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Sabato è l’8 di marzo… e serve ancora

 

Sabato è l’8 di marzo. La festa delle donne. come ogni anno ci sarà chi dirà che non serve più, che ormai c’è la parità, che è diventata solo una festa commerciale, che non gli piacciono le mimose, ecc, ecc, ecc.

Io invece sono convinta che serva ancora, perchè il maschilismo è sempre pronto a riemergere alla prima occasione.

Ora se avete tempo e voglia vi riporto qui dei post pubblicati nel mio canale You Tube. E vi riporto anche certi commenti fatti da un non precisato utente anonimo.

E’ partito tutto dal fatto che una nostra collega solleva la questione di avere il WC chimico in cabina. Ne ho già scritto in passato, ho pubblicato anche un suo video. Io penso che ognuna di noi debba avere il diritto ad avere le proprie opinioni.

Lei lo vuole, molte di noi no, per questo non ne parlano. I servizi devono essere a disposizione, nelle arre di sosta, nelle aziende dove si va a scaricare7caricare, questo è quello che una società civile deve garantire, sia per le donne che per gli uomini. Poi sta a chi li usa farne un buon uso. E di questo ne abbiamo scritto.

Invece c’è sempre chi deve ironizzare e tirarci in ballo con commenti cosi:

“Sapete perché questo problema non e’ mai stato affrontato in rete dalle colleghe camioniste attive sui social? Semplicemente perché non hanno dormito in cabina. Diversamente dobbiamo pensare che: o non fanno la pipì come tutti gli essere umani, o provano gusto a farla sotto il rimorchio”.
E non è la prima volta che lo fa. E lo fa per provocare, lo sappiamo benissimo.
Quindi stanca di queste provocazioni ho deciso di rispondere nuovamente con alcuni post.
Il primo:
“Il grave problema dei bagni “mai affrontato” dalle lady truck…
Che poi saremmo anche stufe di accuse gratuite, tipo che non ne parliamo perchè non abbiamo mai dormito in cabina…
Io ci ho dormito più di trent’anni, ed è capitato qualche volta di non trovare i servizi, ma era un’eccezione e non la regola.
E ho tantissime colleghe che sul camion ci vivono tutta la settimana e le soluzioni le trovano. Le “donne” le soluzioni le trovano sempre.
Altrimenti c’è Amazon… a no, lo spot pubblicitario era per un prodotto diverso…vabbè…
Comunque per chi fosse interessato, non è che sia una grande spesa, con meno di 100 euro risolvete il problema una volta per tutte.
Basta farsi da mangiare in cabina per qualche giorno invece che andare in trattoria et voilà, il gioco è fatto.
Vi metto un link e anche una foto esplicativa:

 

 

E il secondo post, in cui metto i link di cose scritte nell’ormai lontano 2007, a riprova che di problemi noi ne avevamo parlato:

