Archive for Ottobre, 2010

Da Trasporto Europa

 Nuovo format per Transpotec 2.0
12 / 10/ 10
L'evento milanese del prossimo novembre sarà incentrato sull'aspetto convegnistico e ospiterà gli Stati Generali dell'Autotrasporto.
Con una breve email agli espositori, l'organizzazione del Transpotec 2.0 comunica che l'edizione del 2010 "non avrà luogo con il format che inizialmente è stato comunicato". Il testo non precisa quali saranno i cambiamenti, ma si limita ad aggiungere che l'organizzazione sta "lavorando su una possibile iniziativa legata di fatto al regolare svolgimento degli Stati Generali". Maggiori dettagli saranno rivelati la prossima settimana. L'evento si terrà alla Fiera di Milano-Rho dal 19 al 21 novembre 2010.
 

 
Trasportounito: finita la tregua con il governo

19 10 2010 – Autotrasporto

Gli autotrasportatori italiani tornano  sulle strade per azioni di protesta che segnano la riapertura di una stagione di conflittualità contro il Governo. Lo ha deciso oggi a Genova l’assemblea di Trasportounito, denunciando una situazione ormai insostenibile per la categoria e portando all’opinione pubblica lo stillicidio di un settore che giorno dopo giorno perde aziende, occupazione e non è più in grado di affrontare i costi di gestione, strangolato da una committenza che gli accordi di giugno fra governo e associazioni non hanno vincolato a norme e obblighi certi.
Trasportounito ha invitato i suoi associati a pagare alla scadenza del 31 gennaio solo un euro simbolico della quota obbligatoria all’Albo nazionale dell’autotrasporto. “Abbiamo scelto questa forma di disobbedienza silenziosa per scuotere istituzioni , ma anche protagonisti del settore che hanno negoziato e definito accordi – ha affermato Franco Pensiero, presidente di Trasportounito – sulla testa delle aziende e degli autotrasportatori”.
Parallelamente da dicembre saranno attuate manifestazioni di protesta su tutto il territorio nazionale. Ciò anche sulla base delle indicazioni che scaturiranno dall’incontro urgente che Trasportounito chiederà al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli nonchè del Consiglio nazionale dell’associazione convocato per il 14 novembre.
In Liguria Trasportounito ha chiesto anche l’immediata riapertura del confronto con le tre Autorità portuali di Genova , Savona e La Spezia, per individuare soluzioni urgenti al problema dei tempi di attesa che le aziende di autotrasporto sono costrette a subire nei tre scali marittimi liguri.

Da Trasportounito Fiap
 

 
 
 
 
 
 

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Da e per la Sardegna

Guido raramente e non saprei cosa scrivere, ma ho trovato una storia secondo me simpatica sull'agenda di mamma… Da e per la Sardegna

 

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Quante volte mi è stato chiesto cosa mi ha dato questo lavoro rispetto ai precedenti, in genere è difficile rispondere, ma oggi ho le idee chiare perché ad un passaggio pedonale ho visto una delle persone migliori che io abbia conosciuto, mi sono fermata a scambiare due parole, ma il suo cagnolino non gradiva la pausa e io avevo fretta di riportare il furgone all’officina proprietaria, riprendermi il mio Titty e cercare di non arrabbiarmi troppo, non serve a migliorare lo stato delle cose…
L’ho conosciuto nella grande azienda per cui lavoravo, prima come facchino e in seguito come magazziniere, il “mio” magazziniere, nel senso che seguiva personalmente l’assemblaggio del mio carico, man mano che i “pezzi” arrivavano; la sua calma e la sua precisione mi hanno reso il lavoro molto più semplice degli anni precedenti, riempiva il camion con le decine di scatole delle commissioni con franchezza, senza difficoltà, a volte con una precisione da manuale ;
settimana dopo settimana abbiamo approfondito la conoscenza, i molti interessi comuni, la stessa passione per i Nomadi, gli animali, la cucina e l’attaccamento alla propria terra, un vero scambio interculturale, un bagaglio d’informazioni da e per la Sardegna se non ci fosse stato lui forse avrei sempre evitato di assaggiare bottura e sarebbe stato un vero peccato. Ho sempre avuto amici sardi, nella mia zona ne risiedono molti, ma con Alessandro e la sua compagna è sempre stato tutto istintivo e semplice; al lavoro ognuno di noi svolgeva le proprie mansioni con responsabilità, e se capitava un piccolo errore si cercava di rimediare senza arrivare ai piani alti; tante volte abbiamo evitato lavate di testa anche ai nostri superiori, ma come ci aspettavamo non c’è stato mai un ricambio…. In fabbrica sei un numero, operaio o trasportatore non cambia;7604_31805
Entrambi abituati a non aspettarci mai nulla da nessuno ci siamo intesi da subito, poche parole ma chiare, quelle essenziali per lavorare bene… le altre sulla musica, la cucina e il giardinaggio, a scandire il tempo i concerti dei Nomadi e il crescere dei nostri animali domestici e i kilometri che facevo per fare le consegne, una dopo l’altra, sempre meglio organizzati e con la soddisfazione di veder crescere quel ramo dell’azienda e contemporaneamente i nostri esperimenti in vaso.
Arriva il tempo dei cambiamenti, in pochi mesi, è costretto a cambiar casa e lavoro, il mio camion è a disposizione per il trasloco e una scelta aziendale cambia l’organizzazione logistica e quel tipo di produzione parte dalla Toscana, ci coglie impreparati, lui col mutuo non si può permettere una situazione precaria e io accetto un’offerta di lavoro rifiutata più volte… a distanza di anni resta solo  la nostalgia per la bella atmosfera che eravamo riusciti a stabilire e tanta stima.
Buona Strada Ale

