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Un Libro…. GUIDAVAMO COSI'

Dall'Arena del 15/04/2010

 Al volante in bianco e nero
AMARCORD. Oggi alla Società Letteraria si presenta «Guidavamo così», volume fotografico di Danilo Castellarin. In un libro quasi 200 immagini per ricordare le automobili del Novecento. E rievocare uno spaccato di costume e società

Foto tratta del libro di Danilo Castellarin

Verona.Il c'era una volta dell'automobile verrà presentato alla Società Letteraria oggi venerdì 16 aprile alle 17.30 con il libro «Guidavamo così», raccolta di suggestive fotografie in bianconero dedicate alle automobili del Novecento. Quasi 200 immagini seppiate per ricordare un'epoca che non c'è più, con poche auto nelle strade e parcheggi ovunque. Quasi un paradiso perduto che sarà testimoniato anche da filmati in bianconero dedicati agli anni Cinquanta e Sessanta. Era l'epoca in cui la guida permetteva la scoperta di nuovi territori e appagava il desiderio di conoscere gente diversa. Guidare era avventura, fascino, a volte mistero, noia mai. Chi sedeva al volante doveva avere grande attenzione perché, pur se il traffico era quasi solo un concetto, le auto erano primitive e non assistite dai congegni elettronici di oggi. Non esistevano distrazioni e il paesaggio circostante era sovente deserto, animato solo da qualche bimbo che giocava in un prato, una donna che stendeva i panni, un solitario ciclista.
Una dimensione piacevole come il delicato viaggio che l'autore, Danilo Castellarin, collaboratore del nostro giornale, propone ai lettori col suo ultimo lavoro in ambito motoristico dopo «Tazio Nuvolari, il pilota dell'impossibile» (Athesis, 2003), «L'altro Ferrari» (Libreria dell'Automobile, Giorgio Nada edizioni, 2004) e «Bella e impossibile» (Automobile Club Verona, 2008), tratteggiando in 14 capitoli amarcord i momenti salienti che legavano la vita delle famiglie veronesi all'automobile, come l'appuntamento in Bra all'ora dell'aperitivo, le prime donne al volante, i taxi, le filovie, le gite fuori porta, le corse su strada e molto altro. Nel volume-album, edito da Cortella, si parte dal tram elettrico e dalle carrozze che convissero con le automobili fino alla seconda guerra mondiale, avviate al declino dal 1950 in poi. Anche se, ancora negli anni Sessanta, quando ormai Fiat 600, Vespe e Lambrette dominavano il traffico, poteva capitare di trovarsene davanti una, che rallentava la marcia ormai motorizzata. Ma nessuno suonava, nessuno scalpitava. Guidavamo così. Con educazione e tolleranza.
Castellarin ricorda con parole e immagini i bimbi degli anni Cinquanta e Sessanta, che venivano spesso fotografati vicino all'auto di famiglia, pratica oggi desueta. Figli e auto rappresentavano due conferme sociali importanti, da immortalare con uno scatto. La foto veniva poi gelosamente custodita nel portafogli, per uscirne quando si voleva mostrarla ai parenti o ai colleghi. E spesso la spiegazione partiva proprio dall'auto: «Ti piace? È un'Alfa Romeo 1600, corre come un siluro, quello vicino è Mario, mio figlio…». I bambini imparavano dai grandi. E a scuola, con gli amici, la domanda di rito dopo «Ciao come ti chiami?», era «Tuo padre che macchina ha?». Avere un parente con una Giulia contava più di un sette in matematica. Se poi ti veniva a prendere fuori da scuola, guadagnavi il prestigio di tutto il liceo.
Il coinvolgimento dei piccoli, soprattutto dei maschietti, era globale, e iniziava prima dell'acquisto dell'automobile. Tutta la famiglia veniva consultata per la scelta del modello e del colore. Papà aveva già deciso ma voleva far credere di essere democratico e di apprezzare i gusti di tutta la famiglia. «Prendiamola con la tappezzeria in velluto, è più calda d'inverno e d'estate non fa sudare», raccomandava la mamma, previdente, ricordando l'abitacolo rovente di ferragosto, quando si tornava da Rimini, 250 chilometri senza autostrade e aria condizionata.

