Posts Tagged "problemi"

Ciò che non vorremmo mai leggere…

 

Molesta una donna nei bagni dell’Autogrill

Arrestato camionista

I poliziotti hanno intercettato l'autoarticolato, guidato dal molestatore, all'altezza del casello di Valdichiana, facendo scattare le manette.

Perugia, 21 giugno 2010 – Si è abbassato i pantaloni e ha costretto una donna a toccarlo nella toilette dell'autogrill di Badia al Pino. A commettere l'atto di violenza è stato un camionista 35enne residente in provincia di Perugia arrestato dalla polizia stradale di Arezzo-Battifolle. Ad avvertire il 113 è stata la stessa donna che, insieme al marito, si è lanciata all'inseguimento del Tir sull'A1.
 
I poliziotti hanno intercettato l'autoarticolato poi all'altezza del casello di Valdichiana, facendo scattare le manette. Alla polizia la donna ha raccontato che si trovava nella toilette delle signore dell'autogrill insieme alla cognata, mentre i rispettivi mariti erano al bar. Mentre si lavava le mani, ha visto un uomo affacciarsi dalla porta, ritrarsi e poi tornare alla carica, stavolta con i pantaloni abbassati e il membro in mano gridando "toccami, toccami". Quindi l'ha stretta al lavandino, bloccandola, mentre con l'altra mano le palpeggiava il seno e si strusciava ripetendo ossessivamente di toccarlo.
 
La cognata, accortasi di quanto stava accadendo, è uscita dai bagni e ha chiamato i due uomini. Il camionista è allora fuggito a bordo del proprio Tir facendo scattare l'inseguimento, terminato poco lontano. Ora si trova rinchiuso nel carcere di Arezzo a disposizione della procura di Montepulciano.

 

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Da youtube… – 1

Ciao a tutte/i
su questo video tratto da Stradafacendo.com si possono vedere volti noti… Buona Visione;

                                               
un saluto a tutti e BUONA STRADA Sempre!!!

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Da Salerno….

 “L’Aci promuove il diritto alla libera circolazione e favorisce la mobilità per tutti, senza alcuna eccezione e distinzione”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, intervenendo a Salerno al convegno “Disabilità e mobilità sostenibile”, organizzato dall’Automobile Club di Salerno con l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili.posto_auto_disabili-235x300
Ai lavori, aperti dal Commissario straordinario dell’Automobile Club di Salerno, Claudio Meoli, hanno partecipato, tra gli altri: l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania, Edoardo Cosenza; il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli; il prefetto di Salerno, Sabatino Marchione; l’assessore comunale alla Cultura e alle Politiche sociali, Ermanno Guerra; il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Annunziata.
“L’impegno dell’Automobile Club d’Italia verso i disabili”, ha sottolineato Gelpi, “si articola oggi in una pluralità di iniziative che danno vita al programma Aci Sociale per l’erogazione di servizi di assistenza, affiancati da specifiche campagne di sensibilizzazione e nuovi prodotti associativi. Tra questi riscuote particolare gradimento il “Pra a domicilio”, già attivo in 52 province italiane, rivolto ai diversamente abili e a tutte le persone che hanno difficoltà a spostarsi in città per il disbrigo delle pratiche automobilistiche. Il servizio non prevede costi aggiuntivi per i cittadini e sarà esteso a tutto il territorio nazionale”.
Il presidente dell’Aci ha inoltre annunciato che partirà a breve la sperimentazione in alcuni uffici provinciali di uno sportello informativo per il disbrigo di ogni pratica amministrativa, non necessariamente legata all’automobile.
Allargando il contesto oltre i confini nazionali, Gelpi – in qualità di vice presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile – ha evidenziato che la salvaguardia del diritto dei disabili alla mobilità è un obiettivo primario della Fia che sta definendo una guida e una pagina web che troveranno spazio sui siti Internet degli Automobile e Touring Club del mondo, tra cui ovviamente l’Aci.
Da tutti i partecipanti del convegno di Salerno è stato poi sottolineata l’esigenza di una battaglia comune contro gli atti di inciviltà stradale (parcheggio sulle strisce pedonali, occupazione dei posteggi riservati ai disabili, ecc.) che sono la prima causa di disagio oltre che di pericolo per gli utenti più deboli della strada. L’obiettivo di una mobilità sostenibile per tutti non può inoltre prescindere dal potenziamento del trasporto pubblico locale che deve tenere conto di tutte le categorie di cittadini, con servizi più confortevoli e accessibili.

