Posts Tagged "incidenti"

Auguri alla collega di riprendersi al più presto!

 

E’ una notizia di ieri mattina, non sappiamo chi è la collega ma le auguriamo tutte di riprendersi al più presto!

Un forte abbraccio e buona strada sempre!

 

https://www.brindisireport.it/cronaca/incidente-ingresso-citta-mezzo-pesante-cade-cavalcavia.html

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A Milano camion solo di notte o con sensori per l’angolo cieco

Voi cosa ne pensate di questo provvedimento?Fermo restando che ogni vita umana ha un valore inestimabile e che nessuno dovrebbe morire in un incidente stradale, vi sembra la soluzione al problema?

Io sono camionista e anche ciclista e anche pedone. E quando vado in bicicletta cerco di tenermi alla larga dai colleghi camionisti, perché so che potrebbero non vedermi. So che i camion hanno tanti angoli morti. Come faccio? Principalmente cercando percorsi alternativi alle strade più trafficate (e ci sono…) poi usufruendo SEMPRE delle piste ciclabili dove esistono,  cosa che invece non piace fare alla maggior parte dei ciclisti almeno nelle mie zone, e a niente vale suonargli e dirgli di usarle… se va bene non ti degnano, se va male ti mandano a culofan… cominciare a fargli qualche multa, no? Per esempio, il comune di Ferno ha la ciclabile su tutto il percorso dalla fine di Samarate all’inizio di Lonate Pozzolo… venite a vedere in quanti la usano. Ci passo spesso col camion e gli sto dietro, ma se prima o poi qualcuno finirà schiacciato da un altro camion poi non vengano a piangere…

E’ inutile reclamare diritti quando poi non si rispettano i doveri. A piedi o in bicicletta in caso di incidente si avrà quasi sempre la peggio, allora il primo pensiero deve essere quello di prestare attenzione agli altri utenti della strada. Se gli altri sono distratti noi non possiamo esserlo, se c’è un passaggio pedonale non si può impegnarlo se non si è sicuri che l’auto o il camion che sopraggiunge non sia in grado di fermarsi. Ci dicono che si ha la precedenza a piedi, ok, ma fermare un veicolo è ben più difficile che fermarsi a piedi e controllare! Se c’è un camion che fa manovra si può aspettare che finisca, non infilarsi in ogni centimetro libero…col rischio di restare stritolati…

Quando si è pedoni o ciclisti dobbiamo essere noi i primi a prenderci cura della nostra incolumità, non sperare che “sistemi di rilevamento” impediscano a un veicolo di investirci!

Buona strada a tutti sempre!

 https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2023/05/04/a-milano-camion-solo-di-notte-o-con-sensori-per-langolo-cieco_27b0a0e9-a525-4dca-9941-d25957c474a2.html

 

A Milano camion solo di notte o con sensori per l’angolo cieco

Approvato ordine del giorno in Consiglio comunale

(ANSA) – MILANO, 04 MAG – A Milano i camion e i mezzi pesanti potranno circolare solo di notte in determinati orari o in alternativa durante tutto il giorno ma solo se possiedono i sensori per l’eliminazione dell’angolo cieco.

Lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere della Lista Sala Marco Mazzei, dopo i recenti episodi di cronaca che hanno portato alla ribalta la sicurezza di pedoni e ciclisti in città come la morte di Cristina Scozia, investita in bicicletta da una betoniera in pieno centro.

L’ultima di una serie di vittime della strada. Il documento invita e sollecita il sindaco, Giuseppe Sala e la sua giunta ad adottare tutte le misure possibili per impedire che altri incidenti causati dall’angolo cieco dei mezzi pesanti provochino nuove vittime in città. In particolare consentendo l’accesso in Area B solo ai mezzi pesanti che siano dotati di appositi kit per l’eliminazione dell’angolo cieco.
Se i camion saranno sprovvisti di questi sensori potranno circolare solo di notte, dalle 22 alle 6 del mattino.
“Il Comune farà tutto ciò che è possibile, che ci è concesso e anche di più per garantire la sicurezza a pedoni e ciclisti in questa città – ha assicurato l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi -. Ogni supporto in termini di strumenti tecnologici che possa aiutare è nelle nostre intenzioni e in quelle del sindaco”. (ANSA).