 

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Dal Youtube

Ciao a tutte/i
ho visto questi video in un blog e ho pensato di condividerli qui, spesso dimentichiamo che facendo questo mestiere facciamo scelte che pesano anche sui nostri affetti, in questi video, la moglie di un collega racconta le sue ansie e le sue considerazione…

BUONA STRADA a TUTTE/I!!!

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Divertiamoci in… Cucina…

Bucatini all'AmatricianaImmagine

Dosi per: 4 persone

ingredienti

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500 gr di bucatini
100 gr pancetta di maiale (o guanciale di maiale)
500 gr pomodori
peperoncino
1 cipolla
olio d'oliva
1 pizzico sale
1 pizzico pepe

preparazione Immagine

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In una casseruola spennellata d'olio mettete :

il guanciale (o la pancetta) a dadini Immagine

e fate soffriggere. Immagine :evil: (ma chi è sto' bullo …. ):evil:

comunque lasciate perdere sta specie di cuoco della domenica …
soffriggete…

Appena il grasso si è completamente sciolto

aggiungete la cipolla tagliata a fettine sottili,.. e se volete sfogarvi un pò approfittatene… avete la scusa delle cipolle!!!

fatela diventare leggermente dorata

e poi unite i pomodori spellati, privati dei semi e spezzettati, ImmagineImmagineImmagine(solo pomodori waka-waka)

il peperoncino sminuzzato, Immagine

un pizzico di sale Immagine

e uno di pepe. Immagine

Coprite e cuocete per circa 40 minuti Immagine

aggiungendo, se occorre, un po' d'acqua calda.Immagine

Lessate in acqua salata i bucatini,Immagine

scolateli al dente Immagine :mrgreen: (ma che faceva er muratore questo prima… 8) )

e conditeli con la salsa      

sul piatto da portata caldo               .Immagine

Non dimenticate una bella grattugiata di  pecorino romanooooo  …      

Vini di accompagnamento:

Franciacorta Bianco DOC, Est!Est!!Est!!! Di Montefiascone DOC, Greco Di Tufo DOC.

E …… BUON APPETITOOOOOO ...Immagine :P

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10/10/10 Festa dell'autotrasportatore

Patto per la sicurezza al Cristo della strada

FESTA DELL'AUTOTRASPORTATORE. Rappresentanti delle categorie economiche, delle forze dell'ordine e della politica alla tradizionale cerimonia di Brentino Belluno
Il presidente Adami: «Mettiamo i camionisti nelle condizioni di poter fare questo difficile lavoro con infrastrutture adeguate»

