Archive for Aprile, 2021

La signora del camion

 

La storia di Antonia, dalla Basilicata, un’altra pioniera del settore!

E’ bello scoprire le storie delle prime camioniste che hanno viaggiato sulle strade d’italia!

Buona strada Antonia e complimenti!!

 

Questo è il link dell’articolo:

https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/cancellara-la-signora-del-camion-si-racconta/

E questo è l’inizio del testo:

Cancellara | La “signora del camion” si racconta

Con la rubrica “Storie di uomini..”, la Pro Loco di Cancellara ci fa conoscere personaggi che hanno fatto la storia del paese e non solo. Storie che è interessante conoscere.
Come la storia di Antonia Patanella che in Italia era conosciuta come “la donna del camion”, essendo stata la prima donna a guidarlo.
L’ha raccontata lei stessa a Saverio Lancellotti.

“Sono conosciuta in paese come Antonia Patanella, ma Patanella deriva dal cognome di mia suocera che si chiamava Angela Patanelli. Il mio vero cognome è Ianniello e “#appartengo” ai Libutti e Ianniello quest’ultimi di soprannome “Tavlùn”.Ho 84 anni sono nata a Cancellara ed ho sempre vissuto in questo #paese Già da piccola la mia #vita è stata piena di difficoltà…sia per il #periodostorico caratterizzato dalla #secondaguerramondiale che la malattia di mio padre, costrinsero i miei genitori ad affidarmi alle cure di mia #nonna. Ho dovuto subito essere autonoma, affrontare le difficolta senza tirarmi indietro, anzi ho sempre lottato per cercare di realizzare i miei #sogni Ho fatto grandi sacrifici ma non mi sono mai sentita limitata dal concetto di #donna di quei tempi, questo grazie anche all’esempio e all’educazione datomi da #miamadre Giuseppina Libutti, donna forte che si è dovuta rimboccare le maniche in giovane età per crescere da sola tre figli con un marito invalido. All’età di 23 anni e precisamente nel 1959 mi sono sposata con Bonifacio Lancellotti e da quel momento la mia vita è cambiata, non solo sono diventata moglie e poi madre, ma ho cominciato a collaborare attivamente nell’#attivitàcommerciale della #famiglia di mio marito.
Il #negozio della famiglia Lancellotti, conosciuto ancor oggi come la “Pïtea r’ Patanella”, dove si vendeva di tutto, era molto fiorente e, per rifornire il magazzino della merce, ci si rivolgeva ad autotrasportatori per conto terzi. Fino a quando mio suocero, in una riunione di famiglia, propose di acquistare un furgone; però c’era bisogno che qualcuno della famiglia che prendesse la patente. Mi feci avanti io !! supportata anche da mio suocero Saverio e dall’intera famiglia Lancellotti decisi di prendere la patente.

Correva l’anno #1963. Alla #scuolaguida eravamo solo due donne (io e la maestra Margherita Claps), la nostra presenza suscitava ilarità e soprattutto incredulità da parte degli uomini. Tutti pensavano, e spesso lo esprimevano pure apertamente, che noi donne non saremmo mai state capaci di guidare un’autovettura.

E nel 1964, appena presa la patente, acquistammo invece che un autovettura, un furgone e subito mi misi alla guida ed iniziai il mio nuovo lavoro di #autotrasportatore con la costante compagnia di mio marito, sempre al mio fianco(nella vita e nel lavoro)Pochi anni dopo acquistammo un camion e diventai la Prima #camionista donna con lo stupore non solo dei cancellaresi e delle persone che incontravo nei miei viaggi, ma anche della stampa che voleva intervistarmi (ho sempre rifiutato per riservatezza).

(…)

Continua…..

Read More →

Una canzone per il sabato sera!

 

Vi ricordate Tinka, la camionista/cantante delle Trucker babes?

Eccola di nuovo in questo simpatico video a duettare con German Truck Driver

Naturalmente cantano in tedesco, ma è divertente e orecchiabile!

Buona serata a tutte e tutti! E buona strada sempre!

 

Read More →

“Bonne route” Josette!

 

 Josette era una “dame routiere” molto conosciuta in Francia. Era famosa soprattutto per essere stata la prima camionista a fare la linea del Medio Oriente negli anni ’70, poi era stata una delle protagoniste di un documentario sulle donne camioniste negli anni ’90.