Tratto da TG COM Strada facendo

BUONA STRADA A TUTTE/I !!!

 

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Malpensa

 In un momento in cui non sapevo decidermi su cosa andare a trasportare, allora si poteva ancora scegliere, non c’era crisi, mi è stato riproposto di provare a fare navetta per Malpensa; avevo già  rifiutato la prima volta perché preferivo ogni viaggio una meta diversa, poi il destino, anzi no i vertici dell’azienda per cui lavoravo hanno deciso che visto che la maggior parte della clientela era al Sud, conveniva portare la produzione al Centro e anche se mi hanno proposto di spostarmi la nostra collaborazione è finita col trasloco; quindi una logistica che ti cerca una seconda volta per affidarti un incarico fisso non è un’occasione da ignorare, non lo sarebbe ora, ma non lo era neanche sei anni fa, ero diffidente verso l’ambiente e non conoscevo il lavoro, ma i dirigenti conoscevano me e hanno insistito che almeno ci provassi, a rifiutare ero sempre in tempo. Così sono cominciati i miei viaggi di navetta notturna, uno dopo l’altro e senza rendermene conto sono passate le settimane, i mesi e gli anni. Con un po’ di buona volontà e tanta pazienza sono riuscita ad eliminare tutti i piccoli inconvenienti che avevano fatto scegliere un’autista esterno, imballaggi, documentazione, orari e a far arrivare a destinazione le spedizioni senza ritardi ne riserve varie.Truck-Art-Pepsis
Quello che dovrebbe essere un grande aeroporto internazionale per l’imbarco delle merci e un grande caos, col passare degli anni è sempre in fase di declino e molte logistiche preferiscono utilizzare aereoporti d’oltralpe, più organizzati e funzionali. Ad esempio la “mia navetta” comportava un impegno di circa 6/7 ore, con l’avvicendarsi di diversi cambiamenti tra accettazione e scarico difficilmente si riesce a finire entro le 10, nei giorni peggiori 12/13 ore.
A parte i rapporti con la logistica di partenza, adesso che tutto è “collaudato” ha dimenticato le difficoltà del passato è in Cargocity che le cose proprio non “volano”; ci tengono in “ostaggio” per ore, non puoi riposare perché altrimenti perdi il turno, su 9 ribalte in funzione, 3 0 4 sono sempre guaste, 1 sempre riservata alla loro navetta; autisti che si credono più furbi e provano ad accorciare la loro attesa non rispettando il loro numero di arrivo, cooperativa di facchinaggio allo scarico ingaggiata al ribasso, quindi ragazzi spesso inesperti e sempre stanchi, dipendenti della logistica demotivati per problemi di contratto e mansioni definite sulla carta ben lontane dalla necessita reale, impiegati in turno in numero inferiore al necessario, oltre alla totale demotivazione generale e questo clima sera dopo sera scatena una guerra fra poveri; negli ultimi tempi ci sono state diverse liti tra autisti, mentre erano in piazzale a far  “magazzino temporaneo”, liti tra i magazzinieri che non ritengono di essere pagati col giusto corrispettivo e in egual misura;truck
La tensione è palpabile,  ieri sera per un carico “scomodo”, abbiamo dovuto aspettare tutti tre ore che trovassero una soluzione, nervosismo sempre e solo tra autisti, magazzinieri, quelli che contano non ci sono, quelli che dovrebbero prendersi a carico le soluzioni a queste difficoltà e quando vengono interpellati promettono miglioramenti, da anni ormai, ma nulla è cambiato, anzi si, è cambiato in peggio.
Siamo sempre più lontani da quelle stesse strutture con cui si dovrebbe competere.

