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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “CAMION E RICORDI”

 

Il passato è quello che ha creato il nostro presente. Viaggiamo sulle strade ma anche nel tempo, scorriamo insieme a lui e ci lasciamo la vita alle spalle, persa come i paesaggi nei retrovisori.

Ogni tanto rileggo questo libro. Lo faccio perché per me è bellissimo e per tenere viva la memoria del tempo che fu.

“Camion e ricordi” è la storia di Gino Barletti, camionista, anzi autotrenista, classe 1936, edito dalla Fondazione Negri nel 2002.

E’ un libro senza tempo proprio perché racconta di un tempo, di un passato che ormai non esiste più. E’ il diario di un’epoca di povertà ma anche di grandi sogni, di voglia di vivere, di ricominciare, di coraggio, di spirito di avventura.

  La copertina

 

Ogni volta che lo rileggo mi viene da pensare a quando a scuola gli insegnanti di italiano e storia ci assegnavano dei libri da leggere, ecco questo io lo farei leggere a tutte le persone che conseguono le patenti superiori, uomini o donne che siano, e anche a chi rinnova il CQC. Lo penso perché sono convinta che la lettura di queste storie farebbe capire a tanti che non c’è paragone con la fatica che si faceva allora e nemmeno con lo spirito di categoria che c’era tra i colleghi. In questo mondo moderno in cui tutti sembrano avere solo tempo per lamentarsi di ogni cosa, conoscere un po’ il nostro passato non farebbe male.

Avendo da sempre la passione per i mezzi d’epoca, quando mi capita l’occasione di partecipare a qualche manifestazione dedicata a questi vecchi camion amo conversare con i vecchi autisti e farmi raccontare le loro vicissitudini.

Orgoglio, passione e fatica, tanta fatica, sono le parole più rappresentative della loro vita da camionisti dal dopoguerra agli anni ’60.

Poi è cambiato tutto, a cominciare dai mezzi che sono diventati man mano più comodi e più potenti, dalle autostrade che hanno preso il posto delle vecchie strade statali, dai carichi che non dovevano più essere fatti quasi esclusivamente a mano.

Essendo un libro molto vecchio non è facile trovarlo, ma se vi dovesse capitare l’occasione di poterlo leggere non lasciatevela scappare, è un vero viaggio nel nostro passato, in un mondo ormai perduto.

Riporto qui sotto la scansione di qualche pagina per far capire com’era la vita allora e con che spirito si affrontavano le difficoltà di volta in volta:

 

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “LA SECONDA AVVENTURA”

 

In un mondo in cui tutti corrono per essere primi…a me basta arrivare… Il libro di questa settimana non è nuovo, è stato pubblicato nel 2020  da EDT e si intitola “La seconda avventura”. L’autore è Simone Saccucci, classe 1979. Come spesso mi accade, l’ho scoperto girando nel web in cerca di cose “camionistiche”, me lo sono fatta ordinare, ho dovuto aspettare un po’ il suo arrivo  ma poi me lo sono divorato in un paio di giorni. La storia mi piaceva anche se è catalogato come un libro per ragazzi!

La protagonista è Bianca, 16 anni, figlia di un camionista e grande ammiratrice di Iwona, si proprio lei Iwona Blecharczyk, la “Trucking girl” di You Tube, la miss polacca che ha scelto di fare la camionista.

Nel libro Bianca viaggia sul camion di suo papà, o per meglio dire lo guida pur non avendo la patente né l’età per farla. L’ha preso ed è partita, doveva sfuggire a qualcosa o forse trovare un perché…

 

Poi in un’area di sosta incontra Siria, un’anziana signora, muta, fuggita da una comunità (ma si scoprirà poi) che vuole un passaggio. Bianca non vorrebbe darglielo, ma alla fine cambia idea e la fa salire in cabina. E inizia la loro avventura, un susseguirsi di eventi, di incontri, di situazioni a volte inverosimili.

Il link:

https://www.edt.it/libri/la-seconda-avventura

La copertina:

La trama:

Bianca e Siria, una ragazza di sedici anni e una donna anziana quasi muta, corrono su un camion rubato. Scappano? Forse: la meta è un’isola al largo dell’Irlanda, irraggiungibile e magica, e la strada lunga e ricca di incontri (e scontri) che cambieranno le loro vite… Un romanzo on the road che non dà tregua fino all’ultima pagina.

