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E' arrivato un camion carico di….. LIBRI

Mursia_on_the_roadCiao a Tutte/i
per una volta voglio parlarvi di un camion particolare, porta in giro conoscenza e sapere… già chi l’ha promosso, in un’intervista ha dichiarato che se l’autista vuole sostituire immagini di santi o sexi con un libro ne sarà lieta…poteva risparmiarsela, forse non sa che in molte cabine ci sono libri, ma l’immaginario è orientato sempre verso il camionista ignorante…,riporto dal web…


Una flotta di grandi camion che attraversa l’Italia per portare «eventi culturali, libri e scrittori nelle medie e piccole città. L’iniziativa – una casa editrice ‘on the road’- è della Mursia uno dei marchi storici dell’editoria italiana che lancia il suo progetto ‘Mursia Passapartu».

Il primo camion sarà su strada nel gennaio 2010: una struttura tecnologicamente avanzata – sul modello dei ‘pop up shop’ in voga oltre Oceano – che offre uno spazio coperto di circa 100 metri quadrati che ospita 10 mila volumi, un’area per conferenze, sistemi audio video, postazioni di scrittura e persino un angolo per aperitivi.

Abbiamo 3800 titoli in catalogo che per le logiche soffocanti della distribuzione editoriale faticano a trovare spazio nelle librerie. Stiamo parlando di grandi classici, di nuovi scrittori, di manuali di altissimo livello, di saggi storici, di libri per ragazzi che sono un patrimonio culturale che non deve restare nei magazzini».

Mursia

Un progetto che Fiorenza Mursia definisce anche: «Andare, mettersi in cammino per dare e ricevere idee. È la declinazione editoriale di quello che io chiamo il ‘pensiero lento’, un modo di vivere che presuppone la capacità di ascolto e di partecipazione».

La casa editrice riprende così la «tradizione dei librai itineranti unita alla tecnologia di costruzioni ipermoderne, a basso impatto ambientale, costantemente connessa alla rete grazie a postazioni internet presenti nello spazio». Il progetto architettonico Mursia-Passapartù è firmato da due giovani architetti milanesi Valeria Manzini e Yuri Mastromattei: nello spazio di un container di 9 metri di lunghezza che viaggia su una motrice hanno sviluppato una struttura che nel giro di pochi minuti viene scarrata e installata nelle piazze. All’interno del solido container è predisposta una libreria già allestita su mobili semoventi; l’ottimizzazione degli spazi consente di ospitare anche una sala conferenze da 30 persone, una postazione internet e totem con schermi touch screen.

Si è partiti da Milano per proseguire a Crema proprio in questi giorni, poi toccherà ad Arona, Carpi, Rovigo, Sesto Fiorentino, Peschiera del Garda, Lovere, Cervia, Cittadella, Calci, Pompei, Latina, Mondovì, il Salone del Libro di Torino, ecc.

Secondo FIORENZA MURSIA, Presidente della Casa Editrice Mursia, in un momento di staticità culturale, si è voluto creare una vera e propria libreria viaggiante.

Mursia passpartùSi Chiama  BALOO, come il personaggio del "Libro della Giungla"…. Buona Strada!!!!

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Incredibile…

Ciao a tutte/i

su un sito web messo a disposizione da yahoo per formulare domande di ogni genere, frequentato per lo più da studenti di diversi livelli; dalla tesina universitaria al tema delle medie inferiori, ho trovato una domanda inserita nel lontano 2008… riporto qui, con le relative risposte… commentate, commentate…

Le donne possono guidare i camion?

ciao a tutti…oggi ho visto una "camionista donna"..e mi chiedevo se potesse essere vero xke nn s è mai visto in giro delle camioniste femmine,,,,era una semplice illusione oppure esistono davvero???XD

Domanda risolta.

 

*candy…sei un ragazzo ,,lesoneeeee!ahahahah xd

 

*Certo che esistono!!

 

 *certo che esistono.

 

*si ma devono essere delle grezze secondo me x fare questo specie di lavoro

 

*Certo che esistono. Mia zia fa la camionista, le donne possono fare quello che vogliono. W le donne e che leso che sei.

