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“Le vecchie statali”…una storia d’altri tempi!

Ciao a tutti/e,
quella che vi posto oggi è una storia di tanti anni fa, non l’ho scritta io ma un amico di Youtube, Vincenzo, figlio di camionisti, e grande appassionato a sua volta, anche se poi ha seguito un’altra strada. Gli ho chiesto se potevo pubblicarla perché io penso sempre con rispetto a quegli uomini (e anche alle donne, anche se allora erano pochissime!) che hanno fatto la storia dell’autotrasporto e dell’Italia, senza di loro, senza la loro fatica oggi non saremmo qui. E siccome mi emoziono a leggere i loro ricordi di un’epoca cosi diversa dalla nostra, e sono convinta che non debbano andare perduti, ho pensato di condividere questo bellissimo racconto. Un grazie di cuore a Vincenzo e alla sua famiglia!!!

Una vecchia casa cantoniera su una vecchia strada statale…

“LE VECCHIE STATALI”

…ah, le vecchie statali, panorami della nostra bella Italia, paesi che si attraversano, campanili e piazze, salite famose e discese pericolose, curve, tornanti, cunette o dossi, ponti, fiumi, parapetti, passaggi a livello, pietre miliari, fontane, aree servizio, bar e trattorie, case cantoniere, e km e km che non si arriva mai, quante storie e quanti ricordi di camionisti su queste strade!

Quanti camion passavano sull’Adriatica, lunghe erano le colonne, magari dietro un 690 stracarico o in attesa del semaforo con le belle turiste che in estate attraversavano sulle strisce, e sulle lunghe salite di valichi appenninici, Roccaraso, Forca Caruso, Sella di Corno, Macerone con quella ridotta che ogni tanto grattava, e nelle lente discese con l’inconfondibile rumore del freno motore e sempre attenti a non bruciare i freni.

Ha qualcosa da raccontare anche quel cantoniere, lui era lì, quella mattina un po’ piovigginosa, a fare i suoi lavori sulla statale SS 17 dell’Appennino Abruzzese, era intorno al km 154 in fondo ad una discesa, aveva fatto appena in tempo a notare una deliziosa maestrina alla guida di una 500 (e sì, non erano molte le donne che guidavano nel 1960) che, attirato da sinistri rumori di frenate disperate, di assali e balestre che sobbalzavano, si voltò dall’altra parte e non fece in tempo ad ammirare il nuovissimo e luccicante Esatau B, che dovette pensare subito a correre da qualche parte che non gli venisse addosso, e giù sotto il fosso sperando di aver scelto la parte giusta, e parte giusta fu, lui da un lato e l’Esatau dall’altra, un miracolo per tutti, anche per i due camionisti che non si fecero nulla!

Ne fecero di strada i nostri due camionisti, erano partiti a mezzanotte, percorrendo tutta la litoranea della SS16 Adriatica fino a Termoli, poi dentro nell’entroterra molisano fino a Campobasso, consegna del carico, e sarebbero dovuti rientrare per mezzogiorno passando sulla SS17 per Roccaraso e la SS5 Tiburtina Valeria fino al paese vicino Pescara dove c’è la cementeria, ma così non fu.

Quel giorno il nostro Esatau B nuovo fiammante con il rimorchio Bartoletti era un pò malridotto e quando i Carabineri si portarono sul posto per redigere il verbale scrissero grosso modo così:

” in seguito all’incidente la motrice dell’autotreno era in posizione giù nel fossato sotto la spalletta del ponte in provincia dell’Aquila ed il rimorchio parzialmente ancora in sede sulla strada in provincia di Campobasso” ….sì, era proprio il confine di provincia!

Tratto da una storia vera

– sulla statale SS17 non passano più camion ma motociclisti e ‪ciclisti, ora c’è una superstrada
– il confine di provincia oggi è tra Isernia e L’Aquila (ma ancora per poco)
– sulla SS16 Adriatica passano pochi camion, adesso c’è l’A14
– L’Esatau B venne riparato e lo abbiamo avuto ancora per tanti
anni (era così bello che, mio padre racconta, la gente lo
fermava per strada credendolo un autobus)
– uno dei due camionisti, allora molto giovane, oggi possiede
insieme con i figli una importante azienda di autotrasporti
– del cantoniere non si sa nulla
– della maestrina nemmeno, ma mi sarebbe tanto piaciuto
conoscerla…perché da bambino ero bellissimo e
non avrebbe potuto resistermi!

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Aggiungo qualche foto di un Esatau B restaurato al racconto…

 

Un vecchio Lancia Esatau B restaurato…

 

L’Esatau B a una manifestazione di mezzi storici

Buona strada sempre a tutti!!!!

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4 Comments

  1. Una storia vera, con dei veri autisti, l’amore per il camion, per la Famiglia e tanta pasione. !

  2. luciano6 ha detto:

    CIAO MONY
    Bellissima storia di altri tempi,per fortuna è andata bene ,tutti salvi e senza farsi male ( anche il camion non se lè cavata male ),mi fa ritornare alla mente la mia infanzia,l’avventura di guidare un camion,camion che non erano come quelli moderni col servo…col servo… con l’ assistenza… con il computer, l’unico servo del camion eri tu e la buona sorte ( che tempi )
    tanta buonastrada e occhio vivo sempre byee

  3. G1000 ha detto:

    Storie e mezzi di tempi passati, tempi in cui il contatto umano, l’amicizia e il rispetto avevano un valore diverso rispetto ai tempi odierni. Le vecchie strade statali, hanno un fascino indimenticabile , ed ora che sono quasi abbandonate a se stesse, i ricordi ci portano indietro nei tempi. Tempi migliori-peggiori? bo………..difficile rispondere!
    A presto ciao, Gianni.

  4. Mario ha detto:

    Tra le cose positive snalgeo una novite0 dell’ultima ora: il medico dovre0 indicare in ricetta il farmaco generico equivalente ed il farmacista sare0 obbligato ripeto obbligato! a dispensare il generico a meno che il cliente non chieda esplicitamente il farmaco di marca. Positiva anche la abrogazione delle tariffe minime dei professionisti, specialmente per gli avvocati che si trincerano sempre dietro le tariffe per difendere il loro cartello sui prezzi! Per il resto sono d’accordo con Gino, non vedo granche8 . ah dimenticavo, ho letto anche una cose RIDICOLA: l’agente di assicurazioni dovre0 presentare, oltre al preventivo della sua compagnia per la polizza auto, almeno altri 2 .amici indovinate quale risultere0 il pif9 conveniente!

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