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La storia di Lola

 

 

Dal sito di “Camion e furgoni magazine”,  Gabriele Bolognini intervista la collega Lola Marta Bertazzo!

 

Il link dell’articolo:

https://www.camionefurgonimag.com/lola-marta-bertazzo-e-il-camion/

La sua storia:

“Lola” Marta Bertazzo e il camion

18 luglio 2023

Dall’informatica al fuoristrada per poi arrivare alla guida dei camion e nel futuro? Magari una cyber-trucker

Marta, Lola per gli amici, ha 41 anni, ma ne dimostra 20. Brillante, spigliata, ha pure una bella penna con la quale descrive brevi attimi della propria vita da camionista in modo incisivo e sarcastico sui social. Ma soprattutto quello che traspare dai suoi post è una grande passione per tutto quello che fa. Insomma, ci ha incuriosito e l’abbiamo intervistata.

Come nasce questa passione per i camion?

“In realtà non lo so nemmeno io. O meglio, prima di fare questo mestiere ho lavorato nel settore del web digitale insieme ad altri due amici soci per quasi quindici anni. Sono stati anni stupendi, abbiamo creato siti internet, applicazioni e tanto altro ancora ma ad un certo punto quel lavoro non mi dava più soddisfazione. Non riuscivo più ad esprimere la mia creatività. Stava diventando una routine. Così ho deciso di mollare. Proprio in quel periodo stava nascendo in me una gran passione per le auto fuoristrada. Mi affascinava quel mondo di appassionati che ama intervenire personalmente nelle modifiche al mezzo. Partecipare ai raduni. La sfida di percorrere strade impossibili immersi nel fango. Diciamo che l’appetito vien mangiando… volevo spingermi oltre. I camion sarebbero stati la mia prossima meta.”

Dal fuoristrada al camion

“Sta di fatto che nel mese di settembre 2019 mi sono iscritta all’autoscuola per prendere la patente C che ho acquisito a gennaio 2020. Il mese successivo è esplosa la pandemia che ha bloccato tutti i corsi e le sessioni d’esame. Siccome quando inizio un percorso, lo devo portare fino in fondo, ho iniziato a studiare da casa come una forsennata e, appena si è allentata la morsa delle chiusure, ad agosto sono riuscita a dare gli esami del CQC e ad ottobre ho concluso il mio percorso con l’ottenimento della CE. A quel punto dovevo cercare lavoro. In vita mia non ho mai chiesto raccomandazioni, però la passione e la voglia di guidare i camion era tanta che andai a trovare mio cugino, che è socio fondatore della Cooperativa Lusia Service partner di Translusia, importante consorzio di autotrasportatori del nord Italia, per chiedergli se mi potevano assumere. Detto, fatto: il 20 febbraio 2021 ho sottoscritto il primo contratto di quattro mesi e sono stata catapultata direttamente sul “bilico.” 

“Da allora non sono più scesa! Ho lavorato come frigorista e da qualche mese ho voluto imparare la vasca. Oggi mi sembra incredibile di trovarmi qui a raccontare questa storia e, soprattutto, di fare questo lavoro che amo, con tutti i suoi pro e i suoi contro.” 

Sentire il tuo racconto ed il tuo entusiasmo fa riflettere: come mai, secondo te, i giovani non vengono attratti da questo mestiere?

“I vecchi camionisti direbbero per mancanza di passione. Vero, ma le “vecchie guardie” vivono e vedono la realtà secondo la propria prospettiva, com’è giusto che sia. Il che però non costituisce automaticamente una corretta lettura degli scenari attuali. C’è un inevitabile cambiamento in atto. Bisognerebbe spiegare questo alle nuove generazioni di autisti. I nuovi camion sono ricchi di tecnologia. E il trasporto intermodale, spesso citato nei manuali di Scuola Guida, sta diventando realtà, permettendo soluzioni di viaggi più sostenibili. Tutto questo porterà la figura dell’autista come la conosciamo, a sparire, sostituita da una figura più tecnica e sostenuta alla guida dalla tecnologia, in grado quindi di “guidare” un mezzo pesante limitando la fatica fisica delle ore di guida quotidiane.”