Buona Strada a Tutte/i !!!
gisy

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Formazione

 Tendenzialmente noi italiani siamo portati a non informarci bene sulle normative, gli strumenti ci sarebbero anche, il web è l’ultima risorsa, ma molti ancora si affidano al sentito dire da colleghi e amici. Negli ultimi giorni ho avuto diversi scambi d’opinione su tre argomenti diversi, ma la conclusione è sempre quella: poca informazione, o chiamiamola poca formazione. Nel nostro settore formazione significa a mio parere anche conoscenza delle norme.img_cat_2
Il primo episodio in un’officina di veicoli industriali, il meccanico mi chiede di guidare un mezzo per un giro di prova dopo una riparazione, brontolo un po’, non mi piace guidare i camion degli altri, soprattutto non mi piacerebbe che qualcuno a mia insaputa guidasse il mio e uso quel metro di misura. Mi faccio convincere, gli spiego che lui può condurre il mezzo, perché dipendente dell’officina, io no, perché l’azienda non è la mia, dibattito aperto e gli chiedo perché non ha la patente, si giustifica dicendo che i corsi CQC li fanno di giorno e lui non può permettersi di mancare dal lavoro. CQC? ma a lui non serve! Due posizioni completamente opposte e forse si è pentito di avermi chiesto il piacere di accompagnarlo, ma se vuole i corsi per la patente, diverse autoscuole li fanno di sera e li può frequentare, per di più mi ha detto che i titolari parteciperebbero ai costi per l’80 %.scania4
Il secondo episodio nel piazzale Cargocity, siamo in diversi autisti a fare conversazione, il tempo che dovremmo impiegare a riposare lo dobbiamo trascorrere così, per assicurarci che i troppo furbi rispettino i turni; l’argomento esce da un conducente che dice di essere stato fermato da una pattuglia e che gli hanno chiesto la scheda di trasporto e lui non sapeva neanche cos’era, ma non per necessità di giustificarsi con i poliziotti, proprio non lo sapeva e a noi chiedeva come facciamo. Come facciamo? Quando necessita, la chiediamo, ma di solito è già pronta e ci viene consegnata insieme alla bolla. Più di mezzora a spiegare che cos’è e chi la deve compilare e quando.
Il terzo episodio riguarda una conversazione in mensa durante il pranzo, camionisti e magazzinieri si confrontano sulle nuove norme in discussione al Parlamento, tutte idee diverse, ma le conclusioni si riducono a poche certezze, con questo clima di confusione a tavola come potremo essere convinti alla guida? Ad un certo punto mi viene chiesto il mio parere, un po’ titubante cerco di spiegare che finchè una norma o una sua modifica non viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, secondo me non è ancora in vigore, mi deride la maggior parte della tavolata dicendomi che i giornali ne parlano da mesi e che sto troppo sul camion e ogni tanto devo scendere.img_cat_1
Sono ignorante in Diritto e qualche dubbio mi è venuto, interpretare le nostre leggi non è facile per chi lo fa di mestiere, sicuramente non lo è neanche per noi che sulle strade ci viaggiamo, ma non lo è neanche per le altre migliaia, milioni di utenti e ciò non è un bene per la sicurezza stradale, secondo il mio parere.
Voi cosa ne pensate?  Sono solo io ignorante in materia? Perché chi ha conseguito la Patente poi tende a non tenersi più aggiornato? La formazione di un autista non è anche questo?

 

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Il 9 Giugno è passato…

Ciao a tutte/i

il 9 Giugno avrebbe dovuto esserci un Tavolo di trattative tra committenza e Associazioni di trasportatori; ad oggiTmp00009 non ho trovato nessuna notizia riguardo, voi ne sapete qualcosa????
 

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Ancora SALE… in Autostrada

Da www.tuttotrasporti.it

Autostrade
DALLA MANOVRA FISCALE AUMENTI A SORPRESA
Pubblicata il 04/06/2010



Tra le pieghe della manovra finanziaria varata dal Governo spunta una brutta sorpresa per gli autotrasportatori: per tutti i veicoli, ma per gli autocarri con percentuali molto maggiori, dal 1° luglio aumentano i pedaggi autostradali; ma si tratta solo di un acconto, visto che un incremento di analoghe proporzioni scatterà anche dal 1° gennaio 2011.

Il rincaro è causato dalla decisione del governo di mettere un "sovracanone" sugli attuali pedaggi che servirà a ripianare il disastrato bilancio dell'Anas. Per i veicoli da 3, 4, 5 e più assi il sovracanone è di 3 millesimi di euro al km da luglio 2010 e di 6 millesimi di euro dal gennaio 2011.

