lady truck driver team

Buona strada Emilia!

 

Si, lo so, il titolo di questo video è “8 marzo 2022” ed è stato dedicato dalla Tirso alla propria autista che in queste immagini ci racconta la sua storia.

Io però l’ho trovato solo oggi e cosi ve lo propongo augurando contemporaneamente buona strada alla collega Emilia!

 

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L’incontro del venerdi con Chiara!

Ci sono dei posti dove mi piace andare  perchè so che ad accogliermi troverò persone sorridenti  e con cui potrò scambiare quattro chiacchiere e bere un caffè prima di iniziare a caricare. Non sono poi cosi rari come qualcuno dice, almeno tra quelli in cui vado abitualmente. Sarò fortunata? Può essere!

Se poi in questi posti so che probabilmente incontrerò una mia carissima collega con cui condividere racconti di viaggio e non solo, la giornata non può che cominciare bene!

Stamattina sapevo che avrei trovato la Chiara e cosi le ho portato uno dei miei “quadretti”, quelli che mi diletto a dipingere quando mi capitano lunghe attese nei posti di scarico (poi li rifinisco a casa, naturalmente!), la country girl/pink roads è la mia ultima creazione!

E siccome parlando mi ha detto che la nostra targa le si era sbiadita (purtroppo succede stando troppo al sole sul cruscotto del camion),  gliene ho data un’altra, ci voleva la foto di rito, ma mi è venuta un pò sfuocata (o mossa?)… scusami Chiara, ho cercato di rimediare un pò :-D,  ma cosi si notano meno i tuoi ricci ribelli! E comunque quello che conta è il sorriso!

Arrivederci a presto e buona strada sempre! Ciao !!!!

 

 

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Buon compleanno blog!

 

Correva l’anno 2007, quindici anni fa il 13 ottobre abbiamo pubblicato il primo post sul nostro blog presentandoci come gruppo, spiegando le nostre motivazioni, le nostre passioni, la nostra “voglia di camion”!

Cosa è cambiato da allora? Tutto e niente potremmo dire, perchè se è vero che adesso, in seguito alla carenza di nuove leve nel mondo dell’autotrasporto, si cerca di invogliare anche le donne a intraprendere questa professione è anche vero che ancora alcune di noi si scontrano con pregiudizi e discriminazioni, porte sbattute in faccia, risatine e battutine varie…

Quante volte ne abbiamo scritto in queste pagine? Tante… Ne abbiamo parlato anche nel nostro libro, “Soprattutto camioniste”, quello in cui abbiamo raccolto tante testimonianze delle ragazze del gruppo.

E se è vero che sui camion ultimamente sono salite tante nuove colleghe è anche vero che tante in questi anni sono scese per i più svariati motivi. Non è una vita facile già per gli uomini, per le donne lo è ancora meno. E a volte non è sufficiente nemmeno lo spirito di adattamento che comunque è fondamentale per svolgere questo mestiere. Noi speriamo sempre in un futuro migliore, nell’espandersi del “rosa” sui camion, nell’incontrare un sorriso femminile nelle altre cabine che ci faccia sentire meno sole in questo mondo ancora troppo maschile!

Lo scopo di questo blog era quello di raccontare le nostre storie, di raccogliere testimonianze, articoli, fotografie, video, tutto quello che riguarda il nostro modo di essere donne camioniste, speriamo di esserci riuscite!

Buon compleanno blog e buona strada a tutte le colleghe, a chi guida, a chi ha guidato e a chi sogna di guidare!

E adesso vi ripubblico il nostro primo post, con un pò di nostalgia per tutti gli anni passati sotto le gomme dei nostri camion!

 

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“BUONA STRADA”  è il nostro saluto quello che ci scambiamo quando ci incontriamo ed è anche il nome del nostro gruppo di amiche/colleghe…un gruppo senza limiti e confini…niente iscrizioni, tessere ecc ma un solo denominatore comune: l’amore per il camion e per la vita on the road…

L’idea di avere anche noi un blog ci è venuta quasi per caso,  anzi è venuta a Rò e noi l’abbiamo accettata al volo perché ci piaceva l’idea di un posto dove scrivere i nostri pensieri, scambiarci informazioni sui nostri progetti, spiegare le nostre passioni…..

