“NERO” è il titolo del libro della collega Silvia Rauti Carbone.
Ho saputo di questo libro perché ne parla lei nel video “La versione delle donne – parte 8” pubblicato qui su You Tube dal Comune di Tortona il 1 marzo 2024.
E’ un video breve (vi ho messo il link qualche giorno fa), pochi minuti in cui lei arriva col suo MAN, scende e viene affiancata da un’altra collega, Angela. Silvia racconta del suo lavoro di donna camionista, lei trasporta “energia”, combustibili e carburanti, e dichiara che è un lavoro alla portata delle donne, anche se erroneamente è considerato un lavoro prettamente maschile e che al contrario da molte possibilità alle donne di realizzazione, che è si un lavoro faticoso, che gli uomini hanno più forza fisica ma le donne più resistenza e sono in grado di gestire meglio i tempi di lavoro. In più i loro titolari danno loro la possibilità di scegliere se fare il giornaliero, il settimanale o anche di stare fuori per un mese intero. Angela annuisce e sorride dicendo che lei fa il settimanale.
Silvia descrive la cabina del camion: una cuccetta comoda, il frigorifero, la tanica dell’acqua, un fornellino, il riscaldamento autonomo e il clima da fermo, tutto quello che serve per vivere dignitosamente in uno spazio ristretto, in un piccolo appartamento su ruote. In più lo stipendio è decisamente più elevato di un qualsiasi lavoro impiegatizio e per una donna diventa un sostegno economico non indifferente.
Silvia conclude il video dicendo che si possono sfruttare i lunghi tempi d’attesa per caricare e scaricare leggendo, scrivendo e studiando, anche per diplomarsi o laurearsi! Poi sale in cabina e scende col suo libro “Nero” in mano e ci dice che ha realizzato questo libro fotografico sul mondo dell’autotrasporto, che è stato presentato anche al Salone del libro di Torino e ha avuto successo.
“Insomma, è un lavoro bellissimo che consigliamo alle donne di provare, di essere coraggiose.”
Alla fine del video il mio primo pensiero è stato : lo voglio! Cosi me lo sono fatto ordinare da mio fratello e ho cercato anche qualche articolo dedicato per saperne di più. Vi metto un paio di link:
https://www.impremix.it/silvia-rauti-carbone/
https://www.impremix.it/wp-content/uploads/2022/11/interno-nero-4-21.pdf
Ed è cominciata l’attesa…
Nel frattempo che aspettavo mi arrivasse il libro, su YT si è scatenata una polemica intorno al video delle colleghe, critiche assurde che le accusavano di fare pubblicità all’azienda per cui lavorano. Anche fosse stato cosi, dov’è il problema? In più battutine e battutacce sul fatto di leggere, scrivere e studiare durante le attese (cosa che io personalmente ho sempre fatto e che so fanno anche tanti altri…), cose senza senso, ripetute a pappagallo…
Mi ha dato veramente fastidio questo accanirsi nei confronti di una collega che nemmeno conoscono, questo vomitare odio semplicemente perché lei è contenta del suo lavoro, lo consiglia e ne trae soddisfazioni utilizzando al meglio il suo tempo. In più tutto questo accadeva nei giorni intorno all’8 di marzo, la Festa della donna, festa che, visto i comportamenti, ha ancora più ragion d’essere nel suo significato profondo di riuscire a raggiungere una parità di diritti e di rispetto della persona.
La maggior parte delle donne vive questo mestiere come una realizzazione personale, in quanto si è in un ambiente ancora prevalentemente maschile e maschilista, e non tutti gli uomini sono disposti ad accettarci nel loro mondo. Le cose negli ultimi tempi stanno un po’ cambiando, ma la strada è ancora lunga.
Tra i denigratori purtroppo c’era anche una collega che ha dedicato loro pensieri ironici nei suoi brevi video su YT. Non possiamo pensarla tutti allo stesso modo, lo so, ma ci vorrebbe un minimo di rispetto per i pensieri altrui. Amare il proprio lavoro e sfruttare i tempi di attesa per creare qualcosa di positivo va contro l’opinione di alcuni che sanno solo lamentarsi di tutto, mentre ci sono anche cose belle in mezzo alle brutture della vita, e chi è in grado di apprezzarle non è da condannare a priori senza nemmeno sapere di preciso di cosa si tratta.
Il libro – dopo alcune vicissitudini – è arrivato. Ero impaziente di sfogliarlo, per capire.
https://www.gruppoautospedg.com/presentazione-del-libro-nero-di-silvia-rauti-carbone-autista-di-ga-spa/
Il titolo “NERO” è riferito al carburante per le navi che spesso Silvia e i suoi colleghi trasportano. Ci sono poche pagine scritte, giusto una presentazione, e tante, tante fotografie. Più di 200. Foto di viaggi, paesaggi, tramonti, porti e raffinerie, ma soprattutto ritratti di colleghi. Camionisti fotografati nei piazzali da soli o in gruppo, davanti ai camion o in cabina, con la tuta da lavoro o vestiti normalmente. Foto scattate – credo – prevalentemente durante le famose lunghe attese nei luoghi di carico/scarico, attese passate tra chiacchiere in compagnia e scatti fotografici.
