Neanche farlo apposta la settimana scorsa ho beccato due colleghe alto atesine, Lissy e Manuela! Entrambe guidano scania bilico frigo e hanno partecipato alla realizzazione del nostro libro con la loro storia su come è nata la loro passione! due chiacchiere veloci, un caffè e le foto di rito!
E’ bastato un messaggio al cellulare per combinare il nostro incontro, eravamo vicinissime quindi è stata l’occasione per conoscerci! la raggiungo alla Forst di Trento (non al bar eh) dove stava caricando una navetta per la Val di Non, e qui scatta la foto di rito!
mi racconta che due anni fa ha preso le patenti superiori per scommessa, che chiaramente ha vinto, una soddisfazione che si è trasformata in un lavoro come autista di bilico alla Frioli.
E’ la prova che se credi in te stesso arriva sempre l’occasione di realizzare il proprio sogno, certo i primi tempi non sono mai facili, ma superati quelli poi, grazie anche alla voglia di imparare e mettersi alla prova, si riesce!
Le consegno il nostro libro con la promessa di ritrovarci presto, che poi in trentino non è così difficile che le nostre strade si incrocino! Buona strada Lucia è stato un piacere conoscerti!
Simona Piersanti: «Sul camion festeggio di nuovo i 18 anni»
Classe 1984, marchigiana, autista e, scesa dal camion, mamma a tempo pieno. Simona Piersanti quest’anno festeggia un compleanno molto speciale, i suoi 18 anni in cabina, inseguendo la sua più grande passione: guidare
La voce è allegra, l’entusiasmo lo stesso di quando ha iniziato, la passione, neanche a dirlo, non se ne è mai andata. Simona Piersanti, 39 anni, originaria di Serra de Conti – un piccolissimo paese in provincia di Ancora, nelle Marche – è in cabina da quando di anni ne aveva appena venti e quest’anno festeggia un compleanno molto speciale: 18 anni come autista.
Figlia di un camionista, inizia a viaggiare fin da piccolissima, quando il padre la portava con sé nei suoi lunghi viaggi. Con lui macina chilometri su chilometri e più il tempo passa più capisce che quella sarà anche la sua strada. Il papà – oggi anche collega – è il suo primo sostenitore, ma la mette in guardia sulle difficoltà del mestiere. Così Simona inizialmente tentenna: «Subito dopo il diploma- racconta – provai a darmi una possibilità in altro campo. Iniziai a lavorare come impiegata in un’azienda di import-export, ma la vita sedentaria da ufficio non faceva per me che sono sempre stata uno spirito libero. Ho resistito un anno, poi ho capito che dovevo inseguire la mia passione più grande: guidare».
Così trova lavoro in una cantina vinicola dove le affidano il furgone per le consegne, ma lei è abituata a mezzi molto più grandi. L’occasione arriva grazie a un altro grande amore, quello per l’uomo che oggi è suo marito. «Aveva un’azienda di trasporti – l’Autotrasporti Simonetti Antonio di Serra de Conti – e così, compiuti 20 anni, ho deciso di fare sul serio. Ho preso le patenti e ho chiesto di lavorare per la sua azienda, per la quale ancora oggi sono dipendente». Simona torna a viaggiare, questa volta a bordo di una motrice con la quale trasporta “un po’ di tutto”, come dice lei, attraversando in lungo e in largo le Marche, la Toscana, l’Umbria e l’Emilia-Romagna, e riscoprendo la libertà che le dà stare al posto di guida.
…il resto dell’articolo lo trovate cliccando su questo link
Il colpo di fulmine per questo lavoro scoppiò nel lontano 1984. Due anni dopo, nell’86, presi le patenti e l’anno successivo iniziai a lavorare per la ditta di autotrasporto della famiglia del mio ragazzo.
Perché hai scelto «Iron duck» come soprannome?
