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Racconti di vita… – 1

Ciao a tutte/i vi propongo di leggere un racconto di vita di un amico di questo blog…


Era un venerdì, ed eccezionalmente stavo andando a lavorare in moto anziché in pullman. Avevo infatti un appuntamento da rispettare al pomeriggio e gli orari del bus non mi avrebbero permesso di muovermi liberamente.francesco patti moto
Uscito dallo svincolo autostradale a poca distanza dalla spiaggia, noto un possente autoarticolato che avanza lentamente, troppo lentamente. Comprendo subito che si tratta di un autista bisognoso di informazioni per raggiungere la sua meta. Ed infatti si ferma poco più avanti, di fronte alla grande area di servizio della bretella di raccordo.
Il contesto mi appare subito chiaro. Anche se non sono del mestiere so quanto per un camionista sia fondamentale ricevere indicazioni semplici e precise per arrivare a destinazione. Supero il camion e mi ci fermo davanti. Scendo dalla moto e con un cenno della mano attiro l’attenzione del guidatore affinché comprenda che sto avvicinandomi per dargli una mano. Attraverso il parabrezza scorgo un sorriso di conferma. Giungo sotto la portiera sinistra e alzo lo sguardo mentre sento il ronzio dell’alzacristalli che tira giù il finestrino. Caspita, ma è una ragazza!…Ha un aspetto minuto, una voce squillante e indossa un paio di grandi occhiali da sole. Mi chiede della zona industriale, le rispondo che siamo a poca distanza, ma dato che conosco bene il circondario, le domando dove debba esattamente recarsi. Nomina un deposito di surgelati lì nei paraggi. Le propongo di seguirmi. Accetta con un sorriso. Salgo in moto e mi avvio. È suggestivo paragonare le dimensioni della mia motocicletta alla mole di questo gigantesco camion costellato di fanali che avanza dondolando la sua cabina. Ancor più particolare è sapere che questa dozzina di pneumatici si muove sotto i comandi di una giovane donna che viaggia da sola.
Ci immettiamo sulla strada statale, c’è da percorrere un paio di chilometri per arrivare al deposito. Poi però mi viene un dubbio. Il nome di quel deposito individua due distinti siti. Metto la freccia a destra e accosto. Il grande camion dietro di me fa lo stesso. Torno sotto al finestrino e chiedo alla ragazza di mostrarmi nuovamente la bolla di accompagnamento. Adesso ha gli occhiali sollevati sulla fronte. La sua figura esile contrasta ancor di più con la cornice di cromature in cui è inserita. Le dico che c’è da fare il giro attorno ad un isolato. Mi chiede se non corre il rischio d’incastrarsi. La tranquillizzo mentre il motorone esprime un paio di vigorosi sbuffi, come se non volesse sentirsi escluso dal breve dialogo.
Di nuovo in sella io, di nuovo la cabina ciondolante nei retrovisori.
Giungiamo al deposito. Glielo indico con la mano. La ragazza, con un gesto, mi chiede di non andar via, di aspettare. Consegna i documenti all’uomo che si presenta al cancello del capannone e viene a ringraziarmi.
È un attimo e nasce una conversazione tanto colorita.francesco patti
Mi racconta che ha finalmente dormito al confort della cabina di una nave e che le è stato quindi possibile fare una doccia. Mi dice che si sbatte in lungo e in largo per l’Europa, roba da 20-25 mila chilometri al mese. Ma aggiunge anche, con fierezza, che stare con quel volante fra le mani è la concretizzazione di una passione, una passione che, mi dice, le fa praticare questo mestiere in barba ai pareri di tanti benpensanti.
Chiacchieriamo ancora un po’ (in realtà parla lei, io mi limito quasi per intero ad ascoltarla), poi ci salutiamo affettuosamente. Lei diretta verso chissà quale orizzonte, io verso il mio ufficio di sempre.

Francesco

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15 Comments

  1. gisytruck ha detto:

    Grazie Francesco per aver condiviso con noi il tuo incontro; auguro a tutte le colleghe di trovare sempre persone disponibili quando hanno bisogno d’informazioni; in realtà io ho fatto per anni il Sud da sola e non avrei seguito nessuno in moto, se non dietro appuntamento precedentemente accordato, ma si sa io sono sospettosa per natura e forse ho perso qualche mezzora ad orientarmi… Se siete ancora in contatto con questa autista, parlagli di noi e digli di venire a trovarci su questo blog… e naturalmente anche tu : Torna a trovarci!!! Buona Strada!!!

  2. dany67 ha detto:

    Ciao Francesco benvenuto!!! ti ringrazio a nome di tutti perchè trovare qualcuno ke si fermi a darti una mano è raro..sarà forse perchè io faccio paura oppure perchè hanno paura loro ma la disponibilità e la gentilezza è poco usata nel linguaggio umano.. BUONA STRADA a tutti e tutte!!!!

  3. SimonaeGuido ha detto:

    Ciao Francesco e benvenuto tra noi.