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Mastini si diventa…

Questo post è un regalo per una Lady Truck,
sapete che diverse sono arrivate ai camion dopo aver condotto gli autobus, preferendo il trasporto merci…
Ho trovato un viso noto e l'ho ripropongo affettuosamente, so che ci faremo sopra una risata collettiva.dolce milly

L'avete riconosciuta? Mastini si diventa!!!
Buona strada sempre al Mastino e a tutte/i !!!

gisy

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Articolo pubblicato sulla gazzetta di parma

Marzia, camionista per passione
 

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Dal quotidiano ALTO ADIGE di oggi

8 marzo: storia di Rosa, camionista ai Mercati generali di Bolzano

"Ho seguito le orme di mio padre come sognavo da bambina"

 

BOLZANO. Nel giorno della loro festa, ecco la storia di una donna che ha saputo imporsi in uno degli alvei lavorativi più maschilisti dell’immaginario comune: gli autotrasportatori. Lei è Rosa Di Gregorio, camionista fin da ragazzina, nata ad Orziano nel Vicentino, e bolzanina d’adoazione. Tutti i giorni, ma sarebbe meglio dire tutte le notti da dieci anni a questa parte, Rosa fa la spola con il suo camion tra Verona e Bolzano portando principalmente pollame ai Magazzini Generali o all’ Aspiag. Il petto di pollo che arriva sulla nostra tavola si è sicuramente fatto un viaggio in compagnia di “Gringhella”. Mentre le compagne di scuola sognavano di fare la parrucchiera o la ballerina, Rosa aveva già deciso: «I miei genitori – racconta – possiedono la ditta di trasporti “Trans Royal” e fin da ragazzina sapevo che ci sarebbe stato bisogno di me una volta finiti gli studi». Chi pensa a un’imposizione, però, è fuori strada: «Ho cominciato a fare da “seconda” a mio padre in Francia, dandogli il cambio e accompagnandolo, poi ho preso la strada in autonomia. Al di là di tutto, comunque, dietro a questo lavoro c’è una passione che ti spinge a viaggiare, scoprire posti nuovi e sentire altre realtà come la tua casa: io la chiamo “camionite”».
 Rosa, in un solo colpo, sconfigge il tabù delle autotrasportatrici e quello anacronistico che vuole le donne al volante meno dotate. «Già – ride – però all’inizio non è stato per niente facile. I colleghi maschi mi hanno sempre guardato con una buona dose di scetticismo e le difficoltà di manovra dell’autotreno, impegnative anche per un uomo, a me pesavano di più. Credo che sia stato un atteggiamento figlio della nostra mentalità, in altri paesi è diverso. Con gli anni, comunque, le cose sono cambiate, hanno imparato a conoscermi e noi donne del settore siamo leggermente aumentate». Con le colleghe ha fondato un blog e un’associazione che si chiama “Lady Truck”, con il motto “Buona Strada”, che organizza eventi benefici, ma anche incontri cui partecipano camioniste di altri Paesi come l’Olanda o gli Stati Uniti. «Quando siamo vicine ci vediamo tra di noi, ci si sente con il Cb e ci conosciamo tutte. Non è difficile, non siamo mica centinaia». Proprio il Cb, a volte, è il sistema più classico per le avance dei colleghi: «Superato lo smarrimento di trovarsi al cospetto di una signora qualcuno ci prova», racconta divertita. ‹‹Scatta la più classica tempesta di domande, ma se diventano invasive taglio corto. Ho scelto il nome di “Gringhella” proprio per non lasciare adito a dubbi: con me non si scherza». Il carattere è bello forte, ma ha mai avuto paura? «No, mi capita spesso di dormire per strada, ma sinceramente non ho mai avuto timori particolari. Certo, Bolzano è uno dei posti più tranquilli e sicuri dove passare la nottata». In chiusura c’è spazio per una riflessione sull’A22 che in pochi conoscono come Rosa. «E’ davvero tranquilla, peccato per il divieto di sorpasso…».

(08 marzo 2010)
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C' è posta per noi… – 10


Ciao a tutte/i 
pubblico integralmente questa email… 
 

Salve,

L’8 marzo premierò una camionista, con un omaggio molto originale,

fiori e un pranzo.


Uscita A14 Castel San Pietro.

 

E’ una cosa seria, la fotografia andrà sui giornali.

 

Per saperne di più e per candidarsi scrivere mail a redazione@rizomedia.com

, oppure rispondere direttamente a me (o telefonare al numero sotto).

Le sarei grato se potesse diffondere la notizia sul suo blog https://buonastrada.altervista.org/

Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.

Grazie

Saluti cordiali

 Grifone b n

Massimo Calvi

 

RIZOMEDIA – società fondata da giornalisti

Tel. 051 19987131 – Fax 051 19987559

www.rizomedia.com

Avrei una valanga di domande, del genere se questo premio è per riconoscere l’impegno delle donne nei settori considerati maschili, se è per esprimere stima per la determinazione, se è per conoscere queste "mosche bianche" di persona e rendersi conto che sono persone normali… se così fosse mipiacerebbe fare una proposta… una Lady Truck che sa il fatto suo… e chi l’ha conosciuta può confermare…
Al momento mi verrebbe in mente Romina da proporre… voi cosa ne dite? Determinata e femminile, simpatica e spigliata… Una bella rappresentanza… non siamo a caccia di pubblicità personale, ma in occasione dell’8 Marzo può essere un’occasione per far vedere un lato umano della nostra categoria, dove il camionista non è
Brutto Sporco e Cattivo, come crede molta gente….
 
