impegnati in Africa tra il ’36 e il ’40 in quella che fu la nostra grande avventura coloniale, il sogno di un futuro luminoso infrantosi troppo presto. I Tosadori, i Colla, gli Zarattini, Perlini, Crestani e tanti altri. Il sogno africano finisce e si torna a testa bassa ma con la volontà di riprendere, con nuovo slancio, e qui balzano in primo piano i Tessari, Gigi Pavan, Mario Carradore, gli Stevanin, una lunga dinastia di trasportatori, e ancora Ugo Magnabosco di Soave, Natalino Vezzari di Costeggiola, i Brizzi di Santo Stefano e tanti altri, da altre regioni, come i Bettega dal Trentino e i Demartini da Pavia: correre a tutte le ore e con qualsiasi stagione per garantire benessere e servizi alla gente in un paese che cresce vorticosamente.

 

Ma quest’anno c’è un nuovo elemento, e lo indica il sottotitolo che l’autore del libro, Gianni Storari, ha voluto evidenziare: “In viaggio con Federico”.

Nuovo libro di Gianni Storari

Nuovo libro di Gianni Storari

Lavora a San Bonifacio un giovane originario di Vestena. Ama viaggiare ed ha già visitato molti paesi nel mondo.

 

Gli manca l’Africa: “E’ lì appena oltre il Mediterraneo – ha sempre pensato – prima o dopo ci vado”. Ora però una terribile malattia l’ha colpito, non gli dà scampo, gli toglierà autonomia ed autosufficienza… e con l’Africa, come la mettiamo? Ha deciso di andarci, è già partito, accompagnato dal fratello perchè già il corpo non risponde appieno, ma l’Africa non poteva mancargli, per conoscerla, per mettersi alla prova, per poter dire: “Ce l’ho fatta”. Chilometri e chilometri di strade più o meno buone, di piste misteriose, di polvere, di tempo buono o cattivo, di genti diverse, di ambienti sconosciuti, di terra, fango, foreste, savane, deserti, di tutto quello che l’Africa, la parte più primitiva e difficile del nostro mondo, può presentare ad un viaggiatore, che non è sicuro della sua autonomia fisica, ma vuole mettersi alla prova. Vuole capire se oltre quella ruggine, la polvere, la sabbia, la terra, il fango, la sporcizia, le miserie, nelle quali sarà immerso tra breve, ci sia un cielo chiaro verso il quale alzare gli occhi.  Un cielo che dia coraggio, per far sognare, lui e noi.

 

Forse è l’ultimo viaggio, durerà mesi, si porterà dietro la sua malattia, il suo coraggio, la sua determinazione, e noi saremo con lui, per capire cosa è questa voglia tremenda che si muove dentro di noi e ci spinge ad andare. Federico sarà, inevitabilmente, il nostro ambasciatore, il nostro rappresentante, si porterà dietro tutto quello che ha raccolto negli anni intensi della sua giovane vita, e in ogni suo gesto, in ogni pensiero, in ogni parola in terra africana, ci sarà lui come si è formato qui, nell’ambiente di provenienza. “Detto tra parentesi, anche i nostri trasportatori, carrettieri e camionisti, quelli che abbiamo raccontato e descritto in tutti questi anni, erano testimoni, ambasciatori del nostro territorio e della nostra gente. E anche noi saremo malati come lui, a pensarci bene lo siamo già. Tanti nostri giovani che cercano, che vogliono trovare, che guardano lontano, non testimoniano di una malattia che serpeggia dentro e non lascia pace? Ma chi ha detto che, come Federico che sembra l’anello debole, non possa essere questo l’anello forte della storia?”
Per chi fosse interessato all’acquisto del libro può contattare il prof. Gianni Storari a questi recapiti:
indirizzo: Gianni Storari, via Nino Bixio 37, 37047 San Bonifacio (VR)
cell.: 335/5234350
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Un libro da leggere tutto d’un fiato…

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“EQUILIBRIO”

Diario di un camionista

Di Antonio Sarcina

 

Ho trovato questo libro su Ibs. L’ho ordinato. E’ arrivato e l’ho letto tutto d’un fiato.

Perché questo è un piccolo grande libro. Piccolo perché dura (purtroppo) poche pagine, grande per il contenuto. La storia vissuta di un camionista. Le conclusioni di chi è arrivato in fondo al viaggio. Di chi ha terminato la carriera e ricorda. Sono ricordi di un’altra epoca, quella degli autotreni, quella in cui c’erano più strade statali che autostrade. Quella in cui il camionista, forse, era ancora visto come persona e non come ingranaggio di un sistema che va troppo di corsa, di un sistema che stritola.

Di un epoca diversa eppure in tanti casi, simile alla nostra…

Ve ne riporto una pagina:

“(…) vorrei far conoscere i nemici del camionista, quelli che contrastano e minacciano il regolare svolgersi del suo lavoro.

