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Un libro per il fine settimana: “Sulle strade di mio padre”

 

Cerco sempre nuovi libri ad argomento camion e camionisti. A volte trovo romanzi, a volte raccolte di fotografie, altre testi un po’ tecnici, poi ci sono quelli che mi piacciono di più, quelli che raccontano storie  di strada, di viaggi, di passione e di fatica. La vita dei camionisti.

L’ultimo che ho letto si intitola “SULLE STRADE DI MIO PADRE”, scritto da Josè Henrique Bortoluci, il figlio del protagonista.

Josè, conosciuto come Didi è suo padre. Un padre ormai anziano (classe 1943) , malato, che ha passato la vita a lavorare, da quando era solo un bambino nel podere di famiglia, poi come meccanico, e dal 1965 al 2015 come camionista.

Le sue strade sono state quelle del Brasile, che ha attraversato in lungo e in largo, anche quando di strade ancora non ce n’erano e che lui ha contribuito a far costruire.

E’ bello questo libro perché racconta in parallelo storie diverse: i viaggi in camion di Didi, la storia sociopolitica del Brasile, il suo evolversi nel corso degli anni e la malattia, il cancro che lo ha colpito e il percorso di cure a cui si è dovuto sottoporre.

Non c’è una cronologia precisa, i racconti si intersecano tra loro ed è bello scoprire la storia di questo paese dall’altra parte del mondo, è bello scoprire le differenze di vedute tra padre e figlio, il primo che ha passato la vita a lavorare e che divide le persone in “lavoratori” e “fannulloni”, il secondo, il figlio, che ha studiato, è un accademico, vede il mondo con occhi diversi, ma cerca di avvicinarsi a quello di suo padre chiedendogli di raccontargli la sua vita, le sue esperienze, le sue convinzioni.

Una vita REALE, fatta di lunghi viaggi, di lunghe assenze da casa, dove sua moglie e i suoi figli aspettavano il suo rientro dopo giorni, settimane, anche mesi a volte, arrivava con il suo camion, erano  un tuttuno, e dopo pochi giorni ripartiva per un altro viaggio. Una vita di fatica, quella vera, quella vissuta in un paese che cercava di crescere, anche devastando la foresta amazzonica, strappando terreno agli alberi per farne campi per colture estensive o pascolo per il bestiame.

I camionisti trasportavano materiale per costruire, portavano via il legname. Non si facevano domande, per loro era lavoro… loro andavano dove li pagavano per andare, affrontando di volta in volta i problemi che gli si ponevano davanti, con quella solidarietà di categoria che li contraddistingueva in quegli anni, dove ogni viaggio era un’avventura.

E’ un libro che consiglio perché da la possibilità di confrontare il nostro vissuto con quello di persone lontane eppure vicine in certi modi di essere e di affrontare gli eventi della vita.

Un libro bello, uno di quelli che sicuramente tornerò a leggere, lo faccio sempre con quelli che mi danno emozioni e spunti di riflessione.

Qualche link:

https://iperborea.com/titolo/667/sulle-strade-di-mio-padre/

https://www.ibs.it/sulle-strade-di-mio-padre-libro-jose-henrique-bortoluci/e/9788870918038

La copertina:

 

Buona lettura a tutti!

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“Uno di quelli”

“Uno di quelli” di Massimo Pescara è un bel libro, è stato pubblicato nel 2020, ma io l’ho scoperto solo adesso, è uno di quelli che ho divorato in due sere, uno di quelli che mi hanno emozionato, che mi è piaciuto fino alle lacrime. Uno di quelli che vi voglio consigliare di leggere perché… perché noi che facciamo questo lavoro siamo “uno di quelli” (noi ladies una di quelle 😀 ).

E’ si un romanzo, ma è un romanzo in cui c’è tanta verità sul nostro lavoro, soprattutto su quello che il nostro mestiere era nel secolo scorso. A chi ha vissuto quegli anni risveglierà ricordi, anche se credo che siano cose indimenticabili, a chi non li ha vissuti forse farà capire come stavano realmente le cose, al di là delle mitizzazioni.

A chi camionista non lo è mai stato spero farà aprire gli occhi sul nostro mondo, capire che in ognuno di quei camion che tanto danno fastidio sulle strade c’è “uno di quelli”.