C’è una cosa che accumuna la quasi totalità dei camionisti ritratti. Il sorriso!
Non è facile far sorridere tutti quando si scattano fotografie, Silvia ci è riuscita.
Ho sfogliato già più volte le pagine del libro, per vedere se riconoscevo qualcuno, e no, non ci sono volti a me noti, probabilmente perché lavoriamo in settori dell’autotrasporto completamente diversi e quindi incontrarsi è praticamente impossibile se non in fuggevoli istanti lungo le autostrade.
L’ultima foto del libro ritrae lei, davanti al suo camion, in tuta di lavoro, la treccia bionda, un fiore d’ibisco tra i capelli.
Voglio fare i complimenti a Silvia, da collega a collega, perché è riuscita a sfruttare i cosiddetti tempi morti per realizzare un qualcosa di positivo, creare un libro comporta un grande impegno, ma da anche una grande soddisfazione quando finalmente lo si può tenere tra le mani!
Buona strada sempre Silvia, spero che le nostre si incrocino prima o poi, che riusciremo a bere un caffè insieme, scambiare quattro chiacchiere e, perché no, farci anche una bella fotografia!
Sempre alla ricerca di tutto quello che riguarda il nostro mondo, tempo fa su ibs.it ho acquistato un libro di fotografie. Si intitola “Dal camion“, l’autore è Roberto Francomano, camionista e fotografo. Un bel libro, con fotografie in bianco e nero, con quel fascino che solo il bianco e nero possiede.
|
Una foto del libro trovata in rete…
|
Questa sera girovagando nel web ho trovato questa notizia, una mostra fotografica tratta dal libro (che poi il libro in realtà è la pubblicazione di una mostra fotografica di alcuni anni fa con cui vinse il primo premio alla X edizione dell’Internazionale di Fotografia di Pieve di Soligo).
La mostra fotografica viene proposta in occasione della presentazione del film “TIR” di Alberto Fasulo, vincitore dell’ultimo Festival del Cinema di Roma.
Mi piacerebbe tanto andare a vederla, ma per me è un pò fuori mano…
Il link dell’articolo:
http://www.udine20.it/mostra-fotografica-dal-camion-del-fotografo-e-camionista-roberto-francomano/
L’articolo tratto da Udine20.it :
In attesa dell’uscita di “TIR” di Alberto Fasulo, vincitore del Marc’Aurelio d’Oro all’8° Festival Internazionale di Roma, Cinemazero e Visionario ospitano la mostra fotografica “Dal camion” del fotografo e camionista Roberto Francomano. Un percorso di avvicinamento a questo universo completamente a sé stante che il pubblico potrà poi ulteriormente scoprire attraverso il film di Fasulo. La mostra è visitabile a Cinemazero (Pordenone) fino al 19 marzo e al Visionario (Udine) fino al 2 marzo.
L’anteprima regionale a Cinemazero (fissata per lunedì 24 febbraio alle 21.00 alla presenza del regista friulano e dei protagonisti) e l’arrivo nelle migliori sale del 27 (quando i protagonisti saranno invece ospiti al Visionario alle 20.30) vengono quindi preparate dalle due realtà cinematografiche regionali con un corredo iconografico realizzato dall’interno. Francomano si dedica infatti alla fotografia già dal 1979, ma di lavoro fa il camionista, una sorta di alter ego di Branko Zavrsan, il protagonista del film. Nel 2005 ha deciso di immortalare i 100.000 km che percorre ogni anno in tutta Europa dall’interno del suo abitacolo, ottenendo per questo reportage il primo premio alla X edizione dell’Internazionale di Fotografia di Pieve di Soligo.
“Nella solitudine sono teso e la fatica del lavoro diventa un’angoscia sottile che devo allontanare. Quando hai 3000 Km davanti a te c’è poco da scherzare. Ma i pensieri a volte corrono veloci. Allora mi sento bene guardando la notte mentre gli altri sono rintanati nelle loro case. E il mio camion diventa una finestra sul mondo grandioso che muta sempre e che passa. […] La mia vita, il riflesso del mondo e quello degli altri sono tutti qui: nei 100.000 Km che percorro ogni anno lungo le strade d’Italia e d’Europa, isolato, protetto, chiuso in un buco di 4 mq. Da qui vedo un mondo diverso da quello degli altri”. Sono le parole con cui Francomano racconta la sua mostra, parole che potrebbero perfettamente uscire dalla bocca di Branko o di qualsiasi altro collega camionista.
È possibile acquistare in prevendita alle casse di Cinemazero i biglietti per l’anteprima di “TIR” del 24 febbraio. I biglietti per la proiezione udinese di giovedì 27 febbraio saranno invece in prevendita presso il Visionario da venerdì 21 febbraio.”
Però magari a qualcuno della zona può interessare!!!
A proposito del film, il 27 febbraio è il giorno dell’uscita nelle sale cinematografiche, almeno quello spero di riuscire a vederlo dalle mie parti!!!