Buona Strada a Tutte/i!!!
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Direttive Adr

Ciao a tutte/i
questo blog non è stato creato per dare informazioni, non abbiamo le conoscenze sufficenti e non è il nostro mestiere, qui ci s’incontra per socievolizzare e scambiarsi opinioni; nel caso lo facciamo, però  vogliamo farlo correttamente, c’è già troppa confusione nel mondo del trasporto, non vogliamo alimentarla ulteriormente.
Ringrazio chi mi ha fornito questi documenti provenienti dal Ministero dei Trasporti e Gazzetta Ufficiale, reperibili presso qualsiasi associazione di categoria seria;

MINISTERO DEI TRASPORTI

DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI, PERSONALE,

AFFARI GENERALI E LA PIANIFICAZIONE GENERALE DEI TRASPORTI

Direzione generale per la motorizzazione

C.F.P. per trasporti regime A.D.R.

PRESCRIZIONI E OBBLIGHI

§ Ogni

menzioni riportate sul suo certificato dall’autorità competente o da un

organismo riconosciuto dalla stessa che, durante l’anno precedente la data di

scadenza del suo Certificato di Abilitazione Professionale, ha eseguito un corso

di aggiornamento e superato gli esami corrispondenti ( il nuovo periodo di

validità decorre a partire dalla data di scadenza del certificato)

§ ogni certificato di formazione professionale deve essere di formato della

patente nazionale europea, ovvero un A7 (105 mm X 74 mm) o deve avere la

forma di un foglietto doppio che possa essere piegato in questo formato e deve

essere accettato, durante la sua durata di validità, dalle autorità competenti

degli altri Paesi contraenti all’accordo di riconoscimento;

§ il certificato di formazione professionale deve essere redatto nella

lingua, o in una delle lingue, del paese dell’autorità competente che ha

rilasciato il certificato o riconosciuto l’organismo che lo ha rilasciato.

Con l’entrata in vigore del

Infrastrutture e dei Trasporti “Modifica al decreto ministeriale 15 maggio 1997

” sono state introdotte una serie di prescrizioni considerata la necessità di

adeguare le disposizioni concernenti la formazione professionale dei conducenti

di veicoli che trasportano merci pericolose alle nuove disposizioni e

semplificare le relative procedure.

Per quanto riguarda il Certificato di Formazione professionale (C. F. P.) il D. M.

10 giugno 2004 dispone che:

1. il certificato di formazione professionale è consegnato, al termine

dell’esame di idoneità, all’allievo che ha sostenuto la prova ovvero le prove con

esito positivo;

2. per la circolazione sul territorio italiano su archi di rete stradale aventi

origine, destinazione e sviluppo sullo stesso territorio italiano, sono riconosciuti

i certificati di formazione professionale conseguiti presso Stati appartenenti

all’Unione europea;

3. per la circolazione internazionale di transito sul territorio italiano o per la

circolazione internazionale avente alternativamente per origine o destinazione

il territorio italiano, sono accettati i certificati di formazione professionale

conseguiti presso uno Stato aderente all’accordo internazionale ADR anche non

appartenente all’Unione europea;

4. i cittadini italiani, titolari di patente di guida italiana debbono, in ogni

caso, conseguire il certificato di formazione professionale in Italia od in

alternativa presso uno Stato appartenente all’Unione europea.

(

Gazzetta Ufficiale n. 148 del 26/6/2004)

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Visto il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, che ha approvato il «Nuovo codice della strada» e

successive modificazioni;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, che ha approvato il

«Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada» e successive modificazioni;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 4 settembre 1996 ed i relativi allegati A e B,

pubblicati nel supplemento ordinario n. 211 alla Gazzetta Ufficiale n. 282 del 2 dicembre 1996, di attuazione

della direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri

relative al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, pubblicato nel supplemento

ordinario n. 114 alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 4 giugno 1997, di attuazione della direttiva 96/86/CE della

Commissione che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose

su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 28 settembre 1999, pubblicato nel supplemento

ordinario n. 186 alla Gazzetta Ufficiale n. 249 del 22 ottobre 1999, di attuazione della direttiva 1999/47/CE

della Commissione che adegua per la seconda volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE relativa al

trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 40, recante attuazione della direttiva 96/35/CE relativa alla

designazione e alla qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per

ferrovia o per via navigabile di merci pericolose;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 3 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2001, con il quale e’ stata attuata la direttiva 2000/61/CE del Parlamento

europeo e del Consiglio, che modifica la direttiva 94/55/CE concernente il ravvicinamento delle legislazioni

degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada, ed e’ stato abrogato il decreto del

Ministro dei trasporti e della navigazione 4 settembre 1996 ad eccezione degli allegati A e B;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 21 dicembre 2001, pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale n. 1 del 2 gennaio 2002, di recepimento della direttiva 2001/7/CE della Commissione che adatta per

la terza volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 20 giugno 2003, pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale n. 156 dell’8 luglio 2003, di recepimento della direttiva 2003/28/CE della Commissione che adatta

per la quarta volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose su

strada;

