Posts Tagged "web"

Camion & Solidarietà

Ciao Ladyfabho trovato questo articolo che riguarda i camion & solidarietà:
http://stradafacendo.tgcom.it/wpmu/files/2011/02/camionisti_mir.pdf

Buona strada a queste iniziative e a tutte/i Voi!!!

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Dal web – 3

Ciao Lady
date un occhiata a questo articolo…

http://www.milanotoday.it/economia/donne-fanno-mesteri-da-uomini-lombardia.html#

buona strada a tutte le colleghe!!!

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Non sempre colpevoli…

Ciao Lady

questo è uno dei video di Fabio, figlio di camionista, con semplici parole esprime uno dei concetti che noi ribadiamo da sempre, lo fa con lo strumento che conosce e parole semplici, un grande messaggio  che viene da un giovanissimo e che merita diffusione…

Grazie Fabio, bel video & splendido messaggio!!!

Proprio ieri notte sull'A1 un collega ci ha lasciato la vita e altri l'hanno rischiata; nazionalità e dinamiche sotto i riflettori, il giornale scrive che il primo ha causato un incidente, uno dei camion si è intraversato, formando un "tappo su cui gli altri sono andati a sbattere… ma la realtà, forse, la sa solo chi era presente e neanche tutti, altrimenti avrebbero cercato di evitare l'impatto… in ogni caso non siamo coinvolti da dover a tutti costi avere una spiegazione logica,  per me un collega ha perso la vita e altri due sono gravemente feriti; meritano di essere considerati VITTIME SUL LAVORO, una semplice frase ma contiene una DIGNITA', quella dell'uomo uscito di casa per andare al lavoro e mai più tornato ad abbracciare i familiari.
Non m'interessa leggere nazionalità e professionalità, se non era in grado di svolgere quel lavoro, qualcuno lo aveva permesso… qualcuno gli ha dato patente e cqc & qualcun altro un mezzo da guidare e sono altrettanto colpevoli, ma chi conferma che non si è trovato davanti un veicolo a 30km orari, praticamente "fermo" che se n'è andato tranquillamente senza essere coivolto… di notte succede spesso di raggiunger "lumache"…ma ci sono figure preposte a questi compiti e speriamo svolgano bene, con professionalità il loro lavoro…

Il lavoro è un diritto, come la vita, come lo studio e uno non deve togliere l'altro!!!

BUONA STRADA a Tutte/i!!!

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BUON COMPLEANNO !!! – 1

Ciao Lady
come non fare gli AUGURI a Cintya, una Lady che suscita simpatia da lontano, solo sorridendo… ha una grande passione per i camion … ma anche per l'ITALIA…
Cintya
AUGURI & Tanta BUONA STRADA!!!

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Ancora dal web – 1

Ciao Lady
un altro amico dal web..

BUONA STRADA sempre!!!

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Camionisti & cronaca…

Ciao Lady
le cronache sono sempre volte ai camionisti con pregiudizi o comunque con toni accusatori, a priori… una volta ho letto:" Il mezzo pesante non ha lasciato scampo…", avevo visto i mezzi passando pochi minuti dopo l'incidente il giorno prima, si trattava di un furgone e un Suv… sinceramente non saprei dire quale fosse quello pesante.., non voglio ripetere ancora: Tir assassino, camion killer, ecc ecc; almeno non oggi…
ho incontrato alcune buone notizie… e le vorrei condividere… così… controcorrente, perchè nessuno da mai risalto a queste notizie…

http://stradafacendo.tgcom.it/wpmu/2011/01/29/camionista-salva-un-bimbo-di-due-anni-abbandonato-sulla-strada/
 
http://www.recsando.it/rassegnastampa/articolo.asp?p=3077908
 
http://stradafacendo.tgcom.it/wpmu/2010/11/08/e-il-camionista-si-fece-strada-anche-a-chi-vuol-essere-milionario/
 
http://www.camionistionline.com/viewtopic.php?f=12&t=1080
 
http://www.repubblica.it/online/cronaca/frejus/eroe/eroe.html

BUONASTRADA A TUTTE/I!!!
scania fabio 
 
 
 