I più pignoli leggendolo si accorgeranno di qualche inesattezza nel descrivere i vecchi modelli di camion (per esempio viene citato il Fiat 681 che non ho mai sentito nominare per quanto mi sforzi di ricordare), ma sono cose di poca importanza. E’ il contenuto che conta, sono gli spunti di riflessione che da, e se chi lo legge da profano del mestiere poi avrà un po’ più di comprensione verso di noi, forse non saremo più soltanto “uno di quelli”, ma persone come tutte le altre, con sogni, aspettative, desideri, problemi da risolvere e chipiùnehapiùnemetta.

Voglio ringraziare l’autore per questo suo romanzo, per me è uno dei più belli che ho letto sul mondo dei camionisti, perché annullando gli stereotipi  ci rende persone.

Grazie Massimo Pescara, buona strada sempre!

Un link:

https://www.amazon.it/UNO-QUELLI-Massimo-Pescara/dp/B08BV7JDN2

La trama:

Alberto Landini un giovane aspirante giornalista, insoddisfatto delle scarse opportunità di lavoro offerte dall’ambiente provinciale, decide attraverso l’aiuto di un suo compagno di università, di raggiungere la grande città, quella che non dorme mai, la città da bere e da mangiare.Vi giunge una mattina, in netto anticipo sul suo appuntamento con il compagno di studi, nell’attesa entra in un bar per un caffè.Ed è proprio nel bar che si imbatte in un articolo del Corriere dove viene descritta la dinamica di un incidente stradale. Quell’articolo fa scattare in lui l’idea che non solo potrebbe cambiargli la vita, ma dare anche un senso alle sue aspirazioni personali. Scrivere delle tragedie e delle storie personali legate a questi eventi ed inevitabilmente del mondo dei trasporti visto con gli occhi dei protagonisti, i camionisti.

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Incontro tra Lady truck e un libro!

 

Un ringraziamento speciale  agli amici Seba e Tiziana (la nostra lady truck onoraria!) per l’ospitalità, per avere organizzato questo incontro tra lady truck e per la bellissima giornata passata in loro compagnia!

Abbiamo pranzato e poi chiacchierato, chiacchierato, chiacchierato…ho scattato qualche foto, chiacchierato, chiacchierato, chiacchierato… e in un attimo era già sera ed era arrivato il momento dei saluti!

Il Seba!

Tiziana e Rosa

La “Misteriosa”

Foto di gruppo

Rosa e Monica

Lady truck: Rosa, Cristina e Monica

Rosa, Cristina, Monica e Tiziana


 

 

 

Il libro si intitola “Per un sogno” ed è il nuovo romanzo scritto da Tiziana (lei è l’autrice de “La vergine”, il romanzo che aveva come protagonista una donna camionista), è la storia di un gruppo di ragazzi che affrontano l’ultimo anno di liceo tra i tanti problemi della loro età, tra i sogni per il futuro e situazioni di vita e familiari non sempre serene. Un libro che parla di ragazzi ma che secondo me dovrebbero leggere anche e soprattutto gli adulti per imparare a capirli meglio.

 

 

Io l’ho già letto, mi è piaciuto  ed è stato uno degli argomenti di conversazione della giornata, è bello poter discutere con l’autitrice dei suoi personaggi, capire chi e cosa l’ha ispirata, le motivazioni che ci sono dietro i vari racconti. In più lei è una persona veramente speciale e non smetteresti mai di ascoltarla!

Vi metto il link, se qualcuno fosse interessato:

https://www.amazon.it/sogno-Tiziana-Francesco/dp/B0CZPGB97V

Stef e il libro, ora lo sta leggendo anche lui!

Buona lettura e buona strada a tutti sempre!!!!

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Un libro, un podcast

 

 

Quando usci questo libro, “CB Filomena” di Carmela Bruscella nel 2020,  ve ne parlai qui nel blog, ora mi è capitato di trovare questo podcast dedicato e ho pensato di proporvelo.

 

 

 

 

 

Lo so, è passato qualche anno dalla pubblicazione ma i libri non hanno tempo, rimangono  inalterati negli anni con le loro storie scritte nero su bianco… come quella di Filomena, pioniera del mestiere!

Buon ascolto!

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“Nero” – il libro di Silvia

“NERO” è il titolo del libro della collega Silvia Rauti Carbone.

Ho saputo di questo libro perché ne parla lei nel video  “La versione delle donne – parte 8” pubblicato qui su You Tube dal Comune di Tortona il 1 marzo 2024.

