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Parole alla radio…

Ciao a tutte…avete mai parlato alla radio?, io fino a qualche mese fa per parlare alla radio intendevo: quando sentivo uscirne una cavolata, guardavo il display luminoso e brontolavo: ma cosa mi tocca sentire?, ma che stupidaggine è questa? , ma come si permettono di dire queste cose?

In seguito mi è stato chiesto di partecipare telefonicamente a trasmissioni radiofoniche, che si occupano del mondo del trasporto e anche se riluttante ho acconsentito; la paura di andare ad aggiungermi a tutti coloro che sparano cavolate è aumentata, ma ho pensato anche di poter contribuire a dare invece giuste informazioni o solamente una visione di questo mondo dal mio punto di vista… La diretta non è per niente rassicurante, include le trappole della mente contorta di chi ti pone le domande: ad esempio quanto misurano i tuoi bicipiti; oppure se esiste un legame tra cucina ed eros; come puoi tirarti fuori dall’imbarazzo, senza fare la figura dell’oca lessa,se non con una battuta spiritosa?  Io ci ho provato… ma poi ho sempre diffidato delle trasmissioni in diretta..

In altre occasioni si è registrato ed è andata meglio, l’interlocutore più interessato al mondo del trasporto, qualc’uno mi ha anche insegnato piccoli trucchi per non impappinarmi… gli argomenti di conversazione erano progetti a me cari e le parole sono venute da sole…

Così anche se ci mandano in onda ad orari impensabili per la maggior parte degli ascoltatori,  diamo disponibilità  e speriamo di comunicare al meglio ciò che sentiamo…

Uso il plurale perché ho la presunzione di rappresentare anche tutte voi che avete nel cuore camion e strade come me, che avete creduto e partecipato ai ns piccoli progetti!

“Uomini e Camion” è una trasmissione che ogni tanto c’invita e ieri sera  ci ha riservato alle 23,45 qualche minuto, per parlare di autovelox nei cassonetti, strade malridotte, enti latitanti e il ns gruppo di donne che condividono progetti; piccoli ma utili alla società.

Ho cercato di usare le parole per esprimere chiaramente il mio pensiero, mi piacerebbe nel tempo sentirlo fare anche da altre: più voci e diversi modi possono contribuire a capire meglio; ammesso che chi ascolta sia disposto ad interpretare.

Ho ritenuto importante sottolineare il discorso di continuità del ns progetto “Calendario”, perché  credo che nessuna iniziativa sia mai stata condivisa da 60 donne camioniste… un’altra piccola presunzione..

Merito… a chi ha avuto l’idea …

Stima … a chi l’ha replicato…

Complimenti… a chi ha partecipato…

Affetto… a chi l’ha apprezzato…

GRAZIE … a chi l’ha comprato…. O lo comprerà…

Personalmente non ho molta simpatia per i media, troppe volte ho constatato imprecisioni e leggerezze nel riportare le notizie, rimango dell’opinione che ci farebbe comodo la “notorietà” per permettere alle colleghe di conoscerci, allo stesso modo però darebbe l’opportunità a quel genere di persone che non ci apprezzano di dire che facciamo le cose solo per metterci in mostra…

Comiciamo col dirle tra noi le cose e costruire un percorso di scambio d’opinioni e saremo più preparate al confronto sia con i media che con chi ci guarda con il sospetto che il ns fine sia concentrare l’attenzione su di noi e non per la professionalità… ma per altro…

Non voglio insegnare niente a nessuno, solo proporre un modo per socievolizzare…

BUONA STRADA a tutte!!!!!!!

 

 

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