«Guardo il fiume ed è passato un tempo interminabile. Sono una libellula sull’acqua, leggera. Volo in questo tempo sospeso sul fiume. Con tanto rumore dentro, eppure senza fare rumore. Piena d’aria e proprio per questo, vuota. Libera dal dolore. Dalla felicità. Da quello che penso di dover essere. Da quello che penso debba essere il mondo.»

Bianca ha sedici anni, un’amica ideale che incontra solo su YouTube, un nodo buio dentro di sé a cui preferisce non pensare – e guida un Tir da 10 tonnellate. Siria ha due nomi e molte vite alle spalle, un vecchio diario, la voce spezzata che sa diventare musica, e una poesia. Una sottile affinità, e forse un pizzico di follia, le spinge a unirsi per raggiungere insieme Innisfree, un’isoletta al centro di un lago nella lontana Irlanda, il posto in cui «mezzanotte è tutta un luccicare, e il meriggio brilla come di porpora». La diffidenza iniziale si trasforma, lungo il viaggio, in complicità. Il passato di Siria a tratti riemerge e si fa visibile: la vita da contadina e la sete di cultura, un caso di omicidio risolto solo a metà, l’incidente che l’ha costretta a un semi mutismo, gli anni tristi e vuoti trascorsi in una casa di cura. Bianca a sua volta comincia a decifrare il dolore che si porta addosso, e a comprendere il senso e le ragioni della sua incontenibile voglia di scappare. Un incontro spigoloso e tenero tra due persone già ferite, che darà ad entrambe la forza di gettarsi in una lunare e commovente seconda avventura.


E anche un video con l’autore che parla del suo libro:

 

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “LE VITE IN BILICO”

 

A volte i titoli hanno un doppio senso, come quello di cui vi parlo questo fine settimana: “Le vite in bilico”, scritto da un collega camionista, Antonino Moschella, e pubblicato da Rossini Editore a gennaio di questo 2023.

“In bilico” perché i due camionisti protagonisti guidano appunto un autoarticolato, e “in bilico” perché quale vita non è perennemente in bilico? Anche quando crediamo di avere raggiunto un equilibrio, la stabilità, quando pensiamo di essere arrivati e finalmente tutto andrà bene, c’è sempre la possibilità che qualcosa stravolga il nostro presente.

Ed è quello che capita ai due protagonisti. Il libro è un’alternanza di capitoli che raccontano il loro passato con altri che narrano il presente. In una notte in viaggio sui propri camion e in compagnia dei propri bambini ripercorrono le tappe della loro vita che li ha portati ad essere quello che sono.

Pagina dopo pagina si dipana una storia che forse tutti abbiamo vissuto, se non in prima persona magari come spettatori della vita di qualche nostro amico. L’adolescenza, i primi amori, la scuola, la musica, i sogni,  i primi schiaffi che la vita ci da. Un susseguirsi di eventi che potrebbero portare ad un lieto fine…

Non vi dico di più, solo che a me è piaciuto…vi metto un link:

https://santellionline.it/products/le-vite-in-bilico

La copertina:

La trama:

“Piermatteo e Vittorio, autisti di camion, iniziano il loro viaggio e per questioni familiari devono portare a lavoro i rispettivi figli, Martino ed Enrico. Sulla statale da Vinadio verso Torino, i due genitori lottano con le avversità della strada e, per tenere alta la concentrazione, raccontano molte storie ai piccoli sempre più incuriositi ed emozionati. Il loro passato, anche se tormentato, è stato ricco di studi, soddisfazioni letterarie e viaggi. La non voluta divisione amorosa e la conseguente separazione dai figli hanno spazzato via la speranza di un futuro migliore. “Le vite in bilico” è un “viaggio nel viaggio” che racchiude infanzia, adolescenza e maturità, in cui l’amicizia inaspettata è la chiave di volta che, forse, riuscirà ad aprire la porta del destino. Piermatteo e Vittorio, pur ricercando la stabilità, sanno con certezza che saranno comunque “vite in bilico”.

 

Buona lettura e buona strada sempre!

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “ROUTE 6”

 

Arriverà il giorno in cui ci toccherà di appendere il volante al chiodo e tutte le nostre avventure on the road volgeranno al termine. La pensione segnerà lo spartiacque tra una vita avventurosa e una vita un po’ noiosa…

Questo è quello che è accaduto a Gabi, il protagonista del libro di cui vi parlo questa settimana.