11/10/2010
Zoom Foto

È un «patto» nel nome della sicurezza – segnale di unione e collaborazione tra autotrasportatori, forze dell'ordine, fede, politica e cittadini – la «Festa dell'autotrasportatore» che ieri, come ogni anno nella seconda domenica di ottobre, ha fatto tappa al santuario Cristo della Strada a Brentino Belluno.
Si ricorda così l'anniversario della costruzione della piccola cappella visibile anche a chi guida sull'Autobrennero, che sta di fronte a questa chiesa «immaginata, voluta e creata proprio dai trasportatori con le autorità religiose 39 anni fa».
Così ha ricordato Giorgio Adami, presidente dell'Upav (Unione provinciale autotrasportatori veronesi) che organizza la manifestazione chiusasi sul Garda con un momento conviviale sponsorizzato dal Gruppo Car Diesel Cailotto-Mercedes.
Tra i presenti, oltre a tantissime famiglie, c'erano i comandanti Luigi Altamura della polizia locale di Verona, Simonetta Lobrutto della Polstrada, Salvatore Mamone della Sezione autostradale di Trento, il tenente colonnello Pierpaolo Mason del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri, Andrea Bolla presidente di Confindustria Verona, Flavio Zuliani presidente del Consorzio Zai, Fernando Morando per Confcommercio, Angiolina Mignolli presidente nazionale di Cna-Fita, i deputati della Lega Matteo Bragantini e Alessandro Montagnoli vicepresidente della commissione trasporti alla Camera, Gualtiero Mazzi assessore ai trasporti della Provincia, Walter Pardatscher presidente della A22, sindaci tra cui quello di Brentino Belluno Virgilio Asileppi.
Per i saluti ufficiali sono saliti sul grande rimorchio Mercedes Blu Tech parcheggiato sul sagrato. Proprio accanto ad Adami e a monsignor Giancarlo Grandis che, dopo aver celebrato la messa col rettore don Mario Brutti, ha dato la benedizione finale ad auto e presenti.
Si sono ricordate l'importanza del nuovo codice della strada e anche la durezza del lavoro del camionista, sempre sulla strada. Sono circa 25mila gli addetti per 3.500 aziende di autotrasportatori, «un volano di sviluppo economico, grazie anche alla posizione geografica di Verona», ha rilevato Adami. «Sono autisti che ogni giorno percorrono le arterie d'Italia e di Europa e l'autostrada che corre al nostro fianco», ha proseguito. «Fanno un lavoro difficile, guidano ed hanno una gran responsabilità, ma anche noi imprenditori e, con noi, quanti hanno il compito di mettere a disposizione infrastrutture adeguate, abbiamo la grande responsabilità di metterli nelle condizioni di eseguire il loro lavoro in sicurezza. E, a questo proposito», ha chiuso, «rivolgo un particolare ringraziamento alle Forze dell'ordine».
Monsignor Grandis commentando il Vangelo di Luca (17, 11-19), ha detto: «È un testo significativo. Gesù, in viaggio dalla Galilea alla Giudea, passa per la Samaria e incontra 10 lebbrosi. Il viaggio è metafora della vita, dove siamo chiamati a incontrarci in Cristo che cambia la nostra esistenza. L'autista ha come luogo di lavoro la strada, che gli dà sostentamento ma dove può trovare anche la morte. Noi abbiamo una strada da compiere. Sono benvenute le soste e questo è un luogo di sosta per rifocillarsi anche nello spirito ed incontrare quel Gesù che ci insegna la via maestra».COPYRIGHT

Barbara Bertasi

FONTE: L'ARENA

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Da Youtube – 2

Ciao a tutte/i
un'amica mi ha inviato questo video, l'ho ripropongo qui per condividerlo con voi…

Buona Strada alla collega e a tutti voi!!!

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Da Repubblica

INCHIESTA ITALIANA
Trucchi, caffè, droghe, niente soste
camionisti-schiavi diventano assassini

Il 37% dei sinistri in autostrada coinvolge i Tir. E in sei episodi su dieci si tratta di tamponamenti. Tanti chilometri, niente riposo. E chi si ribella è fuori. Il ribasso selvaggio è uno dei connotati del settore. Crescono gli illeciti e l'evasione. E si ricicla denaro
di LUIGI CARLETTI