 

*certo che ci sono, è un lavoro come un altro, dipende da cosa sei disposto a fare, certo è un lavoro pesantino per una donna ma ho visto anche certe donne parcheggiare molto melgio di un uomo quindi!!

 

*Scusa, non offenderti, ma dove vivi che non ne hai mai viste prima di oggi? Io sono anni che ne vedo in giro!

Per guidare un camion basta avere la patente (dovrebbe essere la C o CE se non sbaglio), non è una questione di sesso, ma di scuola guida…

 

 *si e siamo anke + bravi di voi!!!!!!!!!!!

 

*Sicuramente le donne possono guidare i camion. Ho notato pero’ che ce ne sono piu’ negli altri paesi che in Italia.

 

*Per poter sostenere gli esami per conseguire la patente di guida dei camion è richiesto solo il limite di età, quindi è implicito che anche le donne la possano prendere.

 

*questa poi….. guidano camion scavatori autobus camion militari aviogetti civili e caccia militari carozzine auto bici moto caravan tricicli tande e 1000 altri mezzi … ma sopratutto quando si fa l’amore guidano …. loro 🙂

 

*certo ke esistono

 

*I gay possono guidare la bicicletta? I vecchi possono andare in monopattino?

Ma che domanda è, ognuno fa qll ke vuolesegnale

 

*si se avessi soldi mi prenderei le patenti ciaooo

 

*Certo che esistono, davvero non ne avevi mai vista una?

 

 *xk no??

*ke hanno le donne di – dagli uomini??

 

*ci sn anche camioniste donne…xò sono pochissime.

 

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C'è posta per noi… – 8

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Una collega… dal Friuli.

 

L’autostrada A4 vista da una donna

Daniela Uliana, autotrasportatore, macina chilometri con il suo Scania

Daniela Uliana, 35 anni, residente a Udine, è una delle poche donne autotrasportatore in Friuli Venezia Giulia. Da tre anni, quasi tutti i giorni percorre sul suo Scania R500 (più di sedici metri di lunghezza), l’autostrada A4, e consegna vari tipi di merce per la Movest di Cervignano del Friuli. Destinazione: Lombardia, Toscana e Lazio in particolare.
Un lavoro di fiducia: pezzi e materiali di ogni genere che avranno come punto d’arrivo aziende italiane e internazionali, e la cui consegna non deve sgarrare di un giorno. “Mi hanno affidato questo impegno perché sanno come lavoro, indipendentemente dal fatto che io sia una donna” dice con una punta d’orgoglio.
In Italia non sono molte le donne al volante dei “bisonti” della strada, già in Francia se ne vedono di più, un po’ in tutti i settori merceologici. “Va tenuto presente – dice Daniela – che in Francia o in Germania questo mestiere è più “umano”, rispetto a ore di guida e riposo, carico e scarico non li fa l’autista, le aree di sosta sono numerose, i servizi igienici e le docce sono diffusissimi e sempre puliti. Realtà, queste, che in Italia sono ancora fantascienza”.
Daniela sa il fatto suo: “Paura? E di cosa? L’unico problema, all’inizio, è stato quello di farsi accettare, farsi considerare un collega a tutti gli effetti, una che è perfettamente in grado di fare questo lavoro”. Più complicato superare le diffidenze culturali: “In area cargo oggi – afferma – ci sono tanti extracomunitari, per la maggior parte dei quali le donne, soprattutto di notte, devono stare a casa”. Daniela ha “scoperto” la passione per questo mestiere cinque anni fa, dopo aver provato a svolgere diversi tipi di lavoro, dietro un bancone di un bar o come impiegata in ufficio. “Quella vita mi andava stretta – ammette Daniela -. La mia dimensione l’ho trovata con il camion. Cinque anni fa ho chiesto a un mio amico di provare a guidare il suo camion, e mi sono subito accorta che non era poi così difficile”.
Un mestiere faticoso e impegnativo “per questo – spiega ci vuole la passione. Devi farlo proprio volentieri, altrimenti non riesci a superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano”.
Daniela conosce ormai ogni tratto della A4, e non la ritiene un’autostrada particolarmente pericolosa: “Certo, è trafficatissima e ormai inadatta a sostenere i flussi di veicoli che la percorrono. Non solo. A mio parere, e non è un paradosso, sono i divieti di sorpasso a creare gli incidenti. Faccio un esempio: fino a qualche mese fa, sulla tangenziale di Mestre, nonostante i divieti, c’erano incidenti di continuo. Ora, con l’apertura del passante non ce ne sono più. Le nostre sono autostrade costruite quando il traffico di oggi era inimmaginabile. I camionisti sono spesso accusati di essere indisciplinati, ma gli automobilisti non sanno che noi non li vediamo: si infilano tra un camion e l’altro in modo sconsiderato, e basta poco a creare un incidente. Bisognerebbe educare tutti su come guidare in sicurezza e soprattutto essere più attenti quando si è al volante. Questa è forse l’unica ricetta”.
 

