Ciao…
La storia di Gisy bambina sul camion del nonno è bellissima!!!! Mi sono commossa a leggerla…
Mi dispiace che non si ricorda il modello del camion…non è da tutti aver viaggiato sui mitici musoni italiani della prima metà del ‘900.
Allora per provare a farle tornare la memoria mando qualche foto di alcuni di loro che sono giunti fino a noi e, grazie agli appassionati dei mezzi d’epoca, sono stati restaurati e riportati agli antichi splendori!
La storia del trasporto italiano è passata in queste cabine e in questi cassoni, e se potessero parlare ne avrebbero di storie da raccontare!
Andando ai raduni dei camion storici (dove ho scattato queste foto) ho avuto la fortuna di girarci intorno, a volte di salirci e anche di viaggiarci da passeggera…(ringrazio gli amici del CICS) ed è stato sempre emozionante. Come emozionante è ascoltare i racconti dei vecchi autisti…quando li vedono li esposti in bella mostra non resistono e si mettono a raccontare i loro anni di gioventù su questi “favolosi” mezzi. Storie di fatica e di duro lavoro, però vedi che gli brillano gli occhi, forse sarà solo la nostalgia, forse no, chissà.

Questi sono dei FIAT 634N , prima e seconda versione del musone della Fiat degli anni ’30.
Qualche dato tecnico? Il primo è stato prodotto nel 1931 e 1932, dal ’33 al ’39 è stato prodotto il seconda serie con un motore diesel 6 cilindri in linea di 8355 cc per ben 80 CV di potenza, il ptt era di 14000 kg, il rimorchiabile anche….

Questo è un OM Titano sempre anteguerra (dal 1937), poi negli anni ’60 l’OM produsse un altro tipo di Titano con cabina avanzata, ma quella è un’altra storia.

Sempre un OM, ma più piccolino, il mitico Taurus, presentato nel 1939, veniva costruito su licenza della casa svizzera Saurer e fu prodotto fino al 1950. Il motore era un 4 cilindri, il cambio aveva 5 marce più la retro, la potenza…67 CV.

Un raro Isotta Fraschini….marchio scomparso da tanto tanto tempo.


Il Lancia 3 RO, prodotto dal 1938 al 1947, quando venne sostituito dall’Esatau, aveva un motore diesel 5 cilindri in linea e una potenza di 93 CV..la velocità massima era di 45 km/h….


Il Lancia Esatau è sempre stato definito il più bel camion di quegli anni, fu costruito dal 1947 al 1956, ed è l’ultimo musone prodotto in Italia. Il motore aveva una potenza di 122 CV, poi aumentata a 132 CV, la velocità massima…inferiore ai 60 km/h.
Ragazze, spero di non avervi annoiato con queste storie, e di non aver sbagliato i pochi dati tecnici che ho aggiunto, ma secondo me, chi ama i camion non può fare a meno di provare un grande amore anche per queste vecchie glorie che sono le nostre radici.
Ciao a tutte e buona strada sempre!
Monica.
Ciao a tutte,
oggi condivido con voi una storia, che si racconta da sempre nella mia famiglia… l’ho sentita talmente tante volte, che mi sembra di ricordare ma non è così, non ho in mente ne il viso ne l’aspetto della persona che sembra mi abbia trasmesso la passione per i camion… neanche il camion ricordo, che tristezza, sicuramente se lo sapesse rimarrebbe deluso.
Quando ero ancora troppo piccola per andare a scuola, i miei genitori avevano appena realizzato il loro sogno: lasciare la fabbrica e la casa in paese per comprare, con i risparmi un’azienda agricola.
Mia nonna paterna si era appena risposata con un vedovo, per farsi compagnia, dicono; entrambi avevano figli già sistemati, che a loro volta avevano figli, io ero una di queste. I miei numerosi cugini, al contrario di me, non apprezzavano molto questa persona, forse avevano troppi ricordi del nonno… io sono nata dopo la sua morte e non ne avevo nessuno.
Trascorrevo settimane intere a casa loro, nel paese di montagna, di cui anche le famiglie dei miei erano originarie, tutti conoscono tutti tutt’ora, com’è tradizione nei piccoli centri. Suscitando le antipatie dei vari cugini, veri o acquisiti, avevo comiciato a chiedere a mia nonna di poter andare con il “nonno” a consegnare con il camion , faceva di mestiere il commerciante di legname e guidava un
“musone” grigio con le sponde in legno, nessuno mi ha mai saputo dire marca o modello, solo descrizioni vaghe. Erano tempi in cui i bambini non parlavano a tavola con il capofamiglia, tanto meno le femmine, io poi che non ero neanche sua nipote… Se lui gli rivolgeva la parola era sicuramente per sgridarli, alcuni miei cugini ancora adesso rivolgendosi al padre usano il “voi”, a casa mia io non ero abituata così, anzi i miei mi avevano insegnato che educatamente, si poteva esporre un’opinione o fare domande; per me le mie richieste erano importanti e meritavano
ascolto, ma non bastò, mi fu negato il permesso.
Ero intraprendente e decisi di nascondermi nel camion, che non doveva avere molto spazio all’interno della cabina, per uscirne solamente alla prima fermata; accortosi della mia presenza e del sacrificio fisico che avevo sopportato o semplicemente per non perdere tempo a riportarmi indietro, il “nonno” decise di portarmi con sé tutto il giorno, presentandomi a tutte le famiglie, diventavo rossa tutte le volte e lui si divertiva, ero molto timida e pensava di aver trovato una soluzione; avevo rischiato una sonora sculacciata, ma ne era valsa la pena!
Forse ero anche una buona interlocutrice perché da quel giorno mi portava sempre con sé, a volte raccontava a mia nonna che mi ciondolava la testa per la stanchezza, ma non mi arrendevo al sonno e continuavo ad allungare il collo per guardare fuori… Chissà se sognavo che un giorno avrei guidato io? Chissà se da lassù mi osserva e mi protegge? Avrebbe mai potuto immaginare che 25 anni dopo avrei guidato io? Vorrei ricordare, invece posso solo immaginare e unire i vari racconti…
Sono tornata di raro in quel paese, solo per i funerali dei parenti che vogliono andare a riposare la, non sento nessun legame a quei luoghi, non ho riconosciuto neanche la casa e il cortile, ma ho provato una dolce tristezza a guardare la foto sulla lapide di quel “signore” sorridente e sconosciuto che dicono avermi voluto molto bene.
Buona Strada a tutte!!!