“Rimanendo in tema bagni, un paio di pagine dal blog Buona Strada, correva l’anno 2007, ma i racconti risalgono agli anni ’90 del secolo scorso…anni in cui ancora viaggiavo in coppia, ma in bagno andavamo ognuno in quello dedicato…
Erano episodi che di certo non facevano piacere, ma non erano la regola, facevano parte di un periodo storico in cui parecchi ometti si divertivano cosi….
La prima volta una cosa del genere mi capitò in centro al mio paese, alle sei di sera, mentre tornavo a casa con una mia amica, e avevamo 13 anni…
Buona lettura, per chi ha tempo di farlo.
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Il maniaco di notte 3- 4- 1992 Autostrada del Sole, direzione Milano, di ritorno da un viaggio a Roma, sono circa le 23.30. Mi fermo all’area di servizio S.Martino poco prima di Parma per andare al bagno e bere un caffè. Ste si alza dalla brandina e viene con me. Io vado nel bagno delle donne e lui in quello degli uomini. Entro, chiudo la porta e slaccio i jeans, quello che si fa normalmente….ma sento degli strani rumori…. Devo fare una premessa, le pareti dei gabinetti non raggiungono il soffitto, sono solo dei divisori, e infatti guardo su e vedo un uomo che si è arrampicato dal bagno di fianco al mio e sta cercando di scavalcare, o forse voleva solo guardare ma aveva perso l’equilibrio, fattostà che nel frattempo che mi riallaccio i jeans “quello” è ridisceso nell’altro bagno ed è uscito di corsa, io gli sono andata dietro gridandogli “brutto porco schifoso!!!!” Lui è passato velocemente davanti al banco del bar mentre tutti si sono voltati a guardare me che urlavo, ha infilato la porta e si è dileguato nel buio del piazzale. Nessuno ha cercato di fermarlo, nessuno mi ha chiesto niente. Sono tornati tutti alle loro “consumazioni”….. -Grazie!- penso, e intanto arriva Ste che era nel bagno degli uomini e non si è accorto di niente. Non mi scappa neanche più, beviamo il caffè e ripartiamo. P.S.. l’autogrill di S.Martino in direzione nord è stato completamente rifatto.Quello del racconto non esiste più.
Ironduck
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Il maniaco delle 5.20 – 7-11-1994 Sono da poco passate le 5, mi fermo per andare in bagno, Ste viene con me. Entriamo e scendiamo al piano di sotto dove ci sono le toilettes. Io vado in quella delle donne…quando riapro la porta del bagno noto che quella di quello di fronte è semichiusa ma inconfondibili spuntano un membro maschile e la mano del suo proprietario che si sta masturbando…allegria!!! Non sto a farmi domande, scappo il più velocemente possibile. Ste è di sopra, al banco del bar, si è ordinato un latte macchiato, sta girando il cucchiaino nel bicchiere, gli racconto quello che mi è successo, lui vuole andare giù a vedere chi è , io gli dico di lasciar perdere che non si sa mai e racconto l’accaduto anche al barman che scocciato mi chiede di descriverglielo!! Gli rispondo che non mi era sembrato il caso di stare li’ a guardarlo meglio! Né tantomeno di aprire la porta per vedere la faccia del proprietario dell’oggetto….. Aspettiamo un po’ ma non sale nessuno e ce ne andiamo nel freddo buio di una triste mattina di novembre.”
I commenti a questi due post si trovano quasi tutti sotto al primo anche se fanno riferimento ad entrambi.
Ma ce n’è uno che mi ha lasciato disgustata, questo qui:
E poichè questo personaggio non è nuovo a certe affermazioni provocatorie, ho deciso di rispondergli cosi, ed ero anche un pò incavolata:
“Non bisognerebbe degnare di attenzione gli anonimi, dicono. Ma certe volte a qualcuno le cose vanno spiegate dall’A alla Z.
Primo perchè certi commenti se li potrebbero anche risparmiare. Non fanno ridere.
Secondo perchè bastava leggere TUTTO quello che io ho scritto per non fare la figura dello s…. nel mio post c’è scritto chiaramente che episodi del genere capitavano anche nelle vie del mio piccolo paese, porcate fatte da uomini stupidi che si prendevano libertà ingiustificabili. Auguro al signore del commento di non avere una figlia a cui possano capitare cose del genere.
Terzo, se io mi fermo in un’area di servizio, che sia in autostrada o su una normale, usufruisco dei servizi che ci mettono a disposizione. Non sono un’appestata che si deve chiudere in cabina a fare i propri bisogni. Scendo, faccio quattro passi, vado in bagno, mi bevo il caffè, magari faccio anche quattro chiacchiere con il/la barista e poi torno sul camion. finisco la mia pausa e poi riparto.
Quarto, i deficienti che facevano quelle porcate non sapevano se ero una camionista o una qualunque donna in viaggio. Quelle cose non devono succedere. punto e basta. E comunque mi è capitato anche in pieno giorno nel parcheggio dei camion di trovare uno schifoso del genere…
E ora torniamo al WC chimico in cabina.
Come ho già scritto è una scelta, lo volete? Ve lo comprate e stop.
Io non lo voglio. Non voglio dover dormire sopra un gabinetto. Eh ma c’è dentro il liquido che scioglie gli escrementi…peggio ancora, escrementi e chimica, e io ci devo dormire sopra? No, grazie.
Mentre vai senti lo sciacquettio del liquido…anche qui, no grazie.
Quando poi sarà pieno lo devi “scendere” dalla cabina per svuotarlo e lavarlo, di nuovo no grazie.
Ma veniamo a situazioni particolari, che so, ti si guasta il camion e devi andare in officina e ribaltare la cabina, di solito ti raccomandano di togliere tutto quello che potrebbe cadere sul vetro…ops, scusi devo tirare giù il gabinetto…no grazie!
E nel caso, non sia mai, di un incidente che ti si rompe e ti ritrovi sommerso di …. no, veramente no grazie!
Capito il concetto? Lo volete, spendete quei pochi euro, ve lo comprate e ci fate tutti i vostri bei bisognini senza continuamente tirare in ballo persone che non ritengono questa cosa un problema per la loro esistenza.
Il problema è vostro, non mio!
Detto questo spero che la questione sia chiusa una volta per tutte, altrimenti andate a ca…e!
Buona strada a tutti, belli e brutti. ciao bbye!”
Logicamente il signore in questione non è rimasto zitto, ed è per questo che dico che il maschilismo è sempre li, appena sotto la superficie, pronto a riemergere.
Sotto i tuoi video e post te essenzialmente ricevi commenti lusinghieri, di apprezzamento e amicizia. Ed è una bella cosa. Io penso dovresti apprezzare anche se ogni tanto ne ricevi qualcuno che si discosta dal coro, che fa una critica o propone un punto di vista diverso. In modo educato, magari ironico. Invece te, forse non essendo abituata, ti metti subito sulla difensiva e dimostri permalosità. Anche leggendo il mio commento, anzichè apprezzarlo giá solo perchè una persona impiega parte del suo tempo a scriverti (se puoi evitare la risposta “Nessuno ti ha chiesto di scrivere sul mio canale 🧟‍♀️” grazie), la tua reazione è stata astiosa e negativa 🙄 Ah io apprezzo anche l’essere ignorato ☺️, mi esonera dal dover replicare.

