La storia di Silvia

 

 

Silvia lavora in ufficio nell’azienda di trasporto della sua famiglia, ma se serve guida anche il camion!

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La sua intervista:

Silvia Chiari

Attività: autista di camion
Residenza: Neive (CN)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Fin da quando frequentavo le scuole superiori ho dato una mano per la fatturazione nell’azienda di autotrasporti di famiglia. Dopo il diploma ho lavorato per qualche anno in una software house ma poi ho preferito entrare nella società dei miei genitori. Oggi lavoro in ufficio e seguo la parte amministrativa e la logistica, ma ho la

patente C e quando occorre do una mano anche con i camion. La nostra è una piccola realtà circondata da grandi aziende di trasporto. Una specie di Davide in un territorio pieno di Golia. Però siamo contenti, perché c’è lavoro per tutti.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho seguito le scorse edizioni del Sabo Rosa e mi è sempre piaciuto leggere i profili delle candidate e scoprire. Quest’anno ho deciso di confermare la mia partecipazione

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Sono molto soddisfatta quando riusciamo a far circolare tutto il parco mezzi dell’azienda, che a giugno 2023 abbiamo ampliato con l’acquisto di un nuovo bilico guidato da un nuovo autista.

Da parte mia mi sono iscritta al secondo anno del corso universitario di scienze e tecnologie dei trasporti, per mantenermi sempre aggiornata e competente.

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La storia di Daniela

 

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La sua intervista:

Daniela De Ledda

Attività: autista di autobus
Residenza: Napoli

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Guido e sono appassionata di autobus. Da piccola andavo con il mio papà in Sicilia, partivamo da Napoli con il suo piccolo camion e ricordo ancora l’entusiasmo che avevo quando ci mettevamo in strada.
Poi, circa 15 anni fa, ho deciso di conseguire le patenti di guida professionali. Nonostante avessi due bambini piccoli decisi di mettermi in gioco. Partecipai a diversi concorsi, ma senza esiti positivi.
Nel 2018 venne pubblicato a Napoli, la mia città, un bando per “operatore di esercizio”, partecipai con poche speranze, dicendomi che quello sarebbe stato l’ultimo tentativo. Per mia sorpresa, già nella selezione dei test andai benissimo e mi caricai per dare il massimo. Dopo tre anni fui assunta. Oggi lavoro per l’Eav, un’azienda che opera su Napoli e Provincia, trasporto pubblico.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Un mio collega mi ha inoltrato il link di partecipazione al Sabo Rosa, leggendolo ho deciso di candidarmi per motivare altre donne, visto che in questo campo siamo poche e, spesso, quando si vede una “donna” su un mezzo pesante, si ha l’impressione che non sia all’altezza, io invece credo il contrario.
Si, forse è vero che è un lavoro cosiddetto “maschile”, ma non vuol dire che non possiamo farlo o che non siamo capaci, anzi, io credo che le donne autiste, camioniste… siano molto più attente, precise e professionali di alcuni uomini. Quindi la mia candidatura è rivolta a incitare le donne a fare questo lavoro perché, anche se complicato, siamo all’altezza e abbiamo le capacità per farlo.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Amo il mio lavoro, autista di autobus, perché mi piace rendermi utile alle persone, a tanta gente che la mattina deve andare a lavorare, studiare o che deve tornare semplicemente a casa! Questo mi da soddisfazione. E quando le persone ti vedono e dicono: “Ah, questa mattina siamo in buone mani”, significa che stai facendo bene il tuo lavoro!

Tuttavia sono anche alcune cose che non mi piacciono. Sono per strada ogni giorno, lavoro su turni, anche serali, e in una grande città come Napoli non è sempre facile. Devo combattere contro la sosta selvaggia, il traffico tipico delle grandi città e un’utenza di ogni età e fascia, ci si deve armare di molta pazienza.

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La storia di Luisa

 

Luisa è una padroncina NCC, anche lei partecipa al Sabo Rosa 2024.

