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Una mostra fotografica

 

In questi articoli di marzo del 2019 si parla di una mostra fotografica in occasione della festa della donna.

Protagonista  (o sarebbe meglio dire “soggetto”? ) di uno dei due reportage  “La camionara” (l’altro è intitolato “La scelta“),  è Leonarda, amica del gruppo, collega pugliese sulle strade da più di 30 anni!

Peccato non averlo saputo allora, sarebbe stato bello andare a farci un giro, purtroppo negli articoli non si vedono le foto….

Questi sono i link:

https://www.bresciaoggi.it/argomenti/cultura/l-emancipazione-rosa-riflessioni-in-un-click-1.7171083?refresh_ce

 

https://primabrescia.it/cultura/non-mi-piace-l8-marzo/

 

Questo uno dei due articoli:

L’emancipazione rosa Riflessioni in un click

«La scelta» di una poliziotta: opera di Rosetta Zampedrini«La camionara»: si è raccontata a Felice Bianchetti
«La scelta» di una poliziotta: opera di Rosetta Zampedrini«La camionara»: si è raccontata a Felice Bianchetti

Impossibile restare impassibili. Quando lei non serve a chicchessia ma serve a sé stessa, è esultanza. «Non mi piace l’8 marzo», tornano a dire quelli del Gruppo fotografico Click. Siamo a Flero, a Palazzo Loda, in via Umberto I. Si solennizza col consueto contrappunto la Festa della donna. Felice Bianchetti e Rosetta Zampedrini (inossidabilmente) comunicano, per la 15esima manche, l’idea concreta dell’emancipazione rosa. «La camionara» e «La scelta» sono le loro rispettive riflessioni sul femminile, quest’anno tanto sradicato dai cliché professionali quanto avvinghiato all’indipendenza – di ruolo, genere, specularità. LE MOSTRE (informazioni e ingressi su www.gfclick.it) inaugurano domani alle 20.30 assieme ai toni caldi della Filarmonica Ligasacchi. «Incontro casuale, quello con Leonarda – racconta Bianchetti –, camionista leccese controcorrente». A 5 anni capisce che lavoro vuol fare, oggi ne sono passati 33 dal suo debutto su strada. «Solitudine, claustrofobia, movimento costante» sono i vertici del triangolo cui s’appende il reportage. Un viaggio da Piacenza a Genova, verso i mercati generali, partiti di giorno rientrati a notte fonda, mangiando in cabina, riposando nella cuccetta «di un mezzo spaziosissimo, immenso, pure comodo. Mi sono divertito ad accompagnare Leonarda nella sua casa mobile». Dimenticando finanche il bianco e nero sul guardrail: «Questa volta, sì. Questa volta colore, per il colpo d’occhio di blu e rossi quasi alieni», di nuvolosità indecifrabili entro la tragittante cronologia atemporale. PER LA CAMIONARA (così è nota, così si fa chiamare), attraverso la fatica in pullover cipria e sigarette lunghe un traforo, l’andamento cingolato diventa litania: «Ho combattuto contro giudizi e pregiudizi – commenta –. Tanta gente, pochi amici, ma veri. Vado ancora avanti sul nero asfalto a mangiare chilometri fin quando Dio lo vorrà».

(continua)

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