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Una “piccola” pioniera…

 

“E’ alta solo 1,52 metri,  pesa 48 kg e guida un diesel da 33 ton.” la più piccola camionista della Germania!

 

Questo articolo del giornale interno di Kraftverkehr Nagel me lo ha inviato un mio amico dalla Germania (grazie Michael!), risale al 1987 ed è la storia di Helga Windel che all’epoca aveva 33 anni e guidava un camion nella filiale di Kassel.

 

 

Vi faccio un breve riassunto della traduzione dell’articolo che mi ha inviato Michael:

“Helga inizialmente  guidava un taxi a Kassel, ma il sua sogno da quando era bambina è sempre stato quello di guidare un camion. E alla fine il suo sogno si è trasformato in un lavoro a tempo indeterminato, ha preso la patente con lode e da tre anni dal taxi è passata al volante di un camion.

All’inizio non è stato facile, i colleghi la deridevano e anche il suo principale era scettico, ma poi è riuscita a convincere tutti delle sue capacità, del fatto che anche una donna può fare questo lavoro.

Ha dovuto superare un periodo di prova di una settimana e quando fu convocata del direttore della filiale aveva un brutto presentimento, e invece lui le chiese se voleva il lavoro!

Percorre tutti i giorni la tratta da Kassel a Brema e ritorno, la puntualità è molto importante, Helga conosce bene il suo mezzo, fa retromarcia senza problemi, anche se all’inizio aveva un pò di timore nelle manovre, ma ora è in grado di gestire anche le situazioni più difficili. (…)”

Per curiosità ho guardato quanti km separano Kassel da Brema: circa 300! Quindi tutti i giorni si faceva più o meno 600 chilometri, decisamente era in grado di fare lo stesso mestiere degli uomini, nonostante fosse piccolina di statura non le mancava la grinta!

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Un ricordo di Teresina

 

Un piccolo video dedicato a due donne piemontesi, pioniere nel loro lavoro.

Una è Rita Levi Montalcini, scienziata, l’altra è Teresina Bruno, la prima donna camionista italiana.

E’ sempre bello sapere che viene ricordata e che è grazie a lei che ha dato il via, che poi negli anni altre donne hanno potuto intraprendere questo lavoro.

Grazie Teresina, buona strada, ovunque tu sia adesso!

 

Il link del video:

https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2024/03/prima-camionista-scienziata-nobel-83467508-1ef7-4ffc-90c3-e4409fb340b0.html

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Irene, una pioniera dalla Svizzera

 

Io sono sempre affascinata dalle storie delle donne camioniste degli anni passati. Quella di Irene poi è una storia veramente speciale, in quanto lei fu una delle poche donne camioniste a effettuare viaggi sulla linea del Medio Oriente negli anni ’70. Una vera pioniera!

 

Vi metto alcuni link di articoli su di lei:

https://www.aargauerzeitung.ch/leben/frau-am-steuer-die-verruckte-geschichte-der-ersten-schweizer-fernfahrerin-ld.1239231

https://www.pilatustoday.ch/zentralschweiz/luzern/geschichte-der-ersten-schweizer-fernfahrerin-138508738

https://static1.squarespace.com/static/5ef204a92f151722ebb7bee3/t/60eeccbedf3d323292d799a3/1626262718325/20200720_CH+Media_Jre%CC%80ne+Liggenstorfer.pdf

Sono scritti in tedesco, lingua che non conosco a parte qualche parola, ma con l’aiuto di un amico tedesco, Michi – che parla un pò di  italiano –  che me ne ha fatto un riassunto, e un po di traduttore sono riuscita a mettere insieme un testo, spero che vi piaccia leggere la sua storia:

“Nel 1973 Irene aveva 17 anni e ancora studiava, ma in primavera riusci a partire col fratello di una sua amica, Ueli,  per un viaggio a Teheran. Avevano un mese di tempo e 12.000 km da percorrere per giungere a destinazione.  Mentre attraversavano la Jugoslavia comunista, nei pressi di Belgrado, lei si mise per la prima volta al volante di un camion. Non avevano GPS nè cellulare, ma una scatola piena di carte stradali e la posizione del sole come guida. Dopo aver preso confidenza col cambio a 16 marce e con un veicolo lungo 18 metri Irene decise che avrebbe voluto fare la camionista. Con Ueli nacque anche una storia d’amore,  lui diventò il suo istruttore di guida segreto e successivamente suo marito e il padre dei suoi figli.

I suoi non erano d’accordo, cosi lei fini i suoi studi, fece l’apprendistato come infermiera, ma nel frattempo consegui le patenti per guidare i camion senza dire niente a nessuno.

