Archive for Maggio 6th, 2023

La prima donna che…

 

“La prima donna che…” è un programma dedicato alle donne pioniere in vari settori, artiste, studiose, giornaliste, scrittrici, sportive, ecc, ecc.  Ho scoperto che il 10 maggio ci sarà un episodio dedicato a Teresina Bruno, la prima donna camionista d’Italia, vi metto il link, per chi volesse guardarlo:

https://www.raiplay.it/dirette/rai3/La-prima-donna-che—Teresa-Bruno—Puntata-del-10052023-42cd306f-ec2d-4ab5-89ce-dc0757d71791.html

 

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La storia di Tatsiana

 

Ho trovato questo articolo che parla di Tatsiana, una collega autista di Girteka.

La frase che più mi piace in questa intervista è questa:

“Se una donna vuole dedicarsi a questa professione, parlane con una donna. Tra le mie colleghe, non c’è nessuno che si lamenti che è molto difficile “

Il link:

https://it.eseuro.com/local/204998.html

Il testo:

“Il trasporto a lunga distanza ha un grande potenziale per i camionisti”

Negli ultimi anni, l’industria degli autotrasporti ha subito una grande trasformazione. Mentre la carenza continua camionisti in Europa, le donne stanno diventando lentamente, ma sempre di più, al volante di mezzi pesanti. Rompere lo stereotipo della guida del camion come “lavoro da uomini” le donne stanno dimostrando di avere le carte in regola per eccellere in questa professione. Tatsiana, uno degli autistis professionisti di Girteka, spiega cosa significa per una donna essere un camionista e perché vale la pena prendere in considerazione questa carriera.

È ancora solo un “lavoro da uomini”?

“Sono sicuro che il lavoro di un camionista fosse un ‘lavoro da uomini’ in epoca sovietica, ma ora non resta che la definizione. Quando i nostri padri e nonni guidavano fuoristrada MAZ e KAMAZ e riparavano i loro camion con qualsiasi tempo, con l’olio nei gomiti, quella era “guida dura di camion”. Non c’erano condizioni idonee e i veicoli erano in pessime condizioni… Tutto questo è cambiato”, commento.

Nonostante il pensiero stereotipato, Tatsiana afferma di non incontrare alcuna difficoltà nel suo lavoro di donna. E le reazioni dei suoi colleghi maschi sono state ampiamente positive. Ha buoni percorsi, un veicolo affidabile e non guida fuoristrada. Tuttavia, è consapevole di quanto sia duro il lavoro di un pilota professionista, soprattutto in paesi come la Norvegia o la Svezia dove le condizioni sono dure.

Decisione che cambia la vita

Tatsiana ricorda bene come è entrata a far parte di Girteka: “Ho chiesto alle ragazze: prendete le donne? Lei ha risposto “sì”. Poi ho continuato: quante donne hai? “Non molti, ma lo stiamo facendo tutto il possibile per attrarre di più.” Era quella frase che giocava un ruolo chiave, magico.o, si potrebbe dire. E il giorno dopo ho firmato il contratto per entrare in Girteka come camionista”.

Quando si tratta di aspirazioni di carriera, questo autista preferisce rimanere sulla strada piuttosto che in un ufficio. “La mia sedia è un posto di guida, non da ufficio. E che tipo di carriera può avere un pilota? Da un camion all’altro. Ma se mai trasportiamo merci di grandi dimensioni in tutta Europa, quelle lunghe fino a 60 metri Verrò e chiederò loro di mettermi su un camion tipo e dice.

un sacco di potenziale

Tatsiana ci crede camion a lungo raggio in realtà potrebbero essere visti come una professione femminile. Ecco perché incoraggia altre donne a prendere in considerazione una carriera come autisti professionisti. Ha ispirato una delle sue amiche a diventare una camionista e sottolinea che le donne dovrebbero chiedere consiglio ad altre donne della professione, invece di affidarsi alle opinioni degli uomini.

“Se una donna vuole dedicarsi a questa professione, parlane con una donna. Tra le mie colleghe, non c’è nessuno che si lamenti che è molto difficile “, punti.