    Che bello questo tuo racconto; non è la prima volta che su questo blog nasce “collaborazione” con il mondo delle due ruote. Pensa che io a volte, invece d stupirmi che alla guida di un camion c’è una donna, mi sorprendo che alla guida di una moto, da sotto il casco, spuntino dei capelli lunghi. Non mi hanno mai fatto paura i camion, ma le moto si. Mia sorella Sivy ha tentato più volte di mettermi sul sellino posteriore ma non c’è mai riuscita!!!!! : )))))

    A chi ha solo due ruote, e a chi ne ha di più, BUONA STRADA

  4. anonimo ha detto:

    Ciao collega ! bellissimo gesto il tuo !!! e molto bello il tuo racconto !

    io sono quella che da anni aspetta e spera di far fare un giretto in moto al suo clone …..ma non demordo ! come si dice: “con l’ardire, la gloria”

    Bacioni e buona strada a tutti

    Sivy

  5. SimonaeGuido ha detto:

    Scusa Francesco Patti, credevo che fosse un altro Francesco e non tu che ormai sei di casa a scrivere il racconto… :)))))

    Buona strada

  6. FrancescoPatti ha detto:

    Ragazze, come siete gentili!…E chi se l’aspettava un così caloroso benvenuto dopo mesi e mesi che navigo sul blog di Buona Strada?…:-)

    Battute a parte, ho piacere a dire

    – a Gisy: grazie mille per aver pubblicato il racconto; mi ha fatto piacere vederlo proposto.

    – a Dany: sulla strada c’è tanta sciocca aggressività; dare una mano è piacevole sia per chi la offre sia per chi la riceve; costa poco e ripaga tanto.

    – a Simona: la moto è più innocua di quanto possa sembrare; vedrai che se accetterai un giro dietro a tua sorella potrai scoprire un mondo di sensazioni nuove ed intense.

    – a Sivy: chissà che un giorno, mentre meno te l’aspetti, non sia proprio Simona a chiederti spontaneamente di andare a fare un giro.

    Un abbraccio grande a tutte voi: ve lo meritate davvero.

  7. LaDebby ha detto:

    a me stupisce che qualcuno dia indicazioni e si offra di accompagnarti a destinazione! ce ne fosse di gente così!!!!! 🙂

  8. FrancescoPatti ha detto:

    A me capita relativamente spesso di farlo. È facile riconoscere una persona in difficoltà sia perché non trova una strada (anche se, per effetto della diffusione dei navigatori, questo fenomeno è destinato rapidamente a sparire), sia per un guasto al mezzo.

    Per carità, qualcuno mi ha anche mandato a quel paese temendo fossi un teppista, ma di certo non dimenticherò mai quel tipo che voleva a tutti i costi darmi del denaro dopo che lo aiutai a trovare l’ingresso per l’autostrada!…

    Ciao a tutte!

  9. ironduckmoni ha detto:

    Ciao Francesco, sempre belli i tuoi racconti e sempre bello il tuo essere gentile con i camionisti….ce ne vorrebbe di più di gente che ci da una mano invece che osteggiarci e basta! Io il navigatore non ce l’ho, e credo che un’informazione data da uno che conosce bene il luogo sia meglio della voce registrata di una macchinetta!…purtroppo la tecnologia a volte “uccide” i rapporti umani con le persone: è successo cosi anche col telepass: una volta era bello scambiare 2 parole con i casellanti o chiedere a loro le informazioni sulla zona quando uscivi dalla grande…sembra passata un’eternità!

    Ciao e buona strada a tutti!

    Moni.

  10. Misteriosa ha detto:

    Ciao a tutte/i scusate se manco da un pò, ho avuto poco tempo libero ultimamente, mi rifarò 🙂

    penso anch’io che ci sono poche persone come Francesco che capisce quando una persona ha bisogno e si ferma volentieri a dare un’indicazione. Anch’io se nn sono di lavoro cerco di aiutare chi mi chiede indicazioni, mi viene spontaneo xchè so cosa vuol dire. Nelle mie esperienze ho ricevuto anche indicazioni sbagliate soprattutto dai passanti delle zone dove vado a scaricare, già si rifiutano parlare in italiano, figurati se si abbassano ad aiutare chi si trova in difficoltà! cmq fortunatamente nn sono tutti così ^_^ alla prox!!!

  11. gisytruck ha detto:

    All’area di servizio dove faccio gasolio tutti i giorni perchè il mio Daf è stato dotato di due taniche al posto di un serbatoio serio, si fermano spesso i camionisti e i rappresentanti a chiedere informazioni, ci sono 3 nuove rotonde che mandano in tilt i vari navigatori, quindi fornisco loro le informazioni per arrivare a destinazione, al posto del benzinaio magari impegnato in quel momento, molte volte però non ringraziano neanche…oppure chiedono anche ad un’altra persona perchè non si fidano… scherziamo spesso col gestore sul fatto che a 1 € l’una a sera l’incasso sarebbe “buono”, esentasse e in contanti…

    Buona Strada a tutti!!!

  12. FrancescoPatti ha detto:

    > fornisco loro le informazioni per

    > arrivare a destinazione […]

    > molte volte però non ringraziano

    > neanche…oppure chiedono anche

    > ad un’altra persona perchè non si

    > fidano

    Che gentili….:-(

  13. gisytruck ha detto:

    Ciao Francesco…

    Cortesia, gentilezza e rispetto sono tutte qualità in via d’estinzione… purtroppo… gisy

  14. SimonaeGuido ha detto:

    Gisy, pensa che appena fuori dall’uscita di San Giuliano, nella zona industriale per giunta, c’è un benzinaio e in bella vista ha messo un cartello a caratteri cubitali che dice: NON SI DANNO INFORMAZIONI STRADALI !!!!!!

  15. FrancescoPatti ha detto:

    > un benzinaio […] in bella vista ha

    > messo un cartello a caratteri

    > cubitali che dice: NON SI DANNO

    > INFORMAZIONI STRADALI !!!!!!

    Che carino anche questo…:-(

    Senza dimenticare la gente, citata da Rò, che si rifiuta di parlare italiano….

    A volte non trovate che costi molta più fatica negare un sorriso piuttosto che darlo?…Eppure…

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