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La sua intervista:

Luisa Carotenuto

Attività: padroncina NCC
Residenza: Boscoreale (NA)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Cinque anni fa, per una serie di combinazioni favorevoli, ho potuto cogliere l’opportunità di fare il lavoro che ho sempre desiderato, in un modo alternativo al solito. Mi spiego: il mio sogno è da sempre quello di lavorare nel turismo come accompagnatrice, ma dalle nostre parti è molto difficile arrivare al compimento della carriera di guida turistica. Così, grazie all’apertura di un concorso che aspettavo da tempo, ho preso la licenza per driver NCC e oggi mi occupo di accompagnare le persone raccontando loro la storia del territorio che attraversiamo e mostrando le bellezze storiche. Concilio così due cose molto diverse tra loro ma in qualche modo convergenti.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho visto su Facebook il post, mi ha incuriosito e ho deciso così di inviare la mia candidatura. Penso sia una cosa molto interessante per le donne che lavorano nel trasporto.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

La libertà di gestire il mio tempo e il mio spazio è sicuramente uno dei lati positivi più evidenti. Però la cosa più bella in assoluto è poter viaggiare e incontrare persone che vengono da tutto il mondo, con cui scambiare esperienze e idee. Adoro i lavori che permettono il contatto umano e quello che faccio è davvero il massimo. Non mi pesa trascorrere anche un’ora in più del pattuito con qualche cliente che, incuriosito, chiede informazioni. Amo molto la mia professione. Una passione che mi fa sorvolare sul fatto che, lavorando nella costiera amalfitana e salernitana, c’è spesso un gran traffico.

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La storia di Patrizia

 

Anche Patrizia è una figlia d’arte: suo papà guidava l’autobus e lei ha seguito le sue orme.

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La sua intervista:

Patrizia Franchi

Impiego: autista di autobus
Residenza: Torricella in Sabina (RI)

Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Mio padre faceva l’autista di autobus e io sono cresciuta con i suoi racconti e  ammirandolo mentre era alla guida. Inoltre ho tre fratelli con i quali trascorrevo del tempo fra motorini, motori di auto e pezzi di ricambio. Direi che non ho avuto scampo. Prima però, ho lavorato per qualche anno in un’azienda di telecomunicazioni ma non ero soddisfatta. Quando si aperto il concorso ad Atac, l’Azienda per la mobilità di Roma Capitale, per autisti di autobus, ho partecipato e ho vinto. All’inizio è stato complicato, perché abito a Rieti e lavoro a Roma, ma ora sono molto contenta di guidare il mio bus, è un 18 metri, per la città.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho visto il post su Facebook e ho pensato subito che fosse un’iniziativa molto bella per le donne che lavorano nel settore. Una cosa diversa dal solito. Così mi sono iscritta, prima che lo facesse mia figlia per me, come è capitato con il concorso Miss Mamma Lazio dello scorso anno.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

La cosa positiva sono i turni, che posso gestire e che mi permettono di lavorare al mattino presto per essere a casa dai miei figli al pomeriggio. La cosa più complicata è lavorare nei giorni festivi, ma è un mestiere che mi permette una vita dignitosa. E poi devo dire che i rapporti con i colleghi e con le persone che si incontrano lavorando sono sempre molto buoni e non ci sono discriminazioni.

I lati negativi sono davvero pochi, a parte il traffico della città, le sveglie di mattina molto presto per andare al lavoro e il fatto che siamo ancora in poche donne a fare questo lavoro.

 

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La storia di Serenella

 

Serenella ha lavorato alcuni anni come camionista e ora è passata al volante degli autobus, anche lei è in concorso per il Sabo Rosa 2024.