Per quanto riguarda i vantaggi e gli svantaggi di essere un camionista, Tatsiana sottolinea la sfida di stare lontano da casa come il principale svantaggio. Tuttavia, apprezza anche l’opportunità di leggere, ascoltare audiolibri e avere tempo per l’auto-riflessione durante i tuoi lunghi viaggi. Vede la guida di camion come un’attività che allevia lo stress e gli piace più che nei suoi lavori precedenti.

“Il mio lavoro mi entusiasma. Potrebbe essere -15 ° fuori oggi e +20  domani. Il paesaggio fuori dalla finestra è in continua evoluzione, anche le persone stanno cambiando. È molto interessante assistere a tutto ciò”, condividere.

Rappresentanza delle donne nel trasporto su strada

Secondo l’ultimo studio del Unione internazionale dei trasporti su strada (IRU), nel 2021 meno del 3% dei camionisti in Europa erano donne. Se l’industria degli autotrasporti riuscire ad attrarre più dipendenti donne, non solo aiuterebbe ad affrontare il problema della carenza di conducenti, ma aprirebbe anche la strada a una maggiore diversità e inclusione nel settore. Con le loro comprovate capacità, dedizione e adattabilità, le donne camioniste lo sono senza dubbiouna preziosa aggiunta alla forza lavoro e svolgono un ruolo cruciale nel progresso del settore. Man mano che sempre più donne entrano in campo, portano con sé prospettive, abilità ed esperienze uniche, come Tatsiana, che arricchiscono la professione e contribuiscono a una forza lavoro più diversificata e innovativa.

Con il crescente sostegno dei datori di lavoro come Girteka e l’industria in generale, le camioniste possono ora accedere a una varietà di opportunità di sviluppo professionale, formazione e programmi di tutoraggio su misura per le loro esigenze. A Girteka, parità di genere e diversità Sono al centro dei valori e delle strategie di reclutamento dell’azienda. Riconoscere l’importanza di una forza lavoro equilibrata, l’azienda incoraggia attivamente l’inclusione delle donne nel settore degli autotrasporti e si impegna a creare un ambiente di lavoro solidale ed equo per tutti i conducenti.

Promuovendo il messaggio che guidare i camion sono una professione per tutti, Girteka mira a porre fine agli stereotipi di genere e promuovere una cultura inclusiva. Il nostro impegno per la parità di genere si riflette nei nostri sforzi per assumere più autisti donne, offrendo pari opportunità e supporto alla crescita professionale indipendentemente dal genere.

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A Milano camion solo di notte o con sensori per l’angolo cieco

Voi cosa ne pensate di questo provvedimento?Fermo restando che ogni vita umana ha un valore inestimabile e che nessuno dovrebbe morire in un incidente stradale, vi sembra la soluzione al problema?

Io sono camionista e anche ciclista e anche pedone. E quando vado in bicicletta cerco di tenermi alla larga dai colleghi camionisti, perché so che potrebbero non vedermi. So che i camion hanno tanti angoli morti. Come faccio? Principalmente cercando percorsi alternativi alle strade più trafficate (e ci sono…) poi usufruendo SEMPRE delle piste ciclabili dove esistono,  cosa che invece non piace fare alla maggior parte dei ciclisti almeno nelle mie zone, e a niente vale suonargli e dirgli di usarle… se va bene non ti degnano, se va male ti mandano a culofan… cominciare a fargli qualche multa, no? Per esempio, il comune di Ferno ha la ciclabile su tutto il percorso dalla fine di Samarate all’inizio di Lonate Pozzolo… venite a vedere in quanti la usano. Ci passo spesso col camion e gli sto dietro, ma se prima o poi qualcuno finirà schiacciato da un altro camion poi non vengano a piangere…

E’ inutile reclamare diritti quando poi non si rispettano i doveri. A piedi o in bicicletta in caso di incidente si avrà quasi sempre la peggio, allora il primo pensiero deve essere quello di prestare attenzione agli altri utenti della strada. Se gli altri sono distratti noi non possiamo esserlo, se c’è un passaggio pedonale non si può impegnarlo se non si è sicuri che l’auto o il camion che sopraggiunge non sia in grado di fermarsi. Ci dicono che si ha la precedenza a piedi, ok, ma fermare un veicolo è ben più difficile che fermarsi a piedi e controllare! Se c’è un camion che fa manovra si può aspettare che finisca, non infilarsi in ogni centimetro libero…col rischio di restare stritolati…

Quando si è pedoni o ciclisti dobbiamo essere noi i primi a prenderci cura della nostra incolumità, non sperare che “sistemi di rilevamento” impediscano a un veicolo di investirci!

