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“The Winner Take it All”

Chi è figlio di camionista può capire e trovarsi nelle parole di questo racconto autobiografico… 
Un ringraziamento a Edo Van Axel per il consenso alla pubblicazione nel blog…

 

“Sono quasi le nove di una calda serata estiva.
Le stelle, da quello che vedo dal parabrezza, sono alte e brillanti, come diamanti buttati sopra un manto di velluto nero.
Chiudo il diario di mio papà, che porto sempre con me, compagnia e spunto per i momenti meno buoni di questo mestiere.
Resto per qualche minuto ad osservare la copertina ormai logora di pelle, le pagine ingiallite dal tempo, eppure cosi indelibili al ricordo.
Purtroppo non gli ho mai perdonato del tutto la sua assenza durante quel Natale, ci speravo, ci credevo, eppure non arrivò.
Attesi invano davanti alla finestra che dava sulla strada tutta la vigilia, ma nulla.
Mi ricordo che gli comprai, o meglio, mia mamma comprò, una giacca a vento per lui, era bella, di colore scuro, con tante tasche per metterci quello che gli serviva.
Lo rividi che era quasi finito Gennaio.
Non mi parlò mai dei suoi viaggi, almeno, fino a quando non ebbi quattordici, quindici anni, sino ad allora sapevo solo che guidava un camion, ma il dove e il come no.
Forse non gli interessava parlarne, o forse, a suo modo, voleva mettermi in guardia dalle insidie di questo mestiere, tenermi fuori insomma, sperando per me in un futuro migliore.
Invece no. Ero quasi sul punto di dar retta a lui, di credere alla canzone dello “studiare e farmi una posizione”.
Eppure non ci riuscii.
Il sera prima di iniziare la mia esperienza di autista, andai da lui per un caffè e mi diede una busta di carta gialla con dentro questo diario, dicendomi “ Adesso sei grande abbastanza per capire cosa vuol dire fare il camionista. Ricordati solo una cosa: giusti o sbagliati che siano, sulla strada incontrerai sempre uomini veri.”

Mi accendo una sigaretta, mentre controllo nuovamente il foglio di viaggio che mi hanno appena consegnato. Due scarichi ed un ritiro in Olanda. Poi si ritorna a scaricare a Reggio Emilia e Ravenna.
Certo, nulla a che vedere con i viaggi di cui ho appena letto per l’ennesima volta la storia.
Ma a modo mio sono fiero di ciò che faccio, a metà strada tra lo zingaro e l’ordinario, saltello da un posto all’altro dell’Europa con il peso e la consapevolezza di fare un lavoro che ho io stesso scelto, adottato quasi.
Mio padre mi ha lasciato in eredità una strada, un semplice strato di catrame con delle strisce bianche sopra.
Pur avendo vissuto poco con lui, pur non avendo mai fatto le cose comuni che padri e figli farebbero, mi sento come in debito con lui, e ripago i sacrifici che ha fatto per me con la stessa moneta, facendoli a mia volta.
La nebbia è sempre la stessa, la fatica pure, anche se con camion diversi e sicuramente migliori, e so che non approverebbe le mie personalizzazioni a base di cromature e scarichi verticali!
Mi piace ricordarlo cosi, burbero, ma con un cuore grande, quando arrivava a casa stanco morto, io scendevo di corsa e gli andavo incontro, ricordo il motore ancora caldo, l’odore, quell’odore di olio, nafta, gomme che ti rimane addosso come una seconda pelle, mentre mi arrampicavo in cabina e mi mettevo al volante.
Quanti anni sono passati, e alla fine poco o nulla è cambiato in me.
Ieri mi ha chiamato il milanese,l’Ernest, è invecchiato anche lui, ma quando glielo ricordo scherzosamente lui, sbuffando il fumo della sigaretta, mi fa “ Ricordati che per essere vecchio devi prima essere stato giovane, te capì?!”. Adesso è dietro una scrivania, da anni oramai, ma ogni volta che parliamo mi sembra di rivederlo sul suo Scania, pronto a domare le piste desertiche.
Parliamo tanto, ricordando le sue imprese e quelle del mio vecchio, e quando gli dico che ho dovuto cambiare una gomma scoppiata mi risponde “ Fiulet, il routier dell’impossibile ahaahaha”!
Il Gianni e suo papà invece sono ancora in pista. Gianni l’ho incontrato una sera in Francia, a Macon, carico di legna, e abbiamo cenato assieme. Anche lui tiene botta, anche lui rimpiange quei tempi la, e tutte le volte che gli parlo di papà, beh, mi fissa con i suoi occhi chiari e mi dice “ Sei la sua fotocopia”.
Michelle non lo ferma nessuno invece. Sempre uguale, imponente, simpatico, brusco.
Ah, ovviamente porta sempre le zoccole ai piedi.
Gli altri uomini di questa storia purtroppo non ci sono più, tutti scomparsi, solo il loro ricordo nelle nostre voci, adesso stanno facendo l’ultimo viaggio, il più lungo ed impegnativo.
Quante vite spezzate, di loro ho purtroppo un vago ricordo, qualche fotografia sbiadita, e una tabella metallica circolare con disegnato sopra un cammello, che mi hanno regalato quando papà se n’è andato, e da allora la porto sul camion con me, anche se è fuori luogo, va bene, ma è come se fossero tutti li assieme, come se dicessi “ tranquilli ragazzi, che non vi dimenticheremo”.