 

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La sua intervista:

Serenella Griggio

Attività: autista di camion
Residenza: San Giorgio in Bosco (PD)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Da bambina sognavo di guidare gli aerei, tanto che a 18 anni andai a fare la visita militare per poter prendere il brevetto di volo, ma non risultai idonea. A quel punto dovetti ridimensionare i miei desideri e puntai sulla patente C. Un giorno, dopo essermi sposata decisi che non potevo continuare a rimanere chiusa in una fabbrica e presi la patente. Dopo alcuni anni come camionista, a causa della chiusura dell’azienda di trasporti per cui lavoravo, ho cominciato a guidare gli autobus di Flixbus sulle tratte Venezia – Montpellier e Venezia – Torino.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

All’inizio sono stati i miei colleghi e le mie amiche che hanno insistito. A quel punto, dopo un po’, ho deciso di candidarmi. E vediamo come va.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

La cosa più bella di questo lavoro è che si è liberi, si viaggia molto e si entra in contatto con tante persone. Con il cambio di lavoro dal camion alla corriera, alcune cose sono migliorate (ad esempio ora quando sono fuori dormo in albergo ed è più comodo) mentre altre mi rendono la vita un po’ più complicata. Ora non ho più sabati e domeniche liberi, perché si viaggia sempre, e lo stipendio è un po’ diminuito, considerando anche che mangiare in autogrill è molto costoso.

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la storia di Antonella

 

Antonella è una figlia d’arte e guida gli autobus da quando aveva 23 anni, anche lei partecipa al concorso del Sabo Rosa 2024.

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La sua intervista:

Antonella Maci

Impiego: autista di autobus
Residenza: Guagnano (LE)

Quando e come è nata la tua passione per i camion? Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Ho iniziato a fare questo lavoro a 23 anni, nel Nord Italia, poi sono tornata in Puglia, nella mia terra. Sono figlia d’arte, anche mio padre conduceva gli autobus e mio fratello ha seguito la stessa strada. Mi piace guidare, i grandi pullman mi danno le stesse emozioni che ad altre donne danno i gioielli. Oggi guido gli autobus a Lecce, sia in servizio urbano sia extraurbano,

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

È stato un collega a segnalarmi il Sabo Rosa e ho deciso di provare, così per gioco.

Cosa non ti piace e cosa ti piace di questo lavoro?

Non mi piace lavorare la domenica e i festivi, come tutti vorrei restare con la mia famiglia. Un altro aspetto negativo è il traffico, che è veramente stressante, serve tanta passione per sopportare certe situazioni. Poi ci sono i lati positivi, come il non dover restare chiusa in un ufficio. Per un certo periodo ho provato a fare l’impiegata ma non era la mia vita. Nel mio lavoro ogni giorno è diverso dall’altro e mi piace proprio per questo.

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La storia di Livia

 

Un’altra collega che partecipa al concorso per il Sabo Rosa 2024 è Livia della provincia di Padova.

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La sua intervista:

 

Livia Manolache

Impiego: autista di camion
Residenza: Selvazzano Dentro (PD)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Prima della pandemia ho cominciato a cercare un nuovo lavoro perché, essendo una ragazza madre, avevo bisogno di aumentare il budget della famiglia. Guardando negli annunci ho notato che tantissime aziende cercavano autisti e così ho deciso di prendere la patente . E sono molto contenta di averlo fatto. Oggi guido per un’azienda di trasporti del Veneto e i viaggi mi permettono di tornare a casa da mia figlia tutte le sere.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Perché ho rispetto per le persone che fanno questo lavoro e questa mi sembra una bella iniziativa per dare valore a tutte le donne autista.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Il lato positivo è che sul camion ci sei tu con la tua volontà e le tue capacità. Non c’è nessuno che ti guarda o ti giudica, e se sei bravo e sai gestirti, è un lavoro che ti lascia molta libertà. Poi mi piace moltissimo viaggiare e conoscere persone nuove e posti mai visti, scoprire l’Italia. Per il resto io sono una persona che si adatta a tutto.

 

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La storia di Maria Luisa

 

Maria Luisa guida gli autosnodati nella sua città, ma ha anche viaggiato in camion insieme a suo marito.