E’ un video breve (vi ho messo il link  qualche giorno fa), pochi minuti in cui lei arriva col suo MAN, scende e viene affiancata da un’altra collega, Angela.  Silvia racconta del suo lavoro di donna camionista, lei trasporta “energia”, combustibili e carburanti, e dichiara che è un lavoro alla portata delle donne, anche se erroneamente è considerato un lavoro prettamente maschile e che al contrario da molte possibilità alle donne di realizzazione, che è si un lavoro faticoso, che gli uomini hanno più forza fisica ma le donne più resistenza e sono in grado di gestire meglio i tempi di lavoro. In più i loro titolari danno loro la possibilità di scegliere se fare il giornaliero, il settimanale o anche di stare fuori per un mese intero. Angela annuisce e sorride dicendo che lei fa il settimanale.

Silvia descrive la cabina del camion: una cuccetta comoda, il frigorifero, la tanica dell’acqua, un fornellino, il riscaldamento autonomo e il clima da fermo, tutto quello che serve per vivere dignitosamente in uno spazio ristretto, in un piccolo appartamento su ruote. In più lo stipendio è decisamente più elevato di un qualsiasi lavoro impiegatizio e per una donna diventa un sostegno economico non indifferente.

Silvia conclude il video dicendo che si possono sfruttare i lunghi tempi d’attesa per caricare e scaricare leggendo, scrivendo e studiando, anche per diplomarsi o laurearsi! Poi sale in cabina e scende col suo libro “Nero” in mano e ci dice che ha realizzato questo libro fotografico sul mondo dell’autotrasporto, che è stato presentato anche al Salone del libro di Torino e ha avuto successo.

“Insomma, è un lavoro bellissimo che consigliamo alle donne di provare, di essere coraggiose.”

 

Alla fine del video il mio primo pensiero è stato : lo voglio! Cosi me lo sono fatto ordinare da mio fratello e ho cercato anche qualche articolo dedicato per saperne di più. Vi metto un paio di link:

https://www.impremix.it/silvia-rauti-carbone/

https://www.impremix.it/wp-content/uploads/2022/11/interno-nero-4-21.pdf

Ed è cominciata l’attesa…

Nel frattempo che aspettavo mi arrivasse il libro, su YT si è scatenata una polemica intorno al video delle colleghe, critiche assurde che le accusavano di fare pubblicità all’azienda per cui lavorano. Anche fosse stato cosi, dov’è il problema? In più battutine e battutacce sul fatto di leggere, scrivere e studiare durante le attese (cosa che io personalmente ho sempre fatto e che so fanno anche tanti altri…), cose senza senso, ripetute a pappagallo…

Mi ha dato veramente fastidio questo accanirsi nei confronti di una collega che nemmeno conoscono, questo vomitare odio semplicemente perché lei è contenta del suo lavoro, lo consiglia e ne trae soddisfazioni utilizzando al meglio il suo tempo. In più tutto questo accadeva nei giorni intorno all’8 di marzo, la Festa della donna, festa che, visto i comportamenti,  ha ancora più ragion d’essere nel suo significato profondo di riuscire a raggiungere una parità di diritti e di rispetto della persona.

La maggior parte delle donne vive questo mestiere come una realizzazione personale, in quanto si è in un ambiente ancora prevalentemente maschile e maschilista, e non tutti gli uomini sono disposti ad accettarci nel loro mondo. Le cose negli ultimi tempi stanno un po’ cambiando, ma la strada è ancora lunga.

Tra i denigratori purtroppo c’era anche una collega che ha dedicato loro pensieri ironici nei suoi brevi video su YT. Non possiamo pensarla tutti allo stesso modo, lo so,  ma ci vorrebbe un minimo di rispetto per i pensieri altrui. Amare il proprio lavoro e sfruttare i tempi di attesa per creare qualcosa di positivo va contro l’opinione di alcuni che sanno solo lamentarsi di tutto, mentre ci sono anche cose belle in mezzo alle brutture della vita, e chi è in grado di apprezzarle non è da condannare a priori senza nemmeno sapere di preciso di cosa si tratta.