Buona strada a tutti sempre!

 https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2023/05/04/a-milano-camion-solo-di-notte-o-con-sensori-per-langolo-cieco_27b0a0e9-a525-4dca-9941-d25957c474a2.html

 

A Milano camion solo di notte o con sensori per l’angolo cieco

Approvato ordine del giorno in Consiglio comunale

(ANSA) – MILANO, 04 MAG – A Milano i camion e i mezzi pesanti potranno circolare solo di notte in determinati orari o in alternativa durante tutto il giorno ma solo se possiedono i sensori per l’eliminazione dell’angolo cieco.

Lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere della Lista Sala Marco Mazzei, dopo i recenti episodi di cronaca che hanno portato alla ribalta la sicurezza di pedoni e ciclisti in città come la morte di Cristina Scozia, investita in bicicletta da una betoniera in pieno centro.

L’ultima di una serie di vittime della strada. Il documento invita e sollecita il sindaco, Giuseppe Sala e la sua giunta ad adottare tutte le misure possibili per impedire che altri incidenti causati dall’angolo cieco dei mezzi pesanti provochino nuove vittime in città. In particolare consentendo l’accesso in Area B solo ai mezzi pesanti che siano dotati di appositi kit per l’eliminazione dell’angolo cieco.
Se i camion saranno sprovvisti di questi sensori potranno circolare solo di notte, dalle 22 alle 6 del mattino.
“Il Comune farà tutto ciò che è possibile, che ci è concesso e anche di più per garantire la sicurezza a pedoni e ciclisti in questa città – ha assicurato l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi -. Ogni supporto in termini di strumenti tecnologici che possa aiutare è nelle nostre intenzioni e in quelle del sindaco”. (ANSA).

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “ SUL CAMION DI PAPA’ ”

 

Quando cerco libri sull’argomento  “camionistico” le parole chiave sono, naturalmente, “camion” e “camionisti”. Tra gli altri mi è comparso anche questo titolo “Sul camion di papà”, scritto da Alessandro Margherita e edito da ILMIOLIBRO. L’ho ordinato e naturalmente l’ho letto.

Luigi, il protagonista del libro, nato negli anni trenta del secolo scorso, nella vita ha fatto anche il camionista, ma il libro non è il racconto delle sue avventure a bordo del suo camion, no, il libro racconta principalmente la sua vita di uomo, partendo da quando era un bambino in una famiglia numerosa al servizio militare, da quando dopo la leva emigrò al nord, a Milano, e li, in cerca di fortuna e di nuove esperienze,  iniziò a guidare i camion. Racconta del suo ritorno al sud, per crearsi una famiglia sua, del suo amore per la moglie e le due figlie, del suo desiderio di andare sempre avanti, di progettare, di prendersi cura delle persone amate, del suo senso dell’amicizia e del rispetto.

Nella prefazione c’è questo paragrafo:

“Sul camion di papà” rappresenta il racconto narrato con gli occhi di un esterno ma con il cuore di un figlio. Chi scrive ha conosciuto Luigi e a lui dedica il racconto, alla sua memoria ed al suo insegnamento.

Buona lettura a tutti!

 

Un link:

https://www.ibs.it/sul-camion-di-papa-libro-alessandro-margherita/e/9788892376021

 

La copertina:

 

La trama:

“Sul camion di papà” descrive il percorso di vita di Luigi, un padre ed un camionista, e della sua amata famiglia. Il camion rappresenta metaforicamente il luogo emozionale in cui ognuno di noi compie l’affascinante viaggio della vita. Siamo saliti tutti su quel camion e ci saliamo ancora ogni giorno, sentendo la rassicurante carezza del nostro papa. Il libro racconta dell’importanza della famiglia e dell’amicizia, del lavoro e della progettualità. Un viaggio di ricordo e proiezione verso il futuro, guardando alla bellezza del paesaggio, senza paure e col cuore pieno di ottimismo.

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