 

Vedi anonimo @Gon-Iw3ys io rispondo a quasi tutti quelli che mi scrivono, se sono educati la risposta è educata o gli metto il cuoricino, se invece è polemica, come era la tua, rispondo per esteso. Che tanto era quello che volevi che facessi con il tuo commento. Il giochetto era chiarissimo. E altrettanto chiara e dettagliata è stata la mia risposta, a scanso di equivoci, ma tu fai lo gnorri. A proposito della frase “puoi evitare la risposta…” ti rimando a quello che ti ha detto Marco in un suo video, di non fare domande o affermazioni pretendendo già le risposte che vuoi, altrimenti evita. Tempo fa mi hai scritto che non fai il camionista e hai evitato anche di dirmi qual’è la tua professione. Quindi se non sei del settore non puoi conoscere a fondo determinate problematiche. Magari lavori in un ufficio e hai la porta del bagno vicino alla tua scrivania? Non so nemmeno se sei uomo o donna… Io non devo aver paura di scendere dal camion per andare in bagno in un’area di servizio, nè io nè nessun’altra donna. Io non devo avere il WC chimico in cabina perchè ci sono in giro uomini deficienti. Ti è chiaro questo concetto? Io non voglio avere il WC chimico in cabina per i motivi che ho elencato. Ti è chiaro anche questo concetto? Se uno o una lo vuole se lo compra, se lo mette dove vuole e non rompe continuamente le scatole con affermazioni provocatorie nei confronti delle altre colleghe. Se non ti piacciono le mie affermazioni sei liberissimo di usare il tuo tempo in cose più utili che venire a fare commenti polemici. Oppure, ed è un’idea mia, sei cosi amico del tizio che continua a tirarmi in ballo nelle sue di polemiche? Perchè dai commenti che lasci in giro qua e là si direbbe di si. E non c’è bisogno che replichi, ritieniti pure esonerato. Ciao buona domenica.