Pubblicato nel 2017, scritto da Patrizia Varetto, si intitola “Route 6”.

L’ho letto da poco nonostante mi fosse “passato davanti” diverse volte nel web, ma non mi decidevo mai a prenderlo.

C’è un momento giusto per ogni cosa, dicono. Alla fine è arrivato tra le mie mani e io sono entrata nelle sue pagine, ho vissuto qualche ora in compagnia di Gabi, vecchio camionista in pensione, annoiato e con problemi di memoria. Brutta cosa a volte la vecchiaia, ti porta via le parole, ti disconnette dalla realtà. E allora torna il desiderio di tornare a solcare le strade a bordo di un camion per sfuggire ad un presente che non si riconosce più.

Potrebbe sembrare una storia inverosimile, ma nei libri tutto è concesso, e pagina dopo pagina aumenta il desiderio di sapere come andrà a finire il viaggio…

Vi metto un link della casa editrice:

http://www.arabafenicelibri.it/scheda-libro/patrizia-varetto/route-6-9788866174271-480021.html

La copertina:

 

E la trama:

 

“Gabì è un camionista italiano che ha passato la vita sulla strada, fra l’Italia del Nord e la Francia. Ha appena compiuto settant’anni: da quasi venti il suo tempo scorre tranquillo accanto a Pierrette, una focosa vedova francese che lo ha convinto a trasferirsi a V., un bucolico villaggio dove nulla accade.
La vecchiaia avanza inesorabile, accompagnata da visioni di un’epopea nostalgica e una realtà falsata dai vuoti di memoria, scandita da spunti comici e surreali. Ma un giorno, all’improvviso, Gabì è costretto a rientrare in Italia con l’inganno. Quando se ne rende conto, fugge nottetempo, con un solo obiettivo: tornare a casa. Comincia così un’avventura tragicomica on the road, fra la pianura padana scorticata da capannoni e autogrill, e una Francia mitizzata, punteggiata da incontri che lo riportano a un passato mai dimenticato. Un viaggio stralunato nella memoria, combattuto tra il bisogno di chiudere il cerchio e di farsi perdonare, e il desiderio di rivivere emozioni e sentimenti, in un presente che non corrisponde più ai ricordi.
Un viaggio folle e disperato verso la vita, verso la donna amata, verso il sogno impossibile del ritorno.”

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LIBRI PER CAMIONISTI

 

Leggere può essere una passione. Quando si apre un libro e si comincia a leggerlo è come varcare una soglia ed entrare in un mondo parallelo. La mente comincia a dare forma e colore alle parole scritte, i personaggi assumono una loro fisionomia e di solito ci si immedesima in uno dei protagonisti. Si cerca di indovinare le loro prossime mosse e anche il loro passato…

Per mia esperienza personale un libro è più avvincente di un film, probabilmente perché non ha limiti temporali né di pagine, ci possono volere giorni per leggerlo tutto mentre i film devono essere “compressi” in un paio d’ore…

Ma ci sono libri per camionisti? O libri dedicati ai camionisti? O addirittura libri scritti da camionisti? Secondo me si può rispondere di si a tutte e tre le domande. Partendo sempre dal presupposto che a una persona piaccia leggere, indipendentemente dal tipo di lavoro, o meglio di vita che fa, la risposta alla prima domanda è generica, ognuno ha i suoi gusti e sceglie in base a quelli, sia che faccia o meno il camionista.

Alle altre due domande qualche camionista potrebbe obiettare che passa già la vita su un camion ci mancherebbe anche che si  metta a leggere libri che lo riportano ancora in cabina anche nel tempo libero…

Eppure ci sono diversi libri che hanno i camionisti come protagonisti, e ce ne sono anche di scritti direttamente da chi svolge questo lavoro (come ben sapete anche noi ci siamo cimentate in questa impresa col nostro libro che racconta la storia di 52 colleghe).

Cosi ho pensato di proporvi qualche titolo tra quelli che ho letto, non sono tutti recenti ma non per questo meno interessanti, un libro per il fine settimana è il titolo di questa nuova rubrica, buona lettura a tutti!

 

 

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Il nostro libro e uno scrittore!

