Posts Tagged "emozioni"

Rosa on TV…

Ciao a tutti/e,

un altro video dedicato questa volta alla nostra Rò. in arte “la Misteriosa”, l’ideatrice nel nostro blog, che in questa trasmissione su Rai Uno del marzo del 2011 “Rosa: una donna fra i bisonti“, racconta la sua vita sul camion, tra passione,  problemi e soddisfazioni. Un viaggio notturno in sua compagnia, a bordo del suo Daf autotreno.

Tutto da vedere per chi se l’era perso e da rivedere per chi già l’aveva visto!!!

Grande Rò, un abbraccio e buona strada sempre!!!!

 

A presto con una nuova storia on the road!!!! Ciao bbye!!!

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“Le vecchie statali”…una storia d’altri tempi!

Ciao a tutti/e,
quella che vi posto oggi è una storia di tanti anni fa, non l’ho scritta io ma un amico di Youtube, Vincenzo, figlio di camionisti, e grande appassionato a sua volta, anche se poi ha seguito un’altra strada. Gli ho chiesto se potevo pubblicarla perché io penso sempre con rispetto a quegli uomini (e anche alle donne, anche se allora erano pochissime!) che hanno fatto la storia dell’autotrasporto e dell’Italia, senza di loro, senza la loro fatica oggi non saremmo qui. E siccome mi emoziono a leggere i loro ricordi di un’epoca cosi diversa dalla nostra, e sono convinta che non debbano andare perduti, ho pensato di condividere questo bellissimo racconto. Un grazie di cuore a Vincenzo e alla sua famiglia!!!

Una vecchia casa cantoniera su una vecchia strada statale…

“LE VECCHIE STATALI”

…ah, le vecchie statali, panorami della nostra bella Italia, paesi che si attraversano, campanili e piazze, salite famose e discese pericolose, curve, tornanti, cunette o dossi, ponti, fiumi, parapetti, passaggi a livello, pietre miliari, fontane, aree servizio, bar e trattorie, case cantoniere, e km e km che non si arriva mai, quante storie e quanti ricordi di camionisti su queste strade!

Quanti camion passavano sull’Adriatica, lunghe erano le colonne, magari dietro un 690 stracarico o in attesa del semaforo con le belle turiste che in estate attraversavano sulle strisce, e sulle lunghe salite di valichi appenninici, Roccaraso, Forca Caruso, Sella di Corno, Macerone con quella ridotta che ogni tanto grattava, e nelle lente discese con l’inconfondibile rumore del freno motore e sempre attenti a non bruciare i freni.

Ha qualcosa da raccontare anche quel cantoniere, lui era lì, quella mattina un po’ piovigginosa, a fare i suoi lavori sulla statale SS 17 dell’Appennino Abruzzese, era intorno al km 154 in fondo ad una discesa, aveva fatto appena in tempo a notare una deliziosa maestrina alla guida di una 500 (e sì, non erano molte le donne che guidavano nel 1960) che, attirato da sinistri rumori di frenate disperate, di assali e balestre che sobbalzavano, si voltò dall’altra parte e non fece in tempo ad ammirare il nuovissimo e luccicante Esatau B, che dovette pensare subito a correre da qualche parte che non gli venisse addosso, e giù sotto il fosso sperando di aver scelto la parte giusta, e parte giusta fu, lui da un lato e l’Esatau dall’altra, un miracolo per tutti, anche per i due camionisti che non si fecero nulla!

Ne fecero di strada i nostri due camionisti, erano partiti a mezzanotte, percorrendo tutta la litoranea della SS16 Adriatica fino a Termoli, poi dentro nell’entroterra molisano fino a Campobasso, consegna del carico, e sarebbero dovuti rientrare per mezzogiorno passando sulla SS17 per Roccaraso e la SS5 Tiburtina Valeria fino al paese vicino Pescara dove c’è la cementeria, ma così non fu.

Quel giorno il nostro Esatau B nuovo fiammante con il rimorchio Bartoletti era un pò malridotto e quando i Carabineri si portarono sul posto per redigere il verbale scrissero grosso modo così:

” in seguito all’incidente la motrice dell’autotreno era in posizione giù nel fossato sotto la spalletta del ponte in provincia dell’Aquila ed il rimorchio parzialmente ancora in sede sulla strada in provincia di Campobasso” ….sì, era proprio il confine di provincia!