Va bene, dai, è ora di andare, che per i ricordi c’è sempre tempo.
Metto in moto, gli otto cilindri cantano al minimo per me.
Esco piano dal piazzale dove ho appena caricato, sollevando piccole nuvole di polvere al mio passaggio.
Questa notte è per me.
Tra me e me penso” Vecio, dammi un occhio tu se puoi, va ben?” , mentre fisso la volta stellata.
“Anche se distanti, siamo sempre sotto lo stesso cielo”, mi disse una volta.
E adesso ti credo, sai?
Riparto, le luci che illuminano la strada, e per tetto lo stesso cielo che mio padre, quasi quarant’anni fa, vide nella sua notte raminga, mentre alla radio le note di “ The winner take it all” degli Abba tentano di illuminare una notte cosi scura.”

Edo Van Axel  (dedicato a mio padre Carlo)

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Quanto vale il tempo dei camionisti?

In un mondo sempre più di corsa e sempre più egoista e menefreghista (esagero?) quanto costa il tempo di un camionista? Se mai ha un costo…
Forse dovrei dire quanto importa agli altri il tempo che ti fanno perdere in inutili (sbaglio??) attese?

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Eppure, nei luoghi dove i camionisti vanno, a caricare, a scaricare, a fare dogana, ecc., dovrebbe avere un valore…Dovrebbero essere a conoscenza del tempo…della sua importanza…
Mi capita spesso di parlare con Chiodo, ma anche con altri amici che fanno container, del FAMIGERATO CAMBIO TURNO nei porti. In che cosa consiste? Consiste semplicemente nel tempo che trascorre da quando un addetto scende dal carro ponte e ne sale un altro per continuare le operazioni di carico e scarico dei container. Per esempio al VTE (famoso porto genovese) ci vogliono MINIMO 45 MINUTI.
Minimo 45 MINUTI per scendere e salire…
Minimo 45 MINUTI nei quali i camion si ammucchiano inevitabilmente nelle corsie in attesa del loro pezzo da caricare….
Minimo 45 MINUTI che alla fine diventano un’ora abbondante, a volte anche due, se sei sfortunato di trovarti in fondo a qualche corsia…
45 MINUTI e oltre, che nessuno retribuisce, ma peggio ancora che vanno ad accumularsi al monte ore di impegno dell’autista. E’ già, perché i tempi sono cambiati…ora bisogna stare attenti a tutto. Anche all’impegno. E allora? Cosa si fa se un autista che arriva al porto con ancora almeno due ore di impegno, non riesce a venirne fuori rispettando le regole al minuto come pretendono quelli che poi fanno i controlli? Quelli che poi scrivono i verbali, quelli che poi tolgono i punti…??
Rimane dentro a fare la pausa delle nove/undici ore? Non è ammesso dal regolamento portuale però.
Deve trovare qualcuno che gli porta fuori il camion e poi fermarsi nove/undici ore nel piazzale? Ma non si può far guidare il camion a chicchessia…è una regola anche questa…
Dovrebbe avere qualcuno che dalla sede della ditta viene a prendere il camion e gli lascia un’auto per tornarsene a casa (questa poi non l’ho mai capita: se sono pericoloso a guidare il camion, non lo sono più se salgo su una vettura?).
E se è un padroncino che non ha nessuno che può fargli questa “cortesia”? Cosa fa?
Qualcuno ce l’ha una risposta SERIA??