Ciò significa aumenti dei pedaggi dal 2 al 6% a partire da luglio con raddoppio (quindi 4-11%) da gennaio prossimo. Se si considera che lo scorso 1° gennaio 2010 i pedaggi erano già rincarati mediamente di circa il 3% appaiono chiare le proporzioni della stangata sugli utenti delle autostrade. Senza parlare, poi, del pedaggio che si dovrà pagare sui tratti gestiti dall'Anas (Gra di Roma, Salerno-Reggio Calabria, ecc.) fino ad oggi non soggetti a pedaggio.

Come è possibile affrontare questo aumento? Già tanti autotrasportatori scelgono di evitare alcuni tratti di autostrada sacrificando tempo di guida propri e degli autisti e il pedaggio è caro, come si può pensare di aumentare a Luglio e poi ancora a Gennaio? Chi riucirà a convincere la committenza ad aumentarci la "tariffa"?
 

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Vittime… del piazzale, non sempre della strada…

Ciao a tutte/i

Abbiamo parlato diverse volte del tributo,  di vite, che versiamo sulla strada, al volante di furgoni, motrici, autoarticolati e autotreni, senza distinzione, ogni mezzo può diventare la bara di chi lo conduce, la strada può essere senza ritorno; ma non si perde la vita solo al volante, spesso, troppo spesso, le operazioni di carico e scarico nei piazzali o nei cantieri  diventano l'ultimo minuto della vita dell'autista; un teatro di tragedia, l'ultima scena fatale, ma purtroppo reale.
Non si dovrebbe morire di lavoro, mai! Troppe vite spezzate…
Ci sono giorni che balzano agli occhi più di altri perchè le cronache riportano più incidenti…

 Autotrasporto, due incidenti al carico
27 maggio 2010
Due autotrasportatori sono deceduti in altrettanti gravi incidenti avvenuti durante la fase di carico del veicolo, in un cantiere di Parma ed a Carrara.
 
La fase di carico e scarico del camion è quella dove avviene il maggior numero degli incidenti sul lavoro che colpiscono gli autisti dei veicoli industriali. Una tragica coincidenza ha confermato il 26 maggio questa statistica: nel giro di poche ore, due conducenti sono morti a camion fermo, schiacciati dal loro stesso carico.
 
In un cantiere edile di Parma, posto in strada Paradigna, Sergio Spagnoli di Borgotaro stava caricando sul suo camion un pannello d'acciaio che era stato rimosso dopo alcuni scavi stradali. Improvvisamente, la massa d'acciaio da cinque quintali ha oscillato, colpendo l'uomo su un fianco, schiacciandolo contro il veicolo e, infine, precipitandogli addosso a terra. Spagnoli lavorava per la cooperativa Nuova Arti Unite di Parma.
 
Nella zona industriale di Carrara, Claudio Bertolini è stato schiacciato tra un blocco di marmo ed un container caduto da un muletto, nel piazzale della Tekno Spedizioni. L'uomo era fino al 2004 un autotrasportatore, ma dovette lasciare la guida per un insolito incidente: venne morso da un serpente uscito da un container scaricato da una nave proveniente dall'India. Da quel momento, Bertolini lavorava in piazzale. 

 

 Leggiamo impotenti queste notizie, ripensiamo a tutti gli amici e colleghi lasciati lungo il cammino; alle volte che abbiamo noi stessi rischiato; al perchè si continua a morire svolgendo la propria professione; a chi e cosa dovrebbe fare per migliorare lo stato delle cose; si pensa alle famiglie amputate per sempre; ad un dolore infinito, quello di aver perso, in un minuto, padre, fratello o figlio mentre svolgeva il proprio lavoro;
Non sono solo le strade a mietere vittime, purtroppo anche i piazzali!!!
Abbracciamo le famiglie e auguriamo BUONA STRADA ai nostri colleghi, ovunque essi siano.

gisy
 


 

 

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Uomini & Camion – 1

Ciao a tutte/i
grazie alla segnalazione di un amico, ho scoperto che stasera Fabio Montanaro affronterà un tema importante, d'attualità e che ha contribuito ad affossare diverse aziende serie del settore…

TrasportoEuropa Giovedì 28 maggio nella trasmissione Uomini e Camion di Radiouno (h 23:27) si parlerà delle infiltrazioni mafiose nell'autotrasporto. Il conduttore Fabio Montanaro intervisterà il direttore di TrasportoEuropa e Camionsfera, partendo dall'inchiesta di TrasportoEuropa su tale fenomeno.