Considerata la necessita’ di adeguare le disposizioni concernenti la formazione professionale dei conducenti

di veicoli che trasportano merci pericolose alle nuove disposizioni e semplificare le relative procedure;

Decreta:

Art. 1

Modifiche al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997

1. Nel decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, ogni riferimento alla «Direzione

generale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione», comunque formulato ed ovunque ricorra,

e’ sostituito con «Direzione generale della motorizzazione e della sicurezza del trasporto terrestre». 2. Al

comma 2 dell’art. 2 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, in fine, sono

aggiunte le parole «e successive modificazioni ed integrazioni».

3. Al comma 1 dell’art. 3 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, le parole

«e’ quello di cui all’allegato 1 del presente decreto che ne costituisce parte integrante» sono sostituite dalle

parole «e’ conforme a quanto previsto negli allegati A e B del decreto del Ministro dei trasporti e della

navigazione 4 settembre 1996 e successive modificazioni ed integrazioni».

4. Al comma 2 dell’art. 4 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997:

a) dopo le parole «esperienza nel settore», sono aggiunte le parole «del trasporto»;

b) dopo le parole «cinque anni», sono aggiunte le parole «ovvero da almeno tre anni se in possesso del

certificato di formazione professionale per tutte le specializzazioni del trasporto delle merci pericolose,

relativo alla modalita’ stradale, ai sensi del decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 40.».

5. Al comma 4 dell’art. 4 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, le parole

«della ex carriera direttiva tecnica» sono soppresse.

6. All’art. 4 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, dopo il comma 5 sono

aggiunti i seguenti:

«5-bis. Il certificato di formazione professionale e’ consegnato, al termine dell’esame di idoneita’, all’allievo

che ha sostenuto la prova ovvero le prove con esito positivo.

5-ter. Per la circolazione sul territorio italiano su archi di rete stradale aventi origine, destinazione e sviluppo

sullo stesso territorio italiano, sono riconosciuti i certificati di formazione professionale conseguiti presso Stati

appartenenti all’Unione europea.

5-quater. Per la circolazione internazionale di transito sul territorio italiano o per la circolazione

internazionale avente alternativamente per origine o destinazione il territorio italiano, sono accettati i

certificati di formazione professionale conseguiti presso uno Stato aderente all’accordo internazionale ADR

anche non appartenente alla Unione europea.

5-quinquies. I cittadini italiani, titolari di patente di guida italiana debbono, in ogni caso, conseguire il

certificato di formazione professionale in Italia od in alternativa presso uno Stato appartenente all’Unione

europea.

5-sexies. I cittadini italiani titolari di certificato di formazione professionale, conseguito presso uno Stato non

appartenente alla Unione europea, devono, entro un anno, convertirlo presso un ufficio periferico della

direzione generale della motorizzazione e della sicurezza del trasporto terrestre.».

7. Il comma 5 dell’art. 5 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, e’

sostituito dal seguente: «5. I corsi di formazione possono essere svolti a cura di uno dei seguenti organismi

legalmente costituiti:

a) autoscuole abilitate alla effettuazione di corsi per tutti i tipi di patenti di guida o consorzi di autoscuole

riconosciuti ai sensi dell’art. 123, comma 7 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive

modificazioni ed integrazioni;

b) enti di diritto pubblico operanti nel settore della formazione professionale o istituzioni da essi direttamente

delegati, a condizioni che il loro statuto preveda lo svolgimento dell’attivita’ di formazione nel campo del

trasporto di merci pericolose;

c) istituti di formazione o societa’ di servizi, di diretta emanazione o partecipazione di associazioni di

categoria rappresentanti aziende di produzione e trasporto di merci pericolose, a condizione che il loro

statuto preveda lo svolgimento dell’attivita’ di formazione nel campo del trasporto di merci pericolose.».

8. L’allegato 1 al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997 e’ soppresso.

9. Al punto 2) dell’allegato 2 al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997 sono

aggiunte le parole «e successive modificazioni ed integrazioni».

10. Al punto 3) dell’allegato 2 al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997 le

parole «con almeno 15 giorni di anticipo» sono soppresse.

11. Al punto 5) dell’allegato 2 al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997, le

parole «con almeno quindici giorni di anticipo e comunque non prima che siano trascorsi quindici giorni dalla

fine dello svolgimento del corso» sono soppresse.

Il presente decreto sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 10 giugno 2004

Il Ministro: Lunardi

N.B.:

i commi tolti dal Decreto 12/10/2005 seguente sono stati barrati.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO 12 ottobre 2005

Modifica al decreto 10 giugno 2004, recante: «Attuazione della direttiva 96/86/CE del Consiglio

dell’Unione europea, che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE in materia di trasporto di

merci pericolose».