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Poiché tutto il problema viene creato dalla disorganizzazione cronica dei tempi di lavoro degli addetti ai carri ponte, e non per colpa dei camionisti che si trovano loro malgrado invischiati in questa rete…(Due ore per caricare un container sono un po’ troppe, no??? Due ore ci stanno per riempirlo un container, non per prenderlo pieno e appoggiarlo su un pianale!) …vorrei girare questa domanda ai DIRIGENTI del Porto, a quelli che organizzano il lavoro degli addetti ai carri ponte. A loro, perché sono loro che hanno il potere di fare cambiare le cose!

Ho una nipote che faceva l’infermiera in ospedale, che faceva i turni.
“Ele – le ho chiesto – ma voi quanto ci mettevate a cambiare il turno?”
Mi ha risposto che, dopo che il turno era finito, doveva stare li comunque a “passare le consegne” alla collega che prendeva il suo posto, passare le consegne significa stare li a spiegare tutto quello che c’è da fare in reparto, le terapie per ogni malato, se qualcuno deve essere portato a fare qualche esame, ecc., significa stare li ancora minimo 10/15 minuti (non retribuiti) se bastano…perché se nel frattempo qualche paziente chiama bisogna andare…e i tempi si dilatano.
Un Porto non è un Ospedale, ma se si fanno i turni, non ci devono essere tempi morti cosi ABBONDANTI… o no?

Quello che ho raccontato sui cambi turno non è soltanto per sentito dire, ci sono “passata” anch’io…ho visto con i miei occhi l’orologio girare, il tempo scorrere, l’attesa farsi snervante…i camionisti sopportare questa ulteriore mancanza di rispetto nei loro confronti…
Buon lavoro a tutti…

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Buon compleanno Paolo!!!

E’ cambiato il segno zodiacale, ma gli auguri in questo mese di agosto non sono finiti!!

Oggi tocca a Paolo, da sempre un grande amico del nostro gruppo, aggiungere un  altro anno al calendario!! Un altro anno fatto di chilometri, di viaggi, di autostrade, di traffico, di gente che sale e scende… un altro anno vissuto intensamente!!!

E a noi di riempirgli, per una volta,  l’autobus  di auguri di buon compleanno!!!

Anche se il suo, in questo momento è carico di persone che tornano dalle vacanze in Romagna… 🙂

Buona strada sempre Paolo, ricordati che ti aspettiamo anche quest’anno al nostro pranzo!! Non puoi mancare!

 

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“Non piangere che parto…”

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“NON PIANGERE CHE PARTO

MA PREGA CHE RITORNO”

 

Quante volte ho sentito questa frase… l’ho letta anche dietro a tanti camion, o scritta tra le varie  targhe sul  cruscotto…

“PREGA CHE RITORNO….”

Lo sappiamo ogni volta che usciamo di casa e saliamo in cabina che non è sicuro che ci torneremo, a casa,  in cuor nostro ci speriamo sempre, ma la vita è un azzardo e tante, troppe volte non è sufficiente essere prudenti, rispettare le norme, fare tutto a modo. A volte il “destino” se cosi si può chiamarlo, è li che ci aspetta al varco e cerca di prenderci…purtroppo tante volte ci riesce e si porta via colleghi, amici, parenti, anche solo sconosciuti che come noi condividevano la strada….

In questi ultimi mesi la cronaca è stata punteggiata dalle disgrazie assurde capitate ad alcuni colleghi, ne riporto qualcuna, senza nulla togliere a chi non ricordo o di chi non ho avuto notizia, nella disgrazia  tutti sono uguali, vittime innocenti troppe volte, forse sono quelle che mi hanno semplicemente colpito di più perché accadute in luoghi che frequentano miei amici, o in situazioni in cui mi sono trovata anch’io:

 SALVO IL CAMIONISTA TRAVOLTO CON IL CAMION DA UNA FRANA SULLA A12

  Mercoledì 26 Ottobre 2011 00:50

GENOVA. 25 OTT. E’ stato salvato il camionista rimasto intrappolato nella cabina dell’autocisterna travolta da una frana sull’Autostrada A12 tra Brugnato e Carrodano.

L’uomo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Andrea.

Le operazioni di salvataggio sono state coordinate dal soccorso alpino.

