Posts Tagged "intervista"

A tutti i camionisti che non ci sono più

Ecco un video realizzato in occasione di un'intervista radiofonica nel programma "Uomini e camion" di Fabio Montanaro, dove Franco Sette, responsabile del gruppo dei Belli e Budelli, parla del progetto per la creazione del Monumento al camionista. Da tempo sta portando avanti questa iniziativa  in memoria dei colleghi che hanno perso la vita durante il lavoro, dedicando un monumento anche per trasmettere alla gente che lo vedrà, l'importanza del ruolo che ricopre il trasportatore nello svolgere il proprio lavoro, che lo porta lontano dalla propria famiglia con la speranza di poter tornare ad abbracciarla! Massimo rispetto per il camionista! 

Saranno Belli e Budelli,ma sono anche gran Bravi! continuate così!

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Lady Truck su OGGI e in tv

Ciao Lady

Mercoledì 20 dovrebbe essere il giorno in cui si può trovare un articolo sulla rivista OGGI  su alcune Lady Truck del comprensorio ceramico, un incontro per un pranzo veloce e un simpatico brindisi a cui hanno assistito Celeste e Gughi e… vedremo cosa verrà pubblicato;
 dovrebbe essere trasmesso, a partire da domani, anche un servizio che mi riguarda, su LA VITA IN DIRETTA di Rai1….
Qualcuno potrebbe ripetere che è sempre la mia faccia/storia, con tutte le ragioni, ma ci sono motivazioni e molte di voi le conoscono bene, per chi non condivide o vuole proporsi esiste una email a cui scrivere e si accettano volentieri volontarie…. Ah, dimenticavo, esclusi perditempo, ne abbiamo poco a disposizione e non possiamo sprecarlo.

BUONA STRADA a Tutte!!!

 
 

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Chi guida?

Ciao a tutte/i,

qualche sabato fa ho pranzato all'autoparco di Brescia est e nella sala del bar ho incontrato un ragazzo che mi chiedeva se volevo partecipare a un sondaggio sui camionisti. Si trattava di compilare un questionario intitolato "Chi guida?" redatto dall'università degli SChi guida?tudi di Bergamo, rivolto a tutti gli autisti che avrebbero accettato di spendere un pò del suo tempo a rispondere a delle domande per conoscere più a fondo il tipo di camionista che c'è in noi. Innanzitutto erano richieste le informazioni anagrafiche come il sesso, l'età, la nazionalità, la regione di residenza, l'istruzione, lo stato civile e da che età si ha cominciato a guidare, se sei in proprio o dipendente, tipo di camion, di viaggio, di trasporto. Poi si passava alla categoria "interessi" per capire i propri gusti e passioni  e se si riesce a conciliarli con il lavoro. E poi la parte più interessante, ovvero "il lavoro" vero e proprio, e quì si esaminavano le motivazioni per cui si ha portato a scegliere questo lavoro, come si considera la vita del camionista, il rapporto con gli altri camionisti, l'immagine che le persone hanno della nostra categoria, la sicurezza, ecc e infine "Il camion" cioè il rapporto che si ha con esso, quanto ci si tiene, cosa sono importanti in un camion in caso di acquisto e la marca preferita. Insomma 52 domande con risposte multiple e con punteggi che variavano da 0 a 5 a seconda di quanto per noi è importante o in accordo con quel che si affermava.  Non so se Francesco sarà ancora in Autoparco per raccogliere i vostri dati che resteranno in perfetto anonimato, ma ho trovato che sia una ricerca che potrebbe essere utile in futuro, ricerca che sarà poi analizzata in forma statistica, i cui risultati saranno pubblicati in un giornale che non si limita alla sola categoria trasporti. Vi terrò informati.

Un'altra novità è che di recente all'autoparco, all'interno della struttura e posizionata vicino all'entrata, c'è uno scrittoio con la possibilità di imbucare le lettere che potete scrivere al momento riguardo dei suggerimenti e delle lamentele. Si chiama "La bocca della verità" su iniziativa di TuttoTrasporti, ed è un'altra possibilità di dire la propria opinione. Infatti sono già state pubblicate sulla rivista le lettere più significative e sarebbe interessante avere anche delle risposte.

Buona strada a tutte/i.

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una chicca x la festa della donna

Ciao Ladies and fans

domani martedì 8 marzo in occasione della festa della donna non perdetevi la trasmissione di Paola Perego "Se a casa di Paola" …ci sarà un servizio su una camionista…. ore 15 su raiuno …ciao!

http://www.raiuno.rai.it/dl/RaiUno/programma.html?ContentItem-74117328-b7e0-4f36-a540-e4ef2a887ddd

…dimenticavo…. AUGURI A TUTTE LE DONNE!!!