 

 @Ironduckmoni64  Uomo. Confermo, non sono un camionista ma preferisco non dire il mio lavoro. Ho capito i due concetti che hai espresso. Effettivamente il mio post era provocatorio, quelli rivolti a Marco invece erano assist che ha preferito non cogliere. E gli ho fatto i complimenti. Non credo che qualcuno stia cercando di importi il bagno in cabina, te senza motivo vai sulla difensiva. La persona di cui parli l’apprezzo ma non è mio amico. Io non ho amici, sono asociale 🧟‍♂️ La replica è venuta spontanea. Cmq se infastidisco puoi bannarmi, è uno strumento legittimo. Non ho e non farei altri account per aggirare il ban, troppo sbatti 🙄 Grazie, buon lunedì.
Ma non ha ricevuto risposte solo da me, per esempio Alessio  gli ha replicato cosi:
“se lei non avesse avuto la minigonna non sarebbe stata violentata” il ragionamento è lo stesso ..che disagio
 @alelostatale  Semmai il tuo ragionamento è lo stesso, te hai associato il pensiero che hai scritto, quindi forse provi disagio verso te stesso 🙄 Il mio ragionamento è ben diverso, non ho mai pensato nè detto quello che hai scritto te. Hai travisato 👨‍🏫

@Ironduckmoni64

Poi gli ha risposto anche una cara collega:
Ciao Valentina, grazie del commento! Come va, spero tutto ok! Uno di questi giorni ti chiamo! Purtroppo ci sono persone che si divertono a provocare, anche quando gli spieghi tutto per filo e per segno, e questa è una delle cose brutte dei social, il diritto alla sicurezza e alla dignità di donne non si ottiene con un WC portatile da mettersi in cabina. Questo secondo la mia opinione, poi ognuna è libera di fare le proprie scelte. Ma se io non le condivido sarei anche stanca di essere sempre tirata in ballo e presa per i fondelli. Un abbraccio e buona strada sempre! Ciaooo!

 

 @valentinacallegari3307  L’utilizzo di un linguaggio elaborato appare più come un esercizio di stile finalizzato a offendere, piuttosto che un reale contributo al discorso. Invece di impegnarti a comprendere il significato delle parole, ti limiti a piegarle a una lettura preconcetta e distorta. Sorrido per l’inutile sforzo, e sbadiglio 🥱 Scusate lo sbadiglio 🫢

 @Ironduckmoni64  Sono stati inutili e provocatori anche (sottolineato) tutti i commenti sul mio post. Ma avete preferito travisare e offendere 😪 Ma ci sta, sono comuni comportamenti di persone nella media 🙄
 @Gon-lw3ys  Nessuno ha travisato, il tuo commento era chiarissimo. L’unico offensivo sei tu. Offendi la dignità delle donne in quanto persone con diritto di poter girare tranquillamente in un’area di servizio o in una via di paese senza dover essere “importunate” da dei “deficienti esibizionisti”. Te l’ho già scritto, mi auguro che tu non abbia una figlia femmina a cui dovesse capitare una cose del genere. Pensaci bene prima di parlare a vanvera.
 @Ironduckmoni64 Continui a travisare, anzi a questo punto a strumentalizzare quanto avevo scritto nel mio commento. Ma immagino sia difficile comprendere correttamente quanto ho scritto quando si è prevenuti. Erano poche righe rileggile in modo neutro e capirai che quello che ho scritto è un dato di fatto: se avessi avuto il bagno in cabina non saresti andata nei bagni dell’area di servizio, non avresti assistito alle situazioni spiacevoli che hai raccontato e di conseguenza non te ne saresti lamentata. Mi sembra una sequenza di eventi logica 🤷‍♂️ Ogni altra interpretazione su ciò che ho scritto è frutto della tua mente, e non rispecchia il mio pensiero 🥸
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A questo punto ho smesso di rispondergli.  Lui reputa il suo commento solo una sequenza logica. e sono io che sbaglio a interpretarlo.
A me invece  sembra il solito discorso trito e ritrito che noi ce la andiamo a cercare, vuoi per l’abbigliamento, vuoi perchè pretendiamo di essere libere di andare in giro senza essere importunate, in quanto persone che teoricamente vivono in una società civile.
Ma lo è veramente una società civile?
In una società civile io mi fermo in area di servizio e usufruisco dei servizi che ci mettono a disposizione bagni, bar, ristorante, ecc., o devo rinchiudermi in cabina, farmi da mangiare, farmi il caffè, lavarmi e fare tutto il resto chiusa dentro perchè scendendo potrei avere incontri spiacevoli?
Stiamo scherzando? Se è uno scherzo è durato anche troppo.
Voi cosa ne pensate?
Un saluto a tutte  e buona strada sempre!

