Posts Tagged "leggende"

Che Spettacolo!!!

Ciao a tutte/ivalentino_rossi

Vale 2so che è banale parlare di Valentino Rossi oggi, che ha vinto ed è in testa alla classifica; non voglio descrivere la corsa, sicuramente c’è chi potrebbe farlo meglio di me, ma è stato commovente vederlo in sella alla sua moto, guidata da un altro Grande del passato come Angel Nieto, a rendere merito alla storia del motociclismo, una riconoscenza verso quelle persone che forse da piccolo sognava di raggiungere… ora che ce l’ha vale 3fatta!!! Ora gli rimane da inseguire un altro italiano, ma il primato di Giacomo Agostini è ancora lontano… Un personaggio che ci ha abituato a emozioni forti ma anche a piccole icone: le tartarughine, il sole, la luna, la scritta "the doctor" colorata e il suo inseparabile 46… per non parlare dei piccoli show a fine gara… Tutto fà personaggio e tutto entra nel cuore anche i buoni risultati al volante di una macchina da rally o le performance in tutte le altre discipline motociclistiche che si diletta a provare… Questo "fuoriclasse" ha respirato fin da piccolo aria di competizioni al seguito del papà e ora dimostra di portare rispetto al passato… Che Spettacolo!!! Tante volte campione e un pizzico di modestia!!!

Buona Strada ai Campioni, ma soprattutto a noi che le percorriamo per professione!!!

 

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La valle degli alberi di ghiaccio

Ciao ragazze/i come va?

Vi voglio raccontare ciò che ho visto ad ammirato lungo la strada che faccio di solito.
P1010049Con grande stupore (e non è la prima volta) vi farò vedere le foto che ho scattato, perché dire l’incanto è dir poco.

P1010051Vi ricordate le odiose giornate ghiacciate dopo Pasqua? Ebbene dopo che la notte di pasquetta aveva gelato la mattina con il primo sole sembravano apparsi tutti alberi di Natale. La valle ora sembrava cristallizzata da  "mostri" di ghiaccio, guardate le foto e poi decidete voi se non è così.
La storia è che bagnano le piante proprio per ghiacciare i fiori, per conservarli dalle gelate improvvise e di notte, così la fioritura continua e la stagione è assicurata.


Ciao alla prossima da CB Regina (mamma di Rò)

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Passione per il "Grifone"…

Dal mio album dei ricordi…

Una serata a casa mia, radunati a intorno alla  tavola per cena, un gruppo di amici e colleghi, tutti avevano in un qualche modo a che fare con il mondo dei trasporti: autisti, padroncini, impiegati e  carrelisti, accompagnati da qualche familiare …Proprio un’impiegata alle spedizioni che frequento spesso mi stava aiutando ai fornelli, mentre serviva una portata ascoltava i discorso di questo numeroso gruppo, prestando parecchia attenzione. La conversazione eragrifone concentrata, a far arrabbiare scherzosamente, un figlio d’arte, che aveva sempre e solo guidato Scania, che ne aveva acquistato uno di recente ed era ansioso dell’arrivo;  tornata nelle mie vicinanze mi chiese sottovoce cos’era il “Grifo”, sono quasi scoppiata a ridere, poi le ho detto che era il simbolo di una marca di camion,  che ne aveva visti tanti dalla sua finestra-vetrina dell’ufficio, di chiederlo ad alta voce a tutti e avrebbe visto le reazioni… Alzando la voce in modo da farsi sentire dalla lunga tavolata e rivolgendosi allo sfegatato scanista:” Ma scusa il “Grifo” è quell’uccellaccio decorato sui lati di tanti camion?? Tu ti smani tanto per un uccellaccio??” . Silenzio generale per qualche secondo… e Risata generale!!!

Il tono innocente con cui l’aveva detto non poteva che esprimere la sua ignoranza in materia, ma tradotto in così minimi termini non le si poteva dare neanche torto… Una risposta arrivò comunque:” L’ho sentito definire e chiamare grifone_blugrifone_bluin tanti modi… ma così, mai!”  Da allora quando si fa un riferimento a questa mia amica, con uno dei presenti, non si dice più il nome ma quella dell”uccellaccio”, o quando si vuol fare una battuta ironica a un accanito simpatizzante di quella marca; non è stata inventata ne dalla cattiveria ne dall’invidia , perciò ha sbalordito e divertito tutti!!!