Tratto da una storia vera

– sulla statale SS17 non passano più camion ma motociclisti e ‪ciclisti, ora c’è una superstrada
– il confine di provincia oggi è tra Isernia e L’Aquila (ma ancora per poco)
– sulla SS16 Adriatica passano pochi camion, adesso c’è l’A14
– L’Esatau B venne riparato e lo abbiamo avuto ancora per tanti
anni (era così bello che, mio padre racconta, la gente lo
fermava per strada credendolo un autobus)
– uno dei due camionisti, allora molto giovane, oggi possiede
insieme con i figli una importante azienda di autotrasporti
– del cantoniere non si sa nulla
– della maestrina nemmeno, ma mi sarebbe tanto piaciuto
conoscerla…perché da bambino ero bellissimo e
non avrebbe potuto resistermi!

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Aggiungo qualche foto di un Esatau B restaurato al racconto…

 

Un vecchio Lancia Esatau B restaurato…

 

L’Esatau B a una manifestazione di mezzi storici

Buona strada sempre a tutti!!!!

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Il dono dell’amicizia…

Ciao a tutti/e
Uno degli scopi del nostro blog, direi il principale almeno da parte mia, è quello di socializzare con le altre persone, conoscersi, fare amicizia. Devo dire che in questo senso ha funzionato bene, perché di amici ne abbiamo incontrati tanti grazie alle pagine del nostro “Truck Stop” virtuale.
Luciano è uno di questi, ci segue sempre ed ha sempre una buona parola ed un sorriso per noi, quando può viene ai raduni, al pranzo, ci porta la sua allegria e la sua voglia di stare insieme e anche i suoi amici. Tra questi c’è Sergio. Un collega camionista a cui Luciano ha regalato la nostra targa blu e che lui ha subito messo in bella mostra sul suo camion!!! Non contento di avergli regalato SOLO la targa, Luciano vuole fare un regalo a Sergio anche dalle pagine del nostro blog. Mi ha raccontato che ci segue sempre “silenziosamente” e vorrebbe fargli una sorpresa: pubblicare qualche scatto che lo ritrae col suo camion e la targa e naturalmente mandargli un saluto grandissimo!!!
Detto fatto, ecco le foto, sono un po’ buie perché Sergio fa una linea notturna, ma l’importante, come si dice, è partecipare, fare parte di un gruppo che condivide la stessa passione, quindi un BENVENUTO a Sergio dal gruppo delle Lady Truck e naturalmente l’augurio di una Buona Strada sempre!!!!

Sergio by night!!!

 

La targa blu illuminata!

 

Buona Strada Sergio!!

 

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Un “fotodiario” dal Raduno di Collecchio….

Anche questo weekend c’era più di un raduno… e purtroppo non si può andare a tutti, bisogna scegliere…
Io, Milly, Gisy, Marzia e Luisa abbiamo scelto di andare a Collecchio…abbiamo un legame particolare con questo raduno, un legame affettivo…
Come sempre ho scattato parecchie foto e vorrei metterle tutte…ma anche qui devo scegliere 🙂

e scelgo per lo più visi e sorrisi e solo qualche camion!!!

Un piccolo Stralis per Milly!

Al ristorante: Milly e Gianky

Buon appetito Cicciotruck!!!!

Il MITICO Premium rosso del Brivido!

Chi viene da lontano arriva prima al raduno!

Maurizio Brivido, senza di lui non ci sarebbe il raduno! Grande!!!

Daniele Cicciotruck, la simpatia fatta persona!!

Il Gianky nel suo “regno”!!

I mitici. con loro non ti annoi di sicuro!!

Milly, la sartina di Collecchio!!

…c’erano anche i camion!

Il raduno si svolge nei giorni in cui c’è la fiera a Collecchio, con le bancarelle e il Luna park…

Ed ecco che i camionari tornano ragazzini: niente giro in pista col camion come ad Adria, ma…

un bel giro sugli autoscontri!!!

