Archive for Febbraio, 2022

Un pomeriggio con…

Un pomeriggio passato  in compagnia  di carissimi amici, per consegnare il libro a Marcy, una delle lady truck protagoniste, e a Mario, per fare quattro chiacchiere e tante foto…

La passione dei camion ci ha fatto diventare amici tanti anni fa, e anche se non ci vediamo spesso ritrovarsi è sempre una festa!

E dopo le foto con noi, ecco qualche scatto con “loro”, i camion!

Un Peterbilt

Bibendum!

Un Fiat 690

Un Fiat 643

Il cruscotto impolverato di un Fiat 682

Grazie amici miei per avermi regalato un pomeriggio di gioia in questi giorni bui!

Buona strada sempre!!!

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Beatrice e il libro….

 

Continuo a pubblicare le foto del nostro libro nelle vostre mani!

Sabato ho incontrato per la prima volta Beatrice per consegnarle il libro, abitiamo nella stessa provincia ma “on the road” non ci siamo mai trovate, non è cosi semplice come sembra, orari, tragitti, non sempre coincidono…

Ma che bello è conoscere ragazze giovani che intraprendono la “carriera” di camioniste?

Sperando di leggere anche la sua storia nella prossima edizione del libro che vorremmo fare, per continuare a raccontare le nostre esperienze di donne autiste!

E dopo un pò di chiacchiere non potevano mancare un paio di foto insieme!

Buona strada sempre Beatrice, è stato un piacere conoscerti!!!!

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La storia di Frida

 

Un’altra testimonianza tratta dalla pagina del sito  di “Uomini e trasporti” dedicata alle donne camioniste: “Anche io volevo il camion”,  sempre a firma di Elisa Bianchi.

E’ la storia di Frida che a quarant’anni cambia mestiere e si mette al volante di un camion, non è mai troppo tardi per iniziare la professione di autista!

Buona strada Frida!!!

Questo è il link dell’articolo:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/anche-io-volevo-il-camion/frida-fiocco-professione-autista-dal-mercato-al-camion-come-cambiare-la-vita-a-40-anni/

 

Inizia cosi:

Frida Fiocco, professione autista «Dal mercato al camion. Come cambiare la vita a 40 anni»

Fino a sei anni fa era un’ambulante di frutta e verdura. Poi, dopo che supermercati sempre più diffusi hanno messo in crisi quell’attività, la vita le ha chiesto una strambata. Così, è salita su un bilico e ha indossato una maschera da dura. Ma dietro c’è tanta voglia di normalità

«Essere uomo o donna dal punto di vista strettamente lavorativo non fa la differenza. Il problema più grande, per noi donne, è il tempo». Frida Fiocco ha le idee piuttosto chiare in merito a questo lavoro. Frida ha 46 anni e vive a Villa Estense, in provincia di Padova, e da quasi sei anni è alla guida di un bilico per il trasporto di frutta e verdura. Le colleghe la descrivono come una che ti osserva guardinga e che non le manda a dire. «La verità è che questo mestiere ti costringe a indossare la maschera da dura – spiega – ma sotto sotto sono una persona normalissima».
Partiamo dalla sua normalità, quindi, per raccontare la sua storia di straordinarietà. Sì, perché le donne autiste oggi sono ancora poche, pochissime verrebbe da dire guardando i dati che fotografano una situazione chiaramente ancora sbilanciata: la percentuale di donne alla guida di un veicolo è ferma al 2%, in Italia così come in Europa, mentre nel 2020 le autotrasportatrici sono calate di mille unità.

Ma come ci è arrivata Frida alla guida di un camion?

Ho iniziato la mia carriera come venditrice ambulante nei mercati, banco frutta e verdura. C’era parecchio lavoro all’epoca e dovevamo utilizzare il camion, per questo presi le patenti, anche se il mezzo che guidavo all’epoca era molto più piccolo del bilico che guido oggi. Poi il mercato è andato in crisi per via dei supermercati e così ho dovuto riciclarmi, anche se cambiare tutto a quarant’anni non è stato semplice. La vita è una serie di coincidenze e così poco tempo dopo ho conosciuto un ragazzo che lavorava nel Consorzio dove poi effettivamente sono andata a lavorare anche io, il Trans Lusia. Sapeva che avevo le patenti e mi ha proposto di provare: se non mi fossi trovata bene avrei sempre potuto cambiare strada.


(…)  Il resto della storia lo potete leggere nella pagina di Uomini e trasporti !

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Girl power

 

Sento spesso ripetere, a proposito di donne camioniste, che all’estero è diverso, sono abituati a vederle guidare già da tanti anni….

Ma siamo proprio sicure di questa affermazione?

Ad ascoltare questa video intervista a due delle protagoniste de “Les reines de la route”, una francese e una svizzera, non sembrerebbe proprio cosi, e teniamo conto che loro sono giovanissime e  vivono questo ambiente da pochi anni, quindi non avrebbero dovuto notare nessuna discriminazione… certo qualcosa è migliorato negli anni, ma….

Buona visione ( se non parlate francese si possono mettere i sottotitoli con la traduzione automatica in italiano)….

 

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Un premio a Ileana!

 

L’articolo che parla del premio è dello scorso ottobre, Ileana guida camion ed escavatori da ben quarantanni!

Questo è il link:

https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/e-bergamasca-e-guida-escavatori-la-donna-che-ha-lavorato-di-piu-in-italia_1409406_11/

Inizia cosi:

  • Sabato 09 Ottobre 2021

È bergamasca e guida escavatori la donna che ha lavorato di più in Italia

 

Si chiama Ileana Mensi, classe 1964, di Schilpario, si è aggiudicata il premio «Woman can build» con 1.632 ore lavorate nel 2020.

Ileana Mensi, classe 1964 di Schilpario, si è aggiudicata il premio «Women can build», per essere risultata la lavoratrice con più ore lavorate in Italia nel corso del 2020: ben 1632 . Il riconoscimento è stato consegnato venerdì sera, nell’ambito della terza edizione della manifestazione Casse Edili Awards, che si è tenuta alla Fiera del Levante di Bari.

Si tratta del premio che il sistema delle Casse edili riconosce annualmente a imprese, lavoratori e consulenti che si sono distinti, attraverso comportamenti virtuosi, per la sensibilità al lavoro regolare e sicuro nell’ambito del sistema bilaterale delle costruzioni.

 

Ileana Mensi, iscritta alla Cassa Edile di Bergamo, è dipendente dell’impresa Piantoni Severo srl, con sede a Schilpario, e da 40 anni è alla guida di camion e escavatori nell’azienda del marito Mario Piantoni. «È stata tanti anni fa una scelta d’amore, per essere a fianco di mio marito, ma è un lavoro che mi appassiona moltissimo – ha commentato – in un settore dove ogni giorno si impara qualcosa. Certo non è una vita facile, perché devi sempre essere reperibile, si lavora con il caldo e con il freddo, e quando serve non ho problemi a utilizzare anche il badile. Però questa attività mi piace e mi dà parecchie soddisfazioni. C’è un’ottima collaborazione con i miei colleghi, in azienda abbiamo la fortuna di poter contare su una squadra affiatata di circa 10 dipendenti, tutti molto capaci e disponibili».

(…) contina sul link ufficiale…

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