(

Gazzetta Ufficiale n. 295 del 20/12/2005)

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Visto il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, che ha approvato il codice della strada e successive

modificazioni;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, che ha approvato il regolamento

di esecuzione e di attuazione del codice della strada e successive modificazioni;

Vista la legge 12 agosto 1962, n. 1839 e successive modificazioni ed integrazioni, con la quale e’ stato

ratificato l’accordo europeo, relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 4 settembre 1996 ed i relativi allegati A e B di

attuazione della direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati

membri relative al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 maggio 1997 di attuazione della direttiva

96/86/CE della Commissione che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di

merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 28 settembre 1999 di attuazione della direttiva

1999/47/CE della Commissione che adegua per la seconda volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE

relativa al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 3 maggio 2001 con il quale e’ stata attuata la

direttiva 000/61/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, che modifica la direttiva 94/55/CE concernente

il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada, ed e’

stato abrogato il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 4 settembre 1996 ad eccezione degli

allegati A e B;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 21 dicembre 2001 di recepimento della direttiva

2001/7CE della Commissione che adatta per la terza volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE relativa

al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 20 giugno 2003 di recepimento della direttiva

2003/28/CE della Commissione che adatta per la quarta volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE

relativa al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 10 giugno 2004 di modifica al decreto

ministeriale 15 maggio 1997 recante «Attuazione della direttiva 96/86/CE del Consiglio dell’Unione europea

che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE, in materia di trasporto di merci pericolose»;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 12 aprile 2005 di modifica ai decreti ministeriali

15 maggio 1997 e 10 giugno 2004, recanti «Attuazione della direttiva 96/86/CE del Consiglio dell’Unione

europea, che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE»;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 2 agosto 2005 di recepimento della direttiva

2004/111/CE del 9 dicembre 2004 che adatta per la quinta volta al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE

del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci

pericolose su strada;

Vista la normativa concernente il trasporto di merci pericolose su strada in ambito comunitario che

contempla i medesimi riferimenti tecnici dell’accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada di

merci pericolose di cui alla legge 12 agosto 1962, n. 1839;

Considerata l’opportunita’ di semplificare le procedure per il conseguimento del certificato di formazione

professionale dei conducenti di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;

Decreta:

Art. 1

Modifiche al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 10 giugno 2004

1. I punti 5-quinquies e 5-sexies del comma 6 dell’art. 1 del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei

trasporti 10 giugno 2004 sono abrogati.

Il presente decreto sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 12 ottobre 2005

Il Ministro: Lunardi

Registrato alla Corte dei conti il 30 novembre 2005

Ufficio di controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto del territorio, registro n. 9, foglio n. 211.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO 12 ottobre 2005

 

Modifica al decreto 10 giugno 2004, recante: «Attuazione della direttiva 96/86/CE del Consiglio

dell’Unione europea, che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE in materia di

trasporto di merci pericolose».

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Visto il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, che ha

approvato il codice della strada e successive modificazioni;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992,

n. 495, che ha approvato il regolamento di esecuzione e di attuazione

del codice della strada e successive modificazioni;

Vista la legge 12 agosto 1962, n. 1839 e successive modificazioni

ed integrazioni, con la quale e’ stato ratificato l’accordo europeo,

relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione

4 settembre 1996 ed i relativi allegati A e B di attuazione della

direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle

legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci

pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione

15 maggio 1997 di attuazione della direttiva 96/86/CE della

Commissione che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE

relativa al trasporto di merci pericolose su strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione

28 settembre 1999 di attuazione della direttiva 1999/47/CE della

Commissione che adegua per la seconda volta al progresso tecnico la

direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose su

strada;

Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione

3 maggio 2001 con il quale e’ stata attuata la direttiva 000/61/CE

del Parlamento europeo e del Consiglio, che modifica la direttiva

94/55/CE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati

membri relative al trasporto di merci pericolose su strada, ed e’

stato abrogato il decreto del Ministro dei trasporti e della

navigazione 4 settembre 1996 ad eccezione degli allegati A e B;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

21 dicembre 2001 di recepimento della direttiva 2001/7CE della

Commissione che adatta per la terza volta al progresso tecnico la

direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose su

strada;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

20 giugno 2003 di recepimento della direttiva 2003/28/CE della

Commissione che adatta per la quarta volta al progresso tecnico la

direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose su

strada;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

10 giugno 2004 di modifica al decreto ministeriale 15 maggio 1997

recante «Attuazione della direttiva 96/86/CE del Consiglio

dell’Unione europea che adegua al progresso tecnico la direttiva

94/55/CE, in materia di trasporto di merci pericolose»;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

12 aprile 2005 di modifica ai decreti ministeriali 15 maggio 1997 e

10 giugno 2004, recanti «Attuazione della direttiva 96/86/CE del

Consiglio dell’Unione europea, che adegua al progresso tecnico la

direttiva 94/55/CE»;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

2 agosto 2005 di recepimento della direttiva 2004/111/CE del

9 dicembre 2004 che adatta per la quinta volta al progresso tecnico

la direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento

delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci

pericolose su strada;

Vista la normativa concernente il trasporto di merci pericolose su

strada in ambito comunitario che contempla i medesimi riferimenti

tecnici dell’accordo europeo relativo al trasporto internazionale su

strada di merci pericolose di cui alla legge 12 agosto 1962, n. 1839;

Considerata l’opportunita’ di semplificare le procedure per il

conseguimento del certificato di formazione professionale dei

conducenti di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;

Decreta:

Art. 1.

