Archive for Marzo, 2019

Camioniste: ieri, oggi, domani…

IERI: LE PIONIERE…

Quando abbiamo creato il nostro gruppo, una delle nostre “regole” non scritte, era quella di avere il camion nel cuore, non importava se si guidava, se si aveva guidato e poi smesso, se si sognava di guidare, l’importante era sentirsi parte di un gruppo con una grande passione per i camion, i viaggi, la vita on the road, indipendentemente anche dalle dimensioni del mezzo che si usava, dai chilometri che si facevano…

Sono passati tanti anni da quando è nato il gruppo, sono cambiate tante cose anche nel modo di fare trasporto, la vita va avanti sempre, però come in tutte le cose, ci sono delle radici da cui si cresce. Cosi voglio dedicare questo post al primo articolo che ho letto sulle donne camioniste,  un vecchio articolo apparso negli anni ottanta sul numero 36 della rivista “Tuttotrasporti” e dedicato alle autiste di quegli anni, non le prime in assoluto in Italia ma di certo tra le prime in un’epoca in cui ancora erano veramente poche le signore del volante!

Penso sempre che sia grazie al coraggio delle prime che poi anche altre sono riuscite a intraprendere questa carriera e farsi accettare, non bisogna mai dare nulla per scontato, la riprova è che ancora oggi, nel 2019, tante persone si stupiscono a vedere una donna alla guida di un camion, quindi grazie colleghe per averci “spianato” la strada e grazie alla rivista per averci dedicato questo servizio!

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Reine du volant

Un documentario sulle camioniste russe… che sono poche, perchè come viene spiegato nel video, nel loro paese sarebbe vietato alle donne fare le camioniste, ufficialmente alle donne sarebbe concesso di guidare solo camion fino a 2,5 ton e vietato fare viaggi più lunghi di una giornata, il motivo? La pericolosità del mestiere del camionista che metterebbe a repentaglio la fecondità delle donne secondo l’interpretazione russa. Ma a Nastia, la prima delle due protagoniste,  non importa, non le piacciono i camion piccoli e i viaggi brevi! 
Julia invece fa la camionista da 5 anni ed è diventata famosa grazie al suo canale Youtube dove posta video regolarmente.

Disponible jusqu’au 08/04/2019]

À 34 ans, Nastja a tout d’une petite célébrité dans sa Russie natale :
elle compte parmi la douzaine de femmes chauffeur routier du pays. Ce
faible nombre n’est pas lié à un manque de candidatures, mais à une loi
considérant ce métier comme trop dangereux pour les femmes.

Tout comme sa compatriote, Julia a elle aussi décidé de braver
l’interdiction afin de vivre de sa passion, même si cela l’oblige à
quelques petits ajustements pratiques  comme la nécessité, sur les airs
de repos, de louer la totalité les cabines de douche, faute d’espaces
réservés aux femmes.

Reportage complet (Allemagne, 2019, 30mn)

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Un’azienda tutta al femminile!!!

Ho trovato questo video su Youtube, si tratta di un video pubblicitario di una marca di camion del Sol levante, la UD Trucks, ma la cosa bella è che hanno mostrato come utilizzatori dei loro mezzi un’azienda di trasporto tutta al femminile!!

Dal Giappone, sotto la neve, ecco le autiste della “first ever female-only trucking company in Japan”!!

Buona visione e buona strada sempre!!!

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Storie di donne!

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Questa settimana sulla rivista “Intimità” c’è un articolo dedicato alle donne che fanno lavori maschili, e tra gli altri lavori e le altre ragazze c’è anche la nostra collega ed amica Selma, che racconta la sua storia e le sue esperienze alla guida di un camion!

Un sogno inseguito e realizzato!

Buona strada sempre a Selma e a tutte le lady truck!!

 

 

 

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Sabo Rosa 2019!

La decima edizione del  concorso “Sabo Rosa” si è conclusa con la vittoria di Alessandra Lucaroni, titolare di un’officina Scania.