Finita la formazione mise i suoi familiari di fronte al fatto compiuto,  nonostante loro non fossero per niente d’accordo, anzi pensavano che fare la camionista piuttosto che l’nfermiera fosse un passo indietro dal punto di vista sociale.

Ebbe molte avventure nei dieci viaggi che fece in Iran, il percorso era sempre lo stesso ma  succedeva sempre qualcosa di diverso. Piccoli guasti da risolvere, infinite pratiche burocratiche da sbrigare  quando si attraversavano i confini. Una volta, grazie alla sua formazione da infermiera, aiutò addirittura un collega svizzero che si era ammalato a tornare a casa occupandosi di lui.

Durante i lunghi tempi di attesa a destinazione per lo scarico, Irene girava per i bazar della  città e comprava provviste. Successe che un giorno un uomo le  tagliò da dietro i suoi capelli, raccolti in una coda di cavallo, per motivi religiosi. “Come camionista, probabilmente ho minacciato troppo il suo modo di pensare patriarcale” dice. Da allora indossò sempre  un cappello.

Negli anni ’70 numerosi svizzeri si recavano in Iran o addirittura in Pakistan con i camion. Irene descrive questo periodo come un “boom orientale”. Viaggiava sempre con suo marito. Insieme hanno portato a Teheran interi rimorchi pieni di asciugacapelli, macchine da cucire e persino una Range Rover.

Spesso diversi conducenti si univano per formare piccoli convogli. I camionisti si incontravano nei parcheggi lungo il percorso, o alle fontane dove si fermavano a fare rifornimento di acqua, o nelle leggendarie aree di sosta per camion. Erano sempre tutti contenti di unirsi a loro,  Ueli aveva molta esperienza e parlava diverse lingue. Anche la formazione di Irene come infermiera era  un vantaggio.

Due anni dopo la caduta dell’Iran nelle mani dei Mullah, Irene voleva tornarci nuovamente. Ma i problemi cominciarono con l’ambasciata iraniana a berna,  non volevano rilasciale il visto. Pensavano che Irene fosse una giornalista sotto copertura. Cosi lei  prese  il suo camion e lo  parcheggiò direttamente davanti all’ambasciata bloccandone l’ingresso. “Ha funzionato, ho ricevuto i documenti il giorno stesso.” dice.

A quel tempo erano pochissime le donne che viaggiavano verso l’ Oriente. Successivamente, mentre guidava sulle strade d’ Europa, ha incontrato altre donne camioniste.

Dopo i cambiamenti politici degli anni ’80,  l’Arabia Saudita era l’unica destinazione rimasta per le merci dirette in Medio oriente. Ma li alle donne era vietato guidare. Cosi da allora viaggiò per l’Europa da sola, senza il marito Ueli. Dopo essere scampati per un pelo al furto di un camion e a una valanga, lei e suo marito hanno deciso di stabilirsi.

Dall’inizio del millennio non esistono più camionisti svizzeri a lunga percorrenza, spiega Irene. Ci sono quasi solo gli europei dell’Est che lavorano per salari bassissimi. Ciò significa che in Svizzera è crollato un intero settore.

Per  commemorare quell’epoca ha scritto e illustrato un libro nell’ambito del progetto culturale “Edition Unik”  . In esso racconta la sua storia e quelle di dieci colleghi, quasi cinquant’anni dopo essersi messa per la prima volta al volante di un camion.
Il libro si può ordinare per e-mail: vrthr@bluemail. ”

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Una pioniera francese

 

Ho trovato questi due articoli che parlano di Denise Fraiture, classe 1021, una delle prime donne camioniste francesi, il primo articolo è stato scritto in occasione dei suoi 100 anni,

https://actu.fr/normandie/gournay-en-bray_76312/gournay-en-bray-denise-une-des-premieres-femmes-a-posseder-son-permis-poids-lourd-fete-ses-100-ans_46452788.html

e il secondo in occasione dei suoi 101 anni!

https://actu.fr/normandie/gournay-en-bray_76312/denise-fraiture-fete-ses-101-ans-a-gournay-en-bray_55188984.html

In attesa di leggerne un altro anche quest’anno, per il momento vi metto il testo che racconta un pò della sua storia di donna e di camionista:

 

Denise a été une des 1re femme à posséder le permis poids lourd, elle fête ses 101 ans à Gournay-en-Bray

Les années passent et semblent ne pas avoir d’effet sur Denise Fraiture. Celle qui a été une des 1re femmes à posséder le permis poids lourd fête ses 101 ans à Gournay-en-Bray.