Tratto da:

http://www.quiautovie.autovie.it/cms/data/articoli/000030.aspx

Per questa collega e tutte le  altre BUONA STRADA!!!

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Senza titolo 36

Ciao a tutte/i
navigando in rete ho trovato due poesie dedicate al nostro mondo… le trascrivo e ringrazio chi le ha scritte… BUONA STRADA Sempre!!!

Camion

L’autocarro che silenzioso arranca
domina la strada.
Spaurite auto lo sorpassano veloci
mentre incede con maestosa lentezza.

Lontano come sono
non ne sento il rumore.
Sullo sfondo il mare agitato
le alte onde d’acciaio
le navi
il piombo liquefatto del cielo.

Mi vengono alla mente
come rauchi gridi,
gli uccelli carducciani,
non esuli pensieri, ma affermazioni
di leggi evolutive.

Tutto questo si stacca dalla mente
non ci appartiene.
Vivendo isolati non si ha presa sui luoghi.

Lungo canto lunga strada per un babbo

Il babbo camionista

 C’è una bimba che va a nanna,
stretta stretta alla sua mamma.
Si addormenta nel pregare
tanto è lungo l’aspettare.
Nella notte
il suo papà camionista
tornerà.
Sulla strada
romba intanto l’autocarro
quel suo canto.
Lungo canto
lunga strada per un babbo
che non cada, che non sterzi
bruscamente, che non abbia
un incidente.
Che alla bimba
del suo cuore torni presto
con amore,
Romba romba
il buon motore, pare un vecchio
grande cuore

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Ancora dal web…

Dal web un altro giornale, "Il resto del Carlino" dell’11/12/09  in cui si parla del funerale di Michela.


 
Di solito non scriviamo a due mani i post, ringrazio Rò per l’ospitalità… ho partecipato a questo rito funebre, guardando la foto e rivivendo quell’emozione ho pensato di condividere ciò che avevo scritto, in serata durante l’attesa allo scarico, in solitudine… Mi scuso fin da ora se qualcuno si sente "preso in causa", sono solo riflessioni personali, di cui mi assumo le responsabilità, come noi lady truck siamo solite fare…
Ti amo amamiAncora dal web...
ti penso pensami
ti ho perso ritrovami.
Sono disperata confortami
sono debole dammi la forza
c’è buio intorno a me illuminalo di te
in me c’è il vuoto riempilo
sono sola in questo viaggio…
accompagnami.

mamma io per te ci sarò sempre 
non dimenticarmi
 

 

