Archive for Luglio 1st, 2009

SOS a VICENZA

 

ciao!!!!

navigando in internet ho trovato il vostro sito…davvero bello!complimenti!
se potete aiutarmi avrei un problema…la settimana prossima si sposa mio cugino, un grande appassionato di camion…e x sorpresa volevamo accompagnarlo in chiesa con una bella motrice di un camion…purtroppo stiamo cercando da tempo ma non abbiamo trovato niente…
x caso qualcuno sa darmi qualche indicazione o un aiuto????noi siamo della provincia di Vicenza

Ciao a tutte/i

questo è il testo di una email che abbiamo ricevuto oggi, vi chiedo se possiamo dare una mano a questa ragazza, so che il periodo non è dei migliori per far giri a vuoto, ma un matrimonio è un’evento speciale per chi lo vive e di speranza per chi vi partecipa… faccio un appello ai Veneti… SOS!!!

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Articolo su Vero

Vi pubblico l’articolo uscito su "Vero" n. 27 cioè quello di questa settimana…

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"Ambra Craighero – Modena, Giugno

Chi non associa la figura del camionista al viaggiatore solitario con spirito "on the road"? Ma soprattutto, chi ha mai messo in dubbio che dietro il parabrezza dei camion ci sia altri che un uomo? Forse nessuno. Ma da qualche anno qualcosa è cambiato e nelle cabine dei "bisonti" non è difficile trovare esponenti del gentil sesso. Tendine di rado ricamate, tappetini leopardati e targhette con soprannomi che poco hanno a che fare con l’identikit del camionista tradizionale adornano le cabine. E dentro, al volante, donne con le mani unte di grasso per aver cambiato un pneumatico da 70 chili: perchè anche loro, come i colleghi uomini, ci pensano due volte prima di rivolgersi al gommista. Con questa filosofia le "Lady Truck" (associazione per sole donne camioniste) si fanno largo con i loro tir per le strade d’Italia a suon di chilometri e sudore. Solo in questa associazione sono 120, tutte italiane, e si riconoscono grazie alle t-shirt rosse con su scritto "Pink Road, buona strada".

<<Da 15 anni guido i tir e siamo sempre di più a fare questo mestiere>>, racconta Gisella Corradini, modenese di 43 anni, che tutti i giorni parte da Fiorano, alle porte di Modena e percorre 500 km. Trasporta merce leggera ai cargo dell’aeroporto di Maplpensa. <<Siamo un migliaio in tutta la Penisola. Viaggiando di notte ho incontrato molte donne che fanno quasi sempre la stessa tratta. Così è nata l’idea di radunarci in un’associazione e ribattezzarci "Lady Truck">>. Non c’è un sindacato di categoria, per questo si sono unite per condividere le loro storie, per darsi dei consigli sulla sicurezza stradale. <<Sono gli angeli della strada>>, spiega Anna Manigrasso, presidente di Assotir, l’associazione italiana imprese di trasporto, <<sono concrete, hanno un grande temperamento e spesso a casa lasciano la famiglia>>. Ma per loro più che di un lavoro si tratta di una passione, anche se si tratta di guidare autotreni lunghi 18 metri, con a bordo 150 quintali di merce. E’ il caso di Rosa Di Gregorio, 31 anni di Orgiano, nella bassa provincia vicentina. <<Mio papà è camionista da più di trent’anni, e fino a qualche anno fa viaggiava insieme a mia madre. Siamo tre figlie e a un certo punto, dopo la maturità, ho deciso che avrei iniziato a guidare per essere utile alla famiglia. Solo mio padre mi ha incoraggiato fino in fondo. La maggiore preoccupazione erano le notti. Poi ho iniziato e ho accumulato una certa esperienza, tutti i giorni guido il mio autotreno da Verona a Bolzano. Mi sento libera.>>

Saliamo con Rosa a bordo del suo tir, alla prima curva incrociamo un altro camion che lampeggia i fari. <<Ci conosciamo tutti e comunichiamo via radio con i cb (ricetrasmittenti veicolari portatili, ndr) che ci tengono compagnia durante i tragitti. Ognuno di noi ha un nome di battaglia, il mio è "Misteriosa">>. Rosa impugna il ricevitore e dall’altra parte c’è "Lupo". <<Ciao Misteriosa, le strade sono pulite, non c’è molto traffico>>, le dice lui. <<Buon lavoro, chiamami se hai bisogno>>. Il maggior timore quando si guida per ore un bestione in autostrada è la notte nelle aree di servizio. <<Bisogna stare molto attente>>, dice Gisella. <<Con gli anni abbiamo imparato a evitare piazzole poco illuminate e poco raccomandabili. Una volta chiuse nel tir, siamo al sicuro>>. Il nostro viaggio a bordo dei tir continua e a Salsomaggiore ci aspetta Marzia Guareschi. <<Sono nata sul camion, ho sposato Enzo, un camionista, e ho allattato i miei due figli sui tir. Ho 44 anni e da sei sono il "Jolly" dell’azienda: guido a turno i cinque tir a disposizione per consegnare mangime per animali>>. La tratta di Marzia è la Salsomaggiore-Perugia, tutti i giorni. A volte accompagna il marito, spesso va da sola, e preferisce guidare di giorno. <<Mi piace da impazzire questo lavoro e ho realizzato il sogno della mia vita, grazie a mio marito che non mi ha mai ostacolato. Ha capito subito che tra me e il tir c’era un feeling speciale, cambiavo i flessibli e le lampadine con una certa facilità>>. Ma non è solo il fascino della guida, il segreto di tanta abnegazione. <<Per me il tir è una casa e spesso ho il piacere di condividere i viaggi con Enzo. Abbiamo scoperto che nella cabina di guida riusciamo a parlare di tutta la nostra vita con maggior disinvoltura>>. Nella cabina ci sono anche progetti: <<Vorremmo festeggiare il nostro 25esimo anniversario di matrimonio girando l’Europa sul nostro Tir, fino in Lapponia>>. E’ quasi sera, la notte scende come un sipario e per alcune di loro le luci della strada scorrono come sogni. "

Buona Strada!! Romy

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