Di lei ho avuto occasione di leggere e vedere fotografie nel sito “Fierdetreroutier”, questo è il link della pagina a lei dedicata:

https://www.fierdetreroutier.com/fdr/les-photos-de-josette/ 

La notizia della sua scomparsa risale a una decina di giorni fa, l’ho trovata sulla rivista “Les Routiers”, volevo ricordarla, anche se non la conoscevo, perchè è stata una pioniera del mestiere e una grande camionista: buona strada Josette, anzi, bonne route!

https://www.routiers.com/pagetype.asp?revue=routiers&pagetype=breves&num=26&brevenum=55653 

Read More →

Una data di nascita, due pioniere…

Ho trovato questo articolo e questi video che raccontano la storia di Giovanna, una delle prime donne a conseguire la patente CE in Italia.  E poiché nel titolo le si fanno gli auguri per i suoi novanta anni, è nata nel 1931, compiuti il 15 di aprile, la mente mi ha riportato a un’altra collega che ho avuto l’onore di conoscere a un raduno, che compiva gli anni nella stessa data anche se era nata un anno prima. La loro storia è pressoché uguale, tutte e due hanno fatto la patente per affiancare il marito nei lunghi viaggi sulle strade d’Italia in quanto in quegli anni la legge prevedeva due autisti a bordo degli autotreni. Me li ricordo i racconti della Sandra, racconti di fatica e sacrifici, del rimpianto di aver passato poco tempo con la figlia piccola che cresceva con la nonna, dei pranzi a pane burro e acciughe, degli scarichi a mano….

Una data di nascita, uno stesso destino, auguri a Giovanna per il  bel traguardo raggiunto, purtroppo di Sandra non ho più notizie, ma conservo un bellissimo ricordo di lei e della sua dolcezza. Due grandi donne che hanno aperto la strada a chi, come me e tante altre ragazze, è arrivata anni dopo a sedersi dietro il volante di un camion. Grazie di cuore!

Buona strada a tutti/e sempre!

Il link dell’articolo:

 

https://www.oglioponews.it/2021/04/15/giovanna-scaroni-compie-90-anni-e-la-prima-camionista-della-lombardia/

E i video del suo compleanno:

 

Read More →

Camioniste: di tutto e di più…

 

Camioniste: di tutto e di più…o per meglio dire una piccola rassegna stampa con articoli un pò diversi che parlano di donne camioniste. Si perchè non ci sono solo le storie di ragazze e donne che affrontando ostacoli e pregiudizi sono riuscite a diventare camioniste realizzando cosi il sogno della propria vita, ogni tanto girando nel web si incappa anche in altre cose che riguardano il variegato mondo delle camioniste….

Comincio da un vecchio articolo del 2003, non molto edificante, visto che si tratta di una lite!

 


Questo è il link per leggere l’articolo completo.

https://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2003/10/15/DP1PO_DP104.html 

E visto che sono in argomento, un altro titolo di cronaca:

 


E  un altro, che fece notizia a fine febbraio l’anno scorso, lo riportarono diversi giornali, ne ho contati una dozzina, poi arrivò il Covid e certe piccole notizie non fecero più scalpore…

Cambio argomento, torno ai sogni delle ragazze, anzi di una Miss:

Questo è il link:

https://www.ticinonews.ch/magazine/altro/miss-svizzera-vuole-diventare-camionista-IMTCN321810?refresh=true

La patente poi l’ha presa, ma ma nel suo futuro non è diventata camionista a tempo pieno….

Sempre a proposito di patenti, lei  il camion lo guidava senza averla:

 


https://primanovara.it/cronaca/guidava-camion-con-la-patente-b-5mila-euro-di-multa/

 

Ci sono anche articoli che parlano di incidenti con donne camioniste coinvolte, come questo dell’anno scorso dove per fortuna la collega è uscita illesa:

 

https://www.oggicronaca.it/2020/10/a-tortona-una-donna-alla-guida-di-un-tir-vola-nella-scarpata-sulla-statale-camion-distrutto-lei-illesa/

E questo dove un’altra collega se l’è cavata col codice verde per fortuna:

https://www.milanotoday.it/cronaca/incidente-stradale/tangenziale-est-carugate-oggi-25-febbraio-2021.html

Questo invece  è quello che succede a fidarsi dei navigatori:

 E alla guida del mezzo pesante con targa inglese un equipaggio formato da due donne camioniste!
https://www.valsassinanews.com/2020/09/09/taceno-bellano-ennesimo-autotreno-a-rischio-incastro-e-se-contro-i-navigatori-bastassero-cartelli-piu-grandi/

Concludo con un articolo del 2015, di una collega aspirante cacciatrice:

 

https://www.lastampa.it/novara/2015/03/06/news/camionista-in-rosa-e-aspirante-cacciatrice-porto-sensibilita-in-un-mondo-maschile-1.35280585

Ne ho trovati anche altri, prossimamente ve li linko.