 

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La storia di Giuseppina, bus driver!

 

Giuseppina Donarini, da 25 anni autista di autobus in provincia di Trento, racconta la sua esperienza in questo video di Rai TGR Trento.

Buona strada a Giuseppina!

Il link:

https://www.rainews.it/tgr/trento/video/2024/12/unica-donna-800-colleghi-uomini-la-storia-giuseppina-autista-bus-trentino-trasporti-5228cc6f-77a1-477f-b9f9-68ccb365861c.html

La presentazione del video:

Da 25 anni alla guida degli autobus: “Amo il lavoro, ma gli stipendi sono troppo bassi”

Giuseppina Donarini è una delle 25 donne tra oltre 800 colleghi uomini. “Il lavoro è cambiato: utenza irrispettosa e mancano giovani per fare questo lavoro”

Venticinque anni anni su e giù dall’autobus. Giuseppina Donarini è di Baselga di Pinè, ed è la prima donna autista di Trentino Trasporti, l’unica su più di 800 colleghi uomini.

Nel servizio di Linda Stroppa racconta come è cambiato il suo lavoro, e quali sono i problemi degli autisti del traporto pubblico. “Servirebbe uno stipendio più alto viste le nostre responsabilità”, dice. E intanto dal presidente di Trentino Trasporti arrivano aperture.

 

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Guidare un camion è un lavoro anche da donna!

 

Un articolo dedicato alle donne camioniste e ai pregiudizi che devono ancora affrontare, ce li racconta Laura in questa intervista.

 

Il link dell’articolo:

https://luce.lanazione.it/lifestyle/guidare-camion-lavoro-donne-laura-broglio-na7sdlp6

Il testo:

In Italia le donne camioniste rappresentano il 6,7% dei lavoratori. Un dato poco edificante quanto a parità di genere, cui si affiancano una visione datata del settore e un’organizzazione del lavoro che non favorisce l’integrazione femminile. Lo sottolinea Laura Broglio, 32 anni, camionista dal 2015, blogger, content creator e protagonista di un episodio del podcast di Q8 Muoversi Liberamente. Laura, che vive in provincia di Rovigo, si è avvicinata a questo mondo per caso. “Ero la classica ragazza che a scuola andava bene in tutto – racconta–, quindi, spinta dalla mia famiglia, avevo scelto una formazione umanistica in attesa di avere le idee più chiare. Sono arrivata all’Università con la consapevolezza che, frequentando Lettere, nel mio futuro ci sarebbe stato il precariato. Poi, con alcuni amici appassionati di camion e motori sono andata a un raduno, salita in cabina e non ho più avuto dubbi sul mio lavoro”.

