Riposa in pace Giovanna

 

Ogni tanto gli articoli  sulle donne camioniste ci  riportano tristi notizie.

Non è mai bello sapere che una delle pioniere del nostro mestiere ci ha lasciato… Giovanna è stata una delle prime donne a guidare autotreni in Lombardia, una vera pioniera per l’epoca, una di quelle donne che hanno dimostrato che la volontà di farcela è più forte di tutti i pregiudizi. Una di quelle donne forti a cui non smetteremo mai di dire grazie!

Mandiamo un abbraccio virtuale e le nostre condoglianze alla sua famiglia e a tutte le persone che le volevano bene.

Buona strada sempre Giovanna, ovunque tu sia adesso.

Questo è il titolo dell’articolo di OglioPoNews che la ricorda:

 

A questo link l’articolo completo:

https://www.oglioponews.it/2023/11/13/giovanna-scaroni-si-e-spenta-era-stata-la-prima-camionista-lombarda/

Il testo da OglioPoNews:

Cronaca

Giovanna Scaroni, si è spenta: era
stata la prima camionista lombarda

Giovanna Scaroni si è spenta il 10 novembre scorso, lasciando un’immensa tristezza in chi resta. Ma ha anche – come dice la nipote – ricominciato a volare. Su una pista da ballo insieme a chi l’ha amata e non è più. E volerà per sempre nel cuore di chi l’ha conosciuta e le ha voluto bene.

Avevamo scritto di lei il 15 aprile di due anni fa, ricordandone, nel giorno del suo compleanno, la forte tempra. Una delle prime donne in Italia – se non la prima e comunque la prima il Lombardia – a prendere la patente – E – e a mettersi  guidare un camion a rimorchio, per aiutare il marito. Una vita tutta da raccontare la sua. Lei, Giovanna Scaroni, nata a Torricella del Pizzo, ha chiuso gli occhi. A ricordarla, con una bellissima lettera, la nipote Avia.

Nonna, è arrivato il momento – ci scrive Avia – per noi tristissimo di darti l’ultimo saluto terreno. Sono stati anni difficili i tuoi ultimi, ma sei stata un esempio di forza e perseveranza. “Bisogna essere forti” dicevi, per consolarmi. E tu lo sei stata. 92 anni compiuti, una tempra incredibile, piegata da un fisico che purtroppo non ti è stato dietro.

In quinta elementare avevi vinto la borsa di studio, 500 lire, per proseguire gli studi. La vita ti ha portato a fare dell’ altro, ma era già chiaro sin da piccola che fossi avanti. Una delle prime donne in Italia a prendere la patente E, hai superato prove incredibili per poter essere a fianco del nonno Antonio nel momento del bisogno.

Porterò sempre nel cuore le vacanze al mare insieme noi tre, io tu e il nonno, le nuotate nella piscina delle terme, e le serate d’estate a vedervi ballare. Ma anche le domeniche attaccata alle tue gonne perché non volevo separarmi da te.

Hai lasciato dietro un corpo che non ti permetteva più di camminare, ora ti auguro di poter volare libera lassù. Nonno e Avio ti aspettano. Con immenso amore, Avia“.

Giovanna era nata a Torricella del Pizzo nel 1931 e aveva imparato a fare la sarta. Aveva conosciuto Antonio, il grande amore della sua vita, che poi aveva sposato nel 1951. Si era trasferita intanto nella vicina Gussola dove quel marito tanto amato svolgeva la professione di camionista. Allora gli autotrasportatori venivano – ed anche formalmente – chiamati così.

Nel 1962 il marito deve assumere un autista, la legge glielo impone. Giovanna inizia a studiare per ottenere la patente di guida Categoria – E – . Il problema non era tanto lo studio, verso il quale Giovanna era portata, ma superare l’esame di guida, già difficile di per sé, ma in particolare per una donna. Erano anni difficili, ancor di più in un settore considerato maschile.

Ha sempre portato tutto in mente, anche negli ultimi anni segnati dai problemi fisici. nonostante gli evidenti segni del tempo, aveva un ricordo nitido di quel momento.

L’esame lo aveva fatto a Crema. Prova di partenza in salita, guida in orario di punta. Aveva dimostrato un’abilità tecnica nella guida. L’ingegnere esaminatore alla fine dell’esame le aveva detto: “Mi dispiace, signora, ma gliela devo proprio dare questa patente”. Da quel momento la sua seconda casa era stato un autotreno con 440 quintali di portata a pieno carico, a percorrere le strade di gran parte della penisola, da Cremona a Pescara, da Varese a Trento, a condividere con il marito le difficoltà su strade, il cattivo tempo, gli orari da rispettare, la fatica, la stanchezza. E così per 30 anni.

