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CONSEGNA OLTRE 1000 METRI

Ecco una consegna che faccio rare volte, e quando me tocca d’inverno spero sempre che nn ci siano nevicate in atto. Infatti siamo parecchio alti e x arrivare in Val di Fiemme da Egna bisogna fare un bel tratto di strada fatto di tornanti, che comporta più prudenza alla guida.

TornanteP1010067Non so se è meglio l’andata con un bel carico di merce liquida instabile o il ritorno di vuoti in discesa, considerando che in un lato c’è un bello strapiombo e dall’altra parete rocciosa sporgente. Ma penso sempre il lato positivo, e cioè che tanto il rimorchio l’ho lasciato sganciato al sicuro e quindi con la "bici" si va molto meglio, e poi il retarder in discesa è una gran comodità, e poi il tempo è abbastanza clemente promettendo una giornata soleggiata nonostante il velo di nebbia presente. E così comincio ad arrampicarmi cercando di non badare tanto al panorama e metto su un cd di musica country. P1010054Procedendo per le valli noto che ci sono ancora tracce di neve, più cospicue nelle zone d’ombra, con ancora diversi pali colorati di  nero e giallo ai bordi della strada per segnalare la sua profondità. Per fortuna ormai la neve si è parecchio sciolta e visto e considerato che la pulizia dei sgombraneve è frequente la strada risultava più sicura e percorribile. Attraverso diverse abitazioni tipiche arrivando nel territorio trentino. Finalmente manca poco a Predazzo, dalla statale son 40 km ma andando ad una velocità ridotta sembra di metterci messo una vita. Imbocco la stretta via della ditta e mi metto in posizione davanti la porta di scarico. E’ ancora presto, sono arrivata con mezzora di anticipo e decido di scendere per sgranchire le gambe. Cambio subito idea quando aprendo la portiera sento un freddo pungente da sottozero. Decido di restare al calduccio della cabina, accendendo il webasto. Ecco che arrivano i dipendenti, allora mi dirigo verso l’ufficio e poi faccio retro appostandomi alla porta di scarico. Finisco presto e allora mi fermo per una piccola commissione in centro osservando la gente che comincia a uscire di casa: c’è chi spala la neve nel proprio cortile, chi va a fare colazione nei bar e chi, imbaccuccato per bene, aspetta l’autobus diretto alle piste da sci. Mi dirigo verso Dafne (= il mio DAF ) e riprendo la via del ritorno osservando ancora una volta il paesaggio che si apre davanti a me fatto di  splendide montagne innevate che fanno da cornice a distese di prati e boschi. P1010068E contemplando la natura montana mi riprometto di tornarci in moto (magari d’estate). Passo anche davanti alla cabinovia del Cermis in completa funzione dato il via vai di turisti che hanno deciso di passare le proprie vacanze in questa valle. Si rientra e passati i punto critici di certi tornanti finalmente arrivo al rimorchio. Chi trovo? Sergio Pio che mi viene incontro a piedi. E’ grazie a lui che ho trovato un posto buono dove mettere il rimorchio dopo certe esperienze: macchine parcheggiate davanti e l’ultima volta un semirimorchio sganciato! Andiamo a prendere il caffè e dopo 4 chiacchiere gli scatto una foto sul suo nuovo Renault rosso fiammante. Sergio lo conosco da diversi anni, abbiamo amici in comune e siamo entrambi biker. E a proposito di incontri ecco un altro amicone che ho trovato proprio stamattina mentre ero al distributore.
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Anche Juri è un Rider di camion e moto (ducatista convinto) e mi mostra con orgoglio uno dei nostri calendari appeso nella cabina del suo Man.

Buona strada a Sergio e Juri e a tutte/i voi alla prox!!!!

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5 Comments

  1. ironduckmoni ha detto:

    Ciao Rò, lo dicevo io che anche a te capita di fare qualcosa di diverso dalla solita routine! Che belle montagne…spero che non soffri di vertigini…ma cosa facevi quando trovavi le bm parcheggiate davanti al rimorchio? Non ti veniva voglia di “spingerle” via?…succede proprio di tutto! ti auguro un buon wekend, spero che sarà speciale, un salutone anche ai tuoi amici/colleghi trucker/biker: buona strada sempre, ciao!

    Moni.

  2. FrancescoPatti ha detto:

    Che scenario suggestivo….

  3. gisytruck ha detto:

    Conosco quella vallata e gli strapiombi sopra Egna… anni fa li ho percorsi con il camion Piripopop raffreddato ad aria… una bella ansia arrivare in cima… dopo è andata meglio, mi sono goduta la veduta e il resto…

    Un pò di tristezza viene a guardare il Cermis, ricordare quella tragedia vedendo da così vicino la funivia fa pensare che gl’incoscienti non sono solo alla guida dei camion… magari anche lì saranno pochi che rovinano l’immagine dei tanti….

    Non sono d’asfalto, ma sempre strade sono… Buona Strada!!!

  4. gisytruck ha detto:

    Una considerazione, la tua coopilota saprà consigliarti per il meglio… adesso ho capito perchè te la porti sempre, non è la “mamma rompiscatole” che ho io… anzi, simpatica e solare… Ciao Rò…

  5. Misteriosa ha detto:

    Diciamo che nn sono tanti i tornanti critici (x fortuna) xò il pensiero e l’ansia c’è sempre, sperando sempre che il camion nn mi tradisca proprio in quei momenti. La funivia del Cermis purtroppo è nota anche x quel fattaccio, difficile dimenticare. Mia mamma è molto socievole e quando viene via con me si parla e si ride; ci tiene a farmi compagnia e a darmi indicazioni in fase di gancio-sgancio del rimorchio, nn posso lamentarmi 🙂 e rispondendo a Mony nn ti dico la mega incazzatura quando trovi sorprese del genere. Devo mettermi a “L” e ci vuole molta precisione; allora provo anche a “giocare” un pò con l’aria della valvola x sbloccare il rimorchio. La tentazione era quella di dargli un “grasso” (in segno di) ringraziamento ma lasciavo perdere xchè alla gente nn gliene frega niente e la volta dopo lo fanno ancora. x il semirimorchio sganciato davanti… è stato voluto, xchè il piazzale era tutto vuoto e si vede che chi lo usava gli dava fastidio che gli avessi portato via dello spazio, anche se quando l’avevo sganciato era pieno di camion parcheggiati. Santa pazienza!

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