…per la serie DIARI DI VIAGGIO!!! La nostra solidarietà è arrivata in Bosnia
Ragazze/i,
vi riporto il diario di viaggio del nostro caro Graspa (Ivan Dal Toso), il resoconto di questa missione umanitaria che ha visto in prima persona il suo impegno, le sue energie, il suo tempo, ma credo anche la sua soddisfazione nel vedere il riconoscimento di tanta gente meno fortunata e che ha visto anche dietro le quinte il sostegno concreto di tanti "amici" e "amiche" uniti nel vero spirito della solidarietà! Questa è sicuramente una buona strada…
Anche quest’anno, spinto dall’esperienza dell’anno scorso, mi sono organizzato per la raccolta di generi alimentari da destinare alla Bosnia. Individuato il periodo per effettuare il viaggio fine maggio, dopo l’Adunata Nazionale degli Alpini, a cavallo del ponte del 2 giugno mi attivo per coinvolgere più gente possibile in questa iniziativa. Contatto l’Associazione Regina della Pace di Pescate (Lc) e inizio con il Gruppo Alpini di Sossano (Vi), di cui faccio parte, a divulgare l’iniziativa tra gli abitanti e gli alpini. In seguito passo la notizia anche a quei gruppi che l’anno scorso mi hanno appoggiato: SS 202, Tartaruga Truck Team, in più mi hanno dato la loro disponibilità Lady Truck Driver Buona Strada, Amanti delle Curve con I Giovani della Lobia e Bielle Roventi.
Risultato inaspettato. Il furgone nelle due domeniche che precedevano la partenza ha girato il nord d’Italia a caricare tutti i generi che i vari gruppi hanno raccolto o destinato per
Il viaggio inizia il 29 maggio dopo aver completato il carico con quanto raccolto dagli Amanti delle Curve. Già al mattino presto avevo caricato il furgone, preparato tutto, fatto il pieno e verificato che gli optional installati per il viaggio (un mini frigo collegato con un inverter) funzionassero. Avevo una tensione in corpo che il mio compagno di viaggio Michele voleva quasi abbandonarmi da quanto fastidioso ero. Comunque partiamo da Zimella (Vr) e andiamo a caricare dalla Anna ciò che in quel momento potevo caricare. Gia perché il vano di carico era colmo però siamo riusciti, con molto impegno, a caricare una buona quantità di pannoloni. Non sto qui a farvi la lista di cosa avevo dietro. Si andava dalla pasta, riso, farina, zucchero, olio, biscotti, detersivi, carta igienica e materiale didattico per finire appunto con i pannoloni. Riprendiamo il viaggio, alle Le persone che fanno parte della comitiva sono giovani, pensionate, operai o funzionari di qualche istituto bancario, artigiani che decidono di dedicare del proprio tempo a questo genere di iniziative.
Tra queste persone ce ne sono di quelle che sono al primo viaggio e di quelle che ne hanno effettuati oltre 200! Una volta assegnati i numeri ai furgoni da parte dell’ ARPA (Associazione Regina della Pace ) che coordina questi viaggi umanitari e fatto un pranzo veloce (già in questa occasione qualcuno viene a curiosare cosa abbiamo dentro al furgone aprendo il portellone laterale), la colonna formata si dirige verso Ancona per essere imbarcati sul traghetto. Viaggiamo sotto un temporale abbastanza intenso. Una volta raggiunto il porto di Ancona e provveduto al disbrigo delle procedure d’imbarco con l’agenzia marittima veniamo imbarcati sul traghetto che ci porterà a Spalato con arrivo previsto per le sette del mattino dopo. L’attesa viene utilizzata per conoscere meglio il gruppo, fare merenda e bere una bottiglia di buon vino. Nel gruppo, chissà perché, si respira un’aria di armonia, quella voglia di divertirsi pensando anche a fare del bene. Sul traghetto si continua a fare pr con gli amici di San Kalpa e tra il ponte e il bar passiamo un paio d’ore prima di coricarci in cabina.