 
 

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Camion & Amici

Ciao Lady
un amico delle Lady è sicuramente Ricky, ha sacrificato gambe e dignità in occasione della partita a Grisignano, ma non tutte hanno avuto l'occasione di conoscerlo e apprezzare le sue qualità, ho trovato questo video e lo pubblico volentieri, anche se non è un racconto di viaggio… e mando un abbraccio a Ricky … splendida persona, incontrata sulle nostre "pink road"

Buona Strada a Ricky, alla sua Famiglia & al suo Demone Giallo!!!

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Tratto da : CAMIONSFERA


Road Train in stile europeo

Giovedì 03 Febbraio 2011


I convogli stradali lunghi trenta metri e pesanti novanta tonnellate non viaggiano solamente sulle strade australiane. Li potete vedere anche su quelle europee, anche se non proprio sotto casa. Bisogna, andare, infatti, in Svezia, su quelle interminabili strade del centro-nord, percorse sol0 da qualche autovettura e dai camion che trasportano lunghi e pesanti tronchi di legno.

Qua già da anni è consentito un peso totale di 56 tonnellate e si sperimentano lunghezze di 25 metri, con lo scopo di caricare il più possibile ogni veicolo industriale, diminuendo così il numero delle unità utilizzate e, di conseguenza, i costi del trasporto. Ma gli svedesi hanno compiuto un passo avanti, con il progetto One Pile More, ossia "una catasta in più", avviato due anni fa nel nord del Paese, dove il traffico automobilistico è praticamente inesistente (come avviene all'interno dell'Australia). Esso prevede la sperimentazione operativa di convogli da trenta metri e con massa complessiva di 90 tonnellate (che consente una portata di 66 ton). Una soluzione applicata solamente nel trasporto di tronchi, dove porta un risparmio di carburante fino al venti percento, come mostra il primo biennio di test. 

Gli autisti hanno dichiarato che guidare 90 tonnellate non comporta particolari problemi. Lo fa anche una donna autista, Sanna Brännholm: "Confesso che la prima volta che sono salita in cabina di questi convogli ero un po' nervosa. Ora sono arrivata al ventesimo viaggio e questa è diventata la mia seconda natura". Guida un Volvo FH16 da 660 CV nella insolita configurazione prevista per questo tipo di trasporto: una motrice a tre assi aggancia un tandem dotato di ralla, su cui poggia un semirimorchio, e quest'ultimo ha un'altra ralla posteriore per un secondo semirimorchio. Il contachilometri segna già 544mila chilometri, percorsi tutti in due anni e con 90 tonnellate sulle spalle. "Finora, questo veicolo ha trasportato 100mila tonnellate di tronchi tra Överkalix e Munksund, guidato a turno da otto autisti", precisa Sanna. "Il camion è molto comodo e si comporta come ogni altro veicolo pesante. Certo, bisogna stare più attenti ed avere una guida predittiva. Inoltre, bisogna ricordarsi di dare più gas prima di affrontare una salita", spiega Sanna.




La sperimentazione dei Road Train svedesi viene osservata con attenzione anche da altri Paesi che hanno una fiorente industria del legname, come la vicina Finlandia, ma anche la Russia, gli Stati Uniti, il Canada e perfino la stessa Australia, patria dei lunghi convogli stradali. Il partner tecnico del programma è Volvo Trucks, che fornisce i veicoli. Tra i promotori c'è anche lo Skogforsk, ossia l'istituto svedese per le ricerche forestali. Il 13 gennaio 2011, questo ente ha rivelato i risultati della prima metà del periodo di prova: trasportando la stessa quantità di legname dei veicoli tradizionali da 24 metri, i Road Train svedesi hanno una capacità di carico maggiore del 50% e consentono, come abbiamo detto, un risparmio di carburante del venti percento per tonnellata trasportata (quindi, si ottiene anche un taglio del venti percento delle emissioni di CO2). Ciò significa che se il trenta metri diventasse lo standard nel trasporto di tronchi, sarebbe necessario un terzo di veicoli in meno rispetto alla flotta complessiva attuale.© Camionsfera – Riproduzione riservata
 

