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Non siamo "carne da macello"!!!

Ciao Lady
da anni diciamo che in caso di morte il camionista deve essere considerato una VITTIMA del LAVORO e non di un incidente stradale, sembra poca differenza perchè non si ridà la vita a nessuno, ma non è così, l'opinione pubblica e le istituzioni devono riconoscere la differenza e devono cambiare atteggiamento, finirla con la loro indifferenza…
Smettere di lasciar passare il messaggio:" Ma faceva il camionista!!" come se comprendesse un'ipoteca sulla vita!

BUONA STRADA A TUTTE/I!!!

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  1. luciano64 ha detto:

    Giusto, il lavoro del camionista deve essere riconosciuto come un lavoro come tutti gli altri, forse anche piu' pericoloso di altri, dobbiamo riconoscere che chi fa il camionista non svaluta la sua vita per il bene del paese. Sono eroi che con il loro lavoro muovono la nostra economia,e a volte sacrificano la famiglia ,ma se si fermassero ,magari un mese sarebbe l'apocalisse,allora riconsciamo a tutti questi bravi lavoratori la dignità e il rispetto che si meritano,in fin dei conti lavorano per il bene del paese e sopratutto il nostro. Riflettete gente, riflettete ,riflettete !!!!!!!!!!!!

  2. omega61 ha detto:

    Ciao a tutte/i, vi copio/incollo questo recente articolo su questo argomento:

    Gli autisti di camion coinvolti in incidenti stradali non sono solamente vittime della circolazione, ma anche del lavoro. Lo hanno ribadito il responsabile della Cna-Fita Liguria, Angelo Lattanzi, ed il segretario della Filt-Cgil Merci Trasporti di Genova, Marco Gallo, commentando il tragico incidente che il 26 gennaio 2011 è costato la vita ad un camionista, precipitato dalla rampa elicoidale di Genova che conduce al terminal VTE.

    Il fatto è avvenuto intorno alle 11:30, quando l'autoarticolato condotto da Francesco Larocca – autista cinquantenne di Casteggio – è precipitato dal viadotto mentre stava recandosi al terminal. Durante l'impatto col terreno, il container che stava trasportando si è sganciato dai twister del semirimorchio, schiantandosi sulla cabina e schiacciando così l'autista. Larocca è morto poco dopo il trasporto in ospedale. L'incidente ha mobilitato anche i sindacati dei portuali genovesi, che già nel 2008 avevano segnalato la pericolosità dell'elicoidale, senza però alcuna risposta. Sabato 29 gennaio c'è stata un'assemblea tra portuali ed autotrasportatori, che la mattina del 31 gennaio hanno distribuito volantini ai varchi portuali per chiedere maggiore sicurezza.

    "Le morti dei conducenti dei camion non sono diverse dalle migliaia di vittime che purtroppo dolorosamente e vergognosamente registriamo ogni anno in Italia. Però sussiste una differenza importante: negli altri luoghi di lavoro intervengono le Direzioni provinciali del lavoro, le Asl, l'Inail e l'Inps per accertare ogni elemento che possa avere determinato l'incidente, comprese le eventuali responsabilità dei datori di lavoro. Per gli autotrasportatori e camionisti che cadono vittime sulle strade nulla di tutto ciò è previsto, neppure l'oggettiva responsabilità della committenza che troppo spesso impone all'autotrasporto condizioni tali da indurre a violare le regole del lavoro e le norme contenute nel Codice della Strada", hanno scritto in una dichiarazione comune Lattanzi e Gallo. Inoltre, il testo aggiunge che "Se gli incidenti dei conducenti dei camion fossero effettivamente trattati al pari degli incidenti sui luoghi di lavoro ciò tra l'altro contribuirebbe, anche a responsabilizzare maggiormente gli enti proprietari e/o concessionari delle strade, in termini di manutenzione e per la realizzazione di adeguati e concreti interventi atti ad evitare gli incidenti nei tratti stradali pericolosi".
    da Camionsfera

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