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Un’inchiesta di più di 20 anni fa…

Un’inchiesta di più di 20 anni fa che suscitò stupore, correva l’anno 1998:

http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/04/03/Altro/DONNE-LASCEREBBERO-LA-FAMIGLIA-PER-FARE-LE-CAMIONISTE_132700.php

DONNE: LASCEREBBERO LA FAMIGLIA PER FARE LE CAMIONISTE

Milano, 3 apr. -(Adnkronos)- La donne non sognano piu’ il Principe azzurro, ma il camionista: o meglio, sognano di diventare loro stesse camioniste. Sara’ l’idea di liberta’ connessa a un lavoro che piu’ on the road non si puo’, fatto sta che il 18% di esse alla domanda ‘Se potesse scegliere un lavoro in cui pensa si sentirebbe realizzata, cosa sceglierebbe?, ”La camionista”, risponde, mentre solo il 17% risponde ”Il manager”. E’ l’esito sorprendente di un’indagine condotta su un campione di 760 donne di eta’ compresa fra i 30 e i 55 anni e realizzata dal mensile NoiDonne, in edicola da domani, all’interno di un ampio dossier sul tema donne e lavoro.

Ma le donne, almeno quelle sposate, si mostrano sempre piu’ insofferenti nei confronti della famiglia e dei figli. In questa ondata di ribellione le cose di cui si sentono piu’ stufe sono il ruolo di mamma e quello di moglie (rispettivamente 20 e 18%), le scelte di cui piu’ si pentono, ancora, i figli e il matrimonio. (segue)

(Red/Lr/Adnkronos)
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L’inchiesta venne ripresa anche dalla rivista “Professione Camionista” nel numero 5/1998
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Chissà che risultato darebbe questa indagine a distanza di tanti anni e  chissà quante donne da allora sono riuscite a realizzare questo sogno? Io spero in tante!
Sarebbe bello saperlo, cosi lascio a voi la parola, se vi va di scrivere un commento.
Buona strada a tutte!
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Una storia a lieto fine!

Su “Uomini e trasporti” il continuo della storia di Laura, per fortuna con un lieto fine!!!

Ecco il link:

https://www.uominietrasporti.it/arriva-il-lieto-fine-per-laura-mihaes-dopo-la-delusione-arriva-la-rivincita-tramite-un-nuovo-lavoro-da-autista/

Ed ecco l’articolo di Gabriele Bolognini:

“Ricordate la storia di Laura Mihaes, quella che aveva come protagonista la giovane camionista romena costretta a licenziarsi per l’assurda rinegoziazione del contratto, con proposta di portare la paga a 7 euro l’ora, e a sopportare il bullismo dei propri colleghi?

Ebbene Laura, con forza di volontà e coraggio, non si è lasciata abbattere e finalmente, grazie alla segnalazione di un collega, ha trovato un nuovo datore di lavoro: «Ora, non solo vengo pagata il giusto – dice Laura – ma lavoro in un ambiente più sereno. Anche se sono l’unica donna autista in azienda e con poca esperienza (Laura, lo ricordiamo, guida il camion da nemmeno un anno – ndr), i nuovi colleghi si sono dimostrati molto gentili e comprensivi».

Ma non è soltanto l’ambiente a convincere Laura, ma anche il tipo di lavoro e il veicolo con cui lo svolge. «Mi hanno affidato un bel camion, un Iveco Stralis XP. Faccio la media linea e trasporto prodotti ortofrutticoli da Roma alla Unilog di Bologna con un bilico. Lavoro cinque giorni alla settimana e mi capita anche di dormire fuori tre o quattro notti, ma per me questo non rappresenta un problema: l’”hotel Stralis” è abbastanza comodo. Qualche volta partiamo da Roma in tandem con un collega, una persona molto garbata e cordiale. Anche il personale della Unilog è molto gentile con me. Mi aiutano soprattutto con la compilazione delle bolle di consegna, che sono ancora un mio punto debole. Inoltre, non mi devo preoccupare del carico o dello scarico del camion perché se ne occupano sempre loro, sia a Bologna che a Roma. Io, in pratica devo solo guidare».

Insomma, la storia di Laura sembra aver preso una giusta piega. L’augurio è che il mondo a cui si affaccia con tanto entusiasmo la ripaghi in modo soddisfacente per la caparbietà e la passione messe in campo. Auspicio che vale non solo per lei, ma per tutte quelle ragazze che avranno voglia e interesse ad affacciarsi al mondo del trasporto. Che lo possano fare ad armi pari e, magari, contribuendo a rendere questo settore più confacente alle esigenze di tutti. Degli uomini e delle donne. Perché i diritti e la dignità non sono prerogative di genere, ma punti fermi da “caricare” sempre con sé.”

 

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Chi si ricorda? Chi si riconosce?

Un pò di nostalgia degli anni passati ogni tanto ci vuole…negli anni ’90 c’era un rivista intitolata “Viaggiando in autostrada”, qualcuna di voi se la ricorda?

