Un caro amico…
Il pensiero di Moni
Ciao, voglio fare anch’io un saluto a Lorenzino, anche se noi non eravamo amici, non avevamo quel rapporto privilegiato come quello che lo legava a Nicoletta e a Sabrina, niente telefonate o visite o lunghe chiacchierate, solo ci conoscevamo da anni, ci trovavamo ai raduni e alle varie manifestazioni camionistiche, ci salutavamo, ci scambiavamo 4 battute…ma non ho avuto la fortuna di diventare sua amica. L’amicizia è confidenza, è conoscenza profonda e tra noi non c’era, non per scelta, forse per lontananza ma questo non toglie che si possa ricordare con piacere un grande collega.
Ci siamo conosciuti frequentando il Coast to coast di Giussano, mi ricordo che diceva che veniva per “imparare” e poi aprire un club nelle sue zone: cosi ha fatto col Coast to Coast Tiene che poi è diventato L’Highway Truck Team. Sono venuta a tutti i raduni dal primo di Marano Vicentino all’ultimo di Adria. Quando c’era lui come Presidente e anche dopo. Me lo ricordo impegnato nella gestione dei raduni, perché tutto funzionasse per il meglio, ma preferisco ricordarlo come “collega”, quando col suo camion veniva a Giussano e si divertiva in mezzo a noi a ridere e scherzare. Mi piace ricordarlo in momenti particolari, quando ci si divertiva con poco. Quando ci si metteva in circolo a raccontare storie e ognuno parlava delle sue avventure su strada, quando si passava il tempo a guardare foto, o come quella volta che il nostro gruppo di amici organizzò lo “scherzo serale” del raduno a Giussano: Nestore aveva il trattore parcheggiato proprio nel punto di maggior passaggio, lo scherzo consisteva nel far credere che lui fosse rimasto incastrato sotto la cabina semiribaltata mentre stava cercando di sistemare qualcosa nel motore. Si era messo la tuta da meccanico, c’erano gli attrezzi sparpagliati per terra e noi intorno che fingevamo di tirarlo fuori mentre lui gridava aiuto. Lorenzino passò di li e vedendo la scena pensò che non fosse vera, che si trattasse di un fantoccio, noi gli dicemmo che era veramente lui, allora per essere sicuro gli tolse le scarpe: quando vide i piedi di “carne ed ossa” si preoccupò e si mise a tirare per cercare di toglierlo da li che era pericoloso…e noi a dirgli di non farlo, di non tirare, che era tutto uno scherzo…naturalmente poi si aggregò all’allegra compagnia…Piccoli momenti, il bello dei raduni, essere amici per una sera e poi solo semplici colleghi per il resto dell’anno, ma con quella marcia in più che il partecipare a questi ritrovi ti dà, il sentirsi parte di una grande famiglia, quella delle persone che amano questa vita, questo lavoro e hanno veramente il camion nel cuore. Sono sicura che Lorenzino fosse uno di noi e vorrei augurargli una buona strada, qualunque ora essa sia, ovunque ora egli sia.
Sono andata al suo funerale insieme a centinaia di altre persone che lo conoscevano, ho molti ricordi di quel triste giorno (che avrei preferito non dover vivere…), la cosa che più mi ha colpito sono state le lacrime, tutti prima o poi quel giorno abbiamo pianto, ed erano lacrime sincere, l’ultimo saluto a un collega che ha lasciato un segno nel cuore di chi l’ha conosciuto.
Ciao Caccia….un abbraccio, se si può…
Moni.
p.s.
io volevo aggiungere la foto del suo Scania
Lorenzino era orgoglioso del suo mezzo!
Ciao, buone cose e buona strada, a presto!
Moni.
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Il pensiero di Ivan Dal Toso di Barbarano /Vicenza (pensiero che ha letto quel 2 marzo come ultimo saluto) [foto di uno dei tanti gesti di generosità al quale insieme hanno collaborato]
In questo momento mi trovo in difficoltà nel ricordare il nostro amico Lorenzino meglio conosciuto col nome di Caccia, adesso che hai deciso di andare avanti.
Porto ai famigliari le condoglianze degli amici che con rammarico non riescono ad essere presenti per dare l’ultimo saluto all’amico Caccia.
E’ difficile in poco tempo dare il giusto riconoscimento nel ricordare Lorenzino come uomo, camionista, marito e padre, alpino e presidente il nostro presidente. Si perché rimarrà il nostro presidente per sempre.Persona sempre disponibile nei confronti di tutti, amico di tutti, vulcano di idee e iniziative, portatore di quello spirito di alpinità che distingue gli alpini in tutto e dovunque. Spirito che ha profuso in tutti noi al momento di coinvolgerci nell’avventura della fondazione dell’Highway Truck Team e presente in tutto quello che veniva e viene organizzato in aiuto agli altri. Grande trascinatore in tute quelle iniziative che riguardano il suo mondo i suoi amici camionisti. Battagliero fino all’ultimo senza pensare al male che nel frattempo lo consumava. L’immagine che voglio ricordare è quella della cena sociale dove Lorenzino, felice di portare a conoscenza ai presenti di essere riuscito in una battaglia importante per il settore, pensava già ad un’altra iniziativa alquanto importante per i camionisti e di come calamitava l’attenzione delle persone su di lui con le sue parole.