Modifiche al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei

trasporti 10 giugno 2004

1. I punti 5-quinquies e 5-sexies del comma 6 dell’art. 1 del

decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 10 giugno

2004 sono abrogati.

Il presente decreto sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della

Repubblica italiana.

Roma, 12 ottobre 2005

Il Ministro: Lunardi

Registrato alla Corte dei conti il 30 novembre 2005

Ufficio di controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto

del territorio, registro n. 9, foglio n. 211

Scusate per le dimensioni di questo post, ho riportato i testi originali per non aver altre discussioni; Sono la prima a riconoscere che il Diritto italiano è complicato, d’interpretazione difficile, ma era importante chiarire che per il trasporto nazionale di merce in regime ADR serve il corso e esame con esito "idoneo", quindi relativo"patentino" verde, rilasciato dai Paesi della comunità europea; ho costatato che  possono variare anche di molti € i costi, è relativo all’organizzazione dei corsi.                        

BUONA STRADA A TUTTE/I!!!!!

Gazzetta Ufficiale N. 295 del 20 Dicembre 2005

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO 10 giugno 2004

Modifica al decreto ministeriale 15 maggio 1997, recante «Attuazione della direttiva 96/86/CE del

Consiglio dell’Unione europea che adegua al progresso tecnico la direttiva 94/55/CE, in materia di

trasporto di merci pericolose».

cinque anni il conducente deve potere dimostrare, medianteD.M. 10 giugno 2004 del Ministero delle

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Pirati della strada

StradaCiao a tutte/i
ho letto questa notizia e mi sono chiesta quanti siano i camion coinvolti; nell’immaginario collettivo siamo noi i Pirati della strada, una minoranza riconosco che lo sia, ma sarei curiosa di sapere la cifra in rapporto a quelle pubblicate…

Un triste podio per la nostra regione: Emilia al terzo posto per i pirati della strada

EMILIA ROMAGNA – L’Associazione Sostenitori della Polstrada ha rilevato 57 episodi di pirateria stradale nella nostra regione.

I dati sono relativi allo scorso anno, piazzando l’Emilia-Romagna al terzo posto in questa triste classifica che vede capeggiare su tutti la Lombardia, con 69 casi e il Lazio (64). Seguono subito dopo Sicilia e Veneto, con 38 episodi. A livello nazionale, l’Asaps ha contato in tutto 482 episodi che hanno portato a 91 decessi e 592 feriti. Sono stati identificati il 75,5% dei pirati che nel 36,8% avevano assunto droga o alcool. Tra le vittime ed i feriti si sono contati 62 anziani (9,1%) e 78 minorenni (11,4%).

 
Sono la prima a ricordare che con decine di tonnellate in movimento, è più facile provocare la caduta di un ciclista o un pedone, anche senza un’impatto, è successo tante volte, sicuramente troppe; ma quante volte siamo riuscite ad evitare d’investire questi "utenti deboli", decine, ognuno di noi; questo articolo tratta del caso avvenuto, quando il conducente prosegue perchè non si accorto, oppure come nella maggioranza dei casi, se ne va, per non assumersi le proprie responsabilità, un crimine grave e a mio parere disumano. L’articolo che ho riportato non riporta i numeri che riguardano il tipo di mezzo coinvolto, sono però cifre sconcertanti… Voi cosa ne pensate????

BUONA STRADA a Tutte/i !!!!!

 

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Fiorano Modenese, calo significativo degl'incidenti…

Nel 2008 gli incidenti, a Fiorano Modenese, hanno registrato una diminuzione del 24% circa, rispetto ai 181 del 2007, scendendo ciò sotto quota 140.