Il Gianky e Chiodo in partenza…

Vai Daniiiiiii!!!

…tanto non mi prendi!!!

Gisy, Gianky e Milly…al ristorante 🙂

Domenica mattina: Milly si prepara per la sfilata con i bambini dell’Ospedale, li porteranno sui camion a fare un giro in centro a Parma…

…sono arrivati anche Mirko e Luisa…

…un bellissimo Fiat 690!!!

Il Volvo di Marzia…

…il Daf di Gisy…

…il nostro punto di incontro…

Cominciano a tornare dalla sfilata…

…gli americani fanno sempre sognare…

…e i musoni pure!!!

..ora tornano tutti ai loro posti…

..toh chi si vede!!! Non potevano mancare!!!!

Noi, le lady truck!!!!

Luisa e Mirko!!!

…camionari chiacchieroni!!!

…troppo belli!!!

Ciccio e Luisa!

…attenti a quei tre!!!

…foto di gruppo al gruppo dei “maschietti”!!!

…tutti allegri!!!

…le ladies del gruppo…

Le Ladies e il Brivido!!!

…mister truckers!!!

…il momento più “triste” del raduno: quando arriva la domenica sera e gli amici se ne vanno…
Buona strada e occhivivo sempre a tutti!
Ciao bbye!!!

Anche per quest’anno il raduno è finito… non resta che rinnovare l’appuntamento all’anno prossimo e ringraziare Maurizio che porta avanti questa bella festa!! Grazie e arrivederci!!!

 

 

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Lady truck a Giussano…

Qualche foto dal raduno di Giussano… per ricordare momenti felici!!!

Dora e Monica

 

Cristina, una nuova lady!

 

Monica, Cristina e la targa!

 

Un regalo per Agata!

 

Moni e Agata

 

Bellissima!!!!

 

Katia, Mirko e la loro piccola Denise!

 

Gisy con Gabriele e Cristian...Pastina juniors!!!

 

E' un pò sfocata, ma i sorrisi sono belli lo stesso!!! Lei è Elena!

Un Daf rosa dedicato alle Lady Truck!!!

 

Merita di farci da portabandiera!!!

 

Moni e Gisy e il Daf "Pink Lady" del Gianky!!!

 

Bello bello!!!

Gisy e il Daf!!!

 

Il Gianky fotografo...la Gisy modella!!!

 

Chiara: futura lady truck?

 

Dora lady truck!

 

Anche questo raduno è ormai finito, stanche ma felici!!!

 

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Gloria on the road

Ciao a tutti\e,son Gloria,qualcuno di voi già mi conosce!

Mi è stato chiesto da una carissima amica: Rosa,di raccontarvi un po’ uno dei miei tanti viaggi all’estero in compagnia del mio ragazzo a bordo del suo Scania!

Bè,che dire,ogni volta che si inserisce la chiave,si gira e si mette in moto il bestione,si accende dentro di me una grandissima emozione; preparare la borsa con i panni per la settimana,il mangiare…tutto bellissimo!

Ogni volta una destinazione diversa,ogni volta volti diversi,di gente che coltiva come tutti noi una passione,di gente che sta lontana per giorni,per settimane dalla propria famiglia!

Vi racconto un po’: ogni viaggio è percorso destinazione ESTERO; amo molto quel mondo,amo trovarmi  in un mondo nuovo,in una nazione nuova;è strano si,tante volte non capisci la lingua,ti trovi a disagio,altre provi a farti capire a gesti,provi a tirar fuori qualche parola. Noto come viaggiare all’estero sia completamente diverso;ci sono tante cose che differenziano l’estero dalla nostra Italia.

Parlando del nostro mondo,l’autotrasporto, noto come la donna sia vista una persona, camionista normalissima!i colleghi ti parlano,scherzano e ridono come se nulla fosse; ho notato questo un po’ dappertutto,sia in Francia,che in Belgio,Inghilterra e soprattutto Olanda.

Io DONNA mi son trovata molto a mio agio anche nei truck stop  dove esistono i servizi per NOI,le docce in particolar modo…in Italia tal volta non  esistono,è come se il mondo dell’autotrasporto girasse solo attorno all’UOMO.