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Lady Truck a confronto

Ciao Lady
 

siamo ognuna responsabile delle nostre azioni e delle nostre parole; qualcuna ha sacrificato parte della propria privacy per dare al mondo esterno una visione del camionista col volto umano, non pensiate sia solo facile e piacevole, ci sono aspetti anche molto negativi. Grande difficoltà è confrontarsi con altri soggetti e difendere la categoria davanti ad una telecamera, come ha fatto Marzia nella prima puntata di una trasmissione che poi ha avuto un bel successo su SAT2000, senza saperlo si è trovata in studio con la mamma di una vittima della strada e un graduato di polizia, ma le buone ragione ti danno lo spunto per sostenere anche queste situazioni… sono passati anni, ma l'ho visto in rete e mi è tornato in mente… sarebbe bello poter ribadire che i "pirati della strada" in genere sono alla guida di automobili, sarebbe scontato anche dire che sono molti autisti stranieri a condurre i mezzi pesanti coinvolti negli incidenti, sarebbe altrettanto facile ribadire che la maggior parte degli incidenti gravi succede all'interno dei centri abitati dove i mezzi pesanti non possono circolare… ma non servirebbe a diminuire il numero delle vittime, mi sa che bisogna: CAMBIARE STRADA!!!"
Grazie Marzia per aver partecipato a questa trasmissione e aver sacrificato tempo, timidezza e privacy!!!

 


http://www.formatofamiglia.tv2000.it/puntata.php?id=1
sat 2000


BUONA STRADA a TUTTE !!!

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Lady Truck on tv

Ciao a tutte/i
oggi 20/01/11 su "Costume e società" la rubrica del tg2  hanno trasmesso l'intervista fatta a Germana e Gisella, ecco il link:

http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/RUBRICHE/PublishingBlock-ca75d386-ac8b-479f-bb73-7dfd4cd43d8d.html

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Vittime sul lavoro al TG 3

Ciao Lady
ho trovato questo video, è una parte del TG3 del 14 Febbraio 2010

Sarebbe ora che i media diffondessero il messaggio che "il camionista che troppo spesso muore o subisce infortunio grave è VITTIMA SUL LAVORO"

Buona Strada a queste iniziative!!!

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Camion & BEFFA

Come in tutte le tragedie che si rispettino arriva la Beffa e purtroppo da chi dovrebbe dare delle soluzioni non scaricare su altri, le responsabilità, o almeno non farlo sugli utenti abituali delle strade;
Stasera il Presidente della Regione Toscana ha dichiarato che la colpa è stata delle società di trasporti che hanno disatteso gli avvisi meteo… mi sarebbe piaciuto tanto chiedergli come si è adoperato per organizzare il fermo dei mezzi pesanti e lasciar libero il passaggio agli altri utenti… e come mai era bloccato anche il centro di Firenze, dove è noto a tutti i camion non transitano?
Altra bella intervista al Ministro dei Trasporti che ha dichiarato che prima:" la priorità è sbloccare la situazione e poi si accerterà se ci sono state delle mancanze…" SIII!!! ci sono responsabilità Signor Ministro, rispetti l'impegno d'individuarle e sopratutto che "l'incidente" non si ripeta, sa l'inverno è appena iniziato!

Il divieto di transito ai mezzi pesanti è stato revocato per la giornata di oggi ed è un atto dovuto a quei colleghi che sono rimasti "intrappolati" da quella Strada che dovrebbe essere l'arteria vitale dell'Italia, quindi non un regalo ma un ATTO DOVUTO!!!

A questo punto mi viene da chiedere se questi personaggi si rendono conto che il trasporto contribuisce al PIL in una percentuale del 12%?
C'è un altro settore che produce così tanto e viene considerato così poco? inoltre accusato di tutti i mali della viabilità…

QUALCUNO HA IDEA CHE SE IL 90% delle merci viaggia su gomma, quelle sono montate sui camion e che quelli dovrebbero essere messi in condizione di viaggiare? come tutti gli altri utenti e per tutti, perchè anche il sale lo portano i camion, anche gli spazzaneve spesso sono camion… 

Trasporti= camion in movimento… estate & inverno e d'inverno può nevicare e ghiacciare.

Anche il Vicepresidente del Senato è rimasto bloccato, chissà se almeno la sua voce sarà ascolta? & continuerà a dire ciò che ha detto ora:" C'è chi non si è occupato della sicurezza dei cittadini!!!" 

A questo punto: i camionisti sono o no compresi nella categoria di cittadini?????