vorrei far presente l'impegno di diversi autotrasportatori dell'Emilia a combattere questo fenomeno, che ha portato a diversi fermi nelle settimane scorse ed ora speriamo le istituzioni facciano la loro parte; a questo proposito riporto alcuni testi da   Redacon… Che riportano l'opinione di Marco Ferrari e Enrico Bini autotrasportatore prima e rappresentante delle istituzioni ora; 
 

“Un ambiente mafioso fino al midollo”
Enrico Bini ribadisce le sue denunce sulla situazione adulterata nel settore trasporti che si registra nel nostro territorio. Marco Ferrari, autotrasportatore felinese, è al suo fianco: “Lo sosterremo utilizzando scritte sui nostri camion"

 

 

Pochi giorni fa (precisamente il 3 dicembre scorso), sulle pagine nazionali del Resto del Carlino un articolo dal titolo “L’insostenibile concorrenza dei Tir” riportava pesanti accuse del presidente della Cna reggiana ad aziende del Sud. Enrico Bini – che da tempo fa presenti i problemi che toccano anche la nostra provincia, come anche segnalato su questo giornale telematico – nel pezzo in questione accusava il mercato del trasporto di essere alterato da comportamenti che sfuggono ad ogni controllo.

Bini tra l’altro afferma: “Da quando ho svelato le denunce sono stato lasciato solo”. Già nell’intervista rilasciata a Redacon alcune settimane fa Bini aveva espresso la pesante situazione, il bisogno di far emergere questa piaga e la necessità che la denuncia possa diventare collettiva, che le istituzioni escano dal silenzio e facciano la loro parte.

Importante sostegno a Bini e alla categoria arriva anche da Marco Ferrari, felinese, uno dei soci di Zara Line, azienda di trasporti conosciuta in tutta la provincia e apprezzato organizzatore dell’ormai noto raduno Tartaruga Truck Team. Uno insomma che conosce bene il settore. Anche Ferrari lo scorso anno, sempre sul nostro sito, aveva denunciato un sistema ormai al collasso e richiesto interventi urgenti che garantissero il rispetto delle regole e un maggior controllo.

Ferrari ora ci dice: “A Bini voglio dare il mio appoggio, la mia solidarietà e la mia stima, sia come collega che come presidente di un’associazione così importante nel nostro territorio; ma soprattutto come amico. Profonda è la mia stima perché, come si dice nel nostro mondo, Bini ha avuto ‘gli attributi per esporsi in un ambiente mafioso fino al midollo’”. “Purtroppo anche chi ci dovrebbe tutelare – afferma sempre Ferrari – spesso chiude occhi, orecchie e bocca”.

“Spero che le denunce fatte non cadano nel vuoto – ribadisce – e che a Bini si uniscano anche altri; e invito la parte sana della nostra categoria a sostenere questa battaglia per la legalità e per il rispetto delle regole. Caro Bini, se ci sarà bisogno ti sosterremo utilizzando scritte sui nostri camion per far conoscere il problema”.

Agenzia Redacon ; Cinzia Formentini
12-12-2008, 23:34

riporto a solo titolo informativo il mio commento a questo articolo per solidarietà

No mafie!!!
Vorrei esprimere solidarietà al signor Bini, che non conosco, per la sua crociata. Opero nel settore trasporti da alcuni anni nella provincia di Modena; spesso, troppo, ho visto aziende crescere in un modo smisurato all’andamento dell’economia: praticare tariffe impensabili per chiunque operi nella legalità. Inizialmente pensavo di aver commesso errori nella gestione dell’impresa, ma anche i miei colleghi e/o concorrenti subivano l’impatto con queste ditte e la committenza guardava unicamente al miglior offerente. Ho constatato che si propagava a macchia d’olio un’illegalità su diversi fronti e fuori del rispetto delle norme previdenziali, del codice della strada e fiscali e ciò consente di affossare aziende che operano nel settore da decenni…. Revisioni fantasma, come certi contratti d’assunzione che sembrano scritti con l’inchiostro “simpatico”… cifre sospette di denaro contante, nessun rispetto per le ore di guida consentite, la massa trasportabile e tutto il resto… Ma come in og ni dramma che si rispetti c’è anche la beffa… Queste sono le stesse aziende e uniche che ricevono contributi dagli enti pubblici per il rinnovo del parco circolante, per i giovani imprenditori e l’incremento delle aziende in rosa. La lotta all’infiltrazione di queste organizzazioni di stampo mafioso va sostenuta nell’interesse di tutti noi, che sia Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Camorra o Sacra corona unita non fa differenza, deve trovare un tessuto sociale costantemente unito. La voce delle persone che hanno il coraggio di denunciare è anche la nostra. GRAZIE!