La cosa bella è che finalmente il nostro mondo è visto con occhi diversi, almeno spero!!
Buona strada a tutti!!!
Mi sarebbe davvero piaciuto andarci, ma per la serie “Non si può fare tutto quello che si vuole nella vita ” ho dovuto rinunciare…
Un po’ perché l’ho scoperto tardi… un po’ perché… proprio non potevo, però è una cosa che mi interessa (anche direttamente 🙂 ) cosi ne scrivo qui, riportando questo articolo, preso da:
che spiega di cosa si tratta:
A Palazzo Ducale: Donna Faber
mostra fotografica, il sessismo nel mondo del lavoro
L’esposizione, che si terrà dall’8 al 24 novembre presso lo Spazio 42R (cortile maggiore di Palazzo Ducale), patrocinata dal Comune di Genova, è frutto del lavoro tra il Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova e l’Associazione Culturale 36° Fotogramma, in collaborazione con AG About Gender.
28 scatti fotografici sotto il titolo: “Donna Faber. Lavori maschili, sessismo e altri stereotipi”, per indagare sul sessismo nel mondo del lavoro e le difficoltà incontrate dalle donne nei lavori che la società continua a rappresentare come maschili, ritratti ambientati di donne impiegate in lavori “da uomini” (camionista, minatora, direttore d’orchestra, fabbra e molti altri), riprese nel loro contesto lavorativo, e una serie di interviste realizzate nel contesto lavorativo, di cui vengono proposti in mostra alcuni estratti, recitati sulle immagini.Un vero e proprio reportage, nato da un progetto di sociologia visuale coordinato dalla prof.ssa Emanuela Abbatecola e realizzato con l’ausilio del 36° Fotogramma, Un’Associazione Culturale nata a Genova nel 1974, su iniziativa di un gruppo di fotoamatori genovesi guidati da Roberto Malatesta, Carlo Peritore e Lorenzo Ferrando.
Il Circolo che ha realizzato diverse mostre e progetti, con particolare valenza sociale, in particolare per il capoluogo Ligure. Recentemente alcuni soci hanno partecipato a degli workshop con Ivo Saglietti, ed è oggi riconosciuto dalla FIAF, oltre ad essere insignito del titolo Benemerito della Fotografia Italiana. Onorificenza che viene concessa a chi ha dimostrato nel tempo di aver operato a favore della fotografia in ambito organizzativo, culturale e tecnico, con particolare attenzione alla collettività nazionale e della Federazione.
Immagini, quelle che compongono l’allestimento realizzato per Donna Faber, che portano conoscenza ma anche qualità negli scatti.
Un percorso durato molto tempo e che verrà spiegato l’8 novembre, in occasione della giornata inaugurale divisa in due parti e due spazi diversi: alle 17.00 presso la sala del Camino si terrà la conferenza di presentazione del progetto, coordinato da Emanuela Abbatecola (Università di Genova – Laboratorio Sociologia Visuale) , alla presenza dell’assessore alla legalità e diritti del Comune di Genova Elena Fiorini. Prevista la partecipazione anche di: Luisa Stagi (Università di Genova – Laboratorio Sociologia Visuale) e Federico Montaldo (Associazione 36° Fotogramma), verranno inoltre letti, dall’attrice Jone Garrisi, alcuni brani tratti dalle interviste alle protagoniste.
A seguire, ore 18.30 circa, presso lo Spazio 42R Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, il pubblico potrà ammirare le opere realizzate dai fotografi del 36° Fotogramma, che oltre ai grandi formati si è occupato anche di realizzare un pannello con fotografie di piccolo formato per spiegare e far vedere il progetto nel suo complesso.
L’esposizione resterà aperta fino al 24 Novembre 2013, con i seguenti orari:
Lunedì: 15-19
Martedì-Venerdi: 10/13 -15/19
Sabato-Domenica: 10/19
Ingresso gratuito
Il progetto, patrocinato dal Comune di Genova, è organizzato dal Laboratorio di Sociologia Visuale e dall’Associazione 36°Fotogramma, in collaborazione con AG About Gender (laboratorio di ricerca dell’Università); Sponsor tecnico DPS Online
Questo è il link del sito della mostra, dove si possono trovare notizie più approfondite:
Qualche foto presa qua e là dal web:
|
L’ingresso della mostra |
|
Un collage di foto esposte… |
|
Ancora foto… |
E per concludere questa video intervista a Emanuela Abbatecola:
Un grazie e l’augurio di una buona strada sempre a tutte le persone che hanno realizzato questa mostra!!!
Questa foto l’ho scattata questa settimana in Toscana.
Ci ero passata davanti già altre volte e mi aveva incuriosito. Il soggetto mi ha fatto pensare ad una “installazione” artistica, anche se la location, su un prato, è un pò fuori mano 🙂
Comunque è un pò strana…. anche un pò inquietante direi! E fa pensare…. L’auto incidentata, tutte quelle bottiglie, ce ne sarà voluto di tempo per realizzarla…
( Definizione di “installazione”: http://www.artonweb.it/artemoderna/linguaggiartemoderna/articolo1.htm )
commento