 

Bè non vi annoio più 🙂 qua sotto un po’ di foto 😀

Buona Strada a tutti!!

 

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On the truck…for my friends on the road…

Era da un pò di tempo che non facevo più video, sono tornata con questo… dedicato ai miei “friends on the road”!
La maggior parte dei miei viaggi sono solitari, ascolto musica e programmi alla radio per avere un pò di compagnia, qualche telefonata ogni tanto. Ma a volte capita di potersi ritagliare una breve pausa con un amico o un’amica, allora le giornate cambiano, la gioia si fa strada e scaccia la malinconia e la solitudine… grazie a tutti gli amici che hanno condiviso questi momenti con me, buona strada sempre!!!
P.S.: naturalmente è dedicato anche a tutti gli altri che ho incontrato e con cui ho potuto scambiare solo un breve saluto! Alla prossima! Ciao bbye!!

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La solitudine….

Ciao a tutti…

è un pò che non scrivo più qui… ma non ho perso il “vizio” di farlo, cosi stasera mi sono decisa a postare una cosa scritta qualche mese fa in altri luoghi, una riflessione sulla solitudine del camionista… a stare soli si hanno anche questi pensieri! Ciao a tutti e buona strada sempre!

notte in autogrill

“LA SOLITUDINE”

La solitudine… è una bella canzone di Laura Pausini, ma non è di quella che voglio parlare…
Il vocabolario la definisce come “ L’essere solo; condizione di chi vive solo…”
Si vive soli sul camion?
Direi di si… si passano tantissime ore da soli, magari ci si può far compagnia ascoltando la radio, parlando al baracchino o al telefono cellulare… si può scambiare quattro chiacchiere nei luoghi di carico/scarico, ma arriva sempre il momento che in cabina cala il silenzio… e a volte è un silenzio pesante.
La mia amica e collega Gisy dice sempre che se non sei capace di stare bene con te stesso questo lavoro fai fatica a farlo… la solitudine della cabina amplifica i tuoi problemi . Appunto.
Roby invece dice che lui ne ha bisogno, della solitudine, che gli serve per ricaricarsi, che non ne soffre, che quando guida la strada gli fa compagnia, e non ha bisogno di sentire radio o baracchino, sta bene in compagnia dei suoi pensieri e del canto del motore, è un momento di intima gioia.
Ed io? Ultimamente me lo chiedo spesso… nelle lunghe ore notturne al volante, quando fuori è tutto buio, il traffico è scarso, il baracchino è muto, solo un flebile fruscio di sottofondo… quando alla radio non c’è nessuno che mi piace, quando sono stufa di riascoltare sempre le mie solite cassette con le solite canzoni… quando i pensieri si fanno insistenti e non c’è modo di scacciarli via… allora aspetto con impazienza il sorgere del sole come un ritorno alla vita, ai colori, ad un po’ di gioia. Di giorno non ci penso: devo stare attenta al traffico, devo pensare a scaricare e caricare, devo aprire e chiudere il camion, tirare cinghie, spostare piantane, agganciare teloni, la fatica fisica non lascia spazio ai pensieri, parlo con i magazzinieri, magari solo poche parole, le solite battute sul tempo, sul caldo e sul freddo e sulla crisi… e poi via di nuovo, la strada che scorre mi fa compagnia, i colori delle stagioni che cambiano, le luci e le ombre, il ticchettio della pioggia quando c’è , devo avere sempre la situazione sotto controllo, guardare negli specchi chi mi segue, tenere la distanza da chi mi precede, non è un gioco, anche se è bello guidare è pur sempre un lavoro, ci vuole attenzione, impegno. Ma poi arriva il momento di fermarsi. Finiscono le ore disponibili, e tante volte non si riesce a rientrare. Allora comincia la caccia al parcheggio… ci si ferma nel primo posto libero che si riesce a trovare. E non è sempre un bel posto. Ma le ore vanno sfruttate fino all’ultimo. Fin dove si può. E cosi capita che mi ritrovo ferma già nel pomeriggio, e vedo i posti intorno a me riempirsi pian piano, quasi sempre sono camion con targhe dell’est… arrivano e chiudono le tende… come ho fatto anch’io poco prima di loro, quelle laterali, quella davanti no, aspetto il buio… ci chiudiamo nelle nostre cabine e lasciamo che la vita ci scorra addosso… qualcuno scende all’ora di cena a prepararsi da mangiare sotto al rimorchio, ma poi mette via tutto e risale silenzioso … solitudini internazionali… tutti col timore del vicino di camion, forse solo isolati da linguaggi diversi, da parole che sarebbero incomprensibili anche volendo chiacchierare…e allora restiamo nascosti dentro la nostra piccola casa di lamiera, chi a guardarsi un film, chi col PC portatile, qualcuno legge, qualcuno scende a fumarsi una sigaretta… a guardarsi intorno con sguardo desolato… io di solito prendo in mano un quaderno e scrivo quello che vedo, quello che vivo.
Si, sul camion si vive soli, soli con i propri pensieri, soli con se stessi, soli con il desiderio di non esserlo.
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Una bella favola… in tempi tristi, fa bene all’umore.