 

Una storia fortunatamente finita bene per il collega, ho tanti amici che percorrono abitudinalmente quella strada… ogni volta che piove torna la paura…

 

 

6 febbraio 2012 – 11:59

Emergenza freddo: camionista 68enne trovato morto nel suo camion in Abruzzo

L’AQUILA / L’ondata di gelo abbattutasi sull’Italia ha fatto una nuova vittima. Si tratta di un camionista di 68 anni, che è stato trovato morto all’interno del suo mezzo, in Abruzzo.
L’uomo era all’interno della cabina del suo camion lungo la strada statale 690 Avezzano-Sora, meglio conosciuta come superstrada del Liri.
Il Tir era incolonnato in direzione Sora. L’uomo, 68 anni sarebbe di Bologna.
Per l’uomo non c’è stato niente da fare: quando ci si è accorti dell’accaduto, per lui era troppo tardi.

Quanti di noi quest’inverno sono incappati nei blocchi alla circolazione dei mezzi pesanti ed abbandonati a se stessi…tanto sono solo camionisti…

 

Sbranato dai cani
Muore camionista di 50 anni

E’ accaduto questa mattina intorno alle 8 in un’area industriale a Biscottino, tra le province di Pisa e Livorno

Aveva cinquant’anni il camionista trovato morto, sbranato da una decina di cani. E’ successo tra le province di Pisa e Livorno in una zona chiamata Biscottino, un’area industriale. L’uomo era a terra in via dell’Arnaccio, dilaniato dai morsi di 8 cani. (…)
(28 febbraio 2012)

 

Sono rimasta senza parole, io che amo tanto i cani…ma non posso non pensare all’orrore di questa vicenda e di come forse, si poteva evitarla…

 

Crolla un muro sull’Autostrada del Brennero, un morto

20 marzo 2012 – 17:05 | Autore:

Crolla un muro sull’A13 (Photo Epa )

SCHÖNBERG, Austria — Drammatico incidente questa mattina nel tratto austriaco dell’Autostrada del Brennero. Un muro di cemento è crollato sulla carreggiata in direzione Italia, travolgendo un tir che proprio in quel momento si trovava a passare in quel punto. Non c’è stato nulla da fare per l’autista del mezzo pesante, rimasto sepolto sotto la frana.

 

Poi già dicono che il muro l’avevano controllato poco tempo fa, sarà la solita disgrazia imprevedibile… ma a lui la vita chi gliela ridà?

 

Tromba d’aria sul porto di La Spezia, volano decine di container: autista miracolato, estratto dopo ore dal tir distrutto

mercoledì 11 aprile 2012, 20:53 di

Tragedia sfiorata oggi in porto a La Spezia a causa del maltempo. L’autista di un tir, un italiano di 50 anni di Brugnato, e’ rimasto intrappolato dentro la cabina del suo camion per quasi cinque ore dopo che una mezza dozzina di container, impilati sul molo, a causa del vento si sono rovesciati sull’autoarticolato, sommergendolo. L’uomo, che ha riportato la frattura di una caviglia, e’ rimasto sotto le lamiere dell’abitacolo del proprio camion ‘sepolto’ dal peso di sette container. Poteva finire peggio, ma i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per fare in modo che l’uomo potesse essere estratto in sicurezza da cio’ che restava della cabina di guida del suo camion.

 

Chiudo con questa notizia, una storia con “ lieto fine” per fortuna!

Dedico un pensiero a tutti gli amici e le amiche che ogni giorno caricano nei porti sotto pile di container…la preghiera che non succeda mai più a nessuno, la preghiera che non succedano mai più cose del genere…per continuare a sperare di tornare a casa sani e salvi. Non so se ci vuole fortuna o che cosa, so solo che tante, troppe volte però le disgrazie hanno dietro l’incuria di qualcuno. Dedico una preghiera a tutti i colleghi che in questi mesi non sono stati fortunati e che ora percorrono strade diverse dalle nostre, dedico un pensiero alle loro famiglie, non servirà a molto ma non è giusto dimenticarsi di loro.

Buona strada a tutti sempre!