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La vita è un soffio…

 

Vedo tanti video che raccontano le storie dei camionisti brasiliani,  mi piace vedere i paesaggi di quel grande Paese dall’altra parte del mondo, vedere le differenze che ci sono con la nostra vita su strada, i loro camion, gli allestimenti che hanno, le personalizzazioni che fanno, le loro abitudini, i pranzi e le cene che preparano nelle loro “cucine” contenute in un cassettone sotto il telaio della motrice o del semirimorchio, le storie delle caminhoneiras che viaggiano su quelle strade, tutte solari e sorridenti.

Poi però ci sono anche le notizie tristi. In questi ultimi giorni sul canale “Portal Rodoviario” , tre video dedicati a tre incidenti in cui hanno perso la vita tre colleghe. Sono notizie che non vorremmo mai sentire, ma la strada è anche questo, il pericolo è sempre in agguato, la nostra vita può finire in un soffio, in un battito d’ali, per una distrazione, per un malore, per evitare qualcuno o qualcosa…

Per questo ci auguriamo sempre “Buona strada”…

Alle tre colleghe partite per l’ultimo viaggio, Roseli Carmela da Silva, Janay Soares “Alongadinha”, Carla Karina, un pensiero, buona strada ovunque voi siate adesso… 

 

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Camion perde il carico…

 

Di solito non metto i link degli articoli degli incidenti stradali, già ne vediamo troppi in prima persona lungo le nostre strade e autostrade, purtroppo.

Ma questo mi ha colpito perchè vede coinvolta una collega, a cui va tutta la nostra solidarietà per riprendersi al più presto dalla brutta esperienza.

Questo è il link dell’articolo:

https://www.ravennatoday.it/cronaca/incidente-stradale/camion-perde-carico-terra-ribaltato-via-bastia.html

E questo il titolo d’apertura:

Camion perde il carico dal rimorchio: e la camionista che lo seguiva si ribalta

Il carico, formato da una decina di quintali di compost agricolo, si è riversato sull’asfalto per circa 200 metri


Camion perde il carico dal rimorchio: e la camionista che lo seguiva si ribalta
„Poteva avere conseguenze ben più gravi l’incidente che si è verificato giovedì mattina, verso le 8.30, su via Bastia a Sant’Agata sul Santerno. Un camionista di origini ucraine che procedeva sulla Bastia a bordo di un camion con rimorchio, provenendo da Lavezzola, poco prima di entrare nell’abitato di Sant’Agata nell’affrontare una curva verso destra ha perso il carico del rimorchio, probabilmente a causa di un guasto dello stesso rimorchio.“
„Il carico, formato da una decina di quintali di compost agricolo, si è riversato sull’asfalto per circa 200 metri. Non ha potuto evitarlo la camionista, di origini rumene, che stava viaggiando dietro al primo camion. La donna, passando sopra al compost, ha perso il controllo del mezzo pesante che si è ribaltato sul fianco.“
„Sul posto si sono precipitati i soccorsi del 118 con un’ambulanza, che hanno trasportato la camionista all’ospedale di Lugo con codice di Bassa Gravità. Per aiutare nelle operazioni di soccorso sono intervenuti anche i Vigili del fuoco, mentre la viabilità e i rilievi sono stati affidati alla Polizia locale della Bassa Romagna, coadiuvata dai Carabinieri di Lugo. Via Bastia è stata chiusa al traffico nel tratto interessato dall’incidente per permettere la rimozione del mezzo e la pulizia della strada, affidata ai mezzi della provincia“

 
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“Settimana nera” – Gisytruck

La nostra amica Gisytruck mi ha inviato un altro testo che pubblico volentieri:

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“SETTIMANA NERA”

Ciao a tutte/i

Gli ultimi giorni scrivono una brutta pagina di cronaca del trasporto, il contributo di vite umane è molto alto, troppo!!!

Ripenso a quante volte ci siamo scambiati racconti d’incidenti gravi, ognuno ha dei ricordi e in segreto la speranza di non essere il protagonista di una brutta storia…

Ricordo di aver già scritto su questo blog di questo argomento e rileggendo ritrovo la stessa attualità, non è cambiato molto (https://buonastrada.altervista.org/2008/01/carne-da-macello.html); e nel frattempo i nostri colleghi e colleghe che hanno pagato con la vita lo svolgere unicamente il loro lavoro sono stai tantissimi… Le tipologie del trasporto sono tante,ognuna con rischi correlati; ma hanno tutte in comune la strada e le sue insidie, gli altri utenti, i malori, il degrado dei mezzi e le fatalità… con il risultato che chi smette di guidare, spesso afferma:” Ho smesso prima che mi capiti qualcosa di grave o irreparabile!”.