Il libro – dopo alcune vicissitudini – è arrivato. Ero impaziente di sfogliarlo, per capire.

https://www.gruppoautospedg.com/presentazione-del-libro-nero-di-silvia-rauti-carbone-autista-di-ga-spa/

Il titolo “NERO” è riferito al carburante per le navi che spesso Silvia e i suoi colleghi trasportano. Ci sono poche pagine scritte, giusto una presentazione, e tante, tante fotografie. Più di 200. Foto di viaggi, paesaggi, tramonti, porti e raffinerie, ma soprattutto ritratti di colleghi. Camionisti fotografati nei piazzali da soli o in gruppo, davanti ai camion o in cabina, con la tuta da lavoro o vestiti normalmente. Foto scattate  – credo – prevalentemente durante le famose lunghe attese nei luoghi di carico/scarico, attese passate tra chiacchiere in compagnia e scatti fotografici.

C’è una cosa che accumuna la quasi totalità dei camionisti ritratti. Il sorriso!

Non è facile far sorridere tutti quando si scattano fotografie, Silvia ci è riuscita.

Ho sfogliato già più volte le pagine del libro, per vedere se riconoscevo qualcuno, e no, non ci sono volti a me noti, probabilmente perché lavoriamo in settori dell’autotrasporto completamente diversi e quindi incontrarsi è praticamente impossibile se non in fuggevoli istanti lungo le autostrade.

L’ultima foto del libro ritrae lei, davanti al suo camion, in tuta di lavoro, la treccia bionda, un fiore d’ibisco tra i capelli.

Voglio fare i complimenti a Silvia, da collega a collega, perché è riuscita a sfruttare i cosiddetti tempi morti per realizzare un qualcosa di positivo, creare un libro comporta un grande impegno, ma da anche una grande soddisfazione quando finalmente lo si può tenere tra le mani!

Buona strada sempre Silvia, spero che le nostre  si incrocino prima o poi, che riusciremo a bere un caffè insieme, scambiare quattro chiacchiere e, perché no, farci anche una bella fotografia!

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Donna faber. Lavori maschili, sex-sismo e forme di r-esistenza

 

Un libro che sto leggendo e che vi voglio segnalare e consigliare, perchè parla anche di noi poichè  il nostro è  considerato ancora un lavoro prevalentemente maschile (anche se, vista la carenza di nuovi autisti, si stanno accorgendo che forse c’è bisogno anche di donne che guidano i camion!). Naturalmente non è un romanzo, si tratta di un saggio basato su ricerche condotte nel corso degli anni, e che hanno visto anche il nostro gruppo di Lady Truck in parte protagonista. E’ una lettura interessante, fa capire tante cose della nostra società, del perchè di tanti atteggiamenti, cose che viviamo tutti i giorni e che ormai fanno parte del nostro modo di relazionarci, ma che hanno radici profonde e a volte molto difficili da estirpare. Cose che magari abbiamo sempre notato e accettato come naturali, ma che forse cosi “naturali” non sono. Una lettura che aiuta ad aprire gli occhi su come noi donne veniamo veramente considerate nella società.

 

Un link:

https://www.ibs.it/donna-faber-lavori-maschili-sex-libro-emanuela-abbatecola/e/9788807990892

La descrizione:

Descrizione

Cosa significa per una donna attraversare i confini entrando in professioni che la società percepisce maschili per definizione?

«Questa tendenza a raccontare il mondo da un punto di vista maschile non significa non occuparsi delle donne (o per lo meno non più), quanto piuttosto settorializzare le analisi dei sotto-universi femminili, trattare tutto ciò che riguarda le donne come una dimensione a sé stante.»

«Grazie a saggi come Donna Faber l’attenzione, ormai alta da tempo, sul fenomeno si porta a ogni livello: il linguaggio è lo spazio privilegiato, ma ci sono il lavoro, le aspettative, la libertà di contraddirsi, di reagire e di ribellarsi.»Alessandro Tacchino per Maremosso

Maestra, sarta, cassiera, segretaria sono femminili professionali che esistono da sempre, eppure si fa molta fatica a nominare al femminile quelle professioniste che lavorano in campi a prevalenza maschile: meccaniche, minatrici, camioniste, direttrici d’orchestra sembrano non esistere, a conferma dell’idea che ci siano lavori da uomini e lavori da donne. Rosa e azzurro, dall’infanzia all’età adulta, dalla scuola alla pensione. In un mondo del lavoro ancora fortemente sessuato, cosa significa per le donne decostruire stereotipi e violare i confini di professioni percepite come maschili? Quali violenze subiscono e quali pratiche di resistenza agiscono? Obiettivo del libro è rispondere a queste domande alla luce dei risultati di una ricerca qualitativa socio-fotografica, condotta in Italia nell’ultimo decennio intervistando e fotografando donne in lavori da uomini. Sullo sfondo, un’Italia in tensione tra nuovi femminismi e crociate anti-gender dai risvolti politici reazionari.