Aveva amato quel lavoro, di cui era orgogliosissima, nonostante la fatica. Era stata la prima donna in Lombardia a condurre un veicolo composto da una motrice più rimorchio. Non era ancora tempo di parità, soprattutto in ambito lavorativo, ma lei ricordava con un certo orgoglio l’incontro con i colleghi uomini che la guardavano, almeno nei primi tempi, un po’ stupiti.

Partecipava più che volentieri alle feste di paese: era stata in fondo e da principio una sarta e dismessi gli abiti da lavoro si metteva elegante – con tutto il buon gusto che aveva – per ballare, altra passione della sua vita.

Giovanna Scaroni si è spenta il 10 novembre scorso, lasciando un’immensa tristezza in chi resta. Ma ha anche – come dice la nipote – ricominciato a volare. Su una pista da ballo insieme a chi l’ha amata e non è più. E volerà per sempre nel cuore di chi l’ha conosciuta e le ha voluto bene.

Na.Co.

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4 chiacchiere con Pinky

 

Un altra bella chiacchierata in video dal canale You Tube del collega Mauro Gadaleta:

https://www.youtube.com/@gadaletamauro

La protagonista questa volta è la collega Paola Pinky che ci racconta la sua vita tra la passione per il suo lavoro e i momenti tristi che ha dovuto affrontare… Le mandiamo un grande abbraccio e l’augurio di buona strada!

Ciao Pinky!

Questo è il video:

 

 

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Immagini da 6 RdS

Domenica 5 novembre ho partecipato alla manifestazione 6RdS presso l’Autodromo di Monza insieme agli amici del Coast to Coast Truck Team.

Queste sono alcune delle foto che ho scattato quel giorno.

Un grazie a tutti per la bella giornata e per tutto quello che un evento cosi rappresenta.

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Veicoli elettrici e donne camioniste

 

 

In questo articolo dello scorso settembre, oltre a parlare di nuovi veicoli elettrici che verranno utilizzati per la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade nella città di Rovereto, c’è anche una citazione per la collega Andrea che li guiderà!

 

 

 

 

Questo è il link dell’articolo:

https://www.comune.rovereto.tn.it/Novita/Comunicati-stampa/Dolomiti-Ambiente-ha-presentato-i-nuovi-veicoli-elettrici-una-flotta-aziendale-intelligente-sicura-e-che-si-muove-sempre-piu-grazie-all-energia-della-natura

E questo è il paragrafo che parla di lei:

Buona strada sempre Andrea!

 

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I consigli di una collega e la sua storia: La Gio

 

Un altro articolo dalla rubrica “Me l’ha detto un camionista” dal sito di “Uomini e trasporti.

Questa volta è la collega Giovanna, ma noi la conosciamo come “La Gio”, che ci consiglia la trattoria  la “Veranda Barabasca” di Fiorenzuola d’Arda. Un locale storico che ha cambiato gestione da qualche anno.

Il link :

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/me-lha-detto-un-camionista/trattoria-veranda-barabasca-fiorenzuola-darda-pc/

E questa è la prima parte dell’articolo con la sua storia:

Giovanna Rabbiosi, meglio conosciuta come La Gio.

La trasportatrice che ci suggerisce oggi il locale dove sostare per rifocillarsi e rilassarsi un po’ si chiama Giovanna Rabbiosi, anche se tutti la conoscono come “La Gio”. Nata a Morbegno (Sondrio), ha da poco compiuto 57 anni e ha cominciato a fare l’autista di autocarri piuttosto tardi, in età adulta, 18 anni fa. Un mestiere che ha voluto con grande determinazione, fin da quando il padre la portava in giro da piccola con il suo camion. Purtroppo, nella vita di Giovanna c’è anche una tragedia: la scomparsa del fratello maggiore a soli 20 anni, investito proprio da un veicolo pesante. Nonostante il dolore, Giovanna voleva comunque “guidare il camion”, anche se suo padre era contrario. Finite le scuole, sposata a 20 anni e poi separata, Giovanna ha aspettato che le sue due figlie crescessero e poi ha deciso di riprendere il suo percorso, conseguendo la patente C a 39 anni e la E a 48 anni. Ora è riuscita a coronare il suo sogno e lavora per il Gruppo Maganetti di Tirano, in provincia di Sondrio, guidando in compagnia del suo fedele cagnolino.
Tra i tanti ristoranti frequentati da Rabbiosi, la scelta cade sulla trattoria Veranda Barabasca, a Fiorenzuola d’Arda. «É una locanda/albergo che è stata presa in gestione da una famiglia di origine albanese circa due anni fa – mi spiega – L’hanno completamente ristrutturata e oggi è veramente un bel posto, con una grande scelta di piatti e prezzi molto competitivi. È molto comoda perché è attaccata all’autostrada. Lì prendo spesso l’arrabbiata, l’aglio, olio e peperoncino, il pesce. E poi sono gentili, è una famiglia molto unita. Del resto alle 7 di sera è già tutto pieno, qualcosa vorrà dire…».