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INCONTRI ON THE ROAD 2012

Ciao Lady

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Iniziato il nuovo anno, dopo un periodo di riposo si torna al lavoro,  qualche novità in azienda, qualcuna anche positiva, ma come al solito viaggi:”last minute”, come le vacanze… uno dei primi giorni, la direzione è Cremona, scarico unico e carico a Crema, con le indicazioni di consegnare direttamente i pezzi di ricambio che verranno utilizzati per una riparazione urgente… uff, sempre di fretta… A metà percorso cominciano i guai con la temperatura dell’acqua e la giornata prende una brutta piega, mi sono dovuta alzare presto e perdere tempo è seccante; rimedio al guasto, riparto e chiamo l’officina, spero di arrivarci senza aver bisogno di assistenza,  ma intanto mi riserveranno il posto per lavorarci… Per raggiungere la Ditta dove caricare aggiro mille divieti e perdo un sacco di tempo, accerchiando completamente la 

città… uff, quando decido di fermarmi a fare colazione, 

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l’ennesimo divieto, mi spazientisco e ci rinuncio, rimandando a più tardi… al momento del carico, l’amara sorpresa di capire che non mi aspettavano e forse manca materiale… avessi almeno preso il caffè…alla fine dopo un incrocio di telefonate ci si organizza per effettuare il carico in due diverse sedi e DDT subito… sì, ma c’è da prendere un ascensore, senza pareti, tipo montacarichi e col mio attuale equilibrio non è proprio uno spasso, solo quando chiudo finalmente i teli pronta a rientrare mi passa l’angoscia che mi aveva chiuso lo stomaco. Chiamo il numero di cellulare della persona che mi aspetta a Fiorano, concordiamo l’orario e ora ho una tabella di marcia più rilassata… Direzione Lodi…calcolo i tempi… si rientra, scarico,officina e casa. Imboccata l’A1 si presenta l’occasione di 

conoscere una persona, già la conosco tramite web, diversi amici in comune, ma non ci 

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siamo mai visti… il famoso, sospirato caffè, lo offre lui e usciti dal bar, due chiacchiere mentre osserviamo i rispettivi camion, sporchi per i km percorsi ma nelle foto non si vedrà…ci siamo incrociati tante volte, ma non ricordiamo se ci siamo mai visti, ma gli amici in comune tanti e ci sorprendiamo di quanti in realtà siano…

Il tempo è sempre poco e dobbiamo riprendere il viaggio entrambi, io per rispettare l’orario concordato e lui per raggiungere il porto d’imbarco per la Sardegna… Proprio bello il suo camion, curato nei particolari e giustamente ne va fiero… Saluti… Grazie JURI del caffè, del sorriso e della compagnia..Si riparte!!! Nel seguire, anzi nell’inseguire, perché mi semina subito, lo avverto che manca una luce nel semirimorchio, scommetterei che appena avrà due minuti fermo sostituirà la lampadina e vincerei sicuramente..Nel tragitto che manca allo svincolo

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 per la Cisa 

socializziamo con un collega e i km scorrono veloci tra battute spiritose e altri saluti… in un attimo le strade si dividono, ognuno per la propria meta e un Arrivederci!!!
Il resto del viaggio è tranquillo, tenendo sotto controllo costante la temperatura; leggermente in anticipo oltrepasso il cancello del piazzale di scarico, una telefonata e mi mandano un addetto, il tempo di aprire la centina e si scarica, firma, chiusura e via, il lavoro terminato ma girando intorno a Titty ho visto che la nebbia non l’ha risparmiato e ha bisogno di uno shampoo… non c’è la temperatura adeguata, pazienza, non posso lasciarlo cosìììì… Vale ben la pena di prendere un po’ di freddo per vederlo lucido..  vado verso l’officina stanca morta ma soddisfatta, l’inizio non prometteva per niente bene, ma poi la giornata è migliorata… chissà se Juri avrà raggiunto la sua amata Sardegna… Non so, forse 

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ancora aspetta in porto… l’importante trovi Sempre BUONA STRADA!!!!

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Lady Truck alla radio…

Ciao Lady
oggi, dalle H 8, 30 in poi in INVIATO SPECIALE, su Radio Rai1, inserita nella scaletta un'intervista a più voci…
se avete tempo e voglia di ascoltarla, la frequenza è 90, 70 /80…

UN TIR COLORATO DI ROSA 
Di Marilu' Merolla

Attraversano l'Italia da nord a sud affrontando strade e autostrade   dall'alto dei loro tir . Sono le camioniste , donne che hanno sfidato antichi retaggi per fare un lavoro considerato " maschile  ". Una  scelta che   si e'  poi trasformata in  vera e propria passione.  Siamo saliti sui loro camion.


BUONA STRADA a Tutte/i!!!!