“E’ una buona notizia – dichiara l’assessore alle politiche della sicurezza Daniela Duca – che premia l’impegno del nostro comune per migliorare la mobilità, affinché sicurezza e scorrevolezza possano andare di pari passo, intervenendo sulla rete viaria, sui flussi di traffico, potenziando il trasporto pubblico, rendendo più sicuri i percorsi pedonali e ciclabili e svolgendo opera di prevenzione ed educazione. Abbiamo intensificato la presenza di pattuglie sulle strade, sia negli orari diurni che serali e notturni, grazie al corpo unico a livello di distretto e al coordinamento con le altre forze dell’ordine”.
“Scorrendo l’elenco delle rotatorie installate, dei semafori eliminati, dei dissuasori di velocità, dei passaggi pedonali rialzati e delle altre soluzioni adottate, ci possiamo rendere conto di come praticamente tutta la viabilità sia stato passata al setaccio e abbia subito sostanziali interventi”.
“L’elenco delle rotatorie realizzate nel corso della legislatura, con contemporaneo superamento del semaforo, chiarisce quanto sia stata trasformata la qualità del traffico. Nel 2004 non c’erano sulla Circondariale le rotatorie della Motta, di Via Ghiarola Vecchia e di Via Santa Caterina, di Via Ghiarola Nuova. Sulla Statale non c’erano la rotatoria di Via Ghiarella, quella di Via Deledda e non c’era la piccola rotonda fra Via Ghiarella e Via Chianca. Sulla Pedemontana non c’erano gli svincoli con cavalcavia della Ghiarola Vecchia e del Canaletto e non c’era la rotatoria alla conclusione della Modena-Fiorano. E’ in fase di costruzione la rotatoria di Ubersetto”.
Sulla Pedemontana sono stati eliminati tutti i semafori, anche all’incrocio con Via Ghiarola Nuova e con Via Cameazzo. Sempre sulla Pedemontana è stato installato un autevelox fisso presegnalato, mentre sulla Circondariale San Francesco, all’altezza del quartiere Braida, l’attraversamento pedonalizzato ha funzioni di limitare la velocità diventando rosso quando si supera la velocità di 50 kmh. Sulla Statale e sulla Statale est sono in funzione due pannelli con indicatori di velocità.
Dossi, passaggi pedonali e incroci rialzati sono stati previsti nei progetti di qualificazione dei quartieri e già ne sono stati posizionati a Crociale, Ubersetto e Braida.
Il centro di Fiorano ha subito la trasformazione più radicale con l’inversione del senso di marcia, la trasformazione in senso unico di Via Fermi e Via Costa, la creazione della terza corsia in un tratto della San Francesco e l’introduzione del divieto di transito per i camion nel tratto del quartiere Braida. In Via Tiziano è stato aperto un collegamento con Sassuolo e a Spezzano, nel Villaggio Artigiano, sono creati sensi unici e realizzata la pista ciclabile. “Sul fronte del trasporto pubblico, che in prospettiva futura costituisce una fondamentale alternativa ambientalmente sostenibile al traffico veicolare, abbiamo potenziato la linea di pullman, introdotte le fermate dell’ospedale, collegato il sistema su gomma con la linea ferroviaria Sassuolo-Modena a sua volta collegata con il sistema nazionale su rotaia – conclude l’assessore Duca – Io credo che un ruolo importante lo abbiano svolto anche le campagne di educazione stradale svolte a scuole, con i lavoratori stranieri, con i giovani delle scuole superiori. I risultati del 2008 ora vanno confermati e ulteriormente miglioratii. Chiediamo ai Fioranesi e a quanti ogni giorno attraversano le nostre strade, di essere anche loro protagonisti di questo obiettivo, con una guida rispettosa del codice della strada, pensando alla sicurezza propria e degli altri”.


Ho preso questo articolo ad esempio perchè parecchi comuni avranno gli stessi dati e le stesse opinioni sulla mobilità… questo lo conosco bene, mi sembra più dell’assessore…. Non si è pubblicato però nessun dato sulla circolazione, secondo me calata di un terzo, con la proiezione in calo dei veicoli circolanti in diminuzione quel dato non è più valido… ci sono altri piccoli particolari… quanto sono aumentati gli incidenti dove sono coinvolte le biciclette? una ciclabile dove due cicli non si possono incrociare senza fermarsi… abbiamo forse restrinto la strada, per tutti gli altri veicoli, per niente?
Gli incidenti non sono calati per niente numericamente sono aumentati, varia l’entità… in rotonda raramente sono più di graffi e sfregature, quindi niente denunce in assicurazione o interventi delle autorità, quindi nessun dato, ma carozzerie strapiene; ai semafori erano sempre "botte da orbi"…. poi la gente ha paura di perdere punti e compila il CID, quando possibile…
I dossi… davvero importanti, ha dimenticato di dire che uno è stato rifatto diverse volte, proiettava i veicoli in cielo… ad esempio un paio in un senso unico, ma nel senso unico parallelo nessuno(che porta a una scuola), non si presume che il traffico sia identico…
Nota di merito per il velox fisso, tarato 20 km sopra il limite e ben segnalato… quindi se uno fa scattare il flash, ha poco da rimpiangere, gli apparecchi istallati per far cassa sono quelli tarati il km sopra la tolleranza…
Chissà in quanti altri comuni ci si vanta di dati relativi… ma si sa che la politica è lontana dalla viabilità….
voi cosa ne pensate???