Ci sono persone che pensano che siamo delle donne strane perché abbiamo la passione per i camion…..magari leggendo i nostri pensieri in questo diario riusciranno a capire che cosa ci lega cosi tanto a queste “macchine”, perché non ne possiamo fare a meno. Supereranno i pregiudizi.

Perché anche se sembra sempre strano non sono solo gli uomini che possono fare questo lavoro, non è un discorso di competitività con l’altra metà del cielo ma di imparare a condividere le stesse strade, gli stessi sogni, le stesse emozioni…chi non ha mai provato a salire in cabina non sa cosa vuol dire sentire cantare il motore…cambiare al momento giusto…portare a termine un viaggio senza inconvenienti…guardare il mondo dal parabrezza…non ditemi che si può fare anche dall’automobile, non è cosi’, cambia completamente la visuale, è tutta un’altra cosa!!

Questo lavoro però ha anche un rovescio della medaglia, come tutte le cose, fatto di fatica, lontananza, orari impossibili, sacrifici, ed è solo la grande passione che ci mettiamo che ci permette di andare avanti. Il segreto è tutto li’…metterci il cuore e tenere duro!

Potrei scrivere pagine e pagine su questo argomento, ma preferisco salutare e cedere la parola a un’altra collega e ai suoi pensieri…

Ciao e…..Buona strada!!!!

 

 

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La storia di Sandra

 

Si può decidere di diventare “finalmente” camioniste dopo gli “anta”?

 Si, si può, se questo è un desiderio che si vuole realizzare! Questa è la storia di Sandra raccontata a Elisa Bianchi che ne ha fatto questo bel articolo sempre sul blog di “Uomini e trasporti”:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/anche-io-volevo-il-camion/sandra-baldon-a-52-anni-mi-sono-messa-al-posto-di-guida-della-mia-vitae-del-camion/

Inizia cosi:

Sandra Baldon: «A 52 anni mi sono messa al posto di guida della mia vita…e del camion»

Nel 2018 un cambiamento familiare stravolge la sua vita e la porta a decidere che è finalmente arrivato il momento di ricominciare realizzando quel sogno messo da parte per troppi anni. Sandra allora aveva 52 anni e determinazione ancora da vendere. Oggi è mamma, nonna e, finalmente, autista. Ma soprattutto, “uno spirito libero”

«La vita è ciò che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti» cantava John Lennon. Una frase che rispecchia perfettamente la storia di Sandra Baldon, che a 52 anni ha stravolto completamente la sua vita, familiare e lavorativa, realizzando un suo sogno d’infanzia che ormai sembrava essere stato messo nel cassetto per sempre: sentirsi libera, naturalmente alla guida di un camion.
L’avventura di Sandra inizia nel 2018 quando un profondo cambiamento familiare stravolge la sua quotidianità. La separazione dal marito è la miccia che innesca quel mix esplosivo di coraggio e caparbietà che portano Sandra a prendere la decisione di lanciarsi in una nuova sfida e cercare lavoro come autista.

Sandra, come è maturata la tua decisione di metterti alla guida di un camion?

In realtà presi la patente C già negli anni ’80 per dare eventualmente una mano al mio ex marito che allora aveva una ditta di trasporti. La passione per questo mestiere però nasce ben prima, ricordo che sognavo di guidare un camion fin da quando ero piccola. Poi la vita mi ha portato altrove. Subito dopo le scuole iniziai a lavorare come operaia in una fabbrica tessile. Fu per me un periodo molto noioso perché non ho mai amato i lavori sedentari. A 18 anni mi sono sposata con un autista e poco dopo sono nate le mie due figlie. Quando potevo viaggiavo con mio marito, ma la priorità era per me la famiglia. Nello stesso periodo arrivò anche l’opportunità professionale di fare la letturista di contatori di luce, gas e acqua. Era un lavoro che mi permetteva di spostarmi molto in auto e per questo mi piaceva. Rimasi per ben undici anni.