“Mi piace anche pensare che la naturale evoluzione di questo mestiere sarà un autista che molto probabilmente non dovrà nemmeno più preoccuparsi di parcheggiare il rimorchio in ribalta perché, una volta programmata l’azione, mezzo e ribalta dialogheranno tra loro realizzando la manovra perfetta. 
Questi tecno-autisti saranno insomma un po’ come piloti di droni: prepareranno i veicoli e le tratte da un tablet, monitorando seduti sul sedile di guida o a distanza su una poltrona d’ufficio. Sono quasi certa che una professione così “pulita” e comoda, attirerà l’attenzione delle nuove generazioni, più a loro agio con tutto ciò che è virtuale rispetto a ciò che è reale. Quindi, per riprendere la riflessione – continua Lola – il cerchio si chiuderà, secondo gli scenari futuri e non secondo non più attuabili, romantiche concezioni di riqualificazione di un mestiere che sta naturalmente evolvendo. Una volta per far il camionista servivano unicamente la passione per la guida, per i viaggi, per il voler essere autonomi e liberi dalla routine. Insomma, credo che molto probabilmente un giorno la professione diventerà più tecnica… ma onestamente sono contenta di poter vivere questo momento davanti a un volante big size anzichè un monitor!”


Con il decreto Milleproroghe il governo concede un voucher dal valore di 2500 euro per ogni individuo di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che intende prendere le patenti C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E, DE e CQC. Pensi che sia utile questa iniziativa per attirare i giovani al mestiere di camionista?

“Riguardo all’agevolazione sui corsi per l’ottenimento delle patenti, penso che oggi nessuno acquisterebbe qualcosa che non sia stata pubblicizzata nel modo più accattivante possibile. Intendo dire che i giovani non conoscono quasi nulla di questa professione e quello che sanno, lo hanno imparato da superati cliché cinematografici o folkloristici. I voucher hanno un’anima prettamente commerciale e pertanto acquistano valore se quello a cui servono viene dato valore. E in Italia il mestiere dell’autista di mezzi pesanti non è valorizzato dalle Istituzioni, è sempre più sconosciuto, invisibile, maltrattato. Una professione priva di un valore riconosciuto sia in termini di economia che di status del lavoratore.”


 

Buona strada sempre Lola!

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4 chiacchiere con Valentina

 

Un altro video della serie “4 chiacchiere con…” da canale del collega e youtuber Mauro Gadaleta.

Questa volta la chiacchierata la fa con la collega Valentina, una lunga storia tutta da ascoltare! Complimenti a Valentina per la sua tenacia nel fare questo mestiere e a Mauro per questa bella serie di video!

Buona visione e buona strada sempre!

 

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Rosa on the radio

 

Il video di una “pre-intervista” alla nostra Rò su “Story Time”, in cui parla anche del nostro gruppo e del nostro libro!

Buona visione e buona strada sempre!

 

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Un’intervista radiofonica…

 

Ho trovato questa simpatica intervista radiofonica di qualche anno fa, (del 2019  ma è comunque attuale!) alla collega Monica Bartolini, fatta da Radio Cusano Campus nel programma Bagheera.

Le nostre storie sono tutte diverse ma anche tutte uguali!  🙂

Questo è il link per ascoltarla:

 

https://www.radiocusanocampus.it/it/monica-bartolini-un-giorno-ascoltare-09072019

Buona strada a Monica!

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4 Chiacchiere con Beatrice

 

Un’altra bella serie di “4 chiacchiere” tra colleghi, questa volta Mauro ci fa conoscere Beatrice, una nuova collega della provincia di Terni che lavora con un bilico frigorifero nella grande distribuzione. Lei ci racconta la sua storia, di come è arrivata a diventare camionista e di alcune sue esperienze su strada.

Buona strada a tutti e due sempre!

 

 

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4 chiacchiere con Marta

 

Mauro fa una nuova video-intervista. Questa volta le quattro chiacchiere le fa con la collega Marta – Lola che ci racconta la sua storia e le sue esperienze da camionista.

Tutta da ascoltare!

Buona strada a tutti e due!