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La sua intervista:

Maria Luisa Ciurca

Attività: autista di camion, autista di autobus
Residenza: Nizza Monferrato (AT)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

L’ho capito a 18 anni, quando mi sono fidanzata con mio marito, che ha un’azienda di autotrasporto. Così ho cominciato a viaggiare assieme a lui, oltre i confini nazionali. Da sempre ho la passione per i motori e la meccanica, compravo motorini, motociclette, l’Apecar, ma da quel momento l’idea di prendere la patente di guida per i camion ha guadagnato una ragione in più.  Oggi sono conducente di autobus, per la Bus Company di Cuneo, e sono l’unica donna in città che guida un autosnodato, sia nelle tratte urbane sia in quelle extraurbane.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho visto il post su Facebook e mi sono incuriosita. Ho deciso di iscrivermi perché è una bella iniziativa dedicata alle donne autista.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Ogni lavoro ha i suoi pro e contro. Guidando l’autobus mi piace l’idea di essere in giacca e cravatta e di avere orari certi, cosa che ad esempio non capita quando si guidano i camion. È anche vero che si hanno molte responsabilità, trasportando persone, e ci sono tempi che non è sempre facile rispettare perché si guida nel traffico cittadino. Però è un lavoro che mi gratifica e piace molto.

 

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La storia di Lory

 

Tra le camioniste in gara per il Sabo Rosa 2024 c’è anche Lory, iscritta a sua insaputa dalla sua sorellina!

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https://www.sabo.it/lory-della-giovanna/

La sua intervista:

Lory Della Giovanna

Attività: autista di camion
Residenza: Primaluna (LC)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

“Ho iniziato questa professione per caso, lavorando per un’impresa edile con la quale collaboro ancora oggi, in particolare per mansioni di sgombero neve… E’ un lavoro nato per caso ma diventato subito passione!”

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

“L’iscrizione l’ha fatta di nascosto la mia sorellina, con il mio compagno come complice.”

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

“Non mi piace, cosa comune a tutti i settori, la mancanza di meritocrazia! Per il resto mi piace proprio tutto”.

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La storia di Simona

 

Un’altra bella storia che racconta la realizzazione di un sogno è quella di Simona, anche lei guida gli autobus e partecipa al concorso del Sabo Rosa 2024.

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La sua intervista:

 

Simona Ciotti

Attività: autista di autobus
Residenza: Ascoli Piceno

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo? Com’è il tuo lavoro?

Quella per i mezzi pesanti, e per gli autobus in particolare, è una passione che ho fin da quando ho iniziato a camminare. Mia mamma mi ha sempre raccontato che, quando andavamo a passeggio ad Ascoli, io indicavo i pullman che passavano.

Una ventina d’anni fa, dopo diverso tempo trascorso in fabbrica, ho deciso che avrei seguito la mia passione e ho preso le patenti, anche se è stata una scelta osteggiata un po’ da tutti. Mio padre, ad esempio, che era camionista, mi diceva che avrei fatto molta fatica, che una donna non avrebbe fatto strada nel mondo del trasporto pesante, che venendo da un piccolo paese di provincia mi avrebbero guardata con sufficienza e con un po’ di sospetto.

A dispetto delle “Cassandre” ora guido per l’azienda Start Spa di Ascoli Piceno (la società che si occupa del trasporto pubblico locale) i pullman con cui serviamo le tratte extraurbane dal capoluogo a Civitanova, dopo aver fatto per diverso tempo il servizio urbano.

All’inizio, in effetti è stata dura, ma ora si sono abituati a vedermi alla guida e capita, a volte, di parlare con qualche passeggero che rimane ammirato dalla passione che metto nel lavoro. E anche il mio papà ora è orgoglioso di vedermi al volante di un pullman; è una piccola vittoria anche questa.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Conosco il Sabo Rosa da diversi anni e mi ha sempre incuriosito. Mi piace l’idea che si dia voce ai racconti di vita delle camioniste e delle autiste.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Io amo il mio lavoro e sinceramente non cambierei nulla. È una vita che mi piace.

L’unica cosa che lascia un po’ l’amaro in bocca, alla maggioranza dei colleghi con cui ho avuto modo di parlare, è che lavoriamo con un contratto nazionale obsoleto e quindi il salario non è adeguato al costo della vita di oggi. Soprattutto perché le responsabilità sono tante e le tratte extraurbane richiedono un grande impegno, in termini di tempo ed energie.

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