Se i camion si sono intraversati impedendo ai mezzi spargisale,di raggiungere il luogo, dopo giorni e giorni di preavviso non avrebbero dovuto evitare che si formasse quel ghiaccio su cui sono scivolati i camion passando prima?

Per stasera è prevista neve in diverse zone, si ripeterà lo stesso copione???

gisella corradini

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Navigando… Donne al Volante

DONNE AL VOLANTE


Tassiste nella notte milanese: il cliente ambiguo, il potenziale rapinatore, le periferie deserte. Ho viaggiato con loro fino all’alba. L'articolo è uscito qualche tempo fa ma la città estiva e afosa dalle notti inquiete me le fa tornare in mente. Come se ne fossero loro, le regine
Foto di Alessandro  Grassani

Alle tre di notte di un sabato ghiacciato, Milano è uno spettrale rettilineo di semafori lampeggianti e macchine lanciate chissà dove, imitazione grottesca della frenesia dei giorni lavorativi. Eppure Donatella Russo, dal suo Tango24 accessoriato di caramelle per addolcire i clienti, ci legge del fascino dentro la città in dormiveglia che lei, bella signora mora e tatuata dall’età indefinibile («E non te la dico»), percorre ogni notte e a volte fino alle sei. La Milano by day non fa per lei, troppo traffico, «e poi vuoi mettere che bello vedere l’alba?».


Abbiamo appena lasciato una coppia americana in un hotel accanto alla stazione Centrale: hanno chiamato il taxi da un lussuoso ristorante della Brianza, corsa da 71 euro e 40. «Faccia 70» dice Donatella, ma l’uomo (un distinto ciccione avvolto nell’odore di alcol con accompagnatrice ossuta e addormentata) ne allunga 75. «È un bingo» commenta Donatella «corse così non capitano mai. Non ci credi?».
Milano di notte è slavata. Senza personalità. «Questa città la devi metabolizzare» filosofeggia Donatella «persino io che ci sono nata. In via Padova, per la precisione, dove molti miei colleghi non vanno perché ci sono facce brutte. Io non ho paura. Evito le zone di discoteche e locali: troppi ubriachi. Non mi tiro indietro se devo andare a Baggio o Quarto Oggiaro. Una volta ho portato uno zingaro fino alla sua roulotte dentro un campo rom. Certo che ha pagato, senza problemi. Se avessi paura cambierei lavoro, e ne ho già cambiati troppi. Facevo l’impiegata, parlo bene l’inglese sai? Ma volevo essere indipendente, stare di più con i miei figli, avere qualcosa di mio, ecco. Tanto Milano sarà sempre imprevedibile: l’unica volta che mi hanno rapinata è stato in corso Italia, pieno centro. Due ragazzi. Drogati. Uno si è piantato davanti alla macchina. Ero talmente agitata che invece di chiamare i carabinieri ho composto il 118. L’altro ha aperto la portiera e si è portato via la borsetta sul sedile. Sì, la tengo in vista perché è meglio che trovino subito quel che cercano, se no s’innervosiscono e mi fanno male. Si sono presi trenta euro, l’incasso lo avevo nascosto. Li hanno beccati mentre facevano un’altra rapina. Avevano dei coltelli in tasca. Insomma, ho rischiato».

Tratto da : http://emanuelazuccala.blogspot.com/2009/06/donne-al-volante.html

Buona STRADA alle taxiste di Milano e di tutte le altre città!!!


Il Comune di Milano ha stanziato un milione di euro per la sicurezza sulle auto bianche pensando soprattutto a loro, le trecento donne tassiste (su 4.880 licenze in città) per le quali l’incubo della rapina è inevitabilmente più nero. Invece di chiamare la centrale radio o il collega al cellulare e dire «Ciao nonna» per suggerire che il cliente a bordo mette inquietudine, ora potranno scegliere il ritrovato che preferiscono, dalla videocamera al vetro divisorio, e la spesa verrà loro rimborsata per un massimo di mille euro.
«Sai che in Cina i tassisti stanno dentro una gabbia?» ride Raffaella Piccinni, segretaria del sindacato autonomo Sitp e fondatrice dell’unica associazione nazionale di donne tassiste, l’Adit. «Le statistiche dicono che veniamo rapinate almeno una volta nella vita professionale. Siamo fortunate: le colleghe di New York subiscono almeno uno stupro».