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L’intervista a una giovane collega

 

Questo video è di due anni fa, non l’ho trovato prima, anche se di questa giovane collega svizzera avevo letto già un’intervista quando ancora stava studiando ed era l’unica ragazza a frequentare il corso per autista di veicoli pesanti, vi metto i link:

https://www.ticinonews.ch/ticino/come-unica-donna-mi-sento-osservata-ma-ci-si-abitua-318712

https://www.vtg.admin.ch/it/esercito.detail.news.html/vtg-internet/verwaltung/2019/19-07/190722-lkw-fahrerin-beim-alc-m.html

Adesso i camion li guida, la sua è  soprattutto una grande passione, un sogno inseguito e realizzato! Il video è interessante anche per capire la differenza che c’è con l’Italia per arrivare a conseguire le patenti e iniziare a lavorare.

Buona visione e buona strada a Michelle!

 

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Alessia risponde….

 

 

Dal sito di “Uomini e Trasporti” un’intervista in 10 domande alla collega Alessia “Ribelle”!

Questo è il link dell’articolo:

https://www.uominietrasporti.it/dopolavoro/voci-on-the-road/10-domande-a-alessia-zanaboni/

E queste sono le prime risposte, buona lettura e

Buona strada ad Alessia!!!

 

10 domande a… Alessia Zanaboni

CARTA DI IDENTITÀ

Nome Alessia
Cognome Zanaboni
Soprannome Alessia Ribelle
Età 42
Stato Civile convivente
Punto di partenza Livorno
Anzianità di Servizio 18 anni
Settore di attività corriere

 

  • Come mai hai scelto di fare la camionista?

Sono figlia d’arte. Mio padre era camionista e quindi si può dire che la passione è nata in famiglia. Ma non è stato un percorso semplice perché ci hanno provato in tutti i modi a farmi fare altro. In pratica non volevano che diventassi camionista perché – dicevano – «non è un lavoro da donna». Anzi, spesso toccava sentirmi dire da mio padre che se avessi preso le patenti, mi avrebbe buttato fuori di casa.

  • Come sei riuscita a gestire queste pressioni?

Andando controcorrente e facendo di tutto per inseguire il mio sogno. Non a caso mi soprannominano «Alessia Ribelle» proprio per questo motivo. L’illuminazione definitiva scattò quando vidi una ragazza alla guida di un bilico e mi dissi: «Quella è la mia strada. Questo è ciò che voglio per me». E così a 24 anni mi decisi, presi le patenti e salii sul camion.

  • A distanza di tempo rifaresti quella scelta?

Assolutamente sì. Sono pienamente convinta e soddisfatta del mio percorso.

  • Donne al volante: resistono ancora i pregiudizi o qualcosa sta cambiando?

La mia percezione è che il settore dell’autotrasporto abbia ancora una forte impronta maschile e maschilista. Tuttavia, devo dire che nella mia esperienza personale mi sono trovata molto bene con tanti colleghi uomini. In situazioni di difficoltà, ad esempio, l’aiuto non mi è mai stato negato e non ho vissuto alcun caso di discriminazione.

  • Un episodio che ti ha segnata?

Ho avuto un brutto incidente stradale circa sei anni fa. Per fortuna sono rimasta illesa, ma lo shock è stato talmente forte che per tre anni mi sono dovuta prendere una pausa da questo lavoro.

  • Come hai superato quel trauma?

È stata dura, anche perché proprio non riuscivo a guidare con serenità. Dopo quell’episodio, appena sentivo dei rumori strani provenienti dal veicolo mi prendeva l’ansia. Ho provato a distrarmi facendo nel frattempo altri lavori. Ma poi, col tempo, il riavvicinamento al camion è stato naturale. Sarà per il fatto che ho il gasolio nelle vene…

 

(…) continua….le altre risposte le trovate nella pagina ufficiale di “Uomini e trasporti.

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Due colleghi e una richiesta…

 

Ci ha scritto il collega Mauro del canale

https://www.youtube.com/channel/UCwgRBJwjfYvQCkiLZjVLOPQ

che ci ha chiesto se c’è qualcuna di noi disposta a fare una video intervista con lui per il suo canale You Tube, io vi giro il messaggio!

E vi condivido questo video che ha già fatto con la collega Silvia:

 

 

Buona visione e buona strada a Mauro, a Silvia e a tutte voi!

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Donne in viaggio, dedicato alle camioniste

 

 

Un altro bel video del collega Domenico che pone domande – e ottiene risposte – alle colleghe Silvia e Lola!

Buona visione e buona strada a tutti!

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