Ciao Lady
In un momento drammatico per la mia terra, quando negli occhi della gente riconosci il terrore, quello che nasce dalla paura e si trasforma in panico…; ho ascoltato una favola, semplice e rassicurante, la storia di una persona semplice che trasmette serenità e la gioia, quella che nasce dal riconoscere la positività nei piccoli gesti quotidiani, comuni a tanti, ma tante volte senza la consapevolezza di quale ricchezza siano. La mia Pricipessa è emiliano romagnola, è cresciuta in una di quelle famiglie dove tutti ci si tira su le maniche per aiutare, a qualsiasi età, negli anni ‘70 /’80 era scontato, ora lo è un po’ meno…; Il suo papà con sacrifici si era comprato un camion nuovo, a cambiali, come era consuetudine in quel momento e ciò gli permetteva di mantenere moglie e i tre figli con decoro, perché erano anni in cui chi faceva sacrifici li vedeva ripagati economicamente… Un giorno sfortunato subisce un grave infortunio e rischia di veder sfumato il suo sogno e di essere sopraffatto dai debiti, ma le donne padane hanno una tempra dura e la moglie si mette in gioco, prende la patente e s’inventa camionista, sfruttando l’esperienza del marito e in seguito la collaborazione; nel frattempo i figli imparano a sostituire la mamma nelle faccende domestiche e ad accudirsi a vicenda, come i loro coetanei provenienti da famiglie di operai… Dall’infanzia all’adolescenza il passo è breve, il cortile di casa diventa piazzale di lavoro per i carichi e le manutenzioni, il numero dei mezzi è cresciuto e arrivano anche autisti, una grande famiglia quella che si riunisce a tavola il sabato e le sere, come era uso e costume in quel periodo… A cena la Principessa vede un viso nuovo, un ragazzo che viaggerà con la mamma…ma non ci fa caso, lei pensa alle sue amiche e alle prime uscite, in paese, con l’orario ristretto e gli usi della provincia… una sera si va a pattinare e un saluto le fa tornare alla mente da chi proveniva, era a casa sua qualche sera prima… da lì in poi diventa la sua ombra ogni volta che lo rivede in piazzale, ma nessuno ci fa caso è solo una ragazzina e lui già adulto, il suo affetto viene frainteso come una cotta puerile e nessuno ci bada, questo Principe, è lusingato ma vede nella differenza d’età un ostacolo e crede che crescendo passerà questa “cotta” e frequenta ragazze della sua età, portandole anche con lui sul camion… ma Principessa cresce e con essa l’amore per il suo Principe, non molla e con il tempo riesce a farsi prendere sul serio, sono passati anni e lei ha tenacemente aspettato e coltivato questo rapporto da sola e ora ha ottenuto ciò che voleva… gli ostacoli sono tanti, l’età non si può cancellare e lui stesso pensa che con il tempo lei cambierà idea, conoscerà un coetaneo che le farà battere il cuore; di questa opinione è anche la mamma che a lui non dice mai nulla a riguardo, anche quando viaggiano insieme, ma alla figlia fa scenate e cerca di dissuaderla… Principessa sola contro tutti… ormai vicina alla maggiore età, sopportando anche l’atteggiamento sfuggente del Principe che ha tutta l’intenzione di renderla ragionevole… fino a che un giorno si rende conto che in realtà gli mancherebbe tanto se non fosse più presente nella sua vita… e allora si chiede perché allontanarla se anche lui desidera condividere il percorso di vita con lei; ora sono in due a combattere i pregiudizi e una sera in trattoria, a cena col papà, inconsapevole futuro suocero, gli dice che ha deciso di frequentare seriamente e si lascia sfuggire il nome, Principessa ha un nome comune per quegli anni e il caso vuole che anche la figlia del committente più importante dei loro viaggi lo porti, da lì a fraintendere il passo è breve e la risposta “: OH, hai fatto una buona scelta per far famiglia, bella ragazza e ti fai una posizione… mi dispiace perché non starai a lavorare con me per tanto ancora…”, ops, correre subito ai ripari, prima che si crei confusione e basta dire il cognome per chiarire l’equivoco. Attimo di silenzio, poi:” Ma è una bambina!” “Aspetterò…!” Il papà ricomincia a mangiare come nulla fosse e col suo silenzio da la sua tacita approvazione. Non riprende più il discorso fino ad un giorno a pranzo quando la mamma mette in croce Principessa riprendendola a parole continue, cercando di esasperarla, come solo certe mamme sanno fare…e lui per riportare il quieto vivere, batte un pugno sulla tavola:” Adesso basta! Ha abbastanza testa per saper cosa fare… ormai è grande!” C’era una volta una Principessa che ha realizzato il suo sogno di condividere la vita con l’idolo della sua adolescenza, il marito premuroso di poi, il compagno di una vita normale ma allo stesso tempo straordinaria nella sua quotidianità…
Passano gli anni e io la incontro una domenica pomeriggio, chiacchierando mi presenta il suo Principe e il secondo dei suoi figli, ha gli occhi adoranti di una ragazzina, un viso allegro, un’espressione che trasmette serenità… orgogliosa di essere figlia, sorella e moglie di camionista, parliamo tranquillamente, come se ci fossimo riviste dopo tanto tempo, in realtà ci siamo conosciute pochi minuti fa, ma condividiamo l’ansia del rientro dei figli la notte, la passione per i prodotti tipici della nostra terra, quella per la guida, i camion e la semplicità… lei non vede l’unicità della sua storia, quindi non ho usato ne nomi ne riferimenti,per identificarla, forse a proteggere la sua favola…ma sentirla dalla sua voce sarebbe stata più interessante, spero di aver trasmesso una parte dell’emozione ha trasmesso a me e a chi era presente… bello sapere che le favole esistono…
BUONA STRADA Principessa!!!