Chi trova antipatici i tassisti pensa che paralizzino le città solo per difendere i propri interessi, che piangano miseria come se fossero gli unici lavoratori autonomi d’Italia. Il sociologo Marco Revelli li definisce «un’oligarchia mobile, che sta nello spazio pubblico con una logica privata». Ma Raffaella Piccinni, tassista e figlia di tassista, ragiona come un outsider: forte della sua associazione femminile, attacca il corporativismo dei radiotaxi («Sono loro la vera lobby») e spedisce i Nas negli orridi bagni dell’aeroporto di Linate. Propone d’installare colonnine telefoniche in ogni parcheggio per chiamare il taxi con un numero verde e di fondere le cooperative di radiotaxi in una “centrale unica” che manderebbe al cliente l’auto più vicina risparmiandogli tempo e denaro.
Il “fenomeno Raffaella” (così la chiamano i colleghi, e non per ammirazione) studia cinese, ha una laurea in filosofia («Non avrei potuto campare di stage e contratti a progetto. Preferisco guidare»), compone caustici raccontini metropolitani nel suo blog psicotaxi.splinder.com e si definisce infelicemente single: «Il mio ex mi presentava sua nonna, la matrona della famiglia, a condizione di non dirle che facevo la tassista». Il cliente ambiguo, potenziale rapinatore, lei lo scarica senza mezzi termini.


Mi invita a girare in notturna con le sue colleghe, per farmi constatare che è vero: al volante di un’auto bianca sei nelle mani della città. Di quella buona e di quella cattiva. «La tattica più comune del rapinatore è darti un’indicazione vaga sulla destinazione, in genere in periferia,
dove lo aspetta un complice» riferisce Raffaella divorando una pizza alla fine del turno. «Oggi l’unica cosa che possiamo fare è chiamare la centrale radio, che allerta le auto in zona, ma sarebbe più efficace collegarci a un server che invii la richiesta di soccorso alla polizia». E il vetro divisorio? «Salgono in quattro e uno ti siede per forza accanto». Portarsi un’arma? «Sei pazza? Il tassista è stressato. Non puoi armarlo». Installare una videocamera nell’auto? «Funzionerebbe come deterrente: sulla macchina devi scriverlo, per la privacy, che chi sale sarà videosorvegliato».
«Bisognerebbe inventare qualcosa per difenderci dai molestatori, anche da quelli solo verbali» sbotta Cira Sommella, 49 anni e da 18 incorporata nel traffico milanese, dalle 16 a mezzanotte. «Potrei raccontarti dell’albanese che mi urlava “Tu pensa solo a quello che ha fra le gambe tuo marito”, ovviamente cacciato fuori. Dell’anziano che ha voluto sedersi davanti, invitandomi a scappare con lui in Calabria e mettendomi una mano sulla coscia. Della polizia che ormai si vede poco di sera. Della collega colpita in test con un paio di forbici da una
cliente fuori di testa. Ma ne uscirebbe una città dove la vita non è più vita».


Meno catastrofica Antonietta, con il suo turno 21-7: «Guarda, dopo una cert’ora ci sono in giro solo viados. Le signorine alle due vanno a dormire. Ma è gente che lavora, come qualsiasi impiegato di giorno, e non dà problemi. In passato mi capitava spesso di portare clienti al “condominio”, una palazzina vicino alla stazione arcinota come bordello clandestino. Adesso sul taxi salgono quelli che vanno in corso Como a comprare la cocaina e pretenderebbero pure che li aspettassi».
Marina Ferri, 42 anni, ha anticipato il turno stremata dalla tensione della notte: «Termino alle 22, mi sono rifatta una vita sociale» dice sulla sua Mercedes, e confida di sentirsi randagia, talvolta: «Quando provo a guardarmi dall’esterno penso che sono qui, nella mia auto, e può capitarmi di tutto: uno che mi rapina o mi dà una botta in testa. Un incidente. E in un istante la mia vita cambierebbe».
Valentina Ceron, invece, si gode l’entusiasmo della neofita: 24 anni, tassista da cinque mesi, «fino alle 22 perché prima di affrontare la notte devi farti le ossa». Giovane e carina, è il volto di punta di un’emittente on line, C6 Tv: dalla webcam del taxi chiacchiera della città vista da una corsia preferenziale. Con ampi sorrisi del passeggero di turno. Al quale pare di stare dentro un reality.

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Da IL VENERDI di Repubblica le parole di Enrico BINI

Ciao a tutte/i
personalmente ritengo giusto dare rilievo a questa intervista pubblicata qualche settimana fa, che ho potuto vedere tramite la segnalazione di un'amica, solitamente non leggo questa rivista, non trovandone traccia nessuna traccia in rete ho pensato di pubblicarla qui, è solo un punto d'incontro fra amici e colleghi, ma il nostro modesto
contributo a chi si espone in prima persona ci sembra doveroso, solidarietà è anche questo, un piccolo gesto.
Grazie Enrico e BUONA STRADA SEMPRE!!!

gisy
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