Un saluto a tutte le colleghe con  l’augurio di buona strada sempre!

Read More →

Una canzone per il fine settimana…

 

Una canzone per il fine settimana, quello in cui i camionisti tornano a casa (non sempre….)

Camionista tu” è dedicata da una ragazza a suo papà camionista, lei si chiama Melany, il genere è il neomelodico, la storia è quella di tanti nostri colleghi, sempre in giro su e giù per le strade d’Italia e d’Europa per non far mancare niente alla famiglia… niente tranne la propria presenza.

Buon ascolto e buon fine settimana!

 

 

Read More →

Un articolo di 26 anni fa…

 

Un articolo di 26 anni fa… questo della rivista “Tuttotrasporti” n° 160 del mese di febbraio del 1995.

Un articolo dedicato alle donne camioniste di allora: “Tocco rosa in cabina“.

A rileggerlo non sembra che le cose siano cambiate poi cosi tanto, è vero che il numero delle camioniste è aumentato nel corso degli anni, ma è anche vero che il settore dell’autotrasporto è ancora prevalentemente maschile, soprattutto al volante dei mezzi pesanti. E le donne ancora oggi vengono guardate con curiosità… forse c’è meno discriminazione quando si cerca un lavoro, ma la strada per la parità è ancora lunga…

Queste sono le pagine:

 

 

Read More →

Truck movie: “Willa”

 

Sono sempre alla ricerca di vecchi truck movie!
Questo è del 1979, Willa è una ragazza madre che sogna di diventare camionista… ci riuscirà? Per saperlo bisogna guardare il film!
Buona visione!!!

 

Read More →

La storia di Dayana

 

Un altro bel articolo che racconta la storia di una collega tratto dalla pagina di “Uomini e Trasporti” a firma di Elisa Bianchi.

E’ la storia di Dayana, una delle amiche del gruppo, camionista da sempre, nata e cresciuta in una famiglia di camionisti, sposata con un camionista, innamorata del suo lavoro!

Buona strada sempre Dayana !!!

Questo è il link dell’articolo:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/dayana-baruzzo-faccio-lautista-perche-sono-figlia-del-camion/

E questo è il testo:

Dayana Baruzzo: «Faccio l’autista perché sono figlia del camion»

Per Dayana l’autotrasporto è una questione di famiglia, ce l’ha nel DNA. Sale sul camion a 20 anni quando inizia a lavorare per la ditta del papà e da quel momento la passione che la lega al mondo dei trasporti non si è mai esaurita. E, com’è naturale, ha finito per trasmetterla ai suoi figli

«Non mi piace essere definita una veterana del settore, faccio solo il mio lavoro. Sono un’autista per passione». Dayana è abituata ad avere a che fare con i camion fin da piccolissima, quando guardava con ammirazione i mezzi della ditta del padre. A vent’anni si mette per la prima volta al volante e da allora la sua passione non l’ha mai più abbandonata. Oggi di anni ne ha 34, è mamma di due bimbi di 5 e 3 anni e ha lasciato la ditta del papà, in Veneto, per trasferirsi a Cremona per amore.

La storia professionale di Dayana inizia 14 anni fa a Venezia: «Fin da piccola ho sempre visto i camion di papà nel cortile – ci racconta – e raggiunta l’età giusta per guidarli non sono più riuscita a stargli lontano. Il mio lavoro era molto diverso da quello che svolgo oggi, ossia il trasporto bestiame. Portavo un bilico con cisterna per il trasporto di rifiuti e materiale chimico».

Cosa è cambiato dal tuo primo impiego ad oggi?

Grazie al mio primo lavoro come autista ho potuto girare ogni angolo dell’Italia e scoprire posti bellissimi che altrimenti, forse, non avrei mai avuto modo di vedere. Ero più giovane all’epoca, mi divertivo tantissimo con il mio lavoro, passavo intere settimane fuori con il camion. Per otto anni ho amato alla follia questo mestiere, poi ho incontrato l’amore della mia vita, anche lui un autista, e ho stravolto tutto. Mi sono trasferita in provincia di Cremona per stare con lui e l’anno dopo è nato il nostro primo bambino che oggi ha cinque anni. Ho deciso di prendermi una pausa dal lavoro, ma appena ho potuto sono tornata alla guida.

Quando hai ripreso a lavorare?