All’epoca avevo un braccialetto regalatomi da mio papà con la scritta «Anatra metallica» sulla chiusura. Mi è sempre piaciuto, oltre a essere un ricordo prezioso, così lo scelsi come nominativo.
Con quel nome hai aperto anche un canale Youtube. Come è nata l’idea di fare dei video?
È in iniziato tutto con ChiodoVideo, il capostipite dei camionisti YouTuber italiani. Guardavo i suoi video e mi piacevano molto, così nel 2009, su suo suggerimento, mi sono lanciata anche io. Iniziai con dei video fotografici, tra cui Dreamer on the road, perché in fondo è quello che sono, una sognatrice a cui piace trasmettere emozioni e la propria passione.
Come scegli i temi di cui parlare?
La scelta è del tutto casuale, quando faccio un viaggio parlo di quello che capita. Per le musiche, invece, cerco sempre di scegliere qualcosa che mi trasmetta delle emozioni.
Cosa vedi cambiato dagli anni ’80 ad oggi?
Il modo di fare trasporto è cambiato radicalmente negli anni. Per esempio, una volta si dormiva qualche ora quando si era stanchi e si viaggiava quando si era riposati. Oggi esistono più limiti, ma si viaggia sempre con la fretta, un occhio alla strada e uno al tachigrafo per controllare le ore di guida. Non c’è più tempo per la solidarietà o per parlare al baracchino. Di conseguenza sono cambiati molto anche i rapporti umani.
Meglio il passato o il presente?
A volte mi ritrovo a pensare di essere un po’ nostalgica, il mondo deve andare avanti lo so, però il progresso troppo spesso aggiunge tecnologia e toglie umanità.
Come descriveresti la tua vita oggi?
Particolare. Questo mestiere deve piacere, per una donna forse ancora di più. Ci vuole spirito di adattamento che non mi è mai mancato. Non mi è mai servito restare a casa molto tempo, volevo stare sul mio camion. Oggi non faccio più viaggi lunghi, ma va bene così, ho già fatto le mie esperienze.
Il tuo ricordo più bello in tanti anni di questo lavoro?
Anni fa presi parte a un’intervista “7 donne su 7 camion”. Dopo la pubblicazione un giorno mi suonò il telefono. Era la Renault Trucks. Inizialmente pensai addirittura che si trattasse di uno scherzo. Invece avevano apprezzato la mia intervista e mi invitarono nella loro sede in Francia a visitare lo stabilimento. Per un’appassionata come me è stato un sogno che si è realizzato.
Ti aspetti che in futuro ci saranno più donne?
I numeri dicono che le donne al volante di un camion stanno aumentando ma non mi capita spesso di vedere volti nuovi. Ancora oggi ci sono tante difficoltà e porte sbattute in faccia, ci sono stereotipi che vanno superati, anche per avvicinare i giovani, non solo le donne. Dovremmo forse prendere spunto dall’estero e fare in modo che si arrivi all’età per guidare già con un po’ di esperienza pregressa, per esempio grazie ad un tirocinio.
Il tuo motto?
La passione aiuta a vivere meglio, e fare di una passione il proprio lavoro aiuta a tenersi giovane.
vi ricordate di Natalizia? ebbene recentemente mi ha fatto una sorpresa con una videochiamata, era al volante diretta a Perth con un convoglio di altri b-double, tappa da mio cugino Morris per pausa caffè e poi via verso destinazione! Poi mi ha inviato alcune foto con la scuderia e la nostra tabella che per la prima volta la vedremo su un Kenworth in Australia!
…e a proposito di targhe una bella soddisfazione arriva dalla sua azienda che le ha conferito un riconoscimento per il suo servizio svolto per ben 10 anni presso la Western Freight Management ! Congratulazioni da tutte noi!
Un libro davvero speciale, il cui ricavato andrà in beneficenza: le storie delle camioniste italiane del Lady Truck Driver Team, di cui Cronaca Vera si è occupata in più occasioni
Sono tante, di ogni età, con una passione che di solito si pensa declinata al maschile. Il volume si chiama Soprattutto camionista: «Raccontiamo l’amore per il camion»
Domenica pomeriggio siamo andati a Giussano ad aspettare l’arrivo di Babbo Natale Trucker!