Una piccola nota di demerito per due vigilesse, intervenute su di un incidente mortale, pochi mesi fa, sabato pomeriggio, strada extraurbana che viene immediatamente chiusa; si deve aspettare l’Autorità competente, loro stanno effettuando le misurazioni, chiacchierano tra di loro e a un certo punto scherzano e ridono… non avevo il cellulare in tasca altrimenti avrei scattato una foto, se sei in divisa, se c’è un ragazzo di ventun anni a terra morto e se sei intelligente, rimandi le risate ad altri momenti, la loro dirigente si è raccomandata spesso di rispettare il cittadino perchè non è a priori un delinquente, qui poi si trattava della dignità umana di chi ha perso la vita viaggiando in moto e andando a sbattere contro un camion. Come le ho viste io, le hanno viste anche la trentina di persone ai bordi della strada… i commenti che i vigili sono tutti stronzi, arroganti e irrispettosi, queste sì, ma non tutti, secondo me.

  BUONA STRADA A TUTTE/I!!!!

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Monumento al Camionista

Ciao a tutte/i


Anche se diverse volte vi abbiamo fatto riferimento, agli sgoccioli del 2009, voglio dedicare qualche parola a riconoscere l’impegno dei Belli & Budelli per la realizzazione del “Monumento al camionista”, un’iniziativa meritevole, non solo di approvazione ed elogi ma anche di diffusione…

Con un’opera artistica si vuole creare un luogo simbolo dove riconoscere l’impegno di autotrasportatori e autisti a svolgere la loro professione, indiscutibilmente portante per l’economia; dare un volto umano a chi troppo spesso viene denigrato, sottovalutato e discusso.

Quante volte utilizziamo  il detto interregionale  “ Bisognerebbe fargli un monumento!” ?  Lo si fa per descrivere una persona o un gruppo che si adopera per il sociale o per chi spende tempo ed energie ad aiutare, nell’interesse della comunità; non si possono certo escludere i camionisti… anzi produttori di una considerevole percentuale di prodotto interno lordo, nonostante non siano presi in considerazione da chi dovrebbe tutelarli e sostenerli, continuano a lavorare cercando di oltrepassare questo momento di regressione, indirizzati solo a sopravvivere, con le loro aziende o conservando il posto di lavoro.

A prendersi cura dello sviluppo di questa “operazione” ci sono Franco e Dino Sette, persone squisite che aggiornano sempre sui progressi, ma si sa che in certe cose la perseveranza è d’obbligo e a loro non manca. C’è il progetto, c’è l’area, ci sono le autorizzazioni, ci sono anche dei sostenitori  ma non ancora sufficienti e soprattutto manca l’adesione di chi sul lavoro dei camionisti si è arricchito, latitante anche chi avrebbe dovuto essere in prima fila e ci rappresenta o dice solo di farlo.
A parole è sempre più facile… prendere tempo… promettere… impegnarsi… proporre…

Il Veneto è una regione dove la movimentazione delle merci è indispensabile, numerose sono le aziende di trasporto nel territorio e altrettante quelle che lo frequentano per i carichi/scarichi provenienti dal resto d’Italia e il monumento sarebbe lì a rappresentarci tutti… un luogo dove rivolgere lo sguardo e compiacersi che qualcuno riconosca il sacrificio del nostro duro lavoro, un luogo simbolico dove volgere lo sguardo e ricordare i nostri compagni persi lungo le strade, sempre troppi e sempre troppo presto, un luogo dove non fare distinzioni tra padroni, padroncini o dipendenti e neanche se viaggi in Italia o all’estero, se guidi un Daf o uno Scania, se il peso totale a terra è di 3 ton o 30 ma riconoscere il sacrificio umano e l’impegno costante.

Il messaggio che si vuole lanciare alla base di quest’idea non è quello di compatimento, solo di riconoscimento e rispetto, per un’intera categoria di lavoratori e le loro famiglie, considerazione del sacrificio che comporta la lontananza prolungata e i tempi di lavoro, disagi condivisi e non sempre fare ritorno a casa…

 

 


Idealmente esiste già, speriamo di vederlo presto a Grisignano.

 

Alloraaaa “ Facciamogli un MONUMENTO Al CAMIONISTA!!!!”

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Una collega… da Vicenza

Ciaoi a Tutte/i

cronvera1quando diciamo che non conosciamo tutte le donne autiste ma che siamo cronvera2 (2)davvero tante, non sbagliamo…
Su CRONACA VERA Nr 1945 c’era una simpatica vicentina… si chiama Debora, mamma, sportiva ed ha un sorriso invidiabile… oltre ad avere una grande passione per il suo lavoro naturalmente!!!!!; le piacerebbe ,per una volta, provare un’esperienza televisiva, un sogno nel cassetto… che le auguro di realizzare… Mi piacerebbe proprio incontrarla… per ora le auguro
BUONA STRADA!!!
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