Ancora una volta, però, il destino aveva altri piani per te…

La ditta per cui lavoravo fallì e io mi ritrovai tagliata fuori dal mondo del lavoro per un intero anno. Così nel 2011 decisi di prendere la patente CE e nel 2012 trovai lavoro come autista. Trasportavo materiale isolante con la biga. Fu un’esperienza molto bella ma breve. Poco dopo, infatti, mi offrirono un posto alla guida di un pulmino per la consegna dei pasti alle le mense scolastiche. Anche se a malincuore scelsi di accettare per il bene della mia famiglia e delle mie figlie e quello divenne il mio lavoro per i successivi sei anni, fino al 2018, l’anno del cambiamento. Le mie figlie ormai erano diventate grandi e furono proprio loro le mie prime sostenitrici. Così mi misi di nuovo a cercare lavoro come autista e trovai un impiego presso il Consorzio Translusia con cui lavoro ancora oggi.

Come è stato cambiare così radicalmente vita?

Inizialmente fu dura. Avevo 52 anni e tante nuove cose da imparare. Fortunatamente trovai supporto da parte dei colleghi e dell’azienda. Tra l’altro penso che con un po’ di intelligenza si possa sempre gestire tutto. Oggi gli impedimenti che un tempo non permettevano alle donne di avvicinarsi a questo lavoro sono caduti. Per esempio, a bordo del camion c’è talmente tanta elettronica che oggi non puoi inventarti dove mettere le mani, ci sono i servizi di assistenza che ti aiutano ad affrontare gli imprevisti. Certo, cambiare una gomma non è facile, ma non lo è per una donna come per un uomo.


 

Il resto dell’intervista lo potete leggere nella pagina ufficiale di UeT

 

Buona strada a Sandra e a tutte le Lady truck!

 

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Siamo davvero cosi tante?

 

Secondoi dati dell’IRU in Italia c’è la percentuale di donne camioniste più alta d’Europa!

Sarà vero?  Non lo so,  forse dovremmo fare un censimento tra di noi per scoprirlo!

Intanto vi metto un paio di link di articoli che ne parlano.

Questo è di  “Donna Moderna”:

https://www.donnamoderna.com/news/societa/donne-camioniste

 

Inizia cosi:

Le donne italiane che guidano i camion sono le più numerose in Europa, nonostante i costi della patente e le difficoltà in un mondo maschile. Eppure le aziende cercano autiste e autiste, e c’è pure il bonus patente

 

Per leggere il seguito dell’articolo aprite il link!


 

Questo è l’altro articolo, da “Uomini e Trasporti”, a firma della nostra amica Elisa Bianchi:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/anche-io-volevo-il-camion/italia-primo-paese-europeo-con-piu-donne-al-volante-di-un-camion/

Inizia cosi:

Italia primo Paese europeo con più donne al volante di un camion

Secondo gli ultimi dati rilasciati dall’International Road Transport Union (IRU), con una percentuale pari al 6,2% l’Italia sia aggiudica il primo posto per donne alla guida di un mezzo pesante in Europa, dove la percentuale è ferma in media al 3,2%. Fanno meglio USA e Cina, mentre Argentina, Turchia e Iran sono agli ultimi posti della classifica

L’Italia è il Paese europeo con il maggior tasso di presenza femminile alla guida di un camion. Il dato, sorprendente e incoraggiante, arriva direttamente dal Driver Shortage Report 2022 di IRU – The International Road Transport Union – che ogni anno analizza la situazione dell’autotrasporto offrendo un quadro generale del problema della carenza di autisti in tutto il mondo.

Nonostante la quota di donne al volante di mezzi pesanti in tutta Europa sia ancora molto bassa, con una media del 3,2% mai cresciuta nell’ultimo triennio e sia ancora molto lontana dai livelli di USA, dove le donne rappresentano l’8% del totale, e Cina, dove la percentuale scende al 5%, in Italia qualcosa sembra stia cambiando. In meglio. Con una rappresentanza femminile del 6,2% l’Italia è infatti in testa alla classifica dei Paesi europei con la maggiore percentuale di donne al volante di un mezzo pesante, seguita dalla Norvegia che si attesta al 5,1%, e da Germania e Francia, dove le donne sono rispettivamente il 4,6% e il 4,5% del totale. In fondo alla classifica si trova invece la Lituania, dove la rappresentanza femminile si ferma allo 0,5%. Olanda e Regno Unito superano comunque la soglia del 3%, rispettivamente con il 3,2% e il 3% di donne, mentre Spagna, Portogallo, Danimarca, Polonia e Ungheria non raggiungono nemmeno il 2%. Leggermente meglio la situazione in Romania dove la percentuale è del 2,5%.