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6 Ruote di speranza

Torna anche quest’anno l’evento di 6 Ruote di Speranza all’autodromo di Monza, domenica 5 novembre 2023, il Coast to Coast truck team sarà presente come sempre nella truck zone mettendo a disposizione alcuni camion per permettere ai ragazzi con disabilità di poterci salire a fare un giro. E’ una cosa emozionante vedere con che gioia si mettono in coda per salire sui camion, e fa capire che a volte bastano piccoli gesti per donare un attimo di felicità.

L’evento è gratuito e aperto a tutti.

A questo link potrete trovare tutte le informazioni:

https://www.6rds.it/evento.php

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“Grazie perchè…”

 

Un nuovo video della serie “Grazie perchè” della collega Laura, anche questa volta ci racconta un episodio della sua vita da camionista in cui ha dovuto risolvere un imprevisto con un pò di intraprendenza.

Buona visione a tutti e buona strada sempre a Laura!

 

 

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I consigli di una collega e la sua storia: Sally!

 

Ho trovato questo articolo, sempre tra le pagine del sito di “Uomini e trasporti” , nella rubrica “Me l’ha detto un camionista”, dedicata ai consigli su trattorie e ristoranti.

Il ristorante è “La locanda della luna” di Riccione e a consigliarlo è la collega Sally di Tradate. Nella speranza di incontrarla prima o poi on the road, vi metto il link:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/me-lha-detto-un-camionista/locanda-della-luna-riccione-rn/

E l’inizio dell’articolo con la sua storia:

 

Sally Belluccini

 Sally Belluccini è nata 43 anni fa a Tradate, in provincia di Varese. Fino a due anni e mezzo fa aveva un negozio di tatuaggi ed estetica, ma non era del tutto convinta che quella fosse la sua strada. Fin da piccola, infatti, inseguiva un sogno: fare la camionista. Poi, finalmente, è riuscita a entrare come autista in un’azienda di trasporto del suo paese, l’Autotrasporti Pigni, unica donna tra tanti uomini, guidando principalmente un bilico. «È un desiderio che avevo da tanto tempo – mi racconta – una passione che sono riuscita a far diventare realtà». Quando passa dalla Romagna Sally cerca sempre di fermarsi in un ristorante di Riccione, la Locanda della Luna, conosciuto attraverso il passaparola di alcuni colleghi. «È un locale curato, pulito e con personale professionale e simpatico. Ha un menù molto vario, con ingredienti freschissimi e di qualità. Per noi camionisti è ottimo anche perché offre un servizio docce – compreso nel prezzo della cena – e la reception è aperta tutta la notte e quindi ti permette di usufruire dei servizi igienici. Anche il parcheggio, capace di ospitare fino a 30 camion, è bello ampio e dispone anche di una lavanderia a gettoni». Belluccini non nasconde la sua predilezione per i tagliolini allo scoglio e le seppie alla piastra, «a cui non so resistere». «Alla locanda mi sento quasi a casa – confessa Sally – e non conosco altri posti che ti ci fanno sentire».


Il resto dell’articolo, come sempre, lo potete leggere nella pagina ufficiale di Uomini e Trasporti.

 

Buona strada sempre Sally!

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Appuntamento per il week end!

 

Auto e moto d’epoca a Bologna in questi giorni!

Ma ci saranno anche i camion!

 

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Pazienza & passione

 

Uno short video con le colleghe Laura e Marianna.

Quali sono le caratteristiche che ci vogliono per fare il nostro lavoro? E’ quello che chiede Laura a Marianna, ecco la sua risposta!

 

 

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