Denise a fêté ses 101ans à la maison de retraite de Gournay-en-Bray.
Denise a fêté ses 101 ans à la maison de retraite de Gournay-en-Bray. (©eclaireur-La dépêche)

Les années passent et semblent ne pas avoir d’effet sur Denise Fraiture. Elle vient de fêter ses 101 ans à la maison de retraite de Gournay-en-Bray entourée de sa famille.

« Elle rajeunit de jour en jour » estime la nièce de Denise Fraiture, Michèle Coutant, lors de la cérémonie organisée en l’honneur de la centenaire.

 Ici, l’ensemble du personnel est aux petits soins pour les résidents.

Famille de Denise

Un moment que Mario Ménielle, président des relations avec les familles, n’aurait manqué pour rien au monde. Tout comme le directeur de l’hôpital, Olivier Delahais, lequel a offert un bouquet de fleurs et partagé une part de gâteau avec Denise avant de discuter longuement avec l’héroïne du jour.

Si pour l’occasion, le champagne était de circonstance, Denis Fraiture a eu le droit à un verre de porto, son pêché mignon.

Denise est née le 5 novembre 1921 à Bosc-Hyons. Ils tiendront pendant de nombreuses années le restaurant Les négociants à Gournay-en-Bray. Aujourd’hui, le lieu est devenu un restaurant asiatique.

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Une des premières femme à posséder le permis poids lourd

Denise s’est mariée avec Paul, un négociant en bestiaux. Elle a travaillé à ses côtés. Notre centenaire a été l’une des rares femmes de son époque à posséder le permis poids lourd.

Femme de caractère, elle transportait les bêtes jusqu’au marché de Paris à La Villette. Un travail rude et de nuit mais qui ne lui faisait pas peur.

Lors de ses 100 ans, elle expliquait :

 Au marché, il n’y avait pratiquement que des hommes. Ils m’aidaient pour descendre les bêtes. Et lors de la vente, je ne me laissais pas faire. Je défendais nos intérêts.

Très élégante, lors de la petite cérémonie en son honneur, Denise s’est mise sur son 31 entourée de ses nièces et neveux qu’elle considère comme ses enfants. « Sa maison était l’endroit où tout le monde se retrouvait. Recevoir et préparer à manger a toujours été sa raison de vivre ».

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Camionista a 79 anni!

 

Ho trovato questo video, di qualche mese fa, dedicato a una collega canadese che fa ancora la “camionneuse” all’età di 79 anni!

Si chiama Florence Noel e non ha nessuna intenzione di fermarsi!

Bonne route!

 

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La prima donna che: Teresina!

 

 

Come vi avevo anticipato, oggi hanno trasmesso il video dedicato a Teresina Bruno, “La prima donna che…” ha guidato un camion in Italia! Un racconto di pochi minuti ma che racchiude una vita intera!

Grazie Teresina!

Questo è il link per rivedere il video:

https://www.raiplay.it/video/2023/05/La-prima-donna-che—Teresa-Bruno—Puntata-del-10052023-5c9a156f-7cbe-44c8-8849-39a31caabdc0.html

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Fare la differenza

 

Dal canale You Tube “Golia”, un audio/video di qualche settimana fa, dedicato anche questo all’indimenticabile  Teresina Bruno.

“Fare la differenza” è proprio quello che ha fatto Teresina salendo su un camion nell’immediato dopoguerra, come prima ragazza camionista in Italia.

Prendere la patente superiore, guidare un camion, indossare i pantaloni in un’epoca in cui in Italia le donne non li portavano…essere pioniera di piccoli grandi cambiamenti, quello che oggi ci sembra normale allora era veramente speciale.

Buon ascolto!

 

 

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Teresina!

 

 

E’ bello quando si gira per il web trovare notizie sulle pioniere del volante (di un camion!), e soprattutto è bello che non ci si dimentichi di loro, questo video è di pochi giorni fa ed è dedicato a Teresina Bruno, la prima donna camionista italiana. Abbiamo già scritto di lei altre volte, ma è sempre bello ricordarla!

E’ suo figlio Mauro che nel video racconta la vita della mamma, al volante di un camion nell’immediato dopoguerra,  e dei problemi che ha dovuto affrontare all’epoca.

Il video si conclude con la panchina che le è stata dedicata nel “Sentiero delle donne ” a Settimo Torinese.

Buona strada sempre!

 

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Forse non erano poi cosi poche…

 

Forse non erano poi cosi poche le donne camioniste già nei primi anni del dopoguerra, girando e rigirando nel web ogni tanto trovo le “tracce” di qualcuna di loro.

Di solito sono articoli scritti recentemente a ricordare il passato di queste prime signore del volante… pesante!