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Camioniste & Blog

Ciao Lady

il web da spazio a chiunque voglia esprimere le proprie idee; esistono milioni di blog e navigando ne ho trovato uno di una studentessa che s'intitola;" Volevo fare la principessa" e fino a qui potrebbe essere uno dei tanti, poi la mia attenzione cade sul sottotitolo: Diario di una camionista senza morale"; chissà come lei immagina le donne che guidano i camion? Chissà cosa pensa? Mi fa sorridere, parla di esami e incomprensioni con i genitori… è stato un bell'incontro, anche a casa nostra si respira aria d'esami e lei potrebbe essere coetanea di Romy. Chissà come le è venuto in mente questo titolo? Siccome è appassionata di cucina forse parteciperà volentieri alla quarta edizione del ricettario:"Non solo camioniste!"…

Diario di una camionista priva di morale..

Non solo camionista

perennemente cicciona.

(a dire della madre) un maschio mancato.

quotidianamente scassa-minchia,isterica ed irritante.

maledettamente cretina (e sexy!ahah).

soggettivamente bella e secchiona.

obbbbbiettivamente idiota.

mangiatrice di libri.

fabbricante di borse e cazzate.

forchettara doc.

rosicona all’ennesima potenza.

migliore amica della sfiga.

nipote di riferimento(bha).

regista di gran bei film mentali.ansiosa.

agenda-dipendente.

mamma all’occorrenza.

troppo colorata.ripetitiva e rincoglionita.

severa col mondo ma ”tranqui” con suo cervello.

orfana di coscienza e morale per brevi periodi.

cuoca improvvisata.blog dipendente.

sempre e comunque contro il sistema

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Camion & racconti

Coincidenze
Voi sapete cosa sono le coincidenze. Quell’accadere di fatti così straordinario da sembrare programmato da una mente invisibile. Alcuni credono che tutto capiti per caso, altri lo chiamano destino.
Vi racconterò qualcosa che mi è capitato e lascerò che siate a voi a trarre le conclusioni.
 
C’è una strada che scende verso la città e che io percorro tutti i giorni per andare a lavorare. Tempo fa, si poteva ancora vedere tra i grandi palazzi di vetro e cemento, come se fosse stata dimenticata dal tempo e dagli uomini, una graziosa villetta dai muri rosa pallido. Attorno si stendeva un giardino in verità piuttosto trascurato e, in un angolo, proprio vicino alla strada, si ergeva un grande pino verde scuro. Un albero molto alto con una forma perfetta, da abete natalizio.
 
Penso che quel pino sia stato in gioventù proprio un albero di natale: mi piace immaginare che tanto tempo fa, nei primi giorni di gennaio, un papà che viveva in quella villetta, si sia recato in giardino e abbia piantato quell’albero, dandogli – dopo le festa e le decorazioni – una nuova vita.
 
In quel lontano giorno, la città sembrava ancora lontana e la strada forse era stretta e  tranquilla. Attorno c’erano campi, cascine e altre villette con i balconi stretti, i tetti a punta e i cancelli di ferro battuto.
 
Poi, come è normale, il tempo è passato, i padroni sono morti o partiti, forse hanno lasciato la casa in eredità a figli che abitavano lontano e che l’hanno venduta. Tutto questo lo immagino, ma c’è qualcosa che so per certo: la città, come l’albero, è cresciuta, le stradine sono diventate strade asfaltate a più corsie, le villette hanno lasciato il posto ad alti palazzi con uffici, centri commerciali e appartamenti.
 
Così io passavo ogni giorno in automobile  e vedevo quella villetta dall’aria abbandonata, le persiane chiuse e le erbacce che invadevano il giardino. Tutto attorno, come giganti, si ergevano i nuovi palazzi e il sole faceva ormai fatica ad arrivare fino alle aiuole incolte. Però sull’angolo del giardino c’era sempre, maestoso e fiero, il grande pino verde scuro.
 