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Un raduno… con i fiocchi :-)

Pensavo scherzasse quando la mia collega di lavoro Silvana un mese fa mi fece questa proposta: “invito te e il camion al mio matrimonio! ma ovviamente mi fai da apripista!!!” quindi non vi dico che preparazione durante la settimana precedente il gran giorno: qualche sistematina qua e là, e poi lavato, stirato, truccato e  improfumato, il mio volvetto era perfettamente tirato a lucido! ma mancava ancora qualcosa… ecco che la mattina stessa mi dirigo dal fioraio da lei indicato ed ecco infiocchettato per bene 🙂 arriva l’ora x ormai manca poco alla cerimonia, Silvana è  pronta e per niente agitata io ero molto su di giri, soprattutto quando per le strade la gente ci vedeva e ci salutava con vari colpi di clacson e io di risposta con le trombe a tutto spiano. Bella la scena davanti la Chiesa con tutta la gente che ci aspettava… parcheggio e con me a fianco la macchina degli sposini e via con gli applausi e complimenti vari. Dopo la cerimonia si parte alla volta del ristorante e anche nel tragitto dei 15 km verso la Valpolicella, la zona tipica del buon vino,  la gente quando mi vedeva mi salutava scambiandomi per la sposa! però mica male come idea 🙂

Ringrazio Silvana per aver avuto questa splendida idea, è stato un onore per me e il mio volvetto scortare gli sposini verso l’altare!

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