Le sfide non sono mancate. “A partire dai miei genitori che pensavano fosse l’ultima trovata di una ragazza di vent’anni. Sul lavoro, sono stata più fortunata. Dopo ripetuti no, mi ha assunto un’azienda che nella sua nella flotta aveva già una ragazza e questo mi ha sicuramente aiutata. L’impatto più forte è stato con i social. Nel quotidiano c’è chi ti evita o fa la battuta sessista e chi, invece, si interessa, ma dietro la tastiera c’è un mondo pieno di astio”.
Sebbene negli anni le presenze femminili e la mentalità siano rimaste pressoché invariate, a essere cambiata, secondo Laura, “è la volontà delle aziende di assumere donne. Quando ho iniziato era facile ricevere dei no, adesso si viene assunte subito. Probabilmente è anche frutto della carenza di autisti, ma permette a molte ragazze di entrare in questo settore”. Un mondo da scoprire grazie al blog dove racconta la vita dei trasportatori con uno stile fresco e ironico. “Una seconda attività che mi regala soddisfazioni – sottolinea – e mi permette di conciliare il mio lato creativo con un lavoro che tanto creativo non è”.
(continua nella pagina ufficiale).
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Buona strada sempre Laura!!!
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Un altro video sul convegno di genova

 

Un altro video sempre sulle storie delle donne di Genova e sul convegno che parla dei problemi delle lavoratrici nel mondo dei trasporti.

 

 

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L’opinione di Silvia

 

L’opinione della collega Silvia sulla carenza di servizi per i camionisti, e soprattutto per le donne autiste. Le sue soluzioni quando viaggia. Le sue speranze.

Buona strada sempre Silvia!

 

 

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Sempre dal convegno di Genova

 

 

Sempre dal convegno di Genova di Uiltrasporti di giugno, questo articolo apparso sul “SecoloXIX” ,è riservato agli abbonati, ma il video si può vedere liberamente cliccando sul link qui sotto:

 

https://www.ilsecoloxix.it/liguria/2024/06/07/news/pari_opportunita_trasporti_convegno_uil_genova-14370511/

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Parliamo ancora di servizi per le donne nel mondo dei trasporti

 

Ho trovato questo articolo – di qualche mese fa – sul sito della Ansa,   parla di un convegno organizzato da Uiltrasporti che si è svolto a Genova sui servizi (che mancano) per le donne nel mondo dei trasporti.

 

Il link:

https://www.ansa.it/liguria/notizie/2024/06/07/giorgia-sara-e-caterina-pari-opportunita-nei-trasporti_0c1e5613-3e88-4190-a7cf-300e5732f2c2.html

L’articolo:

Giorgia, Sara e Caterina, ‘pari opportunità nei trasporti’

Uiltrasporti discute a Genova di salute e sicurezza sul lavoro

Giorgia ha 29 anni e dal 2019 guida i bus di Amt dove è femminile il 13% di forza lavoro dell’azienda genovese di trasporto urbano, poi ci sono Sara che è passata dal guidare le ralle alla movimentazione dei rotabili al terminal Messina, in porto, a Caterina che da 28 anni è autista all’Amiu, Luciana che si occupa di cantieri in Autostrada, Serena macchinista degli intercity per Fs.

Le loro storie hanno introdotto il convegno “Salute e sicurezza nei trasporti, una questione di pari opportunità”, organizzato da Uiltrasporti a Genova.
Un momento di confronto su un comparto che spesso si immagina principalmente maschile ma che vede un grande numero di donne impegnate in settori come quelli legati ai multiservizi e alle pulizie, che sono strettamente connessi alla guida.