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Lady Truck e… Polonia

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 Negli ultimi mesi, per puro caso, ho sentito diverse volte il nome di una Nazione di cui non sapevo praticamente nulla, se non che era entrata in Europa nel 2004, la moneta aveva un nome impronunciabile e la lingua è un continuo di K: la Polonia. Dovrò documentarmi…
Abbiamo iniziato il percorso per organizzare il viaggio umanitario alla Casa di Begnamino a Lublino; dall’idea di Agata alla materiale preparazione delle scatole, dal vestiario ai biscotti.. dai giocattoli ai pennarelli; dal Veneto, all’Emilia Romagna per proseguire verso la Lombardia, a dimostrazione che si possono unire gli sforzi e partire verso una destinazione lontana…Vittorio e Agata hanno portato a termine il progetto.
  A metà Ottobre abbiamo incontrato Padre Marian, in visita in Italia, ci ha emozionato Foto0385nel raccontare che per questo inverno avrà meno difficoltà a gestire la comunità, e insieme abbiamo guardato il video realizzato da Chiodo
http://www.youtube.com/watch?v=tC8NCfKd1IA e ora, sono dispiaciuta di non essere potuta andare…
Un'altra occasione che mi ha “legato” a questa nazione è stata la richiesta di fare un’intervista per inserirla in un programma della http://
www.tvp.pl/
e il 26 ottobre l’abbiamo realizzata, è stata una bella mattinata in compagnia di tre splendide persone, il vero problema la lingua, ma sto cercando di rimediare e magari qualche frase riuscirò a dirla… per stavolta la traducono e dovrebbero farci sapere quando verrà trasmessa…Hanno ripreso dalla colazione con i colleghi, agli ingressi degli stabilimenti; dalla Pedemontana allo stabilimento delle Terme dove erano alloggiati…Foto0386
Mi è tornato in mente che io e altre due Lady eravamo già state su una rivista di settore, di cui non ricordo il nome, nel 2003 , c’è una foto… ma stavolta è stato molto più divertente…
Mi hanno raccontato di non aver mai visto camioniste nel loro Paese… che nonostante lo sviluppo economico,  rimane tradizionalista e questo non è un mestiere che potrebbe attrarre le ragazze…

Chi può mai dirlo…secondo me ci sono… auguro a tutte/i

szerokiej drogi!i oczy szeroko otwarte…

  
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Camioniste… in minigonna…ESISTONO!!!

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L'altro giorno, riordinando cartelle di foto,( in realtà ne stavo cercando una di un fan per il calendario, ma è un’impresa impossibile) mi è capitata sott’occhio questa foto, scattata a Settembre e mi è venuta in mente una discussione di parecchio tempo fa, in cui sostenevo di non aver mai visto una camionista in minigonna, nel contesto lavorativo, tranne lei… poi negli altri momenti, ben vengano…
ce ne sono alcune che se la possono ampliamente permettere… e altre che la indossanno tranquillamente perchè a loro piace…

Questa foto non è stata ritagliata, l’ho veramente fatta solo alle gambe, qualcuno sa di chi sono????

Ciao & Buona strada a tutte/i!!!

Ps: è solamente uno scherzo ad un'amica….

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Ciao CINTYA

Ciao Lady
nel percorso di questo gruppo, abbiamo conosciuto diverse Lady, alcune delle quali abitano lontane e frequentano l'Italia per lavoro, oltre che per passione…
Una di queste è lei,  CINTYA simpaticissima e innamorata dell'Italia e degli amici che vi ha incontrato… Ora ha un nuovo camion, gli è stato affidato dalla distro transport maastricht e ci ha mandato le foto, perchè non può, per ora, portarlo

materialmente a

vedere…
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… bellissima… una bella pubblicità per la CASA della stella…

CIAO CINTYA & BUONA STRADA SEMPRE!!!

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Pranzo Lady Truck 2011

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Anche quest'anno, noi Lady Truck ci ritroviamo alla Trattoria Statale 45, dove Mauro & Daniela ci aspettano per farci assaggiare le specialità della cucina emiliana; aspettiamo tutti i nostri amici e le nostre amiche…
Se avete tempo & voglia di trascorrere una giornata in compagnia, non dovete far altro che scrivere una email o contattare al telefono una Lady per prenotare…avete tempo fino al 26 Novembre 2011…
Vi aspettiamo…. nel frattempo… BUONA STRADA a Tutte/i!!!

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