L’irreparabile può succedere a poche ore di distanza nello stesso tratto di autostrada o nel paese più isolato, con allestimento frigo o centina, movimento terra o container…

Ci sarà mai un giorno in cui anche la morte di un camionista sarà un episodio stupefacente anziché qualcosa di quasi scontato? Spero proprio di sì! E’ molto triste sentire un tono rassegnato :

” Faceva il camionista…”- “Ha tamponato…” – “ Ha avuto un colpo di sonno…” – “Gli è scoppiata la gomma davanti e…” – “ Per evitare un’auto si è buttato fuori… “ –“ Gli è uscito uno davanti all’improvviso…” – “ Un malore alla guida…” –“ Si è rovesciato ed è rimasto schiacciato…”- “ Ha sbandato e si è chiuso ad L…”e tante altre, Poche parole ma terribili.

Frasi che intendono una vita interrotta più o meno avanti d’età e che si vorrebbe sentire sempre meno e soprattutto con un tono che non dia per scontato che chi guida per professione debba pagare un prezzo così alto, lui, lei che sia e le loro famiglie.

I nostri colleghi che non ci sono più ci devono ricordare che bisogna usare prudenza ma ci devono anche spronare a pretendere che le morti sul lavoro siano considerate tutte uguali e che diminuiscano.

Ora siamo in periodo di ferie, come tutti gli anni le strade si tingono del sangue dei camionisti,  ci sono i divieti di circolazione ai mezzi pesanti per permettere ai vacanzieri di muoversi indisturbati, e i camionisti costretti a far conti su conti per poter lavorare senza sgarrare con le “ore di guida” non saranno poi costretti a guidare quando hanno sonno per consegnare in tempo la merce? o per non rimaner bloccati in qualche posto dimenticato da Dio, ma soprattutto dal resto della Società? Non si aumentano le probabilità di  rischio con tredici blocchi in un mese? Non si mette a rischio la vita di un lavoratore di troppo forzandolo a far quadrare troppi fattori che non dipendono da lui stesso? E quando succede il peggio, qualcuno si fa delle domande o fa solo accuse?

Poi qualcuno farà grandi titoli sui giornali.. Corri Bisonte Corri… ma al volante del bisonte c’è un uomo, con i suoi limiti, ma anche il diritto di svolgere il suo lavoro in sicurezza!

 

Buone VACANZE ma soprattutto BUONA STRADA A TUTTE/I !!!

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R.I.P.

Ci ho pensato un pò prima di decidermi a scriverne…
Un pò perchè è una cosa che mi spaventa, il pensare che un attimo ci sei e l’attimo dopo la tua vita è finita, e non è che capita solo agli altri…. il destino (se esiste) ti aspetta al varco per portarti con se quando decide di farlo.
Ieri la notizia prima di una collega, Patrizia,  morta a Reggio Emilia, sul suo camion, per un malore, poi di un’altra collega, Donatella,  giovane, troppo giovane, morta in un modo tremendo in seguito ad un incidente tra due camion…
Allora ho pensato che le coincidenze della vita sono strane, noi che veniamo sempre guardate con meraviglia perchè siamo in poche a fare questo mestiere, nel giro di poche ore perdiamo due colleghe in modi cosi drammatici.
Ho pensato alle famiglie che non rivedranno più i loro sorrisi, che non le sentiranno più parlare con gioia del proprio mestiere… perchè una donna che fa questo mestiere lo sceglie, lo desidera, lo ama.
Ho pensato che ora non sono più persone, sono diventate solo “fatti di cronaca”, i giornali ne hanno parlato, scritto.. tra breve saranno dimenticate e la vita andrà avanti indifferente al dolore che hanno lasciato a chi è rimasto ad aspettarle invano.
Ho pensato a quanto tutto questo è ingiusto… se mai c’è qualcosa di giusto in questo mondo, in questa esistenza che viviamo. 
Ho pensato a quanti (politici) dicono che il nostro non è un lavoro usurante, ed invece la “cronaca” troppo spesso riporta di colleghi trovati morti in cabina, o morti mentre guidavano… morti in incidenti dovuti anche alla stanchezza, perchè non basta rispettare le ore di guida per non essere stanchi. E’ tutto l’insieme che ti usura, che ti consuma nello stesso modo in cui si consuma il camion che portiamo.
Ho pensato che non le conoscevo, ma senzaltro condividevamo le stesse strade, le stesse passioni, la stessa voglia di viaggiare, di essere sempre in movimento… ho pensato che ora non potranno più farlo e mi ha assalito la tristezza.
Ho pensato che avrei voluto incontrarle e non sarà più possibile, ho pensato che dovremmo essere tutti/e più solidali tra noi colleghi, perchè la strada ci può assere amica ma può anche ucciderci e forse un sorriso e un gesto gentile possono renderci meno pesante il lavoro. Meno stressante.
 