Ha caricato il suo tir ben oltre le 44 tonnellate consentite. Starà a 55, forse a 60, ma in altri viaggi ha sfiorato anche le 70. Enzo parte da Battipaglia, trenta chilometri a sud di Salerno, carico di verdura e di frutta. Sono le sette di sera e all'alba di domani deve essere a Milano. Destinazione mercati generali. Ottocento chilom etri d'asfalto, servono dieci ore. Che diventano almeno dodici, calcolando i limiti di velocità e le pause imposte dal codice della strada. Ma dodici ore sono troppe. Perciò Enzo non si fermerà, se non per quei pochi minuti dovuti a necessità fisiologiche. Certo non rispetterà gli ottanta all'ora. "Così non si arriva mai", spiega. Si terrà sveglio con i caffè, che di notte le Autostrade offrono gratuitamente. E se serve con le anfetamine o altre droghe. Quanto al cronotachigrafo, la "scatola nera" che registra tutto, userà i soliti trucchi e cercherà di farla franca. Perché Enzo, come migliaia di altri suoi colleghi, non ha alternative. Le condizioni sono queste e se non ci sta, l'impresa che lo ha ingaggiato ne ha pronti a decine per sostituirlo: romeni, ucraini, marocchini e anche italiani. Disposti a tutto, per un posto da camionista che frutta tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese, mentre lo stipendio regolare medio è, da contratto, di 2.200 euro. Ogni giorno su strade e autostrade circola un milione di mezzi pesanti. L'87% delle merci viaggia su gomma. Se si ferma l'autotrasporto, si ferma il Paese. Sono autisti di ogni nazionalità(quasi tre milioni le patenti italiane attive), provenienza e destinazione. Tra questi si fa largo la categoria dei disperati, almeno il 30%, secondo le stime degli esperti. Sono i camionisti-schiavi. Costretti a percorrere la penisola in tempi record. Sottopagati e sotto minaccia. Bombe viaggianti che, al minimo errore, possono provocare delle stragi. È già successo. E non passa giorno che la cronaca non registri fatti riconducibili a questo fenomeno in costante crescita. Una deriva della sicurezza che il governo ha tentato di arginare con l'inasprimento del codice della strada. Misure che però, ancora una volta, intervengono soprattutto a valle. Ma le cause stanno altrove. Che cosa sta accadendo nel mondo dell'autotrasporto? E cos'ha provocato questo deterioramento delle condizioni di sicurezza che, inevitabilmente, ci riguarda tutti?

L'alibi della crisi
"Il nostro è sempre stato un ambiente difficile", dice Franco Feniello, presidente dell'associazione "Italia Truck" e per trent'anni, lui stesso, camionista. "Ma la recessione è diventata l'alibi per far passare qualsiasi prepotenza. In Italia ci sono migliaia di imprese che fanno dello sfruttamento selvaggio il loro antidoto alla crisi. Pur di battere la concorrenza si offrono alla committenza a prezzi stracciati e poi tagliano i costi: sui mezzi e sugli uomini. Lo Stato dovrebbe intervenire non solo con i controlli sulla strada, ma andare a guardare in casa di questi imprenditori. Ne scoprirebbe delle belle".

In alcune occasioni lo Stato si muove. A Mantova la polizia stradale ha arrestato Antonio Rosignoli, imprenditore di 51 anni. L'accusa è estorsione contro i suoi dipendenti. Secondo i magistrati li minacciava di licenziamento se non avessero sovraccaricato i camion, fatto turni massacranti e alterato i cronotachigrafi. Negli stessi giorni, a Rimini, la polizia municipale ha fermato un autista bengalese che trasportava pacchi postali per una società italiana. Keerthy Warnakulasuriya, 41 anni, era stato alla guida del camion per 35 ore e 52 minuti con poche, brevissime pause.

Nell'aprile scorso la Procura di Forlì ha chiuso l'operazione "Over Time" che ha portato in carcere dieci persone. Gli autisti di "Tir Spagna" (Cesena) e "Ces Tir" (Pesaro) – hanno spiegato gli inquirenti – "erano costretti all'incondizionata obbedienza dei diktat dei vertici aziendali, pena il licenziamento o l'essere adibiti a prestazioni meno remunerative e più stressanti".

A capo dell'organizzazione c'erano Marino Buratti, di Cesena, e Santo Crea, di Reggio Calabria, nomi già incontrati in un'altra, dolorosa vicenda del dicembre 2009.