Per altre info questo è il link della pagina web di Donna Faber:

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Un libro e una leggenda

 

“Quelli che son stati camionisti insieme a me, e di anni ne hanno almeno 53…”

Ho modificato la strofa di una canzone dei mitici Nomadi per tornare all’inizio degli anni ’90, a chi come me in quegli anni percorreva l’Autostrada del Sole, in cabina aveva il baracchino (praticamente quasi tutti all’epoca!)  e di sicuro si ricorderà della storia del “fantasma di Fabro”. Ci passavamo le ore a discuterne, chi ci credeva, chi diceva che era impossibile, che si erano inventati tutto per spaventare gli altri, chi in quel parcheggio non si fermava più per paura di essere svegliato a sua volta dal fantasma di una donna col volto insanguinato (io conoscevo questa versione) e di restarci secco per lo spavento.

Era solo una leggenda? Chi può dirlo, ci fu un periodo in cui la ragazza fantasma fu “avvistata “ più volte, poi la storia si perse e nessuno ne parlò più per anni.

E invece… pochi giorni fa per caso ho trovato la recensione di questo libro “Sotto le ceneri” di Giorgio Santelli. E’ un romanzo giallo in cui l’autore, prendendo spunto proprio dalla leggenda del fantasma di Fabro e da alcuni fatti di cronaca legati allo smaltimento di rifiuti speciali crea una trama avvincente con protagonista un giornalista d’inchiesta e un vero colpo di scena finale.

Io l’ho letto in due giorni, forse proprio per venire a capo di quella strana vicenda del fantasma, che mi ha riportato indietro nel tempo, e anche se nel libro è stata un po’ modificata la storia mi è piaciuta.

Vi metto la copertina:

E il link dove trovarlo:

https://www.ibs.it/sotto-ceneri-libro-giorgio-santelli/e/9788892929579?lgw_code=1122-B9788892929579&gclid=Cj0KCQjw1OmoBhDXARIsAAAYGSFzl9RR-sC-jZ3hZ97YvkZ-n8WDRnvf18SCLqLUgdKz4LxGbONcQbwaAgopEALw_wcB

Buona lettura a tutti e buona strada sempre!

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “I NEGOZI APRONO AL SABATO”

 

Avvincente: è l’aggettivo per presentare il libro di questa settimana, “I negozi aprono al sabato”.

Ambientato sulle autostrade intorno a Bologna, dove una sera un misterioso camionista rapisce una ricca signora, chiedendo poi il riscatto tramite una telefonata a un’emittente radiofonica che trasmette in diretta la notte. Poche ore dopo, sempre in autostrada, c’è un assalto a un furgone portavalori… Diversi personaggi e diverse storie si intrecciano tra loro, in un susseguirsi di eventi fino al finale….

Non  è un libro che parla del nostro mestiere ma un  “noir” da leggere tutto d’un fiato, scritto da Paolo Innocenti, e pubblicato nel 2021  dalle Edizioni della Goccia.

Buona lettura!

 

Un link:

https://www.ibs.it/negozi-aprono-al-sabato-libro-paolo-innocenti/e/9788898916979

La copertina:

 

La trama:

Un misterioso camionista che in un autogrill rapisce una donna e chiede il riscatto in diretta radiofonica mentre scorrazza per le autostrade italiane è una brutta gatta da pelare. Niente, però, in confronto a quanto accade in poche ore intorno a Bologna in una fredda giornata di metà dicembre: prima l’assalto a un furgone portavalori, poi il ritrovamento del cadavere della donna rapita, che si scopre essere erede di una nobile famiglia tanto ricca quanto prigioniera di anacronistici retaggi, e infine la scoperta del corpo del presunto capo dei rapinatori, ucciso con un colpo di pistola. Una matassa difficile da sbrogliare per Laura Mori, vicequestore della Polstrada e comandante del Centro Operativo Autostradale, costretta ad affrontare, oltre alle difficoltà del caso, anche l’ottusità di qualche superiore. Mai come in questo caso nulla è come appare. Una lettura che non lascia indifferenti, che sonda aspetti poco approfonditi dell’animo umano e della società in cui viviamo.