“Noi dobbiamo occuparci anche di quelle che sono le loro situazioni e le infrastrutture che devono essere presenti in ogni azienda che prevede personale femminile – spiega Giovanna Fadda, del coordinamento pari opportunità della Uiltrasporti Liguria – parliamo di spogliatoi ma anche di bagni pubblici nell’area metropolitana, in quanto le autiste dei bus, le donne che guidano i furgoni, le camioniste, si sono trovate in grande difficoltà durante la pandemia”.
Per quanto riguarda il rischio in strada e gli incidenti in itinere Inail, negli ultimi 6 anni stima un’incidenza del 17% per le donne e del 15% uomini, anche perché le donne si spostano di più per mantenere un equilibrio tra il lavoro e la famiglia. “Aver abbandonato per il momento il Family Act trovo che sia un qualcosa che deve essere assolutamente recuperato – sottolinea Francesca Baiocchi, segretario nazionale Uiltrasporti – bisogna estendere il congedo parentale dai 12 ai 14 anni, che è un elemento importante e utilissimo specialmente per le donne che lavorano nei trasporti”.

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I servizi per le donne camioniste

 

Ragazze vi linko questo video per conoscenza:

Guardatelo, anzi ascoltatelo attentamente, poi decidete se sostenere questa iniziativa:

 


Poi leggete questo articolo:

 

 

Anno 2001, un’intervista alle donne camioniste su una rivista di settore (in realtà io non chiesi quella cosa, ma va bene lo stesso) ci fu chiesto di porre domande all’allora Ministro delle Pari Opportunità Katia Belillo, che ci rispose sulla rivista “Professione Camionista”.

ANNO 2001 !!! La mia domanda riguardava la carenza di servizi igienici per le donne camioniste sulle autostrade italiane!
Quindi i nostri politici furono informati già 23 anni fa da noi camioniste…

Cosa è cambiato da allora? Chiedetelo agli uomini che sono capaci solo di denigrarci dicendo che noi non ci siamo mai lamentate….probabilmente allora ancora non erano su un camion.

E un’altra cosa, a mio titolo personale, io quando chiedo di usufruire di un bagno nelle aziende, 99 volte su 100 non ho problemi, anzi, spesso sono loro che mi fanno andare direttamente in quelli degli uffici. Sarà perchè chiedo con educazione e ringrazio sempre? E soprattutto lascio pulito. E non mi vergogno a chiedere, andare in bagno è una cosa che accumuna tutti gli esseri umani, non c’è nulla di cui vergognarsi! E comunque i bagni promiscui in Italia esistono eccome. E sappiamo anche che in alcuni posti i servizi messi a disposizione degli autisti sono stati “devastati” dagli stessi in breve tempo. Forse come categoria una qualche domanda ce la dovremmo porre, ho memoria di una furiosa litigata con un collega in area di servizio (la Cantagallo direzione sud) perchè questo, sceso dal suo camion, andò a pisciare sulle gomme del mio, lo vidi mentre tornavo dal bar verso il mio mezzo e vi lascio immaginare le parole che volarono. Andare a farla in bagno no? Ma soprattutto, se sei un voncione, almeno falla sulle tue di gomme! La maleducazione non ha scusanti.

E per chiudere, sempre a mio titolo personale, lo so che la mia testimonianza non conta, guido solo una motrice, mi è stato detto che non mi posso definire una camionista….(questa è una dichiarazione MOLTO polemica e chi ha orecchie per intendere sa perchè la faccio). In più ormai faccio solo il giornaliero, cosa ne posso sapere?

Buona strada a tutti sempre!

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Driverfatigueday

 

Un video di una giovane collega che fa notare alcuni problemi che ci sono da sempre

E come sempre si spera che cambierà qualcosa, ma chi di dovere queste cose le sa….da sempre!

Sarà la volta buona, visto che ci sono sempre più donne che svolgono questo lavoro?

Buona strada Alessandra!

https://www.tiktok.com/@alexxa9393/video/7382516405108837664

 

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In viaggio con Tinka!

 

E’ bello questo video: un viaggio con una simpatica camionista tedesca, Tinka, per far capire l’utilità dei camion nella vita quotidiana e anche le difficoltà che gli autisti devono affrontare, il tutto raccontato senza gridare…

Orari da rispettare, traffico, carenza di parcheggi, sicurezza nelle aree di soste, ecc, paese che vai, stessi problemi che trovi!

Buona strada Tinka!

Cliccate sul video per vederlo direttamente su You Tube.

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