Questa è la copertina del numero di luglio/agosto 1990, giusto ventinove anni fa!!! All’interno della rivista un articolo intitolato “Un Tir e tanti merletti” dedicato alle donne camioniste, che allora anche più di oggi destavano molta curiosità!

Alcune di loro ho avuto l’occasione di incontrarle o di scambiare qualche parola al baracchino, altre non le ho mai viste, l’Italia è grande e non sempre ci si può incrociare.

Una cosa che non mi era piaciuta dell’articolo era l’abbinamento delle donne camioniste col traffico di droga sui camion, che pare all’epoca fosse molto diffuso…. si vede che non avevano altre domande da fargli !

Io invece vorrei fare una domanda  alle lettrici di questo blog: vi riconoscete? Siete una delle “signore del volante” di quegli anni? Se ci siete battete un colpo, no meglio, lasciate un commento!

A tutte l’augurio di una buona strada sempre, ciao colleghe!

 

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Lady truck in edicola!

Ciao a tutte,

questa sera vi voglio segnalare un articolo sul nuovo numero di Donna Moderna in edicola in questi giorni (questa è la copertina).

Si intitola  “Noi, camioniste per passione“, è scritto da Elisa Murgese, con foto di Chiara Asoli, e come si capisce dal titolo parla della passione delle donne per il mestiere di camionista. La cosa bella è sapere che sempre più donne stanno intraprendendo questa professione sfidando i luoghi comuni e i pregiudizi di chi lo considera ancora un lavoro solo maschile!

Voglio augurare una buona strada a tutte le colleghe citate nell’articolo e anche a tutte le altre che ogni giorno si mettono al volante del proprio camion per le strade d’italia e non solo. Forza ragazze che siamo sempre più numerose!

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Camioniste: ieri, oggi, domani…

IERI: LE PIONIERE…

Quando abbiamo creato il nostro gruppo, una delle nostre “regole” non scritte, era quella di avere il camion nel cuore, non importava se si guidava, se si aveva guidato e poi smesso, se si sognava di guidare, l’importante era sentirsi parte di un gruppo con una grande passione per i camion, i viaggi, la vita on the road, indipendentemente anche dalle dimensioni del mezzo che si usava, dai chilometri che si facevano…

Sono passati tanti anni da quando è nato il gruppo, sono cambiate tante cose anche nel modo di fare trasporto, la vita va avanti sempre, però come in tutte le cose, ci sono delle radici da cui si cresce. Cosi voglio dedicare questo post al primo articolo che ho letto sulle donne camioniste,  un vecchio articolo apparso negli anni ottanta sul numero 36 della rivista “Tuttotrasporti” e dedicato alle autiste di quegli anni, non le prime in assoluto in Italia ma di certo tra le prime in un’epoca in cui ancora erano veramente poche le signore del volante!

Penso sempre che sia grazie al coraggio delle prime che poi anche altre sono riuscite a intraprendere questa carriera e farsi accettare, non bisogna mai dare nulla per scontato, la riprova è che ancora oggi, nel 2019, tante persone si stupiscono a vedere una donna alla guida di un camion, quindi grazie colleghe per averci “spianato” la strada e grazie alla rivista per averci dedicato questo servizio!

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Storie di donne!

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Questa settimana sulla rivista “Intimità” c’è un articolo dedicato alle donne che fanno lavori maschili, e tra gli altri lavori e le altre ragazze c’è anche la nostra collega ed amica Selma, che racconta la sua storia e le sue esperienze alla guida di un camion!

Un sogno inseguito e realizzato!

Buona strada sempre a Selma e a tutte le lady truck!!

 

 

 

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Lavorare con le parole

 Ciao Lady

Vorrei parlare di “crisi”… sì, ancora crisi, quella che gli autotrasportatori denunciavano in uno sciopero anni fa per primi e da cui saranno gli ultimi ad uscirne…
 

Quella crisi che ha cambiato la vita di tutti noi, che più a meno direttamente sperimentiamo tutti i giorni, e versiamo il nostro tributo… anche nelle piccole cose, come le pagine di una rivista.
 

Proprio oggi il mio edicolante preferito, non ci venivo da settimane si lascia andare con uno sfogo in dialetto… dice che tira la cinghia, deve sopravvivere qualche anno per arrivare alla pensione, ma lo fa unicamente per quel traguardo perché non ne ricava più uno stipendio dignitoso, non c’è un reale guadagno perché nelle vicinanze tante aziende hanno chiuso, altre dichiarato fallimento; chi è in cassa integrazione o a stipendio ridotto rinuncia ai giornali e alle riviste.
 