 

BUONASTRADA!!!!!!!!


 

 

 

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Mostra fotografica a La Spezia promossa dall'Inail

Mostra fotografica "Antichi mestieri e nuovi rischi". Ecco il nostro "come eravamo"

La Spezia. Sono le operaie addette alla produzione di lampadine nella ditta ?Piero Salmoiraghi? quelle ritratte, in primo piano, mentre correva l?anno 1930 o le lavandaie della Val di Vara emigrate a Cincinnati nel 1910 o, ancora, la bigliettaia del tram del 1940 o, infine, le telefoniste della SIP.
I riferimenti vanno, poi, alle telefoniste del ?call center? dei giorni nostri, alle agenti di Polizia Municipale, alle carrelliste del Porto, alle autiste dei camion.
Volti di donne in primo piano, scene di vita quotidiana, frammenti di storia con una connotazione territoriale precisa, la provincia della Spezia, che raccontano del ?come eravamo? e di ?come siamo?, attraverso le immagini della Mostra fotografica allestita nell?atrio del palazzo del Governo della Spezia in via Vittorio Veneto, 2 che è stata inaugurata venerdì 14 maggio alle ore 11.00.
L?esposizione, promossa dall?Inail, Direzione Regionale e sede della Spezia, Provincia e Prefettura in collaborazione con DonneEuropee Federcasalinghe, Federazione italiana donne arti, Professioni e Mestieri (FIDAPA), sezione spezzina e dall?associazione culturale ?l?Aquilone?, si pone l?intento di accrescere la consapevolezza dell?apporto che le donne forniscono nei contesti lavorativi e sociali e di promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione del rischio con connotazione di genere.
Un obiettivo non da poco se si considera che, su una popolazione residente in Liguria pari a 1.615.064 persone, le donne sono il 42,9% della forza lavoro occupata e contribuiscono alla totalità degli infortuni in regione con una incidenza prevalente nei servizi pubblici e sociali (32%) , nelle attività immobiliari (48,3%), nel commercio al dettaglio (53,6%), nella sanità (74,4%), negli alberghi e ristoranti (58,4%) e nella pubblica amministrazione (59,7%).
"?Con questa mostra di fotografie ? è il commento del Direttore della sede Inail della Spezia, Alessandro Rossini – abbiamo voluto parlare di sicurezza al femminile, non già in relazione alle conseguenze di un infortunio sul lavoro, quanto, piuttosto in una prospettiva, volta a consolidare l?immagine di una figura femminile, che nel corso del tempo ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel tessuto produttivo attraverso l?impegno e l?attitudine a conciliare ambiti e compiti diversi"?.
Ancora una iniziativa di carattere culturale, dunque, quella promossa a La Spezia, dall?Inail, un viaggio che, attraverso gli scatti della macchina fotografica, parla di sicurezza e di ruolo della donna nel tessuto sociale e produttivo, non già attraverso le parole ma puntando dritto alle memorie e alle rappresentazioni in cui un?intera comunità, quella del levante spezzino, si riconosce e si identifica.
Uno sguardo retrospettivo sì, ma con gli occhi puntati sul presente per chi, come l?'Inail, ha fatto della sicurezza sul lavoro, la ragion d?essere e il tema centrale attorno al quale articolare la propria attività di prevenzione, cura e riabilitazione.
E un obiettivo – la sicurezza sul lavoro – che si persegue solo da una molteplicità di prospettive e a partire dall?attivo coinvolgimento di quanti, istituzioni, associazioni, svolgono un ruolo e detengono competenze per la sua tutela.
Orari apertura mostra: dal lunedì al venerdì ore 9/18 – sabato ore 9/12.

Tratto da www.cittàdilaspezia.com e www.inail.it
Auguro Buona Strada a tutte queste lavoratrici, con qualsiasi mezzo la percorrano; ringrazio chi ha voluto inserirci e chi ha prestato la sua immagine in anonimato a rappresentare le Lady Truck.

gisy

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