Archive for Febbraio 26th, 2023

La storia di Serenella

 

Serenella sognava di pilotare gli aerei…ma si è dovuta accontentare di guidare un camion, e anche riuscirci non è stato semplice, ma alla fine ha vinto la sua sfida e ora partecipa anche lei al concorso per il Sabo Rosa 2023!

 

Questo è il link:

https://www.sabo.it/serenella-griggio/

Questa la sua intervista:

 

Serenella Griggio

Attività: autista di camion
Residenza: San Giorgio in Bosco (PD)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Da bambina sognavo di guidare gli aerei, tanto che a 18 anni andai a fare la visita militare per poter prendere il brevetto di volo, ma non risultai idonea. A quel punto dovetti ridimensionare i miei desideri e puntai sulla patente C, ma i miei genitori erano contrari al fatto che mi mettessi a guidare i camion, così ho dovuto rinunciare. Un giorno però, dopo essermi sposata, accompagnando un amico in un viaggio, decisi che non potevo continuare a rimanere chiusa in una fabbrica e presi la patente. Oggi guido un camion per il trasporto di prodotti cartacei per un’azienda di trasporti. Viaggio per tutto il nord Italia e a volte arrivo fino alle Marche o al Lazio.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

All’inizio sono stati i miei colleghi e le mie amiche che hanno insistito. A quel punto, dopo un po’, ho deciso di candidarmi. E vediamo come va.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

La cosa più bella di questo lavoro è che si è liberi, si viaggia molto e si entra in contatto con tante persone. Inoltre permette di avere un buono stipendio, che di questi tempi è una cosa importante. La cosa veramente negativa è che per la famiglia rimane poco tempo. Però sono fortunata perché il sabato e la domenica sono a casa ed è raro che debba rimanere a dormire fuori.

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La storia di Jasmine

 

Un’altra giovane partecipante al concorso del Sabo Rosa 2023, Jasmine, anche lei figlia d’arte e col camion nel cuore!

 

Questo è il link:

https://www.sabo.it/jasmine-pojana/

Questa la sua intervista:

Jasmine Pojana

Attività: autista di camion
Residenza: Fontaniva Padova

Quando e come è nata la tua passione per i camion? Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

La mia passione per i camion è nata fin da quando ero piccola. Quando potevo seguivo il mio papà, durante i suoi viaggi nazionali e internazionali. Mi portava con sé e mi sentivo benissimo, ero molto felice e non vedevo l’ora di salire sul sedile per guardare fuori, per contare i pali della luce, gli alberi. Poi c’era questa grande passione di mio padre per le luci, che metteva sul camion. Quando lo vedevo, tutto illuminato, ero contentissima, mi piaceva davvero un sacco. Crescendo, l’idea di prendere la patente per i camion è rimasta nel mio cuore. Non è stato facile ma alla fine ci sono riuscita e ho cominciato a lavorare nel mondo dell’autotrasporto. Guido camion da tre anni e mezzo e ora sto facendo il corso per l’esame di idoneità professionale, così da poter subentrare alla conduzione della ditta di famiglia, quando il mio papà deciderà di lasciare il lavoro..

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Mi è piaciuta la possibilità di far conoscere la mia storia, di far sapere com’è nata questa passione. Secondo me il Sabo Rosa è una bellissima opportunità, per noi donne autista, di conoscerci, di far leggere le nostre storie, le nostre avventure, e perché no, di confrontarci.

Cosa non ti piace e cosa ti piace di questo lavoro?

Del mio lavoro di autista mi piace la sensazione di libertà che offre: sei alla guida del tuo camion e ti gestisci come pensi sia meglio. Il lato negativo sta nel fatto che più tempo passo sulla strada più mi rendo che c’è molta negligenza, sia da parte di noi autisti sia da parte degli automobilisti. Però devo dire che, da donna, nelle mie esperienze, non ho mai incontrato nessuno che mi abbia trattata male o con superiorità. Ho incontrato invece molte persone che mi hanno consigliato, rispettandomi.

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La storia di Silvia

 

Molte delle partecipanti al concorso per il Sabo Rosa 2023 sono figlie o nipoti o sorelle di camionisti, come Silvia che da piccola viaggiava con suo papà.

Questo è il link:

https://www.sabo.it/silvia-dalla-santa/

Questa la sua intervista:

Silvia Dalla Santa

Attività: autista di camion
Residenza: Grumento Nova (PZ)

Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Sono nata in una famiglia di camionisti. Il mio papà e mio zio sono stati autisti e lavoravano assieme, mio cugino tutt’ora lavora sui camion. Mio padre spesso mi portava con sé nei suoi viaggi e fin da piccola ho potuto visitare l’Inghilterra, il Portogallo, la Francia, e percepire così il fascino della strada, dei posti nuovi, delle dogane da attraversare, delle persone che si incontravano. È un lavoro che mi piace molto perché mi dà un grande senso di libertà. Non amo molto stare nello stesso luogo a lungo. Inoltre sono una persona solitaria e quindi stare in cabina, da sola, non mi pesa.

Attualmente sono autista dipendente di un’azienda che trasporta bancali di prodotti vari. Creiamo le pedane e le portiamo in tutta Italia. Rimango fuori per l’intera settimana ma riesco a gestire bene il rapporto con le mie figlie. La più grande, Dharma, quest’anno farà la maturità, mentre Zoe è iscritta alla terza classe del liceo linguistico. Sono due ragazze forti e indipendenti.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho partecipato per curiosità. Navigavo su Facebook, ho visto il post e mi sono detta: “Perché non provare?”.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Questo è un lavoro che forma il carattere. Noi donne ci troviamo a vivere in un mondo maschile. Quindi occorre essere determinate e sapersi difendere. Anche perché spesso capita che fra donne autiste ci sia poca solidarietà. Io ho due o tre amiche fidate, che conosco da anni, ma credo che come categoria dovremmo essere più unite fra di noi. I lati negativi sono quelli dei servizi che si trovano per le strade. Noi siamo molto fortunati perché la nostra azienda ha i suoi parcheggi e quindi abbiamo le docce pulite. Però quando si viaggia occorre adeguarsi e solitamente i bagni lasciano a desiderare.

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