L'ultimo viaggio di Michela
"Non sto bene ma devo andare, altrimenti poi che gli dico a quelli là?". Queste furono le ultime parole di Michela Ciullo raccolte da un amico sindacalista. "Quelli là" erano i responsabili di "Tir Spagna" e "Ces Tir", le due società poi finite nel mirino degli investigatori. Così nella notte del 5 dicembre scorso Michela Ciullo si mise alla guida del suo tir carico di verdure. Da Latina a Cesena, 400 chilometri sulla E45. Poco dopo le 5 del mattino sfondò il guard-rail e precipitò per 40 metri dal viadotto di Verghereto. Era quasi arrivata ormai, ma la stanchezza ebbe il sopravvento. Michela, 38 anni, una figlia di 19, era una camionista molto particolare: delegata della Filt-Cgil e componente della segreteria territoriale del sindacato. Oggi la Cgil attende la chiusura dell'inchiesta, e il possibile rinvio a giudizio dei titolari delle due aziende, per costituirsi parte civile. Sarebbe il primo caso in Italia.

Da Genova a Cosenza, da Foggia a Vicenza, il rendiconto dell'attività di controllo, è fitto di interventi e di sanzioni. Roberto Sgalla, direttore della Polizia stradale, spiega che nei primi sei mesi del 2010 i mezzi commerciali fermati sono stati il 199% in più rispetto al 2009 e le violazioni contestate il 538% in più. Ma questi numeri raccontano soprattutto un'evidenza: più s'interviene, più si scopre un mare di irregolarità di ogni tipo. "Gli ultimi provvedimenti sono stati estremamente utili", osserva Sgalla. "Basti pensare alla norma su alcol zero per tutti i conducenti e alla corresponsabilizzazione della committenza nella condotta di guida dell'autista. È però importante agire anche a monte: più controlli incrociati nelle aziende di autotrasporto. A tutti i livelli". In Italia ci sono 158.709 imprese iscritte all'albo. Secondo Eurostat, in realtà, sono 93.427. Quasi cinquantamila società non hanno neanche un veicolo. Quindi che cosa fanno? E che ruolo hanno, oltre all'intermediazione e al subappalto più o meno regolare?

L'infiltrazione della criminalità
Bartolomeo Giachino, sottosegretario ai Trasporti in quota Pdl, promette: "Faremo pulizia ed entro la fine dell'anno, in collaborazione con le Province, le cancelleremo dall'albo". Altre 51mila imprese sono monoveicolari. In quello che rimane, il 38% possiede tra due e cinque automezzi. "È un settore condannato al nanismo", rileva Giuseppe Mele, di Confindustria, una delle voci più importanti della committenza. "Con questa frammentazione dell'offerta, ci sarà sempre qualcuno pronto a ribassare oltre i limiti".

Il subappalto del subappalto e il ribasso selvaggio sono due tra i connotati più forti del far-west nell'autotrasporto. "Crisi morale", la definisce Cinzia Franchini, vice-presidente della Fita-Cna e lei stessa autotrasportatrice. "Sempre più imprese adottano metodi illegali, riciclano denaro, evadono le tasse e praticano la concorrenza sleale. Se non si interviene su questo cancro, poi si possono sbandierare tutte le norme e i controlli del mondo. Ma il numero dei camionisti-schiavi aumenterà e di pari passo crescerà la loro pericolosità sulle strade".

L'infiltrazione della criminalità organizzata nell'autotrasporto non è recente, eppure si è mimetizzata meglio che in altri settori. In alcune regioni, per esempio l'Emilia-Romagna, le denunce sono quotidiane. Enrico Bini, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, parla apertamente di imprese legate alla 'ndrangheta, insediatesi nel territorio poco dopo il Duemila con i lavori dell'alta velocità. Dal movimento terra fino al trasporto a tutto campo. "Hanno cominciato a proporsi a prezzi notevolmente più bassi, totalmente fuori mercato", spiega Bini. "La committenza, senza eccezioni, si è tappata il naso e le ha fatte lavorare. Risultato: per le aziende locali, che rispettano la legge e non hanno soldi da riciclare, è stato un colpo durissimo. Tanto che alcune hanno cominciato a praticare gli stessi metodi".

"Negli ultimi anni la 'ndrangheta e la camorra hanno investito pesantemente nell'autotrasporto", conferma Antonio Nicaso, docente ed esperto di organizzazioni criminali. "I camion sono un'ottima copertura dei guadagni illeciti e un mezzo fondamentale per le varie attività: dal trasporto dei rifiuti a quello della droga". In Emilia-Romagna 63 clan mafiosi (tra cui 23 'ndrine) si spartiscono gli affari sul territorio. Gli interessi nell'autotrasporto sono diffusi. Chi sono i camionisti di cui si servono? E qual è il livello di sicurezza dei mezzi che conducono sulle nostre strade?