Persona a cui piaceva la compagnia specialmente se si trattava di mettere le gambe sotto la tavola, riusciva a colloquiare con chiunque meglio ancora se si trattava di persone che per qualche modo facevano parte del suo mondo i camion e non rifiutava mai di assistere alle partite di calcio specialmente se del Milan con i suoi amici di sempre. Ammirato da tanti per tutto ciò che faceva, da solo o assieme a noi consiglieri, per riuscire a dare all’opinione pubblica un’immagine diversa di quel mondo quello dei camionisti, molto spesso bistrattati, ad avere servizi migliori ad essere ascoltati e non accusati. In questo eri o meglio sei unico. Hai percorso con il tuo camion milioni di chilometri girando in lungo e largo l’Europa e l’Italia come un cow-boy in sella al suo cavallo viaggiava per le praterie d’America ed ora siamo qui per accompagnarti nel tuo ultimo viaggio. Voglio pensare che anche nell’aldilà ti comporterai come quando eri tra noi, magari affiancando San Pietro nel ricevere i tuoi amici camionisti quando sceglieranno di venirti a trovare. L’anno scorso hai dimostrato la volontà di lasciare il posto della presidenza ad un altro consigliere come se fosse un presentimento. La scelta è ricaduta su di me e da allora mi hai affiancato nel portare avanti assieme ai consiglieri il club, presente e consigliere in molte occasioni adesso mi sento spiazzato e in un certo senso abbandonato da una persona che oltre essere un amico tanto poteva dare, per esperienza e iniziativa nel prossimo futuro. Dire che hai lasciato un vuoto mi sembra riduttivo e quello che ci hai lasciato sicuramente lo coprirà. Spero che tutti noi ma io in prima persona riusciremo a portare avanti quello che in questi anni hai fatto sempre con lo stesso spirito che ti ha contraddistinto. Grazie a tutti a tutti soci e amici per aver partecipato a questa festa, così come abbiamo e avete partecipato alle feste organizzate dal Caccia, solo che oggi sono stati ribaltati i ruoli e mi auguro che il Caccia sia rimasto soddisfatto di quanto è stato fatto.
Ciao Presidente. Sei e sarai sempre il caccia il nostro Presidente.
Ivan Dal Toso
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Il pensiero di Nicoletta, camionista di Spinea / Venezia
Ciao a tutte/i
Volevo parlarvi di una persona a me molto cara, Lorenzino detto Caccia e così lo chiamerò, visto che lui ci teneva. L’ho conosciuto 6 anni fa, in occasione dell’organizzazione del 2° raduno dell’Highway Truck Team, io e mia sorella dovevamo inserire uno stand all’interno del raduno, così una sera siamo andate alla sede del Club.
Quando l’ho conosciuto, subito mi ha dato una bella impressione: disponibile e gentile, ed è subito nata una forte amicizia.
Non dimenticherò mai il mio primo raduno, quello del 2002, BELLISSIMO e la sfilata su per Asiago con 200 camion, il CACCIA sempre davanti, ci guidava come un maestro e noi lo seguivamo. Ho visto e mi sono resa conto come il Caccia era grande con tutti, specialmente per chi ne aveva più bisogno; in quello che faceva ci metteva cuore, anima e generosità, Sempre.
Ricordo quando stavo facendo le patenti del camion, quando ho trovato lavoro come autista, era orgoglioso di una donna al volante di un tir e mi ha sempre sostenuta; sapevo che in lui potevo sempre contare. Ricordo le telefonate, quasi giornaliere, i pranzi quando era in zona, se passava davanti a casa mia ci veniva sempre a trovare. Si preoccupava di me e mio marito che cercavamo di avere un figlio, mi dispiace che non sia riuscito a vedere il piccolo Alessio, ma da lassù lui Vede.
Era un Grande, qui a casa lo ricordo con la bella foto che ho sopra la credenza, in bella evidenza, orgogliosa di aver avuto un amico così.
Ricordo quel maledetto giorno che seppi della sua malattia, pensare che al telefono o di persona era lui che non ti faceva pesare questa cosa, io gli parlavo facendo finta di niente, ma dentro di me il dispiacere era grande. Mi parlava sempre di sua moglie Bertilla e suo figlio Daniele, la passione che condividevano per le moto, era molto attaccato alla sua famiglia e non parliamo del Club, la sua ragione di vita; il desiderio di portare a Vicenza il Tractor Pulling e ce l’ha fatta, ma se n’è andato troppo presto per vedere realizzato il suo sogno.
Nel mio cellulare ho ancora il suo numero di telefono, con scritto CACCIA, non ho il coraggio di cancellarlo e non lo farò.
Mi manca Lorenzino, sono passati due anni che è andato in cielo e ancora adesso sto male.
Ho perso un grande amico, il migliore e che porterò nel cuore per sempre.
Ciao Caccia…Ti Voglio Bene
Nicoletta (Topona)
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Il perché di questo spazio a lui dedicato….