Il nemico più grande è la neve. Non si possono enumerare le insidie, le sventure che questo elemento bianco può procurare, nuocendo all’attività.

Il guidatore di un colosso di cinquecento quintali di peso è gravato da forti responsabilità, mentre gira e rigira per le arterie stradali frequentate da automezzi di tutti i tipi, con tanti ostacoli per la strada, che possono procurare incidenti di ogni tipo.

La neve, che rappresenta per tutti, grandi e piccini, uno spettacolo gioioso, per gli autisti invece procura solo grattacapi.

Sulla Firenze – Bologna, un anno siamo rimasti tre giorni bloccati in un ristorante di Barberino e i mezzi sull’autostrada sotto la neve.”

Per la serie “il passato non ritorna, ma può far rima”… niente di cosi diverso da ciò che capita ancora in questi giorni…

Questo è un piccolo grande libro, scritto con parole semplici e con il cuore, perché la semplicità forse è alla base dell’equilibrio del titolo, quell’equilibrio che, come dice l’autore,  serve per fare questo mestiere.

A me è piaciuto molto e ve lo consiglio.

Buona strada all’autore, Antonio Sarcina, e a tutti i blog-lettori!

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Incontri on the road…

Ciao a tutte/i…
Qualche foto di un breve incontro di ieri a Modena… una telefonata, il calcolo dei chilometri che ci separavano (io direzione sud e lei nord), l’uscita toccata e fuga sulla rotonda, un abbraccio, due chiacchiere, due foto e… una consegna!
Se Fabrizio (Piras) continuerà a scrivere libri, io e la Gisy avremo una scusa in più per incontrarci!!!

Gisy e il libro

Anche questa volta sono riuscita a consegnarle il suo nuovo libro, “Radici nel cuore”, a me è piaciuto molto, ora aspetto da lei i commenti quando l’avrà letto. Intanto ve lo consiglio ancora!

Un pò stanche....

Nel frattempo un salutone e un augurio di buona strada sempre a lei e a tutti gli amici e le amiche e colleghe del blog!

Ciao bbye!!!

buona strada Gisy!!!

 

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“Radici nel cuore – rami nell’altrove”

“Radici nel cuore, rami nell’altrove” è il titolo del nuovo libro di Fabrizio Piras. Vi ricordate di lui? E’ l’autore di “Faccio il camionista” , libro di cui scrissi lo scorso anno.

Un nuovo libro che racconta storie di camionisti/camionari e anche colleghe, un libro da leggere tutto d’un fiato.
Mi è arrivato venerdì, l’avevo ordinato in una libreria on line, e l’ho già finito. Merito dell’autore che mi ha saputo tenere incollata alle pagine. A leggere storie magari simili a tante già sentite o vissute, ma che riescono a trasmettere emozioni diverse di volta in volta, una moltitudine di personaggi legati al nostro mondo lavorativo in diversi modi, con diverse aspettative, diversi orizzonti e un unico comune denominatore: il camion. Ho sorriso, a volte ho pianto, mi sono indignata, incuriosita, emozionata…
Ve lo consiglio, veramente di cuore, perché merita, “Perché – come scrive lui – viaggiando non si muove solo un veicolo, un corpo. Si muove un pezzo d’anima.”
Buona strada a Fabrizio e al suo nuovo libro!!!!

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Un libro… – 3

Ciao Ladyimages (1)

ho letto di recente un libro di Faletti,per me il primo…, porta a spasso per una Milano particolare,  in un mondo che non vorremmo conoscere…che tante volte facciamo finta che non esista… subito avrei voluto smettere di leggere, poi mi sono affezionata ai protagonisti e ho voluto sapere come andava a finire… e finale a sorpresa!
Vale la pena leggerlo…

gisy

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La strada della …Polenta di Castagne

Ciao Lady

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è il periodo in cui si lavora al ricettario nuovo, quando si può e quando non si crolla per caldo e stanchezza; ma non si può fare ovunque e quindi in libro in borsa fa sempre comodo… mi è saltato agli occhi un titolo in casa di un'amica, me lo sono fatta prestare e l'ho letto in fretta per restituirlo prima possibile, ma anche perchè è veramente bello.
Premetto che l'autrice non è un'artista per cui io nutra particolare interesse, fra i tanti emiliani, le associo solo a  un paio di canzoni che credo nessun altro possa interpretate come lei, altri vaghi ricordi di quando conduceva un programma televisivo e io ancora guardavo la tv…. ma come diceva una canzone dei Nomadi "… anche in America, lo sanno che i padani sono duri…" e tenace lo è stata.
Questo libro però parla di radici, di attaccamento all'Emilia,di storie familiari e di cosa sono capaci di rievocare semplici sapori come la "polenta di castagne".
Un libro stampato nel 2001 ma ha l'attualità di tutto ciò che parla delle emozioni che danno i racconti del nostro passato…e la Strada percorsa dai nostri antenati ed ha imboccato la nostra…

gisy

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