Ve ne presento due.

La prima é Wanda, in un articolo de “La Nazione” del 16 marzo 2022

https://www.lanazione.it/siena/cronaca/i-primi-cento-anni-di-wanda-donna-con-un-passato-da-camionista-1.7469866

I primi cento anni di Wanda, donna con un passato da camionista

“E’ stata una donna tosta fin da giovane, si è trovata a fare un mestiere che all’epoca era quasi una prerogativa degli uomini”. E’ così che la figlia descrive Delfina Grassini, conosciuta a Colle come Wanda, che proprio in questi giorni ha allegramente raggiunto il secolo di vita. Nata a Radicondoli, ma residente a Colle fin dal suo matrimonio nel 1940, Delfina è stata una delle prime donne in Italia a guidare un autotreno: dalla metà degli anni ‘60 ha compiuto numerosi viaggi con la ditta del marito, viaggi che lei stessa organizzava, oltre a tenere la contabilità dell’azienda. Un ricordo che non è mai scomparso: “Per il centesimo compleanno – racconta la figlia – le hanno donato un autotreno giocattolo, e ancora le brillano gli occhi. Fa sorridere sentirle dire che ancora ha dolore alle dita dei piedi a causa dei pedali del camion”. M.B.


 

La seconda, nominata in questo elenco di donne premiate a Pozzoleone, è Emilia Fioravanzo.

L’articolo de “Il Gazzettino”  è del 2015.

Questo è il link:

https://www.ilgazzettino.it/home/pozzoleone_premi_eccellenze-873606.html

 E questo il trafiletto:

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La storia di Bruna, un’altra pioniera!

 

Quando, girando e rigirando nel web, mi imbatto nella storia di una pioniera del camionismo al femminile, sono contenta. Lo sono perchè è grazie a queste donne coraggiose che si è aperta anche per noi la porta per accedere a questa professione. Lo sono perchè ogni volta è bello scoprire che di camioniste ce ne sono state anche negli anni passati, in quegli anni in cui si pensava che solo gli uomini potessero essere in grado di fare quessto mestiere, e invece, una qua e una là, c’erano anche loro e facevano la loro parte al volante di camion che non erano certo comodi e maneggevoli come quelli di oggi!

Ho trovato la storia di Bruna di Trieste, classe 1926, a cui è stato dedicato questo articolo per farle gli auguri per il suo novantaseiesimo compleanno (il 13 giugno scorso), vi metto il link:

https://www.triestecafe.it/it/news/segnalazioni-appelli/la-mulona-nonna-bruna-compie-96-anni-e-stata-la-seconda-donna-in-italia-a-conseguire-la-patente-13-giugno-2022.html

E l’inizio dell’articolo:

La “mulona” Nonna Bruna compie 96 anni! Seconda donna in Italia a conseguire la patente per guidare i camion!

La "mulona" Nonna Bruna compie 96 anni! Seconda donna in Italia a conseguire la patente per guidare i camion! (FOTO)

 

Un caloroso augurio da tutta la redazione di Trieste Cafe a Bruna Carli nata il 13 giugno del 1926.
Oggi gli fanno gli auguri le 4 figlie gli 8 nipoti i 14 pronipoti e un trisnipote. Praticamente 5 generazioni! 
Nel raccontarsi abbiamo saputo quindi che è madre di 4 figlie e che nel 1965 il marito si è purtroppo ammalato. Una vicenda triste, ma che non ha affatto fatto perdere d’animo la tenacia di Bruna che ha deciso di prendere la patente per guidare un camion in modo da affiancare il marito a lavoro. 
Un gesto unico nel suo genere che porta con sé molti record. 
Infatti una patente del genere – dalle notizie di quei tempi – è stata la prima a conseguirla una donna a Trieste (Autoscuola Mambrini) e la seconda in Italia. 
Il primo camion che Bruna ha guidato per tutta Trieste e dintorni era un autobianchi Scaligero portata 120 quintali e poi il Leoncino il Betford, il 130 e per ultimo il 190 scarrabile, ribaltabile su tre lati tre cassoni scambiabili di cui uno con la gru.
Un record portato avanti per ben 20 anni fino a 65 anni senza mai preso una multa e nemmeno mai fatto un incidente.
E se dopo i 65 anni Bruna non abbia più guidato camion, la passione per i motori è rimasta guidando l’auto e non solo, partecipando per due edizioni alla Trieste Opicina Historic.
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(…) il resto dell’articolo lo potete leggere aprendo il link sopra.
Buona strada e grazie  a Bruna e a tutte le pioniere del volante!”
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