Quando i camionisti fanno il trenino
Stefano è romeno. Lui non sa chi fossero esattamente i suoi ex datori di lavoro. Sa solo che, prima di riuscire a trovare un'impresa regolare, era costretto a viaggiare per 15-16 ore di guida consecutive. Guidava soprattutto di notte, quando i controlli sono meno frequenti. "Ho fatto anche 20 ore. Le pause? Cinque, dieci minuti al massimo per un caffè. Di giorno riesci a stare attento, però di notte è proprio un problema. Diventi come una macchina, neanche pensi… non sei più un uomo". Quanti chilometri si possono reggere guidando ore e ore di seguito? Stefano ricostruisce uno dei suoi ultimi viaggi prima di licenziarsi. "Sono partito da Lainate, vicino a Milano. Sono andato a Livorno, poi da lì di nuovo in strada fino a Pesaro. Da Pesaro a Treviso. Da Treviso sono passato per l'Emilia e ho fatto rientro a Milano. Tutto in una stessa giornata, viaggiando anche di notte. Mi ricordo che alla fine erano 1.160 chilometri".
 

Le ultime statistiche disponibili dicono che nel 2008 sono stati 26.491 i camion coinvolti in 13.836 incidenti con 274 morti e 10.483 feriti. Sulle autostrade la percentuale di incidenti con mezzi pesanti è del 37%. Il tamponamento è l'impatto più frequente (60%). A causarlo sono prevalentemente il colpo di sonno, poi la distrazione, l'alta velocità, la distanza di sicurezza. "La categoria dei camionisti è fatta in gran parte di persone responsabili", dice Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia. "Certo che quando non rispettano le regole, magari facendo il trenino, allora lì i rischi sono alti".

Il "trenino" è un banale, pericolosissimo sistema di risparmio del gasolio. Uno in fila dietro l'altro per sfruttare la scia creata dal primo. Si corre di più e si consuma di meno. Ma se il primo sbaglia, o frena all'improvviso, o evita un ostacolo all'ultimo istante (per esempio un'auto in corsia d'emergenza), non è detto che anche gli altri ci riescano. "È tutto vero, però in queste condizioni anche pochi euro sul gasolio possono essere importanti", ammette Cosmin, altro autista romeno perennemente a rischio licenziamento. "La realtà è che siamo dei disperati e che se qualcuno non interverrà su chi decide le nostre vite, qui sarà sempre peggio". Ma se il mondo dell'autotrasporto è così frammentato e in piena deregulation, a quali misure dare la precedenza? E nei confronti di chi?

La responsabilità della committenza
Silvia Velo, vicepresidente Pd della commissione parlamentare Trasporti, è lapidaria: "Bisogna puntare sulla committenza. Finora ha sempre opposto resistenza, ma è ora di cambiare: chi manda in giro le merci deve essere davvero responsabile del comportamento di chi guida. Solo così si può evitare lo sfruttamento pericoloso dei camionisti. Le recenti normative non hanno rappresentato un passo in avanti". "Abbiamo già fatto moltissimo", si difende il sottosegretario Bartolomeo Giachino. "Oggi il camionista è obbligato a viaggiare con istruzioni scritte da parte dell'impresa che lo vincolano al rispetto della legge". Quello delle "istruzioni scritte al conducente" assomiglia però a un vecchio gioco delle parti. Un escamotage che non coinvolge più di tanto la committenza, in quanto il "non scritto" (arrivare il prima possibile, costi quel che costi) ha sempre un peso determinante nella condotta degli autisti. Perciò l'impressione è che le tensioni e le storture finiscano sempre per ripercuotersi sull'anello più debole della cosiddetta "filiera". E l'anello più debole è quello dei camionisti, costretti talvolta a pagare al datore di lavoro perfino la cuccetta in cabina: 30 euro al giorno per poter dormire nel camion.

"Ci vuole un fisico bestiale, per fare il camionista" ha scritto uno di loro sul retro del suo bestione rosso. Se poi a dettare le condizioni è qualcuno senza scrupoli, della bestia servono anche altre caratteristiche: incapacità di pensare ad alternative e una progressiva sottomissione al "padrone". Fino all'abbrutimento. Fino a perdere il senso della realtà. Fino, appunto a diventare uno schiavo al volante. Pericoloso per sé e per gli altri.
(15 ottobre 2010) 

 

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Ricettina semplice?