Tarda mattinata di giovedì, ho scambiato il viaggio con Fabio, cercato di organizzarmi per andare a portare un saluto a Michela, e comincio a rendermi conto che sarò sola… la mia amica che doveva accompagnarmi è stata trattenuta al lavoro… sento che devo andare ugualmente… ma sono riluttante… la Tata, lei che di dolore ne sa fin troppo… e che mi avrebbe accompagnato volentieri ma…mi dice:” Sai che non si sceglie! Se ti senti di andare, DEVI!”. Poche parole, ma vere, non si sceglie mai di andare a dare l’ultimo saluto… pranziamo io e lei, in silenzio, quello che dice tante cose; quando parto mi accompagna in cortile e mi dice:” Stai attenta!” Come quando parto col camion… Durante i 170 km che mi separano da San Mauro Pascoli ricevo diverse telefonate, amici e colleghi, mi chiedono di salutare Michela anche per loro, mi dicono che è giusto che vada, mi dicono che non dovevo andare sola… eppure le altre sono impegnate e il nostro lavoro è anche questo, essere lontano da dove vorresti essere… ma se tanti mi telefonano è perché col pensiero sono anche loro diretti a quella chiesa… Tra domande, riflessioni e tristezza sono arrivata all’ultima area di servizio prima dell’uscita, mi fermo, entro velocemente, diretta alla toilette, nella fretta, travolgo un poliziotto…”:Mi scusi..”, ho solo visto la divisa, chiesto scusa e proseguito, lo rivedrò alla cassa, mentre sto facendo la fila per pagare, mi chiede se sto bene, se è tutto ok? Tutto ok un corno… :”Tutto Ok, sono solo triste!” Riparto sotto lo sguardo attento e fisso suo e del collega, usciti anche loro, allaccio la cintura, accendo i fari… non è proprio giorno da verbale…Un quarto d’ora dopo la slaccio, ho parcheggiato davanti ad una palazzina e si sente il vociare dei condomini… voci di famiglia… io invece sto andando a vederne una che dovrà rimettere insieme ciò che ne è rimasto… una famiglia amputata di un pezzo… mi sforzo per non piangere… non so neanche il perché poi… piangere non è ne delitto, ne debolezza… Camminando verso la chiesa rivedo una cittadina che  anni fa frequentavo, sono cambiate tante cose, ma capisco che Michela abbia scelto di viverci… la immagino seduta al tavolino esterno di un bar, con la figlia a far colazione, invece c’è un signore che sta fumando e mi guarda, so che in questa cittadina si conoscono tutti o quasi e si sta chiedendo chi sono… Vedo un grande albero di Natale, gli scatto una foto, la chiesa eccola lì…a pochi metri e la gente in attesa, espressioni tristi su tutti i volti infreddoliti, increduli e sgomenti… abbiamo tutti la stessa espressione, una tristezza unica… Vorrei sapere tante cose, non conosco nessuno, non conoscevo bene neanche lei… eppure qui siamo in tantissimi, sicuramente tanti colleghi, per essere un giorno feriale… C’è un gruppo di Altamura, hanno stampato un epigrafe diverso da quello della famiglia, ci sono molte persone nella fascia d’età dai 35 ai 45, tanti ragazzi giovani, amici di Jessica… Tante donne, tra loro sicuramente ci sarà qualche autista… la famiglia è di fronte alla bara, la chiesa strapiena, molte persone in piedi, ma un silenzio assordante, di quelli che pesano… perché qui siamo tutti sgomenti… durante l’omelia il parroco ha detto di essersi confrontato diverse volte con Michela su alcuni temi esistenziali, me la immagino a sostenere le sue ragioni, caparbia e determinata come pochi… immagino lei a ribadire le sue convinzioni e lui contrapporre le sue di uomo di fede… quando è successo a me di confrontarmi con lei, ho trovato di fronte una persona che credeva fermamente in ciò che descriveva, quella determinazione figlia  di conoscenza, dedizione e passione per il proprio lavoro, non la pensavamo nello stesso modo, ma la stima è rimasta, ognuna ha proseguito sul percorso prescelto… torno ad ascoltare il parroco e una frase mi ha colpito, ha ammesso di non aver parole per descrivere questa tragedia, dice:”Le supposizioni son come le prediche… tante parole che non portano a nulla; sa Dio cosa è successo e forse…Michela!”. I miei pensieri corrono ancora… spero che non abbia capito che era la Fine! Spero umanamente che non abbia sofferto le pene di quell’inferno sotto al viadotto… spero che non abbia avuto davanti la successione delle immagini a lei più care… spero che… niente, tutte parole e pensieri inutili, una donna giovane e sorridente ci guarda da una foto, tutti… quel sorriso che la famiglia ha scelto è ciò che ne è rimasto. La messa prosegue… Jessica, coraggiosamente, legge al microfono una lettera alla mamma, con naturalezza nelle parole, come forse tante volte ha fatto al telefono, vorrei non entrare in questa intimità… eppure lei è lì a descrivere la sua vita e il legame con la mamma, con quello che gli costa emotivamente chi sono io per non starla ad ascoltare? Sembra un fiore… a cui sono state recise improvvisamente le foglie, recando una sofferenza che sempre si porterà nel cuore. A casa tante di noi hanno figli di quell’età, troppo grandi per essere bambini e troppo piccoli per essere considerati adulti, perché dover crescere in una sola notte?