Un giorno infine è successo l’inevitabile: ruspe, scavatrici e gru hanno attaccato la villetta, mentre tutt’attorno gli operai ergevano una palizzata di legno. La villa è ben presto sparita e, nelle settimane che seguirono, vidi che era stato scavato un grande buco.
Per diversi mesi, passando ho visto sorgere i muri, arrivare le betoniere con il cemento, i camion con le finestre, gli elettricisti, i pittori e tutti gli altri artigiani che servono a costruire un palazzo.
 
Il pino però sopravviveva. Avevano costruito la baracca di cantiere – dove gli operai vanno a mezzogiorno a mangiare e l’architetto stende i suoi piani – proprio a ridosso del tronco e per farlo avevano tagliato tutti i rami bassi, così ora l’albero non aveva più una bella forma. Però c’era!
 
Il cantiere finì e il palazzo si popolò di famiglie.  Alla mattina vedevo dei bambini aspettare l’autobus sul marciapiede sotto i rami del grande pino.
Nessuno dei suoi vecchi abitanti avrebbe riconosciuto il giardino o il posto: invece del cancello di ferro c’erano le grandi porte dei garage, invece del giardino una specie di piazzola di cemento con un’altalena e un fazzoletto di prato. Ma l’albero era sempre lì!
 
Tutto finì un giorno di gennaio, proprio l’anno scorso.
Aveva nevicato un poco e poi era arrivato un grande freddo. La strada che scendeva in città era gelata e lucida come una lastra di vetro.
 
I bambini del palazzo si erano radunati attorno all’altalena e giocavano ridendo con la neve gelata.
 
Un grosso camion giunse in cima alla strada e iniziò a scendere. L’autista si accorse subito di quello che stava accadendo e iniziò a suonare a distesa il clacson. Le ruote slittavano sul ghiaccio e lui non poteva ormai più né sterzare, né frenare. Come un incubo al rallentatore il pesante veicolo scendeva di traverso tra gli sguardi impauriti dei passanti. Salì sul marciapiede, sobbalzò e continuò lungo la discesa.
 
I bambini sentirono quel suono freddo come una sirena e si voltarono: impietriti guardarono senza potersi muovere il camion scendere verso di loro. Videro distintamente la faccia terrorizzata dell’autista che si preparava all’urto.
 
Ci fu un grande crack, boom, crash… e poi il silenzio.
Alcuni passanti accorsero mentre altra gente si sporgeva da finestre e balconi.
 
L’autista scese illeso dal camion, pallido come un lenzuolo, i bambini iniziarono a piangere per la paura mentre i genitori accorsi li abbracciavano. Tra di loro rimase il camion, avvolto come uno straccio attorno al grande pino. L’albero era inclinato, con metà delle radici che uscivano dalla terra e il tronco spaccato. Tutto intorno c’era un tappeto di ramoscelli, pigne e aghi.
 
l’albero ora non c`è più. Hanno dovuto tagliarlo e forse c’è anche più sole sull’altalena. Io passo la mattina e penso al destino. Sì, penso a tutti quelli che avrebbero potuto abbatterlo, com’era logico, nei tanti anni della sua esistenza. E che non l’hanno fatto. Chissà perché.
 
Forse perché, in quel giorno di gennaio, doveva essere lì, tra il camion e i bambini, tra l’autista e i rimorsi, tra i genitori e il lutto.
 
Il giorno dopo alcuni passanti, spostando con il piede qualche pigna rimasta, dicevano:
“Pensa che fortuna!
 
“Sì, e che coincidenza: l’unico albero lungo tutta la strada.

61756_1574942024174_1554272634_1454268_7032198_nQuesto è un racconto che ho trovato in rete, è un semplice e con un lieto fine, tranne per l'albero… il camion, non è diventato il "mostro" grazie alla presenza dell'abete… 
Buona Strada a Tutte/i!!!

 

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