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(…) Per leggere il resto dell’articolo…aprite il link ufficiale!

Buona lettura e buona strada a tutte le colleghe!

 

 

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Il secondo video del raduno

 

Torno con le immagini dal raduno del Coast to Coast a Giussano, un giro tranquillo tra i camion la domenica mattina e poi….

Buona visione e buona strada sempre!

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Lady al Raduno di Giussano

 

Alcune foto scattate al raduno del Coast to Coast a Giussano alle  colleghe e alle amiche del nostro gruppo!

Ciao Lady, è stato un piacere incontrarvi!!!

Per la prima volta a Giussano, Zelika dalla Croazia!

Il suo Scania era uno “spettacolo”!

Il nostro gazebo… punto di incontro!

Cristina, Seba e Tiziana!

Chiara

Romina

Gisy e Gianni

Il Turbostar di Luciana

Con Tiziana, Lady Truck “onoraria”: lei ha in mano il nostro libro, io il suo “La Vergine”,  in cui la protagonista è una donna camionista! E’ stato un vero piacere incontrarla di persona e averla con noi al gazebo! Chissà che tutti i racconti ascoltati durante la giornata al raduno non le ispirino un altro bel romanzo “camionistico”!

Marcela

Marcy & Gisy

Con Simona, ora lei ha cambiato “strada”, ma il camion è sempre nel suo cuore!

Ora abbiamo un’amica in più!

Zelika parlava poco l’italiano, ma è stata contenta di ricevere la nostra targa e l’ha esposta subito sul suo camion!

Mario e Marcella

Stephany, una collega inglese che vive e lavora in Italia, una nuova amica!

Assunta

Vince

Le premiazioni del concorso camion, al primo posto nella categoria motrici la Vincenzina col suo Volvo e al primo posto nella categoria trattori Zelika col suo Scania, che dire? Un raduno in rosa!

 

E per chiudere, la targa ricordo del raduno che ci ha donato il Coast to Coast Truck Team!!!

Grazie a tutti gli amici e le amiche che sono passati a trovarci, chiedo scusa a chi non ho fotografato, come sempre non riesco a “immortalare” tutti/e, sono delle giornate intense, quando finisce il raduno mi sento come uscita da una centrifuga di emozioni e a volte fatico anche a ricordarmi i visi e i nomi delle persone con cui ho parlato!

Buona strada sempre!!!

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Il primo video del raduno

 

Questo è il primo video che ho fatto al raduno del Coast to Coast Truck Team a Giussano, sabato 27 agosto, una bellissima giornata in compagnia di amici/e, colleghi e naturalmente anche lady truck! Grazie a tutte voi che siete venute a trovarci al nostro gazebo in rosa!

Buona visione e buona strada sempre!

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L’abito fa la camionista?

 

Dal blog di “Uomini e trasporti” dedicato alle donne camioniste “Anche io volevo il camion” vi riporto questo divertente articolo scritto dalla collega Lola Marta Bertazzo sull’abbigliamento del camionista – in questo caso donna – e su come sceglierlo in base alla tipologia di lavoro che si fa, cercando comunque di non perdere del tutto la nostra femminilità!

Voi cosa ne pensate?

Questo è il link dell’articolo:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/anche-io-volevo-il-camion/non-sempre-labito-fa-il-camionista-ecco-come-unautista-impara-a-vestirsi/

E questa è la prima parte:

Non sempre l’abito fa il camionista: ecco come un’autista impara a vestirsi

Si sale su un camion quando si è in grado di guidare. Capacità attestata dal possesso di una patente. Ma per imparare a vestirsi mentre si lavora alla guida ci vuole un po’ più tempo. Bisogna prima capire quale indumento sia il caso di indossare e quale invece sarà sempre inadeguato. E soprattutto bisogna scoprire che gli occhi dei tuoi colleghi sono meno distratti di quanto credi e sono anche in grado di motivarti una trasformazione del look. Un percorso evolutivo o se volete una progressiva presa di coscienza scritta direttamente da una neo-autista dalla penna facile (è entrata nell’autotrasporto nel 2020). Risponde al nome di Marta Bertazzo, anche se tutti la chiamano «Lola»

Ma come ti vesti?