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA – “FATTI SENTIRE”

 

Il libro di cui vi parlo oggi non è un libro “su” o “di” camionisti ma parla di donne.

E’ una raccolta di ritratti di donne di tutte le età, dalle bambine alle anziane, una serie di fotografie di volti femminili, di sguardi, di profili, di ombre… ognuno accompagnato dalla propria storia. Storie tutte diverse, alcune semplici, altre speciali, storie rivolte al futuro o racconti di una vita passata, storie che è bello scoprire una alla volta, pagina dopo pagina.

Il libro si intitola “Fatti sentire”, è del 2018, e l’autrice (anche delle fotografie) è Paola Pellai, giornalista sempre in movimento, e questo suo “fotolibro” è una sorta di diario degli incontri avvenuti durante i suoi viaggi.

In una recensione avevo letto che una delle donne che lei ha incontrato era una camionista… per curiosità ho acquistato il libro, volevo scoprire chi fosse!

Non la conosco di persona, ma so che è amica di alcune colleghe del gruppo e in passato ha partecipato ad alcune nostre iniziative. Qualche anno fa era diventata “famosa” per essere la camionista più giovane d’italia, si, è proprio lei, la Silvia! Ed è bello leggere la sua storia in questo libro, a rappresentare la realizzazione di un sogno e l’orgoglio di esserci riuscita.

Buona strada sempre a Silvia e a Paola che ha raccolto tutte queste storie di donne!

 

Un link:

https://www.amazon.it/Fatti-sentire-Fotostorie-al-femminile/dp/8899703035

 

La copertina:

La presentazione:

“Fatti sentire” è un viaggio tra le donne perché gli uomini imparino a conoscerle meglio. Tante storie raccolte negli incontri del destino, femmine fotografate d’istinto con una semplice digitale mettendo – come diceva Henri Cartier-Bresson – sulla stessa linea di mira la testa, gli occhi e il cuore. Perché occorre osservare ed ascoltare per farsi sentire. In questo volume la giornalista Paola Pellai racconta quindi le sue tante “compagne di viaggio” incontrate nei suoi viaggi, donne fragili e forti, timide e spavalde, piene e vuote. Dolcemente complicate. Un susseguirsi di volti femminili davvero incredibili, tutti da leggere, tutti da scoprire.

 

Un articolo sull’autrice:

https://www.varesenoi.it/2023/03/20/leggi-notizia/argomenti/eventi-20/articolo/fatti-sentire-il-nuovo-fotolibro-di-paola-pellai-con-storie-di-straordinaria-quotidianita.html

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UN LIBRO PER IL FINE SETTIMANA. “AZZURRO COME GLI OCCHI DI LORETTA”

 

Il libro di cui vi parlo questa settimana è del 2020,  si intitola “Azzurro come gli occhi di Loretta”, scritto da Milena Beltrandi. Come molti dei libri che ho presentato in questa rubrica, anche questo è stato pubblicato dall’autore, il cosiddetto self.publishing, e si acquista on  line.  Vi faccio notare questa cosa perchè Zeno, il protagonista di questo romanzo, fa il corriere, consegna a domicilio i pacchi degli acquisti che la gente effettua on line, ma ha anche la patente superiore e a volte guida un tre assi rosso. Ed è dal ritorno da un viaggio a Genova con quel camion che comincia la sua avventura/disavventura…

Un “giallo” sulle strade della Toscana, un’ingiusta accusa di omicidio, dei colleghi poco corretti, una ragazza che crede in lui… una storia da leggere tutta d’un fiato!

Buona lettura a tutti!

Un link:

https://ilmiolibro.kataweb.it/utenti/78458/milena-beltrandi/

La copertina:

La trama:

 

“A Zeno piace il suo lavoro, fa l’autotrasportatore e lo fa con passione. E un bel ragazzo e provoca rancore nei “Driver man” che invidiano anche la sua relazione con Loretta, la titolare della ditta per cui lavora. Le circostanze negative e uomini corrotti faranno di lui un sospetto omicida che lo catapulteranno in un mondo sconosciuto. Cercherà di indagare per scoprire il vero colpevole e uscire indenne dalle accuse infamanti. Sara il suo passato di prodigo camionista, allora ad aiutarlo.”

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