Torna sugli schermi in Francia la serie “Les reines de la route” a partire dal 6 gennaio 2022 su 6Ter, format dedicato alle avventure delle camioniste francesi.
La saison 2 des Reines de la route diffusée à partir du 6 janvier sur 6ter
Après le succès de la saison 1, les Reines de la Route reviennent sur 6Ter. Le jeudi 6 janvier 2022 à 21h05 sera lancée la saison 2 inédite. Les missions se compliquent pour Lexie (des Transports suisses Dreier), Émilie (des Transports Oberson – racheté depuis par Coquelle) ) et Chrystelle (des Transports Brevet)… et six nouvelles routières, au caractère bien trempé ! Un final exceptionnel se joue aux 24 Heures du Mans Camions 2021, où elles se sont rencontrées pour la première fois…
Clotilde, nouvelle reine de la route, s’apprête à parcourir le Grand Est à bord de son camion chargé de palettes. Lexie traverse la Suisse d’est en ouest pour y déposer ses containers. Sur sa route, elle montera dans le camion de ses rêves. Émilie part en direction de Naples pour livrer 6 t de jouets mais se retrouve bloquée dans les embouteillages italiens.
Pour la première fois, Leila doit charger seule 150 troncs d’arbres pour les transférer d’Allemagne en Belgique. Notons qu’elle roule pour Jost, tristement célèbre selon les syndicats de routiers belges, pour exploiter depuis plus de dix ans des Bulgares et des Roumains low cost. Se rachètent-ils une virginité en exhibant l’une de leurs conductrices bien belges ? – MF
Chrystelle et Emilie, ici sur le stand du Monde du Transport réuni sur Solutrans.
Negli ultimi mesi, ma sarebbe meglio dire negli ultimi anni, circola insistentemente la notizia che mancano nuovi autisti, sia in Europa che nel nord America. La preoccupazione principale è che quando andranno in pensione tutti gli ultra cinquantenni, che ora sono la maggioranza, non ci saranno abbastanza giovani in grado di sostituirli, e, incredibile ma vero, dei camionisti ce n’è un gran bisogno!
Ma come mai i giovani non vogliono più fare i camionisti? Le risposte possono essere tante e diverse, le più frequenti sono che gli autisti non sono pagati abbastanza per il lavoro che svolgono, e che conseguire patenti superiori e CQC costa troppo sia in termini di soldi che di tempo. Una volta, almeno in Italia, la maggior parte dei ragazzi prendeva la patente a militare e poi la convertiva, in più si faceva esperienza sul campo accompagnando padri, zii, amici nei loro viaggi (cosa ormai VIETATISSIMA da anni). E, mia personale opinione, sbagliatissima. Chi ha imparato il mestiere in quel modo era molto più preparato alla guida, nelle manovre e nelle operazioni di carico/scarico di chi oggi esce da un lungo corso teorico con qualche ora di guida, ma che tutte sommate fanno poco più di un viaggio medio che si effettua in una normale giornata di lavoro. E i risultati si vedono sulle strade… Tornando alla carenza di autisti, ogni tanto vengono organizzati e finanziati corsi da varie associazioni per invogliare un po’ di giovani…
Ma bisognava fare qualcosa di più per avvicinare i ragazzi al mestiere, per fargli credere che…
Cosi negli ultimi anni sono fiorite, in tutta Europa, trasmissioni, format, reality, che hanno come protagonisti i camionisti e il loro lavoro sulle strade del continente. Un mestiere avventuroso, pieno di soddisfazioni, anche con problemi e imprevisti da risolvere, ma che i nostri “eroi dell’asfalto” affrontano col sorriso sulle labbra portando sempre a termine con successo la loro missione: consegnare il carico in tempo! E a fine giornata, soprattutto quelli italiani, si ritrovano in trattoria, dove come vuole la leggenda, si mangia bene e tanto spendendo il giusto.
Ma tutto questo non era sufficiente. Cosi hanno pensato di rivolgersi alle donne. Le stesse donne che ancora, in alcuni casi sono discriminate, ma in carenza di autisti maschi si potrà far andar bene anche loro! E cosi ecco le nostre “regine della strada” che affrontano viaggi impegnativi, carichi gravosi da sistemare, manovre millimetriche, nello stesso modo dei più grintosi colleghi uomini, dimostrando che questo è un lavoro che possono fare tranquillamente anche le giovani fanciulle.
Riusciranno queste trasmissioni a inoculare il seme della passione nelle giovani leve?
Perché se manca la passione, e credo sia proprio quella la carenza principale, le persone sul camion a fare vita randagia non ci salgono di sicuro. Nelle trasmissioni gli autisti lavorano tutti per ditte serie, rispettano tutte le regole, vengono trattati bene. Non è che non esistono aziende cosi, anzi, ci sono e probabilmente loro non avranno mai problemi a trovare autisti. Ma nella realtà ci si scontra troppo spesso con situazioni molto diverse, dumping sociale, stipendi all’osso, contratti capestro, regole assurde. E ancora porte sbarrate, come in questo periodo di pandemia dove tante volte gli autisti non sanno nemmeno dove lavarsi la faccia se non con l’acqua che hanno nel loro bidone o con le salviette umidificate. Sui servizi igienici stendiamo un velo pietoso, quando chiedi e te li negano cosa fai? Vai a farla sotto il camion? E la sera non sai dove cenare perché i ristoranti sono chiusi… praticamente sei trattato come l’ultima ruota del carro, sei solo un numero, non una persona.
Allora queste belle trasmissioni, perché poi sono belle e avventurose, rimarranno solo delle belle trasmissioni, come i telefilm di “BJ MacKay”, di “Movin On” e di “Due assi per un turbo” che da ragazzi guardavano, sognando di vivere le medesime avventure, i camionisti over-cinquanta che ormai sono quasi a fine carriera!
Questo video è un omaggio a Nora, al suo coraggio e alla sua intraprendenza.
Nel 2004, in occasione del secondo raduno “Guida in rosa” a Montichiari, Nora, una delle prime camioniste italiane, venne a fare da madrina al gruppo delle Lady Truck. L’evento venne trasmesso in TV, su Rai Uno, all’interno del programma “La vita in diretta”.
Un immenso ringraziamento a te Nora che col tuo coraggio hai aperto la strada a tutte le camioniste che dopo di te hanno intrapreso questo mestiere! Sarai sempre nei nostri cuori!
Un’ intervista, tutta da vedere, a Marco Berry da parte di Pamela Mauro conduttrice di ” Tracky News” e con la partecipazione diCarlo Otto Brambilla direttore della rivista “Trasporto Commerciale“.
Devo fare i complimenti (per l’ennesima volta!) a Marco Berry per la sua trasmissione, gli “Inarrestabili“, perché è riuscito a capire e portare la gente nelle cabine dei camion facendo vedere a tutti che chi li guida sono “persone” che tutti i giorni affrontano un sacco di problemi, sconosciuti ai più, per consegnare le merci che servono a tutti per vivere.!!!
Un grande, veramente!
Buona visione!!!
Chi non conosce non sa.
Chi non sa, troppo spesso “immagina”, e immagina male.
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