Diventare camionista ha portato un cambiamento nel mio look per andare al lavoro. Canottiera con macchie di candeggina e pantaloni della tuta che hai conservato dalle scuole superiori?
No. Quasi.
Ho iniziato questo lavoro indossando outfit che Enzo Miccio avrebbe squadrato da testa a piedi per l’incompatibilità con la mansione preposta e che solo grazie ai camionari ho perfezionato rendendoli efficienti e, al contempo, stilosi.
Mai avrei immaginato che i fautori della mia evoluzione nel work wear sarebbero stati proprio loro: i camionisti.

Il prima

Il mio mentore, Big Rock, mi aveva già raccontato di come l’autista frigo sia tutto sommato un tipo di lavoro pulito: nessun polveroso cantiere da affrontare come chi fa vasca e nessuna evidente macchia di bitume o carburante sui vestiti, come chi fa trasporto ADR.
In altre parole, se sei un camionista che guida un rimorchio frigo, puoi vestirti pure in camicia e pantaloni con piega, se questo outfit ti fa sentire a tuo agio tra multietnici magazzini e uso del transpallet in aziende agricole, circondato da scarti di cipolla.

In scia al suo «Vai tranquilla che non ti sporchi granché!», ho preso quelle parole alla lettera segnando così la fine di decine di t-shirt e di pantaloni a cui ero affezionata: contrariamente a ogni mia convinzione, ho capito solo dopo diversi aloni che essere autista non significa essere esclusivamente addetta alla guida del camion. Significa anche gestire altre attività, come il carico/scarico della merce in svariate condizioni meteo e di contesto.
E ho imparato che la cabina è pulita. Il resto del camion un po’ meno.

In barba alla realtà dei fatti, dunque, le prime settimane mi sono presentata al lavoro dopo un’accuratissima mattutina scelta dei capi: indossavo cose come top pellicciosi completati da accessori da shopping addicted.
Una volta ero talmente mal assortita nel vestiario da buscarmi un mega raffreddore (che ho dignitosamente camuffato), ignorando le previsioni meteo di un marzo pazzerello con pioggia di stravento, convinta di essere al riparo in abitacolo per tutto il turno.
Con quale risultato? Tra un ritiro e l’altro, stendevo i guanti, la felpa e i calzini sui bocchettoni di aria calda presenti nella cabina del mio Volvo come neanche a Napoli sanno fare.

Il dopo

Mese dopo mese, ho recepito gli insegnamenti del mestiere su come prevedere i cambiamenti del meteo ed evitarmi dispiaceri derivati come per esempio andare in officina e occuparmi dello sgancio del semirimorchio, con qualsiasi cosa io avessi addosso in quel momento, senza preavviso.
Ho imparato che durante i ritiri giornalieri, posso azzardare uno stile sporty ma che è meglio non entrare nei magazzini così sporty: meglio indossare una giacca coprente per non ritrovarmi con personale distratto che mi scarica le pedane dal rimorchio mentre io invece le sto caricando.
E ho appreso che durante i viaggi di media percorrenza, se mi va’, posso permettermi qualcosa di più femminile e ricercato, sempre e comunque di seconda scelta e a mali estremi sacrificabile. Tipo «Oggi scelgo questa camicetta che tanto non indosso mai… Oppure questa maglia con i brillantini: sbrilluccicherà al tramonto in Arca… E se ho freddo, questo blazer che neanche ricordavo di avere…».

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Buona strada a tutti e complimenti a Lola!!!
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Manca una settimana!

 

Manca una settimana al 30° Raduno del Coast to Coast Truck Team

nella Piazza del Mercato a Giussano (MB) ! ! !

 

 

Noi saremo presenti col nostro gazebo in “rosa”, come punto  d’incontro per tutte le colleghe, le amiche e gli amici che verranno a trovarci! Sarà un’occasione per rivederci dopo tanto tempo e per passare insieme tre giornate di festa circondati dai nostri amati camion!

Vi aspettiamo numerosi!

Buona strada sempre e… a presto!!!!

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