Chi compra riviste di settore, ne sceglie una, anziché tutte per confrontarle come fino a qualche anno fa…gli stessi camionisti selezionano sfogliandola quale comprare, ma rigorosamente UNA e non si concedono più ne altre letture, ne cd ne dvd. SALUTO ed esco amareggiata riflettendo…
 

A questo proposito viene naturale essere solidali con le sue parole… che non posso ripetere…
 

 
Il mio piccolo contributo al settore,  tempo per leggere poco ma… , produce una mini-rassegna stampa di opinioni personali:
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TRUCK VAN DRIVER
Commoventi le parole nell’editoriale Ferruccio Venturoli che racconta il passaggio di un gruppo di persone da una rivista ad un’altra, storie di vita di persone che vivono in un mondo parallelo al nostro e che conosciamo da diversi anni, che abbiamo seguito, apprezzato ma anche criticato, come è giusto che sia in un confronto positivo. Condividere quelle emozioni da loro un volto umano… e esprimere sentimenti di fiducia nel futuro alla faccia della “crisi”, con impegno e tenacia che li ha contraddistinti da sempre… Stampato il  numero 3  il risultato sembra ottimo.
Il doveroso saluto a Vittorio Sette con le parole tratte dal nostro blog ci onora. GRAZIE.
Altri momenti ci riguardano, ma non posso mica raccontarlo tutto… si trova ancora in edicola.
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VADO E TORNO
Da una rivista storica si può trovare il confronto con un numero del’92 e i titoli sono molto simili all’attualità: L’economia va a picco e nessuna prospettiva- Serve controllo per il cabotaggio-Galoppa l’RCA- Gasolio alle stelle- Autostrade che crescono del 10%. “Pacchetto Sicurezza”per tempi di guida,velocità, alcol, patente…
Nelle posta c’è una giusta osservazione su chi da Confindustria accusa i trasportatori di essere un COSTO insostenibile, ignorando volutamente che a “fare” il prezzo sono proprio le industrie del trasporto… a cui tutti poi ci dobbiamo adeguare.
Un’indagine su di una logistica tedesca ha rilevato che neanche loro sono così “perfetti” e i camionisti possono aspettare per ore.
Sempre in Germania un pericoloso killer a bordo di un camion spara su altri camion e lo ha fatto centinaia di volte causando non solo danni materiali…Predilige le bisarche nell’ultimo anno… ed è stata istituita anche una “taglia”…
Nell’articolo “Se la strada diventa un Far West” la signora Vanna Santinato Detomi dell’Associazione Vittime della Strada dichiara che la quasi totalità dei camion viaggia a 110 kmh anziché dei 90 consentiti… nessuna rettifica, solo repliche da dei colleghi intervistati… il giornale non ha replicato…
Personalmente non le rispondo, credo che la perdita del figlio la giustifichi, lei, non i giornalisti che hanno collaborato alla stesura, questo titolo e articolo sa più di un’altra rivista, non una specifica e tecnica come questa.
 
Le altre le commenterò in un altro momento, tempo scaduto, chi lavora con le parole dovrebbe usarle per fare chiarezza… Voi che ne dite?

BUONA STRADA !!! 
 
 

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La Resurrezione del SISTRI

Ciao Lady

come tante cose in Italia, si fa, si disfa e si rifà… così è avvenuto con il SISTRI e chi si occupa di trasporti soggetti a questa normativa ne sa qualcosa…
è stata fissata nel 9 Febbraio 2012 la data per renderlo operativo e dare addio al vecchio formulario cartaceo…

http://www.specialesistri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=154:sistri-si-riparte&catid=54:in-evidenza

http://www.tuttotrasporti.it/archivio/articolo.cfm?codice=356009

BUONA STRADA A TUTTE/I !!!

"Le sette vite del SISTRI" è il titolo  provocatorio dell'articolo suTuttotrasporti e non gli si può certo dar torto.

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BUONA STRADA a "TRASPORTO COMMERCIALE"

Ciao Lady
Vorrei parlare di una rivista che ha cambiato look di recente e che ora ha tutte le caratteristiche per crescere tanto e bene, ma ciò che più ci riguarda da vicino, chiede suggerimenti e collaborazione, con modestia, per individuare cosa in realtà interessa agli utenti/lettori e riserva uno spazio per mettere in evidenza cosa non funziona, con relative istruzioni per poter essere credibili e precisi, senza grandi promesse, che poi diventano difficili da mantenere, solo quella di darci voce e essere di supporto al nostro lavoro;
Si chiama TRASPORTO COMMERCIALE cercate in edicola e in Autogrill, dovrebbe essere distribuito in tutta la penisola, leggetelo e fateci sapere…
Per le segnalazioni dei mancati servizi, malfunzionamenti e disagi vari, l’indirizzo a cui inviare l’email, possibilmente documentando con foto è

posta@trasportocommerciale.it

 
Buona Lettura & Buona Strada !!!

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Da IL VENERDI di Repubblica le parole di Enrico BINI

Ciao a tutte/i
personalmente ritengo giusto dare rilievo a questa intervista pubblicata qualche settimana fa, che ho potuto vedere tramite la segnalazione di un'amica, solitamente non leggo questa rivista, non trovandone traccia nessuna traccia in rete ho pensato di pubblicarla qui, è solo un punto d'incontro fra amici e colleghi, ma il nostro modesto
contributo a chi si espone in prima persona ci sembra doveroso, solidarietà è anche questo, un piccolo gesto.
Grazie Enrico e BUONA STRADA SEMPRE!!!

gisy
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