La strada della vita porta a una stessa destinazione, per tutti, c’è chi la raggiunge prima, chi dopo, ma tutti ci dobbiamo arrivare li… 
Mi viene sempre in mente una strofa di una bellissima canzone di Francesco Guccini:
“Voglio però ricordarti com’eri
pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi…”
 
Ve la dedico. Riposate in pace colleghe e continuate a vivere nel cuore e nei ricordi di chi vi ha amato.
Buona strada, ovunque siate adesso.
http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/53-autisti/10353-giovedi-nero-per-lautotrasporto-rosa
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Dal diario di Milly…

Ho ricevuto una mail, è di una cara collega, l’ho letta tutta d’un fiato… mi ha chiesto di pubblicarla, purtroppo sulla strada succede anche questo:

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“Ciao,

oggi 27 dicembre ultimo giorno di lavoro per quest’anno!!!

Partenza dal piazzale alla volta di Castello d’Argile in quel di Bologna!!!

Strade tranquille, traffico inesistente; solo la nebbiolina viscida della notte!!!

Modena nord esco dall’autostrada, tangenziale poi prendo per Nonantola!!!

Un paesino dopo l’altro; poco prima delle sette del mattino arrivo a Sant’Agata Bolognese; è ancora buio; passo davanti alla Lamborghini; attraverso il centro del paese; semaforo verde; passo le ultime case e poi all’improvviso è finito tutto!!!

Le ruote del rimorchio scendono nella banchina, do un colpo di sterzo per riportarlo in carreggiata e il camion decolla; pochi secondi e comincio ad essere sballottata da una parte all’altra e quando tutto si ferma mi ritrovo parcheggiata in un giardino!!!

Pochi secondi e l’autista della macchina che mi seguiva arriva a vedere se mi sono fatta male; il vicino di casa che stava uscendo per andare al lavoro arriva per vedere se mi sono fatta male; io che continuo a chiedere se si è fatto male qualcuno!!!

Appurato che non si è fatto male nessuno ci calmiamo un attimo!!!

Vengono comunque chiamati il 118 e le forze dell’ordine!!!

La signora Paola a cui ho devastato il giardino è più pallida di me e viene visitata anche lei dai sanitari; vengo accolta nella sua casa al caldo; vengo confortata e tranquillizzata!!!

Telefono al mio capo per dirgli quello che è successo!!!

Chiamo il mio compagno, mio fratello e mia sorella per rassicurarli che sto bene; ma non chiamo mia mamma, so che starebbe in agitazione tutto il giorno!!!

Arrivano i vigili urbani, fanno i rilievi dell’incidente!!!

Chiamiamo il titolare di una ditta specializzata nel recupero di mezzi pesanti per valutare il lavoro da fare per togliere il camion dal giardino!!!

Faccio un giro del giardino e in un angolo trovo una piccola maestà con una Madonnina all’interno; è lì a un metro circa dal camion e nel mezzo di un giardino devastato!!! Credenti o meno è difficile non pensare che se non si è fatto male nessuno una mano divina ci abbia protetto!!!

A mezzogiorno la signora Paola prepara un piatto di pasta e mi accoglie alla sua tavola!!!

Nel pomeriggio alle 14.30 arriva il mio capo, valuta i danni, prende accordi per rimuovere il camion e mi riporta a casa!!!

Il giorno dopo ero davanti all’officina quando sul rimorchio è arrivato il mio trattore gravemente ferito, che tristezza, non viaggeremo più assieme!!!

Tutti che cercano di consolarmi: sei fortunata non ti sei fatta niente, i camion si aggiustano!!!

Ma la ferita che ti lascia dentro una frase non si può aggiustare!!!

Grazie alla Signora Paola e ai suoi cugini per l’aiuto e il conforto morale!!!

Grazie alla Madonnina che è in quel giardino!!!

Dopo tanti anni passati sulla strada non avrei mai voluto scrivere il racconto di un incidente!!!

Buona strada a tutte/i!!!”

 

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