Tre anni fa, poco dopo la nascita della nostra seconda figlia. I bambini hanno iniziato ad andare al nido e così ho voluto ricominciare da dove ero rimasta, ma cambiando settore. Oggi infatti mi occupo di trasporto bestiame, suini per la precisione, per la FAVA Autotrasporti. Si è trattato di un cambio di rotta voluto, perché mi ha sempre affascinato l’idea del trasporto animali. È un lavoro molto più adrenalinico, ci vuole parecchia attenzione e cautela, soprattutto nei confronti degli animali. Io sono da sola, mi occupo anche del carico e scarico: è una responsabilità. Insomma, prima guidavo di più e facevo viaggi più lunghi, oggi al contrario percorro tratte più brevi, ma non mi fermo mai.

«Le donne che fanno questo lavoro sono abituate ad avere a che fare con gli uomini; ora gli uomini si dovranno abituare ad avere a che fare con le donne»

Come è la tua giornata tipo?

Tosta. Ho la sveglia prestissimo, solitamente verso le 2.30/3 del mattino e rientro con il camion nel pomeriggio, così da poter passare del tempo con i miei bambini, anche se non è facile. Quando torno sono in piedi da molte ore, sono stanca, loro invece sono dei vulcani, non vedono l’ora di vedermi e giocare con me. Io faccio il possibile per godermi il tempo con loro, cerco di dedicargli tutte le mie ultime energie.

Loro come percepiscono il tuo lavoro?

Sono ancora molto piccoli, ma nonostante questo saprebbero riconoscere il camion della mamma tra mille. Per loro è normale, sono sempre stati abituati a vedere sia me che il mio compagno alla guida di un mezzo pesante, entrambi ci sono già saliti. Sono a tutti gli effetti figli del camion. L’autotrasporto è una questione di famiglia, come per mio padre è stato naturale vedermi salire al volante, così per loro è normale vedere la mamma e il papà alla guida di un bestione della strada e se un giorno vorranno continuare questa tradizione io sarò contenta per loro.

Come riesci a coniugare l’essere mamma con il tuo lavoro? 

Non è facile, ho dovuto fare qualche rinuncia, come per esempio vederli la mattina e accompagnarli a scuola, ma è inevitabile. Mi faccio aiutare da una babysitter e pensa lei ad accompagnarli all’asilo. In compenso non dormo quasi mai fuori casa come facevo spesso un tempo e quindi posso vederli la sera.

Ci sono molte donne nel tuo settore? 

No, siamo pochissime e spesso ancora siamo guardate con sorpresa e un po’ di diffidenza. Si fa ancora fatica a capire il mestiere dell’autista. A volte mi chiedono se so fare manovra o se so caricare gli animali. Io sorrido, non c’è motivo di prendersela, effettivamente siamo poche donne ancora a fare questo mestiere, quindi rispondo che sono tre anni che ci provo e che mi sembra di riuscirci piuttosto bene, oppure quando termino la manovra con successo chiedo: «Allora, vanno bene le donne?».

«Fare il lavoro dei propri sogni è appagante, vedere che i tuoi figli lo apprezzano lo è ancora di più. La loro mamma è un’autista e ne vanno parecchio fieri»

A tuo avviso, cosa manca per rendere più attrattivo il settore anche per il mondo femminile?

Le donne che fanno questo lavoro sono abituate ad avere a che fare con gli uomini; ora gli uomini si dovranno abituare ad avere a che fare con le donne. Come autisti abbiamo tutti le stesse esigenze e necessità, si tratta solo di eliminare questo pregiudizio nei nostri confronti. Io ormai sono temprata, ma chi decide di iniziare a fare questo lavoro deve sapere che bisogna farsi le spalle forti, ingoiare tanti rospi, ma anche che un giorno si proverà così tanta soddisfazione da poter rispedire i rospi al mittente.

Il 2020 ha acceso un faro sul mondo del trasporto, tu come lo hai vissuto?

È stato un anno strano e difficile che ho avvertito particolarmente per via del settore di cui mi occupo, il trasporto bestiame appunto. Inizialmente abbiamo avuto un boom di domanda di carne e quindi più viaggi, più lavoro. Poi la richiesta è calata e così anche la mole di trasporti. Ci sono stati dei momenti in cui non era chiaro se avremmo lavorato ancora la settimana successiva oppure no. Dal punto di vista sanitario, invece, trattandosi di un lavoro prevalentemente all’aperto e con pochi contatti non mi ha creato particolari problemi.

Ad oggi qual è l’aspetto più bello del tuo lavoro? 

Sicuramente la soddisfazione che vedo negli occhi dei miei bambini quando rientro la sera e loro esplodono di gioia urlando «È arrivato il camion della mamma!». Fare il lavoro dei propri sogni è appagante, vedere che i tuoi figli lo apprezzano lo è ancora di più. La loro mamma è un’autista e ne vanno parecchio fieri.

Read More →