Ci commuoviamo tutti, lacrime silenziose, compaiono fazzoletti e si sentono vari singhiozzi…qualcuno la abbraccia, quello che avremmo voluto fare tutti… C’è una mamma, una sorella, una figlia… che vediamo, ma tanti altri, che sono riusciti ad essere presenti, altri che sono lontani, soffrono per questa perdita… Lo so per certo, ho ricevuto telefonate, sms, email e commenti sul blog … Alla fine del rito di benedizione le persone non si riversano verso l’uscita, sembra che nessuno la voglia lasciar andare via, si forma un cerchio di persone verso l’altare, sembra un grande abbraccio a questa famiglia che adorava Michela e in un qualche modo aveva accettato il suo lavoro, che per una famiglia è sempre un peso, nel quotidiano. Oggi c’è tanta gente, speriamo che non dimentichino di queste persone, speriamo di non dimenticare Michela… La dignità del pianto dei congiunti è qualcosa di unico. Esco e vedo fuori altrettante persone… la salma andrà a Faenza per la cremazione, altra scelta che personalmente condivido; però adesso… un carro funebre ospita una cassa e parte accompagnato da un applauso, lo stesso vigore di quando Jessica ha diviso con noi il suo dolore e la rabbia di non aver avuto la possibilità di conoscere meglio sua mamma. Un applauso e la tua vita è finita, per sempre! Ricordi che rimarranno nel cuore di tanti, che sono qui… Ma non è giusto, perdere la vita in un minuto… non è giusto morire di lavoro e tu Michela, lo sapevi bene. Fra queste persone ci saranno sicuramente tanti di quelli che hai aiutato col tuo lavoro nel sindacato… ci saranno persone con cui hai viaggiato… ci saranno quelli con cui hai provato un confronto… ci saranno coloro con cui hai gioito di una soddisfazione… persone addolorate e sgomente sul sagrato della chiesa… che non accennano ad andarsene per parecchi minuti… a cosa possono servire le parole, cosa dire ora a tua mamma che circondata da parenti e amici, cerca di vedere chi c’è a consolare tua sorella e tua figlia… dovevate essere proprio una bella famiglia e qui si spezza il cuore… lasciarle sole, dover andar via. Mentre cammino verso la macchina penso che sono stata vigliacca, non ho avuto il coraggio di parlare con nessuna delle tre… penso, mi ero ripromessa di scrivergli una lettera e consegnargliela, oggi, ma non avevo le parole, sarebbe stato tutto banale… sarebbe stato tutto inutile per poter alleviare il loro grande dolore…

Parto… Durante il rientro altre chiamate, domande, ricordi, parole di gente addolorata, le mie colleghe, i nostri amici, i miei amici… domande a cui non so rispondere… tranne:”Come stai?” “Io? Ah.. io bene, sto bene… sono loro che…!?!” Qualsiasi cosa faremo per loro e decideremo insieme, sarà poco, troppo poco e soprattutto Michela non ci sarà più. So bene io, che non si dimenticano i propri congiunti scomparsi prematuramente, che la vita continua e ci si fa una ragione per andare avanti, so bene che nel nostro cuore nessuno prende il posto di nessuno; so bene che si crede di aver superato il dramma e inaspettatamente ti esce la rabbia incontenibile perché al tuo compleanno non ci sarà qualcuno che per te conta molto, ne a questo, ne a nessun altro…

