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Nell’era del web… una storia vera della Piastrellawalley

Stamattina sulla Pedemontana, appena partita ho avuto un flash… in lontananza ho visto un camion nero, man mano che si avvicinava distinguevo, marca, modello e particolari… conosco da anni il conducente, ricordo le battute di quando ha deciso di sposarsi, il nome della prima figlia, la nascita del secondo… e i tanti saluti per strada, perché solo con quelli abbiamo coltivato la nostra amicizia; mentre si scambia qualche battuta al cb lo guardo allontanarsi nello specchio e penso a un altro camion molto simile, tanto da faticare a identificarli, altro conducente e tristissima storia,  che tuffo al cuore che ho sentito finchè non li ho distinti…

Come può un semplice racconto riempire il cuore di tristezza???????

Ripenso a quanta dolcezza è racchiusa in quel racconto, la passione di un grande amore, la rassegnazione di una donna che sa di non essere stata lasciata, ma non rivedrà più il suo uomo… sono troppo grande per le favole e troppo giovane per essere saggia, e non so dare una spiegazione a queste cose che entrano nel cuore per non uscirne più…

E’ la storia di un amore normale, nato nell’ambiente delle spedizioni delle merci, dove i camionisti interagiscono con portinai, magazzinieri, carrellisti e addetti agli uffici spedizioni … amori a volte clandestini, perché uno dei due è sposato, ma non per questo meno importanti o meno spontanei… amori dove l’impossibilità di vivere il quotidiano è un valore aggiunto e non una sottrazione… sorpassato il perbenismo che recita che non dovrebbe succedere perché dietro c’è una famiglia a soffrirne, resta il sentimento nato spontaneamente, tante volte senza che gli stessi protagonisti se ne rendano conto e quando succede è ormai tardi per tornare indietro o soffocarlo… e così l’autista di un camion nero trova la sua felicità nella Piastrellawalley, questo principe non sarà tanto azzurro, ma è un uomo normale, non cavalca un cavallo bianco ma un mucchio di lamiere nere e cerca di passare il maggior tempo possibile non dove lo guida il navigatore ma il cuore… e così passano i mesi, tra telefonate e brevi incontri, tra colazioni al bar e pranzi in mensa aziendale, tutto va bene pur di vedersi una volta in più… bisogna sapersi anche accontentare e prendere le cose con calma perché un giorno sarà diverso, tutto più semplice e chiaro o almeno si spera…

Il Principe parte per il solito viaggio, scarico, carico, breve sosta a casa e in ditta e poi tornerà in Piastrellawalley, come sempre da mesi, telefonata di saluto alla Principessa e sottinteso appuntamento al ritorno. Passano i giorni, la mia Principessa è abituata alle attese e non si abbatte in fretta, cerca delle spiegazioni logiche come un guasto al mezzo, una malattia a casa, la perdita della commessa dei trasporti, l’accidentale perdita del cellulare … Passan le settimane, non ha ancora dubbi sulla sua storia d’amore ma un’infinita tristezza dentro, perché anche se la strada è tanta un modo per avvisarla il Principe avrebbe potuto trovarla, siamo o no nell’era di internet?

Proprio dal web può venire una soluzione, il nome in un motore di ricerca, un click e via…..

Qualche secondo dopo appare una serie di articoli che mettono la parola fine alla sua curiosità, per lasciare spazio a un’immenso dolore, se l’è portato via la STRADA, ha avuto un incidente mortale.

Quando l’ho conosciuta ho percepito che amava profondamente i camion e quando mi ha raccontato questa storia le ho detto che aveva tutti i motivi per odiarli, ma lei con un sorriso mi ha detto che lui le aveva insegnato a vederli con i suoi occhi e per lei sarà sempre così… che è disperata perché l’ha perso per sempre ma che sa che il suo amore sarà per SEMPRE, perché stava tornando da lei come ogni settimana…. e col cuore lo aspetta, si ritroveranno un giorno in cielo, ma ora ama le strade e il mondo che lui amava per sentirlo più vicino.

Buona Strada Principessa della Piastrellawalley

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8 Comments

  1. gisytruck ha detto:

    Sono orgogliosa di essere Tua amica, anche se non ci vediamo o sentiamo, sai che sei nel mio cuore e non dimenticherò mai il tuo affetto, la tua fiducia e la tua solarità, da cui ho imparato tanto e da cui attingo ispirazione nei momenti cupi.
    Solo chi soffre tanto può amare altrettanto…
    Buona Strada Principessa della Piastrellawalley e grazie per avermi dato l’autorizzazione a condividere in questo blog la tua storia.

  2. ha detto:

    oh no… 🙁 trovare l’amore della propria vita per poi finire così in modo tragico… 🙁 forse era un amore sì clandestino, vissuto di giorno in giorno, in quei pochi ma intensi momenti, con un futuro incerto ma se proprio doveva finire, non così, non in questo modo. Sii forte Principessa, pensa a quanto ti ha dato e custodiscilo come tesoro, solo voi sapete cosa avete vissuto!

  3. Luigi ha detto:

    la tragedia ha solo interrotta questa bella storia d’amore, Principessa non ti stancare mai di aspettare quel camion nero, tutti aspettiamo qualcosa o qualcuno, anche se sappiamo che non arriverà mai…almeno in questa vita!

  4. ironduckmoni ha detto:

    Ho pianto a leggere questa storia… E’ l’incubo di ognuno di noi, non sapere se l’altro tornerà dal viaggio, ci si convince che a noi non succederà… mi dispiace davvero tanto Principessa per quello che ti è accaduto, che vi è accaduto, ma fai bene a continuare ad amare le strade e i camion, è tenere in vita il suo ricordo, è continuare ad averlo di fianco anche se non puoi più vederlo, toccarlo, abbracciarlo, ma sai che il suo amore non ti abbandonerà mai.
    Buona strada Principessa, grazie per aver condiviso la tua storia e per averci dimostrato che l’amore quando c’è, va oltre la vita. Un abbraccio.

  5. gisytruck ha detto:

    Mony, non sei l’unica… una lady famosa per essere “ringhiosa” mi ha detto che le era venuto il nodo alla gola… Un’altra mi ha detto che fa venire la pelle d’oca… un’altra che se chiudo la ditta posso scrivere biografie… un’altra pensava di essere sfigata finchè non ha letto, poi s’è resa conto che c’era di peggio; ma la grande sorpresa è che nessuna mi ha chiesto chi era Principessa, niente gossip, solo solidarietà!

  6. 2570marco ha detto:

    mi aggiungo a quelle persone che dopo aver letto tutto cio’ hanno avuto gli occhi gonfi di lacrime e pelle d’oca man mano che le parole scorrevano. tanto sui camion che sulle macchine o in moto, la paura di non tornare a casa sotto sotto c’e’ sempre in tutti noi. come a volte dice nei suoi video la mony, i km sono tanti trascorsi in giro e a volte (parlo personalmente), bisogna ringraziare veramente il SIGNORE , che ci fa’ tornare a casa. non serve conoscere una persona, per offirgli il nostro “aiuto” in casi come questo. ciao bye.

  7. Claudia ha detto:

    Bellissima storia……brava Gisy…….e le lacrime scendono anche a me come a voi,avete scritto cose bellissime vi voglio bene

  8. livio ha detto:

    la storia è bellissima, ho avuto anch’io un papà camionista…..
    chi sarebbe disposta a insegnarmi a guidare ?

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