Ecco  una ricettina veloce ma gustosa       


da utilizzare sia come antipasto che come contorno ….   

tortine di melanzane   

 

Ingredienti x quattro persone

— 3 melanzane ( se sono quelle rotonde , non troppo grandi )

— 2 uova ( non ripiene )

 

–farina Q.B.

— 8 fette (facciamo 9    perchè tanto una la mangiate  ) di caciottina dolce

— 8 fette fini di prosciutto crudo dolce (9 come x il formaggio (non così crudo ) 

— sale & pepe

 

— olio …  per friggere …..


PREPARAZIONE


Tagliare le melanzane a dischetti non troppo sottili 


Passatele nell'uovo sbattuto


Infarinatele e friggetele


man mano che cuociono mettele su carta assorbente e salatele


dovreste cuocerne circa 12   o di più se volete farle più alte…


prendete un piatto da portata  (anche se è d'argento va bene lo stesso) 


e disponete : 1 dischetto di melanzana, mezza fettina di formaggio e mezza fettina di prosciutto, , 1 dischetto di melanzana, mezza fettina di formaggio e mezza fettina di prosciutto, 1 dischetto di melanzana, mezza fettina di formaggio e mezza fettina di prosciutto e cosi via fino a fare quattro. tortine…. 

decorate il piatto con qualche foglia di insalata riccia e VOILA' ….


 BON APPETIT

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Tanti auguri caro blog!!! – 1

Uso lo stesso titolo di Elda e  mi accodo ai suoi auguri…..bella per una volta l’idea di stare in coda!!!!

Su questo blog si ride, si piange
si ricorda e …si cerca di dimenticare
ci si informa e ….disinforma sulle false credenze
si sogna e ….si smette di sognare
si incoraggia e …si cerca coraggio
ci si sfoga e si raccolgono gli sfoghi
…..e la lista potrebbe continuare fino ad anche, direi, si offende e ci si difende!

Segno che, se nel rispetto delle regole, tutti sono liberi di esprimere le loro opinioni.
Purtroppo, a detta del moderatore, c’è ancora chi a tutt’oggi le regole non le rispetta e questo costringe a mantenere questa cavolo di moderazione che vorremmo quanto prima, tutte noi, togliere! Ma, dopotutto si sa, come per strada, c’è sempre qualcuno che ti rovina la giornata, o ti taglia la strada all’ultimo momento!
Per fortuna questo non ha impedito al blog di CONTINUARE, PERSISTERE E RESISTERE, CRESCERE E MIGLIORARE E ARRIVARE AL TERZO COMPLEANNO! ! ! ANCORA UN BIMBO, DIRETE, CERTO! MA CON DEGLI OTTIMI GENITORI! (Quale genitore non sarebbe protettivo verso un bimbo?)

Se devo esprimere la mia opinione:
> mancano i diari di viaggio della Monica
> grazie a Gisy, viaggiando informati
> grazie a Rò, idea weekend
> grazie a tutte le new entry, nuove soddisfazioni
> grazie alle ‘old’, continue soddisfazioni
> grazie a chi riporta qui foto e riassunto di un incontro
> grazie a chi condivide tristezze e gioie
> le mie scuse per non essere tanto presente con scritti, ma lo sono di visite!
> grazie ai tantissimi che dicono "leggo sempre il blog" e commentano a voce, anche queste son soddisfazioni, anche se non scritte!
> le mie pagine preferite: quelle con le foto degli amici che ridono e scherzano ai raduni! E L’ENTUSIASMO CHE NE TRASPARE!!!!

BUON COMPLEANNO BLOG! CENTINAIA, MIGLIAIA, MILIONI E FANTASTIGLIARDI DI PAGINE ANCORA DAVANTI!
Sabrina

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Tanti auguri caro blog!!!

Il blog spegne la sua terza candelina…che traguardo! Tanti auguri! Se sono trascorsi già tre anni lo dobbiamo soprattutto a chi lo ha pensato e realizzato…. una grande mente. E’ stato un modo per tenerci in contatto con le persone che difficilmente incontriamo e aggiornarci sulle proprie avventure o "sventure" (ahinmè).  Un grazie di cuore a tutte, in particolare a Gisella…. un bacio da chi scrive poco ma vi segue sempre!
Buona strada a tutti.
Elda

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