Che guidiate: IvecoRenaultMan MercedesDafVolvoScania vi auguro Buona Strada!!!  gisy

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Malessere…

Ciao a tutte,

vi è mai capitato di avere il camion in officina per un guasto e di non sentirvi bene voi stesse? So che sembra assurdo, ma quando il mio Daf è in riparazione mi prende una senzazione di malessere, non ditemi che il problema è di altra natura…, ritengo di essere una persona abbastanza equilibrata, eppure finchè non vado a ritirarlo dall’officina, ho un’ansia che mi chiude lo stomaco fino a farmi stare male.3107200728412_03_2007_3

Sarà la leggenda dell’entrare in simbiosi col prorio camion, sarà una forma di suggestione, sarà un legame affettivo… Oggi è un giorno di quelli, fra poche ore vado a riprenderlo e finalmente starò meglio. Purtroppo non è la prima volta e sicuramente non sarà l’ultima, stanotte rientrando dal mio solito viaggio, pensavo a tutte le volte che ero indisposta e appena risalita sul camion riparato scomparivano tutti i malanni… Le migliaia di Km condivisi hanno creato i presupposti per una totale simbiosi, ma parlando di un "pezzo di ferro" come lo definiscono gli estranei a questo mestiere, sembra un discorso un pò folle… Mi compiaccio per il mio pizzico di follia… Tante volte, forse troppe mi ha lasciato in panne, ma ho sempre dato responsabilità a chi l’ha costruito, chi lo guida, chi gli fa manutenzione, chi veniva a ripararlo; di suo non ha colpe!!! 

BUONA STRADA !!! gisy

 

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Il Colautti insegna…

Ci  sono giorni in cui il pensiero scritto sulle porte del mio camion esprime appieno il mio stato d’animo…

(è una frase dal film :"Il Bestione")

 

un pensiero

…..buona strada!

…..Ironduck

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"NIGHTMARE"

“Era notte, pioveva a dirotto. Sembrava che tutte le nuvole del cielo si fossero date appuntamento sopra di me. Ogni tanto qualche lampo squarciava l’oscurità, illuminava l’asfalto nero e lucido per chilometri subito seguito dal rombare del tuono.

Come avrebbe scritto “Snoopy” : “Era una notte buia e tempestosa…” Guidavo, ormai da ore, strizzavo gli occhi per la stanchezza, cercavo di vedere qualcosa oltre la cortina d’acqua che i tergicristalli non riuscivano a togliere dal parabrezza. Mi sembrava di non avere fatto altro che guidare, guidare, guidare, per tutta la vita ero rimasta su quel sedile col volante in mano, il piede sull’acceleratore. I fari illuminavano la pioggia, non mi ricordavo più quando mi ero fermata l’ultima volta.

Sapevo di avere sonno. Molto, arretrato. Quante notti erano che non dormivo? Le immagini mi turbinavano nella mente a una velocità pazzesca, eccessiva, non riuscivo a mettere a fuoco i miei pensieri, li rincorrevo inutilmente, sgusciavano viscidi, si accavallavano uno sull’altro incomprensibili, non capivo dove mi volessero portare.

Continuava a piovere, non mi era mai capitato niente del genere, c’era come un accanimento nell’acqua che batteva incessantemente sulla mia cabina, sulla strada, sul mondo.

Un altro lampo, più vicino e più intenso di tutti gli altri che l’avevano preceduto mi ha abbagliato, per qualche decimo di secondo non ho visto più niente, poi quando la vista mi è tornata era troppo tardi per qualsiasi cosa. Li’ davanti a me si era come materializzato  dall’oscurità il rimorchio di un altro camion. Ho frenato con tutte le mie forze, ho stretto il volante con tutta la disperazione che avevo in corpo, poi l’ho mollato e mi sono messa le mani sugli occhi per non vedere il colore della morte nel momento dell’impatto. Ho sentito un grande botto, un’esplosione. Ho aspettato un secondo, due, poi ho riaperto gli occhi sbalordita: il rimorchio era ancora li’ davanti a me a meno di due metri di distanza e l’acqua scorreva veloce sul mio vetro intatto. Ero sudata fradicia. Il mio motore era spento, le luci anche. Non capivo. Mi sono guardata in giro, nel buio…altri camion parcheggiati. Parcheggiati??

Sono scoppiata a ridere, una risata isterica, incontrollabile, irrefrenabile.

Ero talmente stanca quando mi ero fermata che mi ero addormentata con la testa sul volante senza accorgermi di averlo fatto!!

Era stato tutto un brutto sogno, peggio, un incubo.

E il botto che avevo sentito era un tuono, non riuscivo a smettere di ridere. Ridevo per il sollievo e per la paura provata. Accidenti se mi ero spaventata!

Ho aperto il tachigrafo e guardato il disco: erano già passate tre ore da quando mi ero fermata…TRE ORE??? Troppe!! Dovevo rimettermi in marcia, la notte stava per finire e il viaggio era ancora lungo. Forse.

Non ne ero proprio sicura, non riuscivo nemmeno a ricordarmi dove ero arrivata….”

 

Piaciuta la storia? Qualcuna di voi l’aveva già sentita?…non è successa veramente a me…ho solo messo per iscritto un “incubo  ricorrente” dei camionari degli anni ’80…è una specie di leggenda metropolitana/autostradale sulla stanchezza accumulata al volante…l’ho sentita raccontare talmente tante volte per CB da talmente tanti colleghi che alla fine non so se sia partita da una storia vera, se sia successa veramente a cosi’ tanti  o raccontarla era solo un modo per passare il tempo chiacchierando al CB per tenersi svegli….

Buona strada…

Ironduck.

 

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