 

Lui è il grande Pasquale! Per chi non lo conoscesse è uno degli autori (insieme a Beppe) di libri “bellissimi”, tra cui “Macchina e rimorchio” e “Profuno di nafta”.
Se non li avete mai letti ve li consiglio, soprattutto per le bellissime foto d’epoca!
Ieri ci siamo rivisti a Stroppiana al Museo Marazzato, e ho avuto il piacere di donargli il nostro libro “Soprattutto camioniste”.
Ciao Pasquale, spero tanto che ti piaccia!!!
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Camioniste messicane e camioniste italiane!

 

 

In un altro blog ho trovato pubblicato questo post che parla di camioniste messicane, “Las reinas de la 57”,  è interessante da leggere e ve lo consiglio, e poi… poi vorrei ringraziare l’autrice, Teresa Messidoro, perchè nel finale cita anche noi e il nostro libro! Grazie di cuore!

Questo è il link del post:

https://www.labottegadelbarbieri.org/sognavo-di-essere-una-camionista/

 

Questa è un’intervista all’autore del libro sulle “Reinas de la 57”

 

 

Altri link di  articoli con foto:

https://usecim.net/2022/03/18/las-reinas-de-la-57/

https://www.e-consulta.com/nota/2022-09-25/cultura/reinas-de-la-57-el-libro-de-las-primeras-traileras-en-mexico

 

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Incontri on the road: Giorgia

ciao a tutte/i

ecco qui la foto di rito con Giorgia, una delle colleghe protagoniste del nostro libro! non è stato facile combaciare impegni ed orari, ma ce l’abbiamo fatta, consegna effettuata! e così dopo due chiacchiere e tante risate, fra il mio rientro e la sua partenza, ci salutiamo con la promessa di ritrovarci presto! buona strada a Giorgia!

 


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Una donna, un libro, una camionista…

Io sono sempre alla ricerca di tutto ciò che riguarda il nostro mondo. Che siano articoli di giornale, documentari, video, film, libri, ecc, ecc. I miei amici lo sanno e cosi se capita mi danno una dritta, mi segnalano le loro “scoperte”.

L’ultima in ordine di tempo me l’ha data Seba, un collega del TOTM.  Si tratta di un romanzo, “La Vergine”,  di Tiziana Di Francesco. Mi aveva detto che lo stava leggendo e che gli piaceva, che era la storia di una donna camionista e motociclista. Come faccio sempre, ho chiesto a mio fratello di ordinarmelo su ibs, ed è iniziata l’attesa della consegna….

Nel frattempo Seba è venuto in contatto con la scrittrice (potenza dei social!) e poi mi ha messo in comunicazione con lei, ci siamo telefonate un po’ di volte, abbiamo scoperto di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Le ho chiesto alcune cose del libro prima ancora di averlo ricevuto. Ero curiosa di sapere come mai al suo personaggio aveva scelto la professione di camionista e lei me lo ha spiegato.

Giovedì sera quando sono rientrata  c’era il libro che mi aspettava. Ho cominciato subito a leggerlo, ero curiosa, ma poi la stanchezza ha avuto il sopravvento (ero sveglia dalle tre!!).  L’ho messo in borsa convinta di avere tempo la mattina dopo in quanto dovevo fare la prima consegna in una GDO… ma hanno cambiato sistema e in poco più di mezz’ora mi sono registrata, sono entrata SUBITO e in 13 minuti mi hanno scaricato, controllato la merce,  sono andata a ritirare le bolle e sono uscita. Di solito li ci stavo 2 / 3 ore… Niente tempo per leggere per il resto della giornata. In compenso ho finito prima del solito. Sono rientrata presto, ho appoggiato il libro sul letto e sono andata a sistemare la spesa appena fatta. Una rinfrescata e poi finalmente relax e tempo per la lettura.. ma come ho ripreso in mano il libro AAARGHHH!!! “Chi è stato?” ho inveito in direzione dei miei tre gatti che mi guardavano indifferenti , uno di loro, credo la Sheila, aveva pensato di farsi le unghie sulla copertina!! Per fortuna era quella dietro, ma è irrimediabilmente rovinata. Pazienza, ormai il danno è fatto, non so come mai le è venuta in mente una cosa simile: ho libri ovunque in casa e non li hanno mai toccati. Forse perché sapeva che nel libro c’è una gatta nera come lei?  Per sabato pomeriggio l’avevo finito. Circa 400 pagine di emozioni . La protagonista fa la camionista , ma la storia non è incentrata sul nostro lavoro, bensì sul motivo che l’ha spinta a farlo per “sfuggire” alla vita.