A proposito di compleanno, Michela avrebbe compiuto 38 anni giovedì 17, non sarà tanto, ma credo non sia mai successo in Italia, chi vuole renderle omaggio, si fermerà col camion dalle 15,30 alle 15 e 35… poi chi è dove può farlo e vuole, nell’ultimo minuto il lamento del clacson e trombe… un requiem unico!!! Qualcuno mi ha detto spudoratamente che sono morti anche tanti colleghi uomini e non si è scatenato nulla di simile, io egoisticamente, voglio pensare che sia un piccolo omaggio a Michela, unica, per il suo impegno a difendere il diritto alla dignità sul lavoro, il diritto alla sicurezza sul lavoro, il diritto-dovere al rispetto altrui; lei ci ha investito tanto, in forze, energie, tempo, conoscenza e disponibilità, sicuramente sacrificando del privato… Grazie Michela.

 

Mi rendo conto di aver scritto un romanzo, ma non sapevo cosa eliminare, ogni frase ha il suo valore, ogni particolare mi preme non vada perso, ognuno di noi ha il suo modo di elaborare … ora che sono qui, nella cabina di Titty, al caldo, in pace e solitudine,sto aspettando che scarichino, routine, il mio lavoro, come era il suo…un brivido mi fa ripensare a lei e al suo salto nel vuoto, no non voglio cancellare neanche una parola… scusate.

 

Da oggi ci metteremo in contatto con la famiglia perché abbiamo avviato un’iniziativa per aiutare Jessica, su queste pagine potrete tenervi aggiornati, ringrazio fin da ora chi vorrà unirsi a noi.   

Gisytruck

 

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Dal web altre nesw…

Ciao a tutte/i

oggi che i giornali hanno comunicato che domani pomeriggio alle 14,30 nella chiesa di San Mauro Pascoli ci sarà il funerale di Michela, dopo diverse telefonate ricevute da Lady e Fans,insieme abbiamo deciso di fare una raccolta di fondi per aiutare economicamente Jessica, se volete unirvi a noi, mandate un msg a una Lady o una e-mail a buonastradaladytruck@libero,it vi spiegheremo cosa abbiamo deciso di fare;

inoltre pubblico un articolo dove per una volta l’autista è definito vittima e non un armato killer…

Savignano: camionista accusa malore, salvato da agente della Forestale   9 dicembre 2009 – 

 SAVIGLIANO – Stava percorrendo al volante di un tir la superstrada che collega Palazzo del Pero a Molin Bianco, in provincia di Arezzo, quando ha accusato improvvisamente un malore perdendo il controllo del mezzo. Un 25enne di Savigliano sul Rubicone, V.R., è stato tratto in salvo da Mario Lanzi, un ispettore della Forestale di Arezzo, grazie ad una spettacolare manovra. Il militare era a bordo di un auto guida da un collega quando ha visto il camion procedere a zig zag.

A quel punto ha fatto affiancare la vettura al mezzo pesante, e vi è salito in corsa mettendosi alla guida e fermandolo. Quindi ha dato l’allarme al "118". Sul posto è giunta un’ambulanza che ha soccorso l’autotrasportatore romagnolo. Ora si trova ricoverato nel reparto di Neurologia dell’ospedale di San Donato, dove i medici gli hanno riscontrato una emorragia sub-aricnoidea ed una commozione cerebrale.

Il 25enne ha poi spiegato che venerdì scorso aveva avuto un incidente stradale vicino a Siena ed era stato portato al pronto soccorso per aver battuto la testa. Qui, dopo gli accertamenti del caso, lo hanno dimesso ritenendo non ci fossero ragioni per ricoverarlo.

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In Camion… alla DAKAR

 Ciao a tutte/i
in un momento in cui non sto viaggiando e non ho voglia di confrontarmi con la realtà triste con cui ho dovuto scontrarmi oggi, il lavoro scompare per diverse lady e io stessa mi ritroverò con più tempo libero e meno soldi in tasca…, sono andata a fare un viaggio nel web e ho incontrato una Lady Truck d’eccezione… 
 

 
 Luisa Trucco
Una donna alla Dakar … in camion 8_Iveco_Luisa_2_small[1]Copia_di_24[1]
 
 201[1]
 
 

E’ la prima donna italiana ad aver tagliato il traguardo di Dakar al voltante di un camion.