Il 30 maggio verso le 8.00 sbarchiamo a Spalato, dopo circa due ore sul parcheggio del porto in attesa del doganiere (abbiamo il tempo per una visita veloce a Spalato), inizia il vero viaggio in terra prima croata e poi bosniaca. Il tempo trascorso alle dogane lo sfruttiamo per conoscere meglio gli altri componenti del gruppo e così tra qualche panino e un bicchiere di vino le ore trascorrono in modo migliore. Attraversiamo la dogana tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina alle 11.30. Percorriamo le strade dell’ Erzegovina che sono tortuose, per la morfologia dei terreni, sconnesse e l’asfalto e tutto rattoppato. Il paesaggio è brullo, ci sono solo sassi sugli altipiani bosniaci. A Livno facciamo la dogana per le merci. Abbiamo giusto il tempo per un caffè e rifornire il frigo con bevande, snack e qualche birra. Una volta avuto il via libera del doganiere il gruppo si suddivide in vari sottogruppi con una destinazione ben precisa. Noi e il furgone di San Kalpa e altri furgoni seguiamo Alberto con il furgone 1. Andiamo da Suor Salutaria (che aveva in precedenza fatto da tramite alla dogana) che gestisce una casa d’incontri Mentre gli altri furgoni scaricano nel magazzino di Sprofondo io e Michele scarichiamo quasi tutto il carico del nostro furgone in quello dell’Associazione Pane di Sant’Antonio, per le mense popolari e i tanti poveri che i francescani seguono in questa città piena di problemi. Una cosa strana è successa, ma simpatica. Quando siamo arrivati e ci sono state le presentazioni abbiamo scoperto che il carico del furgone di Ivan veniva trasbordato su quello di Ivan. Infatti il nome Ivan è di origine slava e significa Giovanni. Una parte del carico lo scarichiamo anche noi nel magazzino di Sprofondo, il resto lo teniamo per i prossimi scarichi. Questo magazzino Sprofondo, come del resto l’Associazione Pane di Sant’Antonio, per usare un termine tecnico, funge da base logistica per la mensa dei poveri, famiglie, comunità ecc. Tutte le associazioni, gli orfanotrofi, le mense e quant’altro sono gestite dalle suore o dai frati francescani. Alle 10.00 lasciamo Sarajevo e attraversando la città vediamo il ponte su cui è stato fatto l’attentato all’ Imperatore Austriaco e che diede inizio alla Prima Guerra Mondiale. Con la responsabile di Sprofondo Hajrija ci dirigiamo a nord quasi ai confini con la Serbia per consegnare circa 200 pacchi famiglia in due centri profughi, uno a Rogatica e l’altro a prima di Visegrad dove troviamo il camioncino del comune di Rudo
Notiamo ancora tanti segni della guerra: muri mitragliati, postazione dei mortai e il pensiero cerca di ricreare quanto possibile cosa abbiano subito quelle popolazioni durante
La cosa particolare è che assieme al ritratto del camionista era anche raffigurato il camion. Lasciamo Sarajevo e prendiamo la strada che ci condurrà a Mostar. Passiamo per il paese di Jablanica famoso perché durante
Il pomeriggio visita alle comunità Nuovi Orizzonti, Ragazze di suor Elvira, Villaggio della Madre, Orfani e anziani di Suor Kornelija e delle ragazze madri dove scarichiamo tutto ciò che era rimasto sui furgoni. Alla sera, dopo la cena, ci ritroviamo tutti assieme e viene fatto un resoconto di questo viaggio. Ognuno con le proprie impressioni, con ciò che ha visto e con le richieste d’aiuto raccolte nei vari centri di scarico. Consumiamo le ultime birre con i Simone, Cristian
Alle 12.30 riprendiamo la superstrada, nuova ben costruita e con poco traffico (magari avere una strada così in Italia) con direzione Senj dove usciamo e facciamo la normale che costeggia il mare fino a Rijeka. A Senj vediamo il Castello degli Juscochi profughi partiti da Spalato che diedero poi il nome alla Jugoslavia. Alle 14.30 costeggiamo il Golfo di Bucari famoso per l’impresa di D’Annunzio durante
Ivan Dal Toso … per gli amici "Graspa"
Bravo Graspa, ti faccio veramente tanti complimenti !!!! Le persone come te andrebbero clonate:)).
Io ho fatto, seppur in forma minore, una cosa simile in Kenya e il sorriso della gente che aiuti ti ripaga di tutto. Sono stata anch’io in Croazia e Slovenia l’anno scorso, in ferie, e in una settimana abbiamo fatto quasi 2.500 Km; siamo stati anche noi in paesi “fantasma” e nelle città più grandi dove le case portano ancora i segni dei bombardamenti, e ti assicuro che è una cosa che ti fa riflettere. Luca Carboni, in una sua canzone scriveva: “a un’ora di volo c’è la guerra, anche se q’ui c’è gente dal barbiere…”.
Ti ringrazio ancora per quello che fai e auguro a te e ai tuoi compagni di viaggio di fare ancora tanta Buona Strada.
vi lascio anche il link dove potete trovare un ALBUM – FOTO -di questo viaggio:
http://buonatavola.interfree.it/2008bosnia/index.html
Grazie di averci reso partecipi di questa tua esperienza, abbiamo contribuito volentieri, il tuo racconto poi ci ha permesso di conoscere un pò anche questa realtà… Buona Strada a tutti quei gruppi che hanno contribuito!!!
Ben fatto! leggendo questo tuo racconto mi ha fatto venire la voglia di partire anch’io con voi l’anno prox! chissà!