Non è una storia di passione per questo mestiere, è una storia di emozioni, molto femminili, di sentimenti che riaffiorano. Di speranza che ritorna aprendo la strada al futuro dopo un passato “dark” come la protagonista sempre vestita di nero.

Non vi dico altro, perché i libri bisogna assaporarli pagina dopo pagina: bisogna entrare nella storia e lasciarsi prendere dagli eventi  narrati. Ridere e piangere e preoccuparsi insieme ai personaggi, cercare di capire le loro scelte, condividerle o chiedersi perché le hanno fatte.

Buona lettura e buona strada sempre!

https://www.ibs.it/vergine-libro-tiziana-di-francesco/e/9788833667188

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Un libro…d’epoca!

 

Girando tra le bancarelle della Mostra scambio auto, moto, bici d’epoca a Busto Arsizio, mi sono imbattuta in questo libricino.
Sono circa 250 pagine… un testo “per prepararsi all’esame di Conduttori di autocarri Diesel”.
Anno 1942…ho iniziato a leggerlo, credo che mi ci vorrà parecchio perchè è abbastanza tecnico però è un pezzo di storia dell’autotrasporto!
Praticamente risale agli anni in cui fu realizzato “Fari nella nebbia”, il primo film sui camionisti girato in Italia.
Anche allora c’era da studiare!

Ho pubblicato la foto della copertina su YT, e con mio grande piacere un amico mi ha lasciato questo bellissimo commento “storico”! Gli ho chiesto il permesso di pubblicarlo anche qui per condividerlo con tutti voi:

“Ciao Monica, è bello rivederti, se tu dovessi vedere il mio volto ora, noteresti un sorriso di gioia che non finisce più e a dire il vero sono anche un poco emozionato. Questo libro? No direi documento storico, libro è poco. Mi ricorda i racconti di Domenico mio ex collega di lavoro quando negli anni “70” a me ventenne raccontava quando nel “45” per andare a Napoli da Bologna con il 3RO e un piccolo rimorchio impiegava 3 giorni lui e un altro conducente lungo strade ancora bombardate, e assieme alle strade anche qualche ponte, seguendo a volte itinerari.alternativi o passaggio di guadi, salite a meno di 5 orari, prima ridotta, e in discesa freno motore, marce basse per non perdere il controllo del camion, utilizzo dei freni con criteri di prudenza e saggezza per non scaldare troppo i tamburi e prepararsi ad una triste fine. In Africa durante la guerra era capace di smontare il motore mentre erano in viaggio. La dinastia dei camionisti se ne guardiamo la storia, i singoli fatti da loro vissuti, è una dinastia di grandi personaggi, che davanti alle difficoltà non si sono mai arresi, semmai combattendo in silenzio la loro battaglia. Domenico mi raccontava che fra di loro a quei tempi bastava una parola, osservare in silenzio per capire, ascoltando chi chiedeva aiuto, una vita fatta di fatiche, imprevisti, dove in certi momenti una decisione presa al momento poteva risultare fondamentale e solutiva. Poi la neve, il ghiaccio, grosse catene che usate inappropriatamente a pieno carico potevano recare anche grossi danni, attese prima che le strade potessero essere percorribili, ecco cosa raccontava Domenico di quegli anni lontani mentre ricordava il suo camion che lentamente saliva lungo la Futa-Raticosa! Sonno, stanchezza, caldo, freddo, e poi? A destinazione scaricare le merci a braccia con l’aiuto quando vi erano, di qualche facchino locale. La nostra storia in parte è anche questa, non dimentichiamo questi eroi della strada che spesso l’intelligenza ha permesso di superare grosse problematiche. Domani ti dirò che sarò in strada pure io, andrò in Puglia per una breve vacanza, e in autostrada e non solo sono abituato ad usare le segnalazioni laterali con tempestività che ritengo una forma di educazione nei confronti del mio prossimo, anche se ultimamente mi hanno comunicato che le “frecce” sono cose da pellerossa e non da utenti stradali. Mah!!! Tuttavia ti auguro una buona settimana, e ti ringrazio abbracciandoti per aver risvegliato in me una serie di ricordi che pensavo fossero andati perduti. Buona strada e occhio vivo sempre Mario. Da Bologna”
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