Complimenti ad Alessandra!!

immagini.quotidiano.net

Il link dell’articolo dal sito della Roberto Nuti Group:

https://www.sabo.it/sabo-rosa-2019-alessandra-lucaroni-vince-la-decima-edizione-ed-e-la-camionista-dellanno/

E l’articolo:

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Si chiama Alessandra Lucaroni, e vive a Monterotondo, in provincia di Roma, la vincitrice della decima edizione del premio Sabo Rosa, dedicato, nella ricorrenza dell’Otto Marzo, alle donne che lavorano nella filiera del trasporto pesante: dalla guida alla logistica, passando per le officine e i ricambisti. Alessandra Lucaroni gestisce a Fiano Romano l’officina di famiglia “Ormia”, specializzata nei mezzi Scania, che è nota nell’ambiente come “L’Officina delle Donne”. Il Sabo Rosa è uno speciale ammortizzatore in edizione limitatissima poiché creato appositamente una volta all’anno. A scegliere la vincitrice, sulla base delle candidature pervenute attraverso il Web, e in seguito a una votazione online, è stata una giuria composta dalle dipendenti del main sponsor dell’iniziativa, il Roberto Nuti Group che ha la sua sede centrale a Castel Guelfo, da oltre mezzo secolo leader nel settore dei veicoli industriali con i ricambi a marchio Sabo.

“Questo premio lo voglio dedicare a mio padre che ha fondato l’officina di cui oggi sono titolare e che mi ha trasmesso l’amore per la meccanica, fidandosi di me, dei miei progetti e dei miei ideali – racconta Alessandra Lucaroni -. Fin da bambina sono stata il ‘maschiaccio’ di casa e sono cresciuta accanto a mio padre che riparava mezzi dell’esercito, e da li è sbocciato l’amore. Mi ricordo ancora l’emozione fortissima che provavo quando mi faceva salire sui carri armati”. Una predestinazione, quella della Camionista dell’Anno 2019, che l’ha portata a confrontarsi con un ambiente solitamente considerato per soli uomini, in cui però con tenacia e dedizione, si è ricavata uno spazio oggi riconosciuto e apprezzato. “Si deve partire con l’idea che non esistono lavori da uomini o da donne, e che nel lavoro contano solo la passione, l’impegno e il cuore che uno mette in ciò che fa – spiega Lucaroni con orgoglio -. È chiaro che all’inizio è complicato farsi rispettare, e occorre metterci un carattere forte e magari fare il doppio della fatica per essere accettate. Una volta abbattuti i muri, però, e si riesce a mostrare quanto si vale, lo scetticismo finisce e ci si trova in un mondo appassionato di meccanica in cui è facile farsi ascoltare perché si conosce la materia e si sa quello che si dice. Oggi i camionisti ci chiamano e dicono ‘pensaci tu, mi fido di te’. È il miglior complimento possibile”. Una vittoria che passa anche dalla soddisfazione di aver creato l’Officina delle Donne, con l’assunzione di un meccanico donna, prima officina in Italia, per la riparazione dei mezzi pesanti. “Farcela in questo lavoro non significa omologarsi agli uomini, anzi dobbiamo rivendicare con forza la nostra diversità, che è un valore aggiunto – commenta Alessandra Lucaroni -. Lo scorso anno abbiamo assunto un meccanico donna e in squadra ci sono anche due magazziniere che masticano meccanica ogni giorno. Quando sono arrivate tutti le guardavano come fossero aliene ma oggi sono una colonna portante dell’officina e questa è la nostra più grande vittoria”. Una vita lavorativa impegnativa e piena di soddisfazioni che Alessandra Lucaroni divide equamente con quella famigliare. “Io sono mamma di tre figli maschi di 27,18 e 16 anni – racconta scherzando Lucaroni -, quindi sono circondata da uomini ovunque, che però tengo a bada senza troppi problemi. Per conciliare famiglia e lavoro occorrono tanto amore e tanta pazienza, e soprattutto correre sempre, perché la casa e l’officina richiedono tempo e attenzioni. I miei figli hanno accettato di buon grado il mio ruolo e spero di vedere almeno uno di loro in officina accanto a me, per poter passare le consegne alla terza generazione, perché vorrei che il sogno di mio padre possa proseguire ancora nel tempo”.

A consegnare il riconoscimento è stata Elisabetta Nuti, direttore finanziario del Roberto Nuti Group e presidente della giuria. “Per la decima edizione dal Sabo Rosa la giuria ha deciso di premiare la tenacia e l’imprenditorialità di Alessandra Lucaroni, capace di raccogliere il testimone dell’azienda di famiglia dalle mani del padre e di portare la propria officina a un traguardo impensabile anche solo dieci anni fa”, ha sottolineato Elisabetta Nuti. “Il Sabo Rosa di quest’anno ci ha permesso di raccontare una passione, quella per la meccanica e i mezzi pesanti, nata, possiamo dirlo, letteralmente fra le braccia di un padre. Ed è bello immaginare la soddisfazione del papà di Alessandra, nel saperla realizzata in ciò che sempre ha amato – ha concluso Elisabetta Nuti -, senza dimenticare il valore della famiglia e degli affetti”.

 

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