E’ un piccola festa di paese organizzata dalla Pro Loco a cui, da anni, partecipano gli amici del Coast to Coast Truck Team, arrivando con un bel camion rosso addobbato e offrendo panettone e vin brulè a tutti. E’ una festa per i bambini che si fanno la foto con Babbo Natale Trucker, gli consegnano le letterine e ricevono in cambio caramelle. Ci sono le bancarelle degli artigiani, ci sono gli zampognari, sempre per i bimbi c’è il laboratorio di pittura dei lavoretti natalizi…c’è il lancio dei palloncini con altre letterine… loro si divertono e noi ci riempiamo di gioia a guardarli felici.
Come mio solito ho scattato un pò di foto per ricordare la bella giornata, c’eravamo anche noi lady truck e tanti amici… ve ne posto un pò, ciao a tutti e tutte e buone feste!!!
Chiara e Monica
Agata Monica e Chiara, le lady truck
Stefano e Chiara
E’ arrivato Babbo Natale!
Ora i bimbi possono farsi le foto con lui!
Gli amici del Coast
Il laboratorio per i bimbi
Il simpatico signore che preparava i decori da dare ai bimbi da colorare
Jean Paul offre il vin brulè
Non solo i bimbi si fanno la foto con l’Elfo e Babbo Natale! Ci siamo anche noi!
Vin brulé per scaldarsi un pò!
Pronti al lancio?
Viaaaa ! ! ! !
Un regalo per Babbo Natale!!!! Il nostro libro!
Jean Paul stellare…la festa è finita, si torna a casa!
Forse non erano poi cosi poche le donne camioniste già nei primi anni del dopoguerra, girando e rigirando nel web ogni tanto trovo le “tracce” di qualcuna di loro.
Di solito sono articoli scritti recentemente a ricordare il passato di queste prime signore del volante… pesante!
Ve ne presento due.
La prima é Wanda, in un articolo de “La Nazione” del 16 marzo 2022
I primi cento anni di Wanda, donna con un passato da camionista
“E’ stata una donna tosta fin da giovane, si è trovata a fare un mestiere che all’epoca era quasi una prerogativa degli uomini”. E’ così che la figlia descrive Delfina Grassini, conosciuta a Colle come Wanda, che proprio in questi giorni ha allegramente raggiunto il secolo di vita. Nata a Radicondoli, ma residente a Colle fin dal suo matrimonio nel 1940, Delfina è stata una delle prime donne in Italia a guidare un autotreno: dalla metà degli anni ‘60 ha compiuto numerosi viaggi con la ditta del marito, viaggi che lei stessa organizzava, oltre a tenere la contabilità dell’azienda. Un ricordo che non è mai scomparso: “Per il centesimo compleanno – racconta la figlia – le hanno donato un autotreno giocattolo, e ancora le brillano gli occhi. Fa sorridere sentirle dire che ancora ha dolore alle dita dei piedi a causa dei pedali del camion”. M.B.
La seconda, nominata in questo elenco di donne premiate a Pozzoleone, è Emilia Fioravanzo.
La prima domenica di dicembre è la data che scegliamo per organizzare il nostro pranzo annuale, un ritrovo di colleghe e amici, camionisti e non, all’insegna dell’amicizia, per condividere le nostre passioni, per ritrovarci o per conoscerci tra di noi. Ad ospitarci da sempre è Mauro del Ristorante “La 45” con la sua ottima cucina piacentina!
Come sempre mi ero ripromessa di fotografare tutti e come sempre non ci sono riuscita! E anche se l’importante è esserci di persona, pubblico un pò di quelle foto che sono riuscita a scattare!
Ciao a tutti e tutte e grazie di avere partecipato! Arrivederci all’anno prossimo!
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