E’ Luisa Elena Trucco, anno ’73, laureata in architettura, nella vita gestisce un centro cinofilo nel canavese e nel suo poco tempo libero si diverte con qualsiasi cosa abbia un motore.


Nel 2004 è stata l’unica donna italiana che ha partecipato al Rally dei Faraoni, dove si posiziona al 4° posto nella classifica camion e al 10° posto assoluto nella classifica auto e camion.

Nel 2005 si ripresenta alla prima Dakar a Barcellona con un Mercedes Unimog accompagnata dal suo copilota Corrado Pattono, già partecipe come pilota di 14 Dakar con auto, moto e camion fino al 2005. Ora è copilota e tecnico della Trucco.

Da soli, senza assistenza e senza meccanici, sono riusciti a qualificarsi al 13° posto su 71 camion, dove solo 33 hanno tagliato il traguardo della Dakar. Insieme hanno superato la sabbia, la fatica, gli imprevisti e persino gli errori di calcolo dell’organizzazione.

Nel 2006 con il Team Motorsport Italia partecipa alla Lisbona-Dakar, ma a tre giorni dalla fine ha dovuto abbandonare la gara per la rottura del cambio.trucco01g[1]

Così l’anno dopo, nel 2007, con una maggiore grinta e con una maggiore esperienza ormai raggiunta con le precedenti gare che hanno ormai trasformato  in lei la passione per i motori nel coraggio per l’avventura, si ripropone alla Lisbona-Dakar con un Eurocargo da gara e uno di assistenza. Questa volta con un nuovo team, con il loro team P&T Racing Team composto dalla Trucco e dal Pattono: tra loro c’è sinergia, complicità e queste qualità sono emerse a Lisbona, permettono loro di qualificarsi al 24° posto.

Nel 2008 la Lisbona-Dakar viene annullata causa pericolo atti di terrorismo e nel 2009 decide di  affrontare la Dakar “Argentina-Cile” con due Eurocargo: si piazza al 17° posto nella classifica camion e al 3° posto nella categoria sotto i 10 litri.Corrado-Pattono-e-Luisa-Tru[1]

E’ stato il primo equipaggio italiano a raggiungere il traguardo e soprattutto, è stato uno dei pochi equipaggi composti da solo due persone, poiché in genere sui camion si va in tre.luisa_trucco_pilota[1]

Nel 2010 Luisa Trucco parteciperà nuovamente alla Dakar.
 
 
 
 
 

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Calendari Mister Truck

Si rinnova la sfida… con i nostri fans…
Il versamento all’ Onlus prescelta per la prima edizione è stato fatto; si era deciso di non ripetere l’esperienza, un pò per il malcontento generale dovuto alla crisi, un pò perchè diversi "maschietti" si sono rivelati "sordi" e "smemorati"…
Ma c’è sempre un rovescio della medaglia e chi ha rispettato l’impegno ha rivendicato il "diritto" di rimettere a disposizione la propria immagine per una buona causa… offrendo anche disponibilità per aiutare nella realizzazione… essere coerenti significa anche cambiare idea… Non c’è tanto tempo a disposizione, è vero, ma come mi è stato detto :" Chi è motivato, in 10 giorni invierà la foto!" .
A questo punto si riapre la sfida amichevole con i nostri fans…
Il premio sarà aiutare una Onlus, si pensa alla Città della Speranza di Padova, visto che i partecipanti saranno in prevalenza veneti e che si occupano sia dei ragazzi che della ricerca…
L’impegno richiesto per ogni partecipante sarà di inviare una foto via e-mail prima possibile a partire da oggi ed entro il 25 Novembre, oltre a comprarne almeno 5 copie ( 25 €) ; per informazioni contattare una lady truck via telefono o scrivere a
buonastradaladytruck@libero.it
GRAZIE A TUTTI!!!
BUONA STRADA AL CALENDARIO MISTER TRUCK
e alla Solidarietà dei Camionisti!!!
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2° Compleanno

 Ciao a tutte/i e grazie!!!

Il tempo scorre veloce, non ci si rende conto che giorno dopo giorno passano gli anni, ne sono trascorsi due da quando Rò ha costruito questo spazio per poterci ritrovare, a distanza ma ugualmente unite, nel descrivere il nostro mondo e scambiarci impressioni, saluti e sorrisi, come dalla cabina del camion… come una chiacchierata al baracchino, in un viaggio in tandem…

Non avremmo mai pensato, due anni fa di raggiungere le 100 visite al giorno, di imparare a mettere foto e video a disposizione di tutte, noi quasi analfabete della tastiera; di fare i conti con i nostri stati d’animo e chiederci se fosse giusto o no condividerli; di aspettare di leggere le opinioni dei visitatori, conosciuti o estranei che siano, che continuano ad essere pochi, forse spaventiamo un po, siamo un po’ streghe?…forse, ma a fine mese è la nostra festa e festeggeremo!; di conoscere di persona molti degli amici incontrati prima su queste pagine; di avere mille argomenti di cui parlare e non avere il tempo per scrivere, poi passa l’attualità e non l’hai condiviso; di poter insegnare ad altre come si fa un post e sentirsi dire: CE L’HO FATTA ANCH’IO!!! Perché è più semplice di quel che sembra; di sentire qualcuno ad un raduno dire: IO VENGO SEMPRE A VEDERE IL VS BLOG, grazie, ma non salutare mai, potrebbe rimanerti la tastiera appiccicata alle dita;  con piacere, ritrovare la stima e l’affetto di persone perse lungo un percorso difficile; di ricevere parole d’incoraggiamento e soprattutto di essere ancora qui a scrivere…2° Compleanno

Non avremmo davvero mai pensato, e… ringrazio Rò per la sua pazienza nell’insegnarci e la costanza nella gestione; ringrazio Mony per il suo costante impegno e la sua sensibilità, una lezione di vita per molti, per scrivere così bisogna essere persone vere, oltre ad amare i camion sa voler bene a chi se lo merita; ringrazio Sabry per la sua capacità di saper riconoscere il lato buono delle persone; ringrazio Milly per avermi sempre tolto dall’imbarazzo di scelte difficili e consigliata bene; ringrazio Marzia per le osservazioni dall’esterno, sempre utili a migliorarsi; ringrazio Simona  e Dany 67 per essere costanti a lasciare la loro opinione e scrivere ogni tanto; ringrazio La Sirenetta per essere più invidiata che compatita, come dice lei..; ringrazio la Tania per le volte che ha provato a scrivere in solitudine, prima o poi capiterà l’occasione d’insegnarti..; ringrazio Monimiao per tenerci informati sul fronte ligure;Alessia che ogni tanto ci racconta di sé; Romy per la sua pazienza nel sopportarmi; ancora altre: Elda,Elisabetta, Michela, Agata,Donatella, Giulia,Marcella,Sara,Antonella,Raffaella, Sonia, Josephine,Giorgia,Laura e Luisa , tutte ringrazio e poi mi conoscete ho dimenticato sicuramente qualcuna, ma non è intenzionalmente e non ho sensi di colpa; dico spesso che quando ci si è impegnate, se qualcuno pensa di poter fare meglio non ha che da dimostrarlo. In questo periodo abbiamo scritto tante cose, avremmo potuto dare più evidenza al fatto che tutte le nostre iniziative sono per beneficenza, ma non è per vantarcene che lo facciamo e scriviamo solo il minimo per tenere informate quelle con cui ci s’incontra di meno. Si potrebbero affrontare tanti argomenti, è vero, concordo con chi me lo ha fatto notare, ma rimane il fatto che il nostro mestiere è impegnativo e anche se hai un’idea non è detto che tu abbia il tempo materiale per realizzarla, criticare è più sbrigativo, meno complicato e non ti porta via tempo, lavoro anch’io!

Queste pagine ci hanno dato l’opportunità di avere contatti con persone che diversamente non avremmo avuto l’occasione di conoscere di persona e conoscere persone positive è sempre una crescita per tutti, scusate il gioco di parole… ma sul blog sono ammessi anche gli errori, perché sono i contenuti quelli che contano… non sono i numeri, anche se sono a tre cifre come in